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"Cencoroll Connect" è un film d'animazione, diretto da Atsuya Uki,
uscito del 2019, sèguito, o meglio, proseguo dell'OAV del 2009, nel cui suddetto film è riproposto, tale e quale, esattamente nella prima parte.
Perciò, se vi accingete ad approcciarvi a questo titolo, sentitevi liberi di saltare a piè pari l'OAV che lo precede, in quanto ve lo rivedreste ugualmente nella parte iniziale di questo film.

L'inizio è promettente: ci troviamo in una comune metropoli giapponese la cui tranquillità è interrotta dalla presenza di colossali esseri dalla forma tondeggiante, "pilotati" da alcuni ragazzi dotati di particolari poteri.
Tetsu è il nostro protagonista, un liceale capace di "manovrare" (tramite una specie di antenna che gli spunta, a piacere, dalla testa) questi esseri, al quale gli si affiancherà una compagna di classe, Yuki, che scopre casualmente il suo segreto. Sulla scena comparirà anche un altro ragazzo, Shuu, con le stesse doti di Tetsu, ma non troppo ben intenzionato nei suoi confronti, e Kaname, alla ricerca dello stesso Shuu.

L'incipit, quindi, è interessante e curioso, ma nel proseguo della storia si percepisce che manca qualcosa, come se il film fosse iniziato a narrazione già in corso, come se si stesse vedendo il secondo o terzo episodio di una serie, ma, appunto, l'inizio ce lo siamo perso.

Uno dei principali punti deboli di "Cencoroll Connect" è, appunto, la mancanza di coesione narrativa. Il film sembra confuso e frammentato, con una trama poco chiara e personaggi poco sviluppati. Le motivazioni dei protagonisti risultano oscure, così come gli obiettivi dei vari personaggi secondari. Questo crea una sensazione di disorientamento nel pubblico, che fatica a immergersi completamente nell'universo del film.
Inoltre, il ritmo della narrazione è piuttosto irregolare. Ci sono momenti di azione frenetica e scene emozionanti, ma queste sono intervallate da lunghi tratti in cui la storia sembra stagnare.

Queste creature molli e tondeggianti, che ricordano dei giganti Barbapapà (ne avete memoria?) proprio perchè hanno la capacità di mutare forma a piacimento, suscitano simpatia. In realtà, definirle "mostri" è eccessivo, e più le vediamo in azione assieme ai loro "piloti", più stimolano la nostra curiosità. Tuttavia, questa curiosità non viene soddisfatta adeguatamente. Di queste creature misteriose, non verrà, infatti, raccontata la loro storia e origine, tantomeno non verranno specificati bene i loro obiettivi e la loro missione qui (se ne hanno una), sul nostro pianeta. Sembrano darsi la caccia a vicenda per battersi tra di loro e assimilarsi l'un con l'altro con l'intento di divenire più forti. Ci sono, quindi, rivalità tra simili le cui origini e finalità non vengono, però, spiegate. In sostanza: chi sono questi strani esseri, e che ci stanno a fare, qui, sulla Terra? E poi, perché, e in che modo, i liceali possono controllarli? Non viene spiegato il funzionamento di quest'estroflessione che spunta dalla testa e chi sceglie (se è una scelta) di farla comparire: i liceali o le creature stesse? Inoltre non è chiaro il motivo per cui alcuni studenti hanno queste capacità mentre altri no.
È vero anche che queste domande in sospeso danno al film un tocco enigmatico e stravagante, tuttavia, nonostante aleggi costantemente questo alone di mistero, l'anime scorre placido e tranquillo e si fa guardare bene.
Complice di questa piacevolezza nella visione i disegni dai colori tenui e dalle figure filiformi dei ragazzi, in contrasto con i loro "Cencoroll" (alias Barbapapà), e dell'animazione davvero molto fluida. Per contro si osserva una colonna sonora che non spicca particolarmente.

Tirando le somme, direi che è un film piacevole da guardare e per nulla difficile da seguire, perché, in fondo, non c'è molto da seguire! Escludendo la forma a tutto tondo dei "Cencoroll", tutto il resto è molto lineare, dalla trama al disegno. A fine corsa si ha, quindi, una forte sensazione di "non detto" di aver visto un qualcosa di incompiuto.
C'è da dire che questo film fa parte di una trilogia, quindi possiamo sperare che la terza parte risponda alle domande ancora in sospeso.
Detto ciò, per ora mi sento di promuovere solamente gli intenti e il comparto tecnico, compresa la simpatica forma "a Barbapapà"!