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Il nome Arect non mi dice molto perché è uno studio all’opera da poco tempo la cui opera più conosciuta è la trasposizione in anime del manga Dorohedoro, in una miniserie di 12 episodi.
Ha fatto poco altro ma tutto quello che fa finisce su Netflix… è positivo lavorare per gli americani?
Non azzardo né un si né un no: le opere contrassegnate dalla grande N arrivano in tutto il mondo ma non necessariamente sono di qualità.
In questo caso mi sono imbattuto in un prodotto nella media senza particolari pregi e con qualche difetto: la trama è molto lineare, i disegni non sono in grado di attirare molto l’attenzione, le animazioni ok ma si poteva fare molto meglio.
Il regista si chiama Kyohei Ishiguro ed era alla regia anche in Bugie d’aprile (2014) e Children of the Whales (2017) quindi dovrebbe avere un po’ di esperienza alle spalle eppure non mi sembra eccellere, sebbene il comparto tecnico sia sufficiente.
Credo che la sceneggiatrice sia una donna, Michiko Yokote, ma sebbene nel settore da più di vent’anni all’epoca (è stata una sceneggiatrice di Cowboy Be-Bop), qui non ha brillato, forse ha troppi lavori in contemporanea e non tutto quello che le esce dalle mani può dunque essere eccelso.
Quindi ricapitolando tutto decente ma niente di speciale. Come voto credo che sia un sei e mezzo, sono dell’avviso che potevano far meglio.
Ultimo appunto importante per chi vuole vedere questo film: non è un prodotto per bambini piccoli, scorre il sangue e ci sono scene violente. Per chi come me ci è abituato non da fastidio ma non tutti apprezzano tali cose.