logo GamerClick.it

-

Ed eccoci giunti al "Final Stage", episodi che potevano essere implementati nel "Fifth Stage", ritardandone l'uscita o diluendolo nel tempo così da evitare finali aperti, invece usciti due anni dopo. Infatti, più che una serie, li considero gli episodi mancanti del "Fifth".

Della trama preferisco non parlare, dato che riguarda solamente l'ultimissima gara del Project D contro l'avversario senza alcun dubbio più forte di tutta l'epopea di questo bellissimo anime.

Infatti, siccome della trama non c'è molto da dire, preferisco focalizzarmi sulle emozioni che tutta la serie è riuscita a trasmettermi in questi anni: ricordo che era il 2006 quando ho approcciato questa serie non con l'anime ma con il cabinato da sala giochi e mai avrei pensato che un gioco di guida arcade molto veloce e divertente potesse essere allo stesso tempo impegnativo da padroneggiare. Rimasto piacevolmente colpito, ho recuperato nel corso degli anni tutte le serie e devo dire che ne è valsa davvero la pena. Per quanto riguarda l'automobilismo, "Initial D" per me è senza alcun dubbio tra i migliori anime di sempre, appassionante, adrenalinico e con personaggi veramente ben caratterizzati. Tutti personaggi che mi rimarranno impressi: Takumi, che all'apparenza può sembrare un tipo poco sveglio e con poche aspettative, ma che quando sale in auto diventa un mostro capace di sconfiggere avversari all'apparenza imbattibili e per di più con un mezzo sulla carta nettamente inferiore; Ryosuke Takahashi, veramente un pilota straordinario, capace di essere non solo fortissimo al volante ma un grandissimo stratega e team manager; e poi il fratello Keisuke che all'inizio consideravo solo arrogante e snob, ma che poi ho imparato a rispettare, vedendo come cresceva nel corso della serie sia come pilota che come uomo, non arrendendosi mai ed affrontando a testa bassa sfide all'apparenza impossibili da vincere.
Menzione d'onore per Bunta, padre di Takumi, uomo di mezza età ma ancora ragazzino dentro, con siparietti comici veramente fantastici tra Takumi e suo il amico Yuichi.

Serie che si conclude con un ottimo finale che non lascia nulla di incompleto, o meglio che lascia che sia la vita a completare le avventure di questi ragazzi che abbiamo visto crescere e maturare di serie in serie e che adesso sono finalmente pronti a prendere il largo e a realizzarsi come uomini.

Che dire ulteriormente? Se vi piace l'automobilismo o volete passare tante ore piacevoli, beh, "Initial D" fa per voi. Nel mio caso, non solo ha rappresentato l'apice del genere, ma sento di aver vissuto con questi personaggi fantastici momenti, che mi rimarranno piacevolmente impressi. Speriamo che qualcuno, oltre all'anime (dato il fallimento della Shin Vision), decida di portare in Italia almeno il manga, è davvero un peccato non godere al 100% di un'opera così bella.