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Io adoro Mitsuru Adachi, dopo aver letto "Touch" mi innamorai del suo meraviglioso modo di raccontare la quotidianità, dell'ironia sempre presente, i buoni sentimenti e dei bei personaggi che creava, e pian piano cominciai ad acquistare altre sue opere, "Arcobaleno di spezie" è l'ultimo acquisto.
In realtà mi stuzzicava l'idea che un autore così focalizzato sulla narrativa moderna si cimentasse in un'opera ambientata nel lontano Giappone feudale, quindi anche se non avevo grosse aspettative, visti i voti tendenzialmente bassi su questo sito, gli ho dato una possibilità.

Come mi aspettavo, la lettura non è granchè: i personaggi sono un pò stereotipati, senza spessore, l'ironia è sempre presente ed è quello che mi piace di questo autore, tuttavia spesso scivola nella banalità, la trama procede senza particolari eventi e, viste le premesse, si poteva osare di più.
Il finale l'ho trovato un pò affrettato e sbrigativo su alcuni punti, come se l'autore fosse stanco di lavorare a questo progetto, o forse in patria l'opera non vendeva abbastanza e si è deciso di chiuderla frettolosamente.
Soprattutto mi ha spiazzato il fatto che l'autore non abbia voluto attenersi fedelmente al periodo storico che le tavole richiamano, specificando fin da subito che quest'opera in realtà è ambientata nel futuro, con l'introduzione di oggetti recenti come il lettore di musicassette, i costumi da bagno, improbabili invenzioni subacquee e altro.... che in realtà stonano con tutti gli elementi tipici di un Giappone del 1800 e rende confusa la classificazione di genere di questa narrazione: non è storico, non è fantascientifico... boh!

Trama: Nella città di Edo (nome originario della città di Tokyo rimasto in uso fino al 1868), nel quartiere di Ryujinbori vivevano 7 fratelli, nati da madri diverse tutte purtroppo venute a mancare, figli dello stesso ignoto padre mai conosciuto, altri non è che lo Shogun di Edo in persona, eterno Dongiovanni.
Un bel giorno i 7 fratelli decidono di intraprendere un viaggio per far visita alle tombe delle loro madri e rinforzare il loro legame: tra misteri legati alla famiglia e alla linea di sangue, assassini pronti a ucciderli per intascare la taglia sulle loro teste messa dallo zio che vuole accedere facilmente al trono, e altre avventure, i nostri protagonisti stringeranno un legame più solido in un clima quasi sempre leggero e ironico.

La Flashbook ne ha fatto un'ottima edizione, nonostante l'edizione sia del 2011 si trovano ancora tutti i volumi sul mercato dell'usato.

Il tratto grafico di Adachi non mi ha mai fatto impazzire ma qui sembra ancor più abbozzato, come se l'autore avesse lavorato pigramente o svogliatamente (tralasciando gli sfondi che sono fatti di solito dallo staff del mangaka) . In generale non mi è piaciuto.

Secondo me consigliato solo ai fan di Mitsuru Adachi.