Sì, GoT è diventata una serie fondamentale ormai, troppo influente per negarne l'importanza. Ma è molto buona anche in relazione ad altre serie non fantasy. Beh, sì, Il Signore certe scene di Conan se le sogna. Mi basta pensare al suicidio della vergine. Vero, non era per famiglie, infatti è molto più cupo e lento di quanto sembra. Io da bambino gli preferivo il secondo film, più scanzonato e action, poi ho capito quale valeva di più.
La B.e la Bestia di Juraj hertz l'ho visto in bluray l'anno scorso ed è quello che ci si aspetta di vedere x buona parte del film. Peccato x la parte finale con l'apparizione del principe che manda un po' in vacca tutta l'atmosfera dark e drammatica sia visiva che narrativa. Anche la protagonista è un po' un punto debole del film.
Mah secondo me non sta proprio in piedi il discorso che Isda film non abbia una visione o che addirittura Conan sia meglio. Conan visto oggi fa quasi ridere, domandatevi il perchè. Colonna sonora bellissima per carità, ma sul fatto che sia la migliore anche qui avrei molto da ridire, già a partire da quella di Isda che è invece superiore.
Credo intendesse nel senso più stretto del termine. Molti considerano SW un fantasy, ma si tratta di una saga con viaggi spaziali, armi iper-tecnologiche e navicelle futuristiche.
Quella è solo la cornice. Dietro quelle, ci sono mille razze aliene, mille pianeti, mille ambienti naturali diversi, cavalieri neri, principesse in pericolo, imperatori cattivi, e una mitologia sconfinata prima e dopo i film. Io SW l'ho sempre adorato come una saga fantasy, non sci-fi.
Ma è molto buona anche in relazione ad altre serie non fantasy.
Sì, sì. Ma a maggior ragione se uno considera solo gli aspetti importanti per una serie tv: sviluppo dei pg, trama, insomma sceneggiatura tout court e prove attoriali. Ma chi gli tiene testa? Non è neanche tanto lunga ed ha un cast enorme di personaggi scritti benissimo. Dialoghi... Intrighi... E' la serie che ha rilanciato le serie. Ha dimostrato uno sforzo e uno sfarzo più da film ed ha settato un nuovo standard. Ha rilanciato il fantasy, che si era fermato al signore degli anelli.
L'eterna diatriba scifi o fantasy. Per me SW è sci-fi con elementi fantasy e non il contrario. Mille razze aliene, mille pianeti? Sono cose fantascientifiche! Sense of wonder, ecc, ecc? E' proprio la fantascienza della golden age. Uno scrittore a caso: Vogt. Del resto anche Star Trek ha questi elementi, con ovviamente altri da hard scifi e space opera piuttosto che avventura. Anche la forza potrebbe tranquillamente essere una cosa esp. Ma pure se fosse fantasy, allora non è un fantasy puro. Quale sottogenere del fantasy sarebbe? Heroic?
Come siamo passati da GoT "pagliacciata nelle ultime due stagioni" a "serie molto buona anche in relazione ad altre serie non fantasy" per finire addirittura a "non è neanche tanto lunga"? Ma state parlando di Games of thrones oppure ho interpretato male la sigla? Una serie scritta così bene che non appena è finita hanno tutti smesso improvvisamente di parlarne, manco più i meme ci hanno fatto. Un fuoco di paglia a tutti gli effetti.
Non è che adesso pesiamo le serie tv in base ai meme. Anche Lost non se lo fila più nessuno, a dieci anni di distanza dalla sua conclusione. I meme sono un fenomeno culturale che si basa sul sentimento, sono effimeri e di passaggio; oggi sei di tendenza, domani non lo sei più. GoT ha le sue lacune, ma resta un punto di riferimento per tutti. Se penso alla Battaglia dei Bastardi ho in mente un episodio perfetto dal punto di vista tecnico. Persino la ditruzione di Approdo del Re è maestosa e imperante, con Arya che passeggia tra le macerie e monta sul cavallo bianco. Comunque, stanno per uscire gli spin-off di GoT, il primo è House of Targaryen. Quindi sì, la gente se lo caga ancora.
Per SW vale lo stesso discorso di Dune. C'è l'eroe, il viaggio, la profezia, i popoli del deserto, ma ci sono anche pianeti sconosciuti e lontani e tecnologie futuristiche, dunque è uno sci-fi, e così sono stati catalogati i libri e i film.
Ho visto Naked. Non mi dilungherò troppo, ma gli preferisco The Addiction. Tutto il dicorso è interessante, ma i personaggi sono così istrionici che non ti viene da credergli. Non mi dà fastidio il barbone filosofo, perché chiunque può farsi un'idea delle cose leggendo molto, ma The Addiction era più curato, il contesto universitario permetteva certi ragionamenti, mentre qui si va un po' a tentativi.
Mah, anche se fosse una pagliacciata nelle ultime 13 puntate (che magari è vero per te ma non per me), ce ne passa dal condannare le precedenti 60. Sono le ultime 3 puntate a fare schifo, a livello di scrittura almeno perché poi per il resto è sempre GoT. L'ho rivista 4 mesi fa e quindi parlo con cognizione di causa. Ora mi piace anche la terza puntata, al netto degli stessi dubbi: dothraki suicidati senza logica e il re della notte che non aspetta la vittoria definitiva (ma in realtà viene spiegato anche il perché nella precedente). Non me n'è mai fregato niente del fatto che fosse Arya l'eroe del momento, al contrario dei tanti fanboy di Snow. E' una scelta imprevedibile e sensata al tempo stesso data dal suo ruolo. Ma poi, di nuovo, quando fai il confronto capisci che non c'è niente che tenga. La progressione di tensione data dalla notte prima della battaglia, cioè la seconda puntata, in cui si raccolgono tutte le forze (quando sai tutto ciò che hanno fatto prima) e la battaglia vera e propria nella terza puntata è inesorabilmente epica. Tra l'altro 80 minuti di battaglia continua non si vedono da nessuna parte. Una roba enorme. Anzi, per me tutta la serie è migliorata col rewatch. Seguirla per 8 anni non ti fa ricordare un sacco di cose fondamentali. La stessa pazzia di Daenerys c'è sempre stata ed era una cosa che a me sembrava del tutto invetata sul momento, ma qualcun altro qui lo disse già. A me la settima piacque poco, ma perché arrivava dopo la sesta, che è probabilmente la migliore e un anno è sempre un anno per una serie che ha un sacco di diramazioni, cambi di fazioni, ecc. La settima non perde di molto il confronto con gli standard delle precedenti 6, è solo la parte finale con la relazione tra Daenerys e John che è mielosa, ma è una minima parte del tutto. Poi si perde la concezione del tempo e delle distanze per favorire l'epicità dell'entrata in scena finale, che è un altra cosa negativa del finale di stagione ma da qui a dire che è una pagliacciata ce ne passa. Sono 73 episodi ma intendo che non è così lunga per quel che mostra e ho detto che ha una miriade di personaggi. Quanti personaggi ha Mr Robot (voto mio: 10) con 45 episodi? Quanti eccellenti? Mi si dirà che è diverso, è soprattutto incentrato sul protagonista. Bene, trovamene un'altra corale alla GoT (voto mio: 7) con lo stesso livello di scrittura. Direi che Oz è quella che si avvicina di più per la scrittura di un cast abbastanza grande.
Una serie scritta così bene che non appena è finita hanno tutti smesso improvvisamente di parlarne, manco più i meme ci hanno fatto. Un fuoco di paglia a tutti gli effetti.
Ah, perché esistono serie e film che continuano il chiacchiericcio dopo la trasmissione? Innanzitutto dove, su fb? Frequenti forum di serie o che ne so? Comunque, senti qualcuno parlare di Mr Robot? Senti qualcuno parlare di Twin Peaks? Le notizie su TP continuano ad uscire sporadicamente, sono perlopiù rumors sulla quarta, ma la serie più citata tra quelle terminate resta GoT. E tra l'altro l'interesse è ancora vivo, visto che esce uno spin off. Poi, Franz, ma dove vivi? Ormai c'è una bulimia di serie tv che non rende tutto passeggero. Si producono talmente tante serie tv, c'è talmente tanta offerta che Netflix vive grazie a questo: gente che perde ore senza sapere cosa scegliere. xD Tutte le serie ultra costose senza GoT non le avrebbero fatte e si cita l'importanza di GoT - nell'aver aperto la mente alla massa verso scenari enormi ma cupi - anche nei film costosi ma non caciaroni come Dune. Infatti, se scrivo GoT e Dune su google trovo un sacco di articoli che dicono "GoT ha tratto ispirazione da Dune", "questi sono i 5 elementi che hanno in comune" e cose del genere. Tutta pubblicità per Dune grazie a GoT. Se guardo alle serie più importanti vedo casi isolati che non hanno generato o innalzato il livello, hanno semplicemente mostrato che si può fare un certo tipo di tv. Twilight Zone, che 10 anni dopo ha generato Il Prigioniero, che ha avuto a sua volta un impatto inferiore. Monty Python. Twin Peaks. Dopo GoT però il livello è cresciuto esponenzialmente. Per la prima volta con GoT avevi l'impressione di trovarti davanti a un prodotto adulto e non per famiglie o comunque tranquillamente passabile in tv. Lo stesso Breaking Bad, che era nettamente superiore alla media delle serie tv pre-GoT, si rifaceva a quegli stilemi consolidati della televisione, era ultra romanzato e quanto osava veramente? Niente si crea dal nulla, c'è sempre una progressione e come è vero che c'era Dragonslayer prima di Conan è anche vero che è Conan che ha avuto un impatto. Di serie coraggiose ce n'erano una manciata e nella nicchia restavano. GoT ha avvicinato anche quelli che non guardavano serie tv. Me incluso. E' oggettivo che c'è stato un prima e un dopo GoT. Il successo e l'impatto è misurabile, non è una questione di qualità. Per te potrà anche fare schifo, ma dire che è stato un fuoco di paglia è assurdo.
Comunque, la fantascienza è un genere, sì, ma è soprattutto ambientazione. Non ha stilemi precisi come il giallo, come il noir, come il romanzo d'appendice, il thriller, e così via. Ogni storia futuristica o ucronica diventa fantascientifica automaticamente. Blade Runner (film) potrà anche avere l'andamento del noir ma è fantascienza. L'Uomo nell'Alto Castello parla soprattutto di guerra ma è il contesto che ne fa un'opera fantascientifica. Ancora peggio con Mattatoio N5, che è una critica alla guerra ma con elementi sci-fi in sottofondo che allargano l'orizzonte e l'universalità della storia. Sebbene alla fine direi che Mattatoio N5 è un romanzo satirico, ma la satira è un genere o ingloba i generi? Un po' come il noir, è un genere o è un mood? Poi si possono affibbiare più generi alle opere, ovvio, ma il contrario di Star Wars è per me Thorgal, che è un fantasy con elementi fantascientifici.
E' una serie che rivedrei volentieri, la più scorrevole che mi sia capitata. Tra l'altro, osservando bene si può capire come gli sceneggiatori avessero già in mente il destino dei personaggi, più o meno delineato fin dal principio, e che nulla sia stato fatto a casaccio all'ultimo minuto.
Beh, io ho fatto pochi rewatch. In particolare, ho rivisto TP nel 2015 credo ma lo rivedrò nuovamente dall'inizio proprio entro quest'anno. Il prigioniero nel 2017. Lost nel 2018. GoT nel 2021. Ho intenzione di riguardare anche Twilight Zone, almeno la prima storica stagione.
Una bella serie è Homecoming di Sam Esmail. La prima stagione è tutta diretta da lui e si vede eccome, mentre la seconda, che pure è tutta diretta da un solo regista ed è sicuramente supervisionata da Esmail, non regge il confronto. Non è male ma per me la prima è da 9, la seconda da 7. La prima ha una sua chiusura comunque.
Mai fatti, ruberei troppo tempo ad altre passioni e non ne vale la pena. Anzi, ho rivisto Dexter qualche anno fa, ma era una cosa a tempo perso durante la notte. Per alcune serie potrei fare eccezione, ma non ora. Invece ho rivalutato un po' BB, che ora mi sembra meno splendente. Ho riguardato la famosa scena di Fring ed è una pacchianata incredibile. A quel tempo non ci feci caso, anche se è abbastanza evidente, oppure me lo feci andare giù lo stesso in qualche modo. Anche la morte dei cugini è una tamarrata, con il secondo che sta lì immobile ad aspettare che Hank ricarichi il cannone per sfondargli le cervella. E poi il rallenty con i primi piani di dubbio gusto, bah...
Anche Lost non se lo fila più nessuno, a dieci anni di distanza dalla sua conclusione.
L'hai detto, a 10 anni di distanza. Non il giorno dopo e neanche il mese dopo... Direi che parlare di una bella serie almeno per un mese da quando è conclusa, sia il minimo, soprattutto se prima se ne parlava tantissimo. Mi è capitato di notarlo con tutte, il parla parla di Got invece è stato letteralmente ghigliottinato con l'ultimo episodio, trovare degli spettatori che non fossero delusi era un'impresa, mai visto un tracollo così.
Comunque, stanno per uscire gli spin-off di GoT, il primo è House of Targaryen. Quindi sì, la gente se lo caga ancora
Quindi no, visto che lo avevano annunciato non appena finita la serie (se non prima) e visto che a nessun fan frega di sta cosa. Probabilmente alcuni se lo vedranno per inerzia e solo perchè hanno fame di fantasy, niente di più.
Mah, anche se fosse una pagliacciata nelle ultime 13 puntate (che magari è vero per te ma non per me), ce ne passa dal condannare le precedenti 60.
Le ultime due stagioni sono molto più intense e ricche di avvenimenti delle precedenti, quei 13 episodi dovrebbero come minimo valere doppio, ma mi accontento di considerle 1/4 della serie, cioè 2 stagioni su 8 (e il fatto che siano proprio le ultime è grave). Le precedenti 60 non le condanno, ma neanche fanno impazzire, eh. Ha momenti bellissimi, ma tanti altri davvero vuoti e noiosi. Come gran parte della prima e della quinta stagione, dove non succede quasi nulla. Ok, la prima è pure giustificabile perchè presenta i personaggi, ma la quinta? Si parla del più e del meno per ore ed ore, senza andare da nessuna parte. E meno male che voi eravate quelli che "L'attacco dei giganti lo potevi fare in 13 episodi", quando lì davvero ha la sua pesantezza ogni singolo episodio, così come Mr. Robot, per dire una serie top che caca in testa a Got. Per me Got era una serie da 8,5 abbondante ed è finita con l'essere da 8 scarso. E lo sai che il mio 8 non è il tuo 8 XD
La progressione di tensione data dalla notte prima della battaglia, cioè la seconda puntata, in cui si raccolgono tutte le forze (quando sai tutto ciò che hanno fatto prima) e la battaglia vera e propria nella terza puntata è inesorabilmente epica. Tra l'altro 80 minuti di battaglia continua non si vedono da nessuna parte. Una roba enorme.
E grazie, ci mancava solo che dopo 7 stagioni facessero finire tutto all'improvviso (ah no aspetta, è proprio come è avvenuto l'impazzimento di Daenerys ). Per la battaglia epocale è merito solo del budget mastodontico, e tra l'altro sfruttato pure male perchè è BUIOOOOOOOOO e non si capisce un cazzo di quello che succede XD (Madonna quanti meme all'epoca ), una fotografia da galera.
Seguirla per 8 anni non ti fa ricordare un sacco di cose fondamentali.
Io comunque l'ho vista tutta di fila e ho fatto in tempo a ricongiungermi giusto con gli ultimi episodi.
a stessa pazzia di Daenerys c'è sempre stata ed era una cosa che a me sembrava del tutto invetata sul momento, ma qualcun altro qui lo disse già
Certo, ma il punto infatti è il "come" è impazzita, com'è stato reso quel momento lì. Sicuramente Martin gli aveva detto che sarebbe impazzita, ma sicuramente lui l'aveva pensata diversamente e scommetto che se dovesse arrivare a scrivere quella parte nel libro, nessuno se ne lamenterà.
Poi si perde la concezione del tempo e delle distanze per favorire l'epicità dell'entrata in scena finale, che è un altra cosa negativa del finale di stagione
Non era solo una cosa dell'episodio finale, ma anche di altri, uno su tutti quello del lago ghiacciato. Ricordo che quell'episodio rasentava il non-sense, ma più in generale la settima stagione mandò a puttane la credibilità e il realismo del mondo a causa di teletrasporti e tempistiche fatte proprio a cazzo di cane. E poi il bambino veggente che doveva fare chissà cosa e invece fino alla fine non fa un cazzo? Era diventato un meme anche quello Episodi ed episodi persi dietro a sto bamboccio per poi non servire a nulla. Vabbè. Poi Daenerys che si fa il viaggetto turistico sul drago sopra il terreno del nemico e viene colpita da una freccia scagliata da chilometri di distanza. E poi l'episodio dopo diverse frecce sparatele in faccia e da breve distanza non la colpiscono proprio. Ho perso il conto di tutte le scene non-sense che c'erano nelle ultime due stagioni.
Bene, trovamene un'altra corale alla GoT (voto mio: 7) con lo stesso livello di scrittura. Direi che Oz è quella che si avvicina di più per la scrittura di un cast abbastanza grande.
Lost. E' stato tipo il primo a mettere in scena una roba simile. Parlando di mr. robot, Elliot in quanto a caratterizzazione non guarda in faccia a nessuno.
Ah, perché esistono serie e film che continuano il chiacchiericcio dopo la trasmissione? Innanzitutto dove, su fb?
Sì, su fb. Ai tempi di Lost invece nei forum, se ne continuò a parlare a lungo. Idem Breaking bad, fb e forum, ancora ci fanno i meme. Di Mr. robot non se n'è mai parlato tanto e quindi non c'è stata differenza dalla sua messa in onda alla sua immediata post-conclusione. Anzi, se ricordo bene, il chiacchiericco sulla serie si fece più intenso proprio quando finì, perchè a quanto pare si scatenò un bel passaparola. Quanta roba ti lasciano addosso queste serie che ti ho citato? E Got invece cosa e che sensazione ti lascia? Ah, anche di Squid game se n'è continuato a parlare per un po'. Ma quello mi sa che è uscito tutto insieme e quindi fa un po' caso a sè.
Tutte le serie ultra costose senza GoT non le avrebbero fatte e si cita l'importanza di GoT - nell'aver aperto la mente alla massa verso scenari enormi ma cupi - anche nei film costosi ma non caciaroni come Dune. Infatti, se scrivo GoT e Dune su google trovo un sacco di articoli che dicono "GoT ha tratto ispirazione da Dune", "questi sono i 5 elementi che hanno in comune" e cose del genere. Tutta pubblicità per Dune grazie a GoT. Se guardo alle serie più importanti vedo casi isolati che non hanno generato o innalzato il livello, hanno semplicemente mostrato che si può fare un certo tipo di tv. Twilight Zone, che 10 anni dopo ha generato Il Prigioniero, che ha avuto a sua volta un impatto inferiore. Monty Python. Twin Peaks. Dopo GoT però il livello è cresciuto esponenzialmente. Per la prima volta con GoT avevi l'impressione di trovarti davanti a un prodotto adulto e non per famiglie o comunque tranquillamente passabile in tv. Lo stesso Breaking Bad, che era nettamente superiore alla media delle serie tv pre-GoT, si rifaceva a quegli stilemi consolidati della televisione, era ultra romanzato e quanto osava veramente? Niente si crea dal nulla, c'è sempre una progressione e come è vero che c'era Dragonslayer prima di Conan è anche vero che è Conan che ha avuto un impatto. Di serie coraggiose ce n'erano una manciata e nella nicchia restavano. GoT ha avvicinato anche quelli che non guardavano serie tv. Me incluso. E' oggettivo che c'è stato un prima e un dopo GoT.
Bene, ora sostituisci la parolina 'Lost' a 'GoT' e hai indovinato tutto XD
Planets of Fools di Endo ho letto il primo volume... si ok, i temi cari all'autore di Eden ci sono tutti, ma il tutto è massacrato da una narrazione troppo repentina ed iper-veloce, praticamente alla fine del primo volume, il protagonista ha compiuto tutti i power up possibili. Endo mette in scena un background molto legato alla realtà (sfruttamento delle risorse, razzismo e terzo-mondismo), con uno stile di disegno fattasi più scarno, ma sempre ancorato al freddo realismo, dandosi però ad una cafonata action senza nè arte e nè parte, dove in pratica bastano 4-5 personaggi come il protagonista, per fare stragi di eserciti ed armate intere; dove vuole andare a parare alla distanza? Qualsiasi via scelga non lo vedo bene, perchè sia nell'analisi politica in Eden aveva raggiunto livello ineguagliabili, mentre nell'action è fuori tono per stile e costruzione narrativa.
Passo, mi pare inutile. 2 visioni completamente diverse e poi quando si incensa Lost, che sapevo avresti fatto, mi passa la voglia. Lo sai. Ti dico solo
Per la battaglia epocale è merito solo del budget mastodontico, e tra l'altro sfruttato pure male perchè è BUIOOOOOOOOO e non si capisce un cazzo di quello che succede XD (Madonna quanti meme all'epoca ), una fotografia da galera.
Dire che è solo merito del budget significa ignorare tutte le complessità che comporta avere un budget enorme. Posso anche odiare - almeno artisticamente - un blockbuster ma sono consapevole che ci vogliono persone con le palle per farli. Anzi, è proprio perché aveva un budget enorme che va applaudita per la scelta anti-commerciale che ha fatto con questa e altre puntate. La battaglia è scura perché è realistica, è lì che sta il coraggio di GoT ma ri-ri-ri-rispiegare queste cose a chi cerca il patinato, a chi segue o fa i meme, a chi vuole che i personaggi facciano chissà cosa solo perché loro lo vogliono è sicuramente inutile*. Bran è un osservatore e alla fine è lui che governerà, mi sa che ti è sfuggito il suo ruolo. E' l'unica cosa che si salva del finale... O volevi che facesse le palle di fuoco? Volevi Gandalf? Sei rimasto al fantasy de ISDA...
*Al secondo 45 vedi che significa avere una fotografia mainstream, irreale perché deve essere tutto comprensibile.
E comunque una cosa è guardarlo streaming o scaricarsi la puntata dallo streaming e un'altra in full HD dai blue-ray. Anche io ricordavo i meme dell'epoca ma non è così confusa da non capirci un cazzo come credevo. Una battaglia è sempre una battaglia, se poi pensiamo che vadano bene solo le pacchianate di Legolas e soci, dei battle shonen/anime e via dicendo dove in mezzo al caos vedi tranquillamente il tizio figo e brillante che fa fuori settordici nemici è un altro discorso. Lo stesso vale per la battaglia dei bastardi, una messa in scena claustrofobica e opprimente come quella non la vedi nei blockbuster eppure solo un blockbuster/kolossal potrebbe farla perché senza soldi non la fai. Che poi potevano farla meglio è tutto un altro discorso che cade quando non c'era e non c'è ancora un "meglio". Dunque, vogliamo ancora negare l'importanza di GoT che va ben oltre le scelte televisive?
P.S. Dimostri sempre di vivere in un altro mondo xD Mr Robot fu seguitissima. Sull'app Tv Time l'hanno vista più di Squid Game. Su Reddit c'erano una marea di post con centinaia/migliaia di commenti ad ogni episodio. Perciò, ciò che dici non ha molto senso perché ti affidi esclisivamente alla tua esperienza... su FB?! Io non frequento forum o pagine di serie, ma sul feed delle notizie GoT è quella che continua ad apparire. Come ti ho detto, anche per Dune.
Qualsiasi via scelga non lo vedo bene, perchè sia nell'analisi politica in Eden aveva raggiunto livello ineguagliabili
Non ci sono tanti manga politici; sociali molti, ma politici ne ho visti pochi. Se la può vedere con Sanctuary, ma un vero manga politico è Il Ponte di No-Gun-Ri, anche Lady Snowblood Rinascita è migliore, da quel punto di vista.
Sì, non è proprio giapponese, anche se ormai i fumetti coreani e cinesi li accorpano ai manga. Mi sono dimenticato di Shirow, che fa quasi sempre fanta-politica, e ci sa fare.
Passo, mi pare inutile. 2 visioni completamente diverse e poi quando si incensa Lost, che sapevo avresti fatto, mi passa la voglia. Lo sai.
Sì, sapevo che lo sapevi e ti sarebbe passata la voglia
La battaglia è scura perché è realistica
Ricordo questa scusa detta da qualche fan ma mi è sempre sembrata ridicola sinceramente
Sei rimasto al fantasy de ISDA...
Non volevo Gandalf ma neanche un'ameba...
E comunque una cosa è guardarlo streaming o scaricarsi la puntata dallo streaming e un'altra in full HD dai blue-ray
L'ho visto su Sky e un bel tv 55 pollici...
P.S. Dimostri sempre di vivere in un altro mondo xD Mr Robot fu seguitissima. Sull'app Tv Time l'hanno vista più di Squid Game. Su Reddit c'erano una marea di post con centinaia/migliaia di commenti ad ogni episodio. Perciò, ciò che dici non ha molto senso perché ti affidi esclisivamente alla tua esperienza... su FB?! Io non frequento forum o pagine di serie, ma sul feed delle notizie GoT è quella che continua ad apparire. Come ti ho detto, anche per Dune.
Non parlavo tanto di audience quanto della popolarità diffusa tra "laggente". Comunque non credevo fosse tanto visto, sinceramente. Ma reddit non fa testo che è un covo di nerd, non è la piazza della città come è invece facebook. Di Mr robot dal vivo conoscevo 3 persone che l'avevano cominciato ma droppato. GoT ha la sua importanza, sì, ma non ha avuto la stessa importanza e portata di Lost. Il boom delle serie c'è stato durante la trasmissione delle ultime stagioni di Lost, cioè da lì in poi, è là che hanno cominciato a fare serie di un certo spessore. GoT ha dato più che altro il coraggio di osare col budget, credo. E di riportare in vita il fantasy attraverso delle serie tv, ma con alti e bassi (le altre serie fantasy dico).
@kabutomaru grazie del feedback su quel manga, mi mancava.
All Round Meguru di Endo qualcuno di voi l'ha letto? Com'è?
Bello, molto realistico, secco. Gli manca però un guizzo per fargli fare un salto di qualità definitivo. Gli dò un 8.
Beh, è sempre la versione compressa per il passaggio in tv della HBO, eh. Anzi, è peggio poiché la qualità video di sky è notoriamente inferiore. Il problema che avvertivano molti era il pixellamento (che in originale non c'è) nelle parti scure e visto che era tutto scuro... Certo, devi preventivare che una cosa del genere deve passare prima in tv e non al cinema. L'errore sta lì. Poi i br arrivano dopo ma intanto mezzo mondo l'ha visto così.
Ma a livello filmico il Giappone in ambito animato ha smesso di fare roba notevole negli ultimi 10 anni? Fatti fuori i grandi maestri, alla fine tutti filmetti pompati assai ma che valgono assai poco, pure questo Josee è veramente poca roba; solo I Figli del Mare alla fine mi ha impressionato, seppur comunque proceda troppo per accumulo talvolta.
E' così. Il mio interesse è quasi del tutto svanito, e non trovo più materiale stimolante. Degli ultimi dieci anni salvo solo Corri ragazza di Yuasa, L'Organo del genocidio, Miss Hokusai, La tartaruga rossa (giapponese in minima parte), I Figli del mare, Midori-ko, Si alza il vento e Hana & Alice. Menzione d'onore per i due film su Lupin di Koike. Il resto sta tutto sotto l'8. Volendo ci sarebbe anche Wolf Children, ma lo metto sotto quelli già citati. Va detto che tra questi l'unico 9 è quello di Yuasa, che da lì in poi è calato notevolmente. E non parlo delle serie, che ormai stanno quasi a zero.
"Voi guardate in alto perché volete esaltarvi. Io guardo in basso, perché sono esaltato."
Ho visto un film che avevo in watchlist da anni, Necropolis di Franco Brocani. Allora, in questo momento ho in testa mille cose, pensieri che si sono accumulati durante la visione, domande senza risposta, enigmi e stupore. Mi piacerebbe fare il commento fiume ma sono troppo frastornato. Che dire, è uno dei migliori film della storia del cinema, e lo ha fatto un regista che non avevo mai sentito nominare. La cosa che mi ha sconvolto di più è la data d'uscita, 1970, due anni prima di Inner Scar, con il quale ha molto in comune. Ed è dello stesso anno di Eden and After. Incredibile. Parliamo di qualcosa di folle, totalmente surreale. Non saprei neppure dire di cosa parla nello specifico: ideologia, vita, rapporti, anima. Servirebbero almeno altri due rewatch per comprenderlo meglio. Dico che è mostruoso perché anticipa Inner Scar in quasi tutto. Ci sono scene che sembrano quasi rubate dal quel film (il cerchio di fuoco, l'uomo nudo a cavallo con l'arco...), ma il bello è che Necropolis è uscito prima, dunque sarà stato Garrel a prendere spunto. Eden è dello stesso anno ma a conti fatti è più facile da decodificare, questo dice già tutto. No, ripeto, è spaventoso. E' recitato in almeno tre lingue diverse, i dialoghi sembrano talvolta sconnessi e nonsense ma non lo sono affatto. E' l'emblema dell'antinarrazione, non sembra esserci un flusso cronologico, le scenografie sono posticce, erette a mo' di labirito, infatti c'è un richiamo al filo di Arianna e al minotauro; la musica è opprimente e martellante, nel finale diventa frastuono. C'è un close-up delirante di quasi dieci minuti che ti sfianca. Un monologo di Frankenstein che pare il teatro dell'assurdo. Nel cast figurano Pierre Clementi e Carmelo Bene, non so se rendo l'idea.
@4kobra grazie per avermi ricordato del esistenza di "The Twentieth Century", l'abbiamo visto insieme io ed Heretic Mansion, uno spassosissimo misto tra Guy Maddin e il Terry Gilliam di "Brazil", mi ha ricordato in alcuni aspetti anche "La formidabile invasione mongola" di Kago.
Mi fa piacere. Io , dopo la visione su mubi, me lo sono preso anche in Dvd. Il regista è di winnipeg come Maddin e oltre al bellissimo stile visivo vintage , a me è piaciuto molto il folle e ucronico biopic del protagonista (uno dei primi ministri del governo canadese più longevi e benvoluti) tratto dai suoi diari privati. Durante tutto il film si ride, ma si percepisce anche un'inquietudine fastidiosa che diventa agghiacciante nel bellissimo finale.
Non mi sarei mai immaginato di parlare di un disco del genere qui, ma mi tocca. Onestamente non ho mai approfondito lui come artista, ho sentito qualcosa da adolescente quando faceva collaborazioni con i Club Dogo ma questo disco è davvero interessante. Al netto di 2-3 pezzi evitabilissimi e che si piegano alle logiche commerciali con ritornelli orecchiabili ed autotune inserito a caso, è un disco davvero interessante sia nei testi che nelle basi. Il suo modo disilluso di rappare si sposa benissimo con i testi e con le basi dal gusto underground (ci sento molto i Cypress Hill o gli Assalti Frontali). E' sicuramente uno dei dischi hip hop più interessanti degli ultimi anni, anche se la concorrenza è molto scarsa. E' uno dei pochi che continua a fotografare con lucidità il nostro periodo storico, piuttosto che vantarsi di quante donne si è portato a letto o quanti soldi ha accumulato. A questo punto sono curioso di recuperare "Persona", il suo disco precedente.
Scrivo qualcosa per tenere viva la pagina, non c'è reale interesse. Probabilmente si tratta del mio ultimo anno con i manga, o quantomeno non aggiungerò più altri titoli alla lista, che comunque subirà pesanti tagli. Ormai non trovo più stimoli, le letture sono così inutilmente superficiali e vuote, gli ultimi manga che ho letto li ho terminati per inerzia. Adando direttamente al dunque, se neppure i seinen mi danno qualcosa significa che sono arrivato alla fine di un percorso. Ho letto Sanctuary a novembre, e nulla di nulla, o quasi. Ridicolo nella maggior parte dei casi, tra stupri e omicidi al limite dell'inverosimile, e con quegli odiosi primi piani sistematici a tutta pagina per esaltare un concetto. Roba che forse puoi perdonare a un principiante. La fantapolitica ti lascia una parvenza di adultità che è solo illusione, di vera politica c'è poco o nulla e si va a sbattere sempre il muso contro il muro della retorica. MPD. Altro giro, altro scempio. Qui la delusione è stata tanta, non mi aspettavo un capolavoro manga ma neppure una cosa da scuola elementare. E dire che per anni ho mantenuto un forte hype nei confronti di questa serie. Peccato, perché il b/n allucinato è tra i migliori che ho visto in ambito manga, ma il resto è concime. Si parte con un interessante analisi sul disturbo delle personalità, e si finisce con un miscuglio eterogeneo e immaturo. Ci vogliono 40 minuti per leggere un volume manga, è sempre stato più o meno così, ma verso la fine di MPD i volumi durano sì e no 15-18 minuti, roba che nemmeno il peggior Gantz. Combattimenti al limite del reale, fusioni alla DB, scene rubate da Matrix. Meglio non ricordare. Personaggi stupidi che non avrebbe partorito neppure il peggior mangaka shonen. Otsuka non è un cretino, è professore di psicologia. Ma non c'è nulla da fare, è più forte di loro, le cagate ce le hanno nel DNA. E' un mondo ottuso, stupido e privo di larghe vedute quello dei manga, sono troppo deluso per continuare a leggere dell'altro. Innanzitutto i seinen non sono manga per adulti. Li etichettano così solo perché c'è quelche rigolo di sangue in più e perché ci sono i nudi integrali, ma è tutta roba per ragazzini. I manga adulti non esistono. Il gekiga, forse, ma siamo sempre fermi a materiale pubblicato più di cinquant'anni fa, cazzo. E' un movimento artistico morto e sepolto, e da lì in avanti è buio quasi totale. Nishioka, punto. Yokoyama, Hoshino e Maruo? Basta, fai fatica a cacciarli fuori. Ma pure questi hanno enormi limiti, la verità è che Viaggio alla fine del mondo a parte non ne ho letto uno che possa competere con i migliori fumetti scritti dagli occidentali. Sto leggendo Innocent, altro giro altro marciume. Volumi interi di frociate e di allusioni sessuali prive di fondamento. Personaggi così effeminati che mi sembra di leggere un josei anni '70. Look e perversioni tipicamente giapponesi, traslate per l'occasione. Fa troppa forza sui sentimenti e sui piagnistei, cerca di arrivare al cuore del lettore come vuole il copione manga. Avevo intenzione di abbassare il voto a Jiraishin, ma il 9 se lo merita tutto e non lo cambirò. Alla luce di tutta questa merda non posso farlo.
Io sono stato impegnato e non ho scritto niente, ma il blog è comunque poco frequentato.
Beh, comunque Sanctuary rispetto a MPD (e anche rispetto a Innocent) è leggibile. Poi, sì, le drammatizzazioni forzate sia grafiche che narrative sono le cose che lo affossano ma con un approccio un po' più libero te lo fai andare giù. Voglio dire che lo prendi per quel che è: una serie. Dunque è già più romanzato di base. Poi, certo, ci deve essere un limite, un equilibrio, come in qualsiasi cosa. Credo che accettando il compromesso di seguire le gesta dei pg per lasciarsi intrattenere, guardare all'insieme ignorando i dettagli, potrebbe funzionare perché la manualità (sia per Buronson che per Ikegami) c'è. Questo è a parole, poi non so se riuscirei a farmelo andare giù oggi ma anche se non mi viene in mente niente che ho letto di recente su cui sono stato meno critico (e sono sicuro di averlo fatto) è il mio approccio con le serie tv da un po' a questa parte. Guarderò l'ultima stagione di Peaky Blinders consapevole che la si deve guardare a cervello spento. Vabbè, il problema di Sanctuary è il prendersi troppo sul serio ma questo incide ancora di più negli altri 2. L'aspetto sessuale e morboso è presente nella stragrande maggioranza delle opere e secondo me è un argomento che non si esaurirà mai, tuttavia quando viene trattato in maniera superficiale è solo un orpello e va nella categoria degli strumenti utilizzati a fini enfatici. Poi è un po' troppo vintage pur essendo degli anni '90. Dunque è old school e, semplificando, questo da un lato gli evita le manfrine infantili e dall'altro gli dà le lacrime virili xD Preferisco le lacrime virili.
Ma quindi alla fine della fiera la trama di mpd su cosa verte? Dal 12 in poi c'è uno scopo? Mi puoi dire anche come finisce.
Sì, anche per me Sanctuary è leggibile, infatti gli ho dato mezzo voto in più.
Lo scopo c'è, ma è tutto tremendamente stupido e superficiale. Il governo giapponese sfruttava orfanotrofi e ospedali per condurre segretamente esperimenti sul cervello. Amamiya è il risultato finale di tutte le ricerche, una personalità programmata trasferibile da un corpo all'altro, e in grado di condizionare tutti quelli che gli stanno attorno. Un programma per il controllo delle masse, sostanzialmente. Ma poi la storia prende una piega fin troppo fantasiosa, inventandosi che Machi Isono è in realtà un involucro che contiene la personalità di Maria Maddalena, sopravvisuta attraverso i secoli, che ora mira a partorire un nuovo dominatore della razza umana, basato sulla personalità programmata di Amamiya. Va be', stupido ma passabile. Il problema è sempre il come. La nana con gli occhiali da nerd che fa coppia fissa con il detective coglione, Tetora che si improvvisa Neo, tutte le cazzate dietro Lucy Monostone (una figura inutile e speculativa), ecc... Ci sono espedienti narrativi da codice penale, come Sasayama che evita una bomba scivolando su una buccia di banana. Sì. Esatto. Hai letto bene. Non sto scherzando. Nel finale, Tetora e Miwa entrano nella mente di Machi per ucciderla, tipo Goku con Majin Bu. Qui si fondono in un solo essere e materializzano armi a caso per combattere contro uno spirito svolazzante. Il finale fa tanto Hollywood, con Tetora che guarda Machi e cita Kurt Cobain prima del colpo di grazia, tipo l'eroe dei film che prima di ammazzare il cattivo dice "Hasta la vista, baby". Merda che insulta l'intelligenza del lettore. Gli ho dato 6.5/7 solo perchè mi piace il b/n e perché inizialmente era un bel trip. Ho guardato gli altri manga crime che ho letto, uno è Manhole (7) e l'altro è Jiraishin. Come posso abbassare il voto a un manga che non ha concorrenza? Va bene tutto, possiamo dire che all'inizio Takahashi è meno ispirato nel disegno, ma a livello di qualità non c'è paragone. Infatti ho accostato il suo manga a True Detective. Mi spiace solo di aver buttato dei soldi per certe serie, ma suppongo sia normale, è un prezzo che paghiamo più o meno tutti.
I manga adulti non esistono. Il gekiga, forse, ma siamo sempre fermi a materiale pubblicato più di cinquant'anni fa, cazzo. E' un movimento artistico morto e sepolto, e da lì in avanti è buio quasi totale. Nishioka, punto. Yokoyama, Hoshino e Maruo? Basta, fai fatica a cacciarli fuori.
Berserk (ultima saga a parte)? Blame? Mushishi? Homunculus? Monster? Kaneko? I manga di Kitoh? 2001 nights? The climber (perchè, a proposito, ti sei letto Innocent visto come ne abbiamo parlato io e Tex?)? Eden? Aku no Hana? Kago?
Ne citerei anche qualcun altro ma mi risponderesti che non sono adulti solo perchè non sono seriosi (anzi, magari già lo dirai di alcuni di questi).
Visioni differenti, non ci sono punti d'incontro. Stessa cosa di quando hai citato Lost a Tex più sopra, nell'altra discussione sulle serie tv. 2001 l'ho citato indirettamente scrivendo il nome di Hoshino nel mio primo post. Per quanto riguarda gli altri, sai già. Non c'entra la serietà, di questo ne abbiamo già parlato. C'entra il saper fare le cose nel modo giusto. Altan è umoristico, ma adulto. Sto leggendo Innocent perché l'ho comparto circa tre anni fa.
Ok, restringiamo il campo: homunculus, mushishi, kaneko. Esattamente cos'è che ti turba di tali opere al punto da considerarle superficiali o non adulte? La presenza di qualche vignetta che zooma sull'espressione (comunque mai caricaturale) di un personaggio? Il linguaggio semplice? Ma poi anche se fosse, non è meglio una buona opera per ragazzi che una discreta o sufficiente per adulti? Quindi perché questo allontanamento melodrammatico? Più che aver maturato del gusto a me sembra l'aver sviluppato delle fobie specifiche.
Kaneko è bravo, nettamente sopra la media, ma non-adulto non signfica superficiale. Akira è seinen, ma è davvero per adulti? E' un manga per ragazzi, solo scritto e disegnato bene rispetto alla concorrenza. I seinen sono i fumetti europei e americani per ragazzi. E' il target giapponese ad avere dei problemi. Gli shonen, sono per bambini/pre-adolescenti. Quando andavamo alle elementari volevamo gli zaini di DB e dei CDZ, perché guardavamo quelli in tv, ed erano proprio le grandi aziende a vendere e sponsorizzare quel materiale ai bambini. Nello spot pubblicitario non c'era il liceale, ma un bambino di 8 anni che correva con in spalla lo zaino dei cartoni animati Mediaset. Sono i fan che non lo capiscono (o fingono di non capirlo), travisano e rifiutano di accettare la realtà. Alle medie non potevi più permetterti lo zaino di Beyblade, i compagni ti prendevano in giro. Invicta e Seven, per un profilo più adeguato e in linea con il percorso di crescita. Non si scappa. Riesci a capire se questo dialogo è indirizzato a un pubblico di ragazzi o di adulti?
"Sergej, come sono gli americani?" "Come sono gli americani... Sono Iddish, tutti giudei di wallstreet. Ungern ha ragione nel dire che gli Iddish vogliono dividere il mondo. Ma gli Iddish non sono solo banchieri. Lenin, Trockij, anche loro sono Iddish, degli ebrei sovversivi e bolscevichi." "Anche la mia famiglia è ebrea, Sergej." "Sì, e l'ho salvata da un po' la tua famiglia, l'hai dimenticato?" "No, solamente pensavo..." "Come, cominci anche a pensare, Masha? Quando un oggetto vuol diventare soggetto, non serve più..."
Ragazzi. E infatti non troverai mai nulla di simile in un manga. Ho detto in un manga, perché neppure i seinen si spingono a tanto. Quindi ti chiedo, Mushishi? Seriamente? Berserk lo può leggere un qualsiasi 14enne, è violenza gratuita e belle tette. I giovani ci vanno a nozze. Il calo non c'entra nulla, è qualcosa che non influisce con il target, casomai sulla qualità dell'opera. Homunculus cosa dice di adulto? Premetto che si tratta di un manga che mi piace molto, ma non è un trattato di psicologia. Posso salvare Blame, nemmeno mi ricordavo di Nihei. Ad ogni modo si tratta di un solo manga, l'autore si è sputtanato da anni ormai. Ma poi sto parlando a uno che qualche fumetto lo ha letto, dunque dovresti essere in grado di capire cosa sto dicendo. Le differenze dovrebbero saltarti all'occhio quasi in automatico.
Berserk non lo definirei violenza gratuita e belle tette, però. La violenza l'ho sempre trovata contestualizzata al racconto e al messaggio, al massimo Gantz è così (le tette abbondano di più è lì davvero ci sono grandi fighe)
Ma in generale ci sono cose che ti attirano ad una certa età, dipende sempre dalle esperienze personali, e poi smettono di interessarti proprio perché hai fatto altre esperienze. Se a 14 anni ti piace l'emozione facile non è detto che questo ti rimarrà a vita. Magari ad alcuni sì ma è semplicemente una questione di punti di vista. Mi sta bene che chi vuole intrattenersi reputi Avengers un gran film e 2001 una palla, è coerente. E' inutile dire che ci sono gli occasionali e gli appassionati e tra quest'ultimi c'è appassionato e appassionato. Chi ci tiene, ad un certo punto maturerà e cambierà la sua visione del mezzo. Poi basta poco, a volte è veramente una scintilla a farti vedere le cose o la cosa diversamente. Oggi ho sentito uno che ha detto che dopo aver letto Jerusalem, il romanzo di Moore, ha iniziato perdere interesse verso i suoi fumetti, che prima amava. Ha detto che vanno bene a 20 anni ma non a 40. Cioè grazie ai pensieri espressi da Moore in quel romanzo, che immagino non gli sia piaciuto, costui ha capito cosa muove lo sceneggiatore britannico e cosa mette nelle sue opere. Io non sono d'accordo sul fatto che non vadano bene a 40 ma capisco perché vadano bene a 20. Poi, vabbè, ha fatto un sacco di roba diversa, From Hell è un'opera adulta che difficilmente piacerà sotto i 20. Un Piccolo Omicidio stessa cosa. Swamp Thing però trova il suo apogeo negli anni dell'adolescenza, come Sandman. Sono entrambi indirizzati all'adolescente depresso, soprattutto Sandman, che ha le turbe, che deve trovare il posto nel mondo, ecc. ma sono opere molto stratificate che non si esauriranno negli anni. Ma il punto per me non è mai stato il target né la seriosità. E' la mancanza di equilibrio, sono le stonature che ti fanno cadere le braccia. Vale per qualsiasi cosa. I zombi di Le Chevalier d'Eon sono integrati meglio di un dannato taglio di capelli in Innocent xD Lo ridico: si possono apprezzare tranquillamente opere per bambini. Il problema è la mancanza di idee, ma parlo di idee grafiche e narrative, ergo un appiattimento in primis ed escamotage superficiali poi. Un cliché peserà sempre di più sulle cose stilizzate proprio perché non corrispondendo alla realtà iniziano ad annoiare più rapidamente. Puoi leggere 300 fumetti disegnati con uno stile realistico ma al terzo di uno modaiolo ti scendono le palle a terra. Un'avventura non perderà il suo fascino, i battle shonen dopo che ne hai letti alcuni invece... Infatti, l'ho detto più volte, preferirei rileggere il primo DB che DBZ. DBZ è anche più adulto ma ti risulta ancora più infantile perché insiste sulla reiterazione di schemi che, se non sei un fissato, non ti garberanno più. I combattimenti e la morale buonista indubbiamente con gli anni ti intrippano meno. Nel primo DB ci sono i buoni sentimenti eccome, lo spirito di sacrificio su tutti, ma ti peseranno meno perché è goliardico ed è più improntato all'esplorazione che al combattimento epocale. In generale, se un'opera si presenta come adulta ma ha svariati elementi infantili, da adulto ti andrà meno a genio di un'altra dichiaratamente per bambini. Anche se poi va detto che forse quelle che resistono veramente sono le opere per tutte le età ma nei film è molto difficile, nei romanzi è abbastanza semplice e nei fumetti questa cosa la si trova tipicamente in Francia, infatti esiste il detto da 7 a 77 anni. Le prime strisce americane anche. In Italia... certe cose del Giornalino, quello di una volta. Oggi figuriamoci, creiamo decisamente poco rivolto ai bambini e ancora meno agli adolescenti. In Giappone invece è tutto troppo settoriale e il miglior esempio che potrei fare è Miyazaki, in ambito anime, il che è tutto dire. Ma lo si vede sin da Conan, che difatti è verniano. Conan, Nausicaa, Lupin, ecc. utilizzano archetipi che non muoiono mai.
Le tette gratuite all'inizio non le ricordo ma sì che c'è violenza gratuita in Berserk. Non è che il dark fantasy implica automaticamente che devi inserire combattimenti su combattimenti su combattimenti. Senza contare che si può uccidere senza essere truculenti. Con una spadata taglia a metà X mostri, se non è gratuito Berserk chi lo è? La guerra passa subito in secondo piano, si esalta il tizio che combatte. Il momento preciso non lo ricordo ma diciamo che da quando Gatsu ne fa fuori 100 da solo si perde l'aspetto del grande guerriero di uno squadrone per far avanzare una visione più esagerata e gratuita, più adolescenziale e da picchiaduro.
Ma almeno fino all'eclisse di violenza gratuita non ne ricordo, era tutto contestualizzato a un mondo marcio e alla deriva in cui gli uomini non hanno pieno controllo delle loro vite, non è mica Mirai Nikki. Forse giusto nei primi 3-4 volumi? Dopo l'Eclisse si avverte una svolta più caciarona sicuramente, come anche un'enfatizzazione della violenza non sempre utile se non ai fini della spettacolarizzazione. Almeno fino all'eclisse (o poco dopo) le esecuzioni truculente mi mettevano un minimo di oppressione, poi diventa quasi un picchiaduro appunto e assume tutt'altri connotati.
Berserk è sempre stato così, praticamente. Nei primi volumi ricordiamo meno episodi simili perché ci si concentrava sul passato di Guts e Grifis. Invero, solo la violenza di Gambino ai danni del piccolo Guts aveva un senso. Ma da quando Guts si è messo a fare il vendicatore solitario è sempre stato così. Contadine taglia 40 con seni grossi, sedere a mandolino e pelle liscia e perfetta stuprate di continuo, anche in gruppo. Si comincia presto, lo faceva Wyald prima dell'Eclisse. Poi degenera. Ricordo troll e demoni scoparsi povere mondine indifese, con posizioni del kamasutra piuttosto fantasiose. Chiramente mostri certe cose per stimolare l'adolscente che ti sta leggendo. Una violenza non gratuita è quella che subisce Hyakuryn (dal minuto 9:15 in avanti), dove il suo corpo è sottoposto a ogni genere di tortura per estorcerle informazioni.
Aveva però anche villain che si mettevano le teste decapitate degli avversari sulle spalle e Shira che era esageratamente cattivo, giusto le prime due che mi ricordo. Alla fin fine dipende anche da come imposti il tuo racconto.
Semmai c'è una parte in cui la violenza non è gratuita, che va da quando inizia il flashback fino all'evento di sopra. Più o meno. Ricordiamoci però che Berserk inizia già in quel modo, cioè post-eclisse. Inizia con Gatsu che si sta scopando un demone. "Sei caduto in trappola". "No, tu sei caduta in trappola" e la spara in bocca. In quel caso non fa vedere l'esplosione ma è comunque un'entrata tamarra, alla Rodriguez. Da notare anche la faccia di Gatsu con sorriso demoniaco, oscurata nella parte superiore e con l'occhio brillante. Subito dopo fa fuori dei tizi nella locanda con la balestra, ad uno gli ficca una freccia nel naso, lo tortura e tronca un altro a metà con una spadata. In una manciata di pagine.
Tex, invece cosa ne pensi di chi crede che Nolan o Scorsese rappresentino il massimo nel mondo del cinema. Loro non esaltano i cinecomics, ma pensano che quei registi (o simili) abbiano fatto il massimo in quel campo. Io penso che dipenda dal fatto che il cinema non è mai stato solo arte, ma anche e soprattutto intrattenimento. Questo genera un equivoco. Sei portato a pensare che il cinema d'industria sia più importante del cinema colto, anche perché la maggior parte dei film che escono nelle sale sono intrattenimento, e ricevono maggiore pubblicità e considerazione anche da parte della critica. Il fatto è che esiste questo dualismo, che genera confusione. Questo non accade ad esempio nell'arte pittorica, dove un quadro è arte sempre, non esiste il dipinto per le masse e quello per gli intellettuali. Le sculture: al marmo di Canova non si contrappone la scultura plebea. Le sculture sono arte e basta. Il cinema no, perché esistono due tipi di cinema. Infatti nessuno si permette di criticare un bronzo di Riace, o un Kandinskij. Il rischio sarebbe quello di passare per un idiota incolto, e nessuno vuole rischiare. Ma nel cinema è diverso. Si parla a ruota libera, senza vergonga. Internet poi ha amplificato tutto ciò. Ora apro Film.tv o Letterboxd e posso leggere che Bergman è incompetente, o che Kubrick non ha azzeccato un film in vita sua. Si può sparare a zero su chiunque e non hai paura di passare per un idiota perché il cinema è materia popolare, non ti senti in difetto. Chi direbbe una cosa del genere di Caravaggio? Hai paura solo a pensarlo, perché l'arte pittorica è riconosciuta come tale, dunque non si fiata. Nel cinema nessuno teme il giudizio degli altri, tutti parlano e tutti scrivono quel che vogliono.
Credo sia una questione di portata del medium, che è molto più ampia rispetto al teatro, alla pittura ecc. Oltre a questo credo sia anche per il fatto che il cinema è l'arte più diretta e pop dopo la musica. Anche a me tocca vedere gente criticare i Nirvana o altri gruppi del genere solo perchè son famosi, ma alla fine le motivazioni o sono pretestuose o stupide come ad esempio che non sono tecnici e si "sentono" male.
Per la musica vale un discorso simile. Infatti si commenta a ruota libera. E' un'altra materia poplare, dunque ognuno pensa di poter dire tutto quello che vuole. C'è una differenza però, esistono generi musicali e artisti intoccabili, che nessuno si permette di criticare. Mai ho visto qualcuno criticare severamente la classica, è considerato qualcosa di sacro nonchè un genere musicale di cultura. Stessa cosa per il jazz. Forse nessuno li tocca perché sono generi pionieri, nati prima del commerciale, e quindi imprescindibili. Il grunge credo sia anni '80, quindi molto "fresco", e di conseguenza ha generato divisione nel pubblico. La letteratura pure. Ci sono scrittori/scrittrici intoccabili e altri costantemente criticati. I classici non li tocchi, quelli più recenti sì.
Io son sicuro di averle lette delle critiche sul jazz e la classica in giro, ma erano generali e mai rivolte ad alcuni artisti in particolare. Secondo me è perchè nemmeno li conoscono e parlano a vanvera. Molti non hanno proprio la conoscenza di quelle cose ecco perchè non senti molte critiche in giro. Non sono generi di tendenza. La gente comunque si scanna sempre se vai nei social, anche su artisti di generi più di nicchia.
P.S: grunge inizia più o meno da fine '80, ma è esploso nei primi '90
Tex, invece cosa ne pensi di chi crede che Nolan o Scorsese rappresentino il massimo nel mondo del cinema. Loro non esaltano i cinecomics, ma pensano che quei registi (o simili) abbiano fatto il massimo in quel campo. Io penso che dipenda dal fatto che il cinema non è mai stato solo arte, ma anche e soprattutto intrattenimento. Questo genera un equivoco. Sei portato a pensare che il cinema d'industria sia più importante del cinema colto, anche perché la maggior parte dei film che escono nelle sale sono intrattenimento, e ricevono maggiore pubblicità e considerazione anche da parte della critica. Il fatto è che esiste questo dualismo, che genera confusione. Questo non accade ad esempio nell'arte pittorica, dove un quadro è arte sempre, non esiste il dipinto per le masse e quello per gli intellettuali. Le sculture: al marmo di Canova non si contrappone la scultura plebea. Le sculture sono arte e basta. Il cinema no, perché esistono due tipi di cinema. Infatti nessuno si permette di criticare un bronzo di Riace, o un Kandinskij. Il rischio sarebbe quello di passare per un idiota incolto, e nessuno vuole rischiare. Ma nel cinema è diverso. Si parla a ruota libera, senza vergonga. Internet poi ha amplificato tutto ciò. Ora apro Film.tv o Letterboxd e posso leggere che Bergman è incompetente, o che Kubrick non ha azzeccato un film in vita sua. Si può sparare a zero su chiunque e non hai paura di passare per un idiota perché il cinema è materia popolare, non ti senti in difetto. Chi direbbe una cosa del genere di Caravaggio? Hai paura solo a pensarlo, perché l'arte pittorica è riconosciuta come tale, dunque non si fiata. Nel cinema nessuno teme il giudizio degli altri, tutti parlano e tutti scrivono quel che vogliono.
lungi da me definirmi un conoscitore della pittura, ma qua non stai parlando di 2 cose uguali. che esista una pittura (o anche scultura) "plebea" è un dato di fatto. per un caravaggio che è esistito, quante croste barocche son state pitturate a scimmiottamento del precursore? tra l'altro molti artisti erano artigiani di bottega, gente che viveva di commissioni. non tutti facevano chissà che roba intellettuale, probabilmente una minuscola minoranza che al contrario di infiniti bottegai dimenticati dal tempo, studiamo tutt'ora... pensa anche solo ad ora, quanta gente vive di commissioni di fan art o roba del genere? rispetto al numero degli artisti originali? ordini di grandezza totalmente diversi... pensa pure ad hokusai, quante opere pornografiche avrà disegnato per ogni opera lontanamente artistica? opere che comunque potevano diventare stampe, oggetti di semplice consumo...
Capisco il discorso che stai facendo, ma all'interno del tuo commento c'è già la risposta.
quante croste barocche son state pitturate a scimmiottamento del precursore?
E' proprio questo il punto di tutto il discorso. I bottegai e gli artigiani lavoravano cercando di emulare i migliori, gli artisti di riferimento. Con risultati non sempre ottimali, ma seguivano una linea ben precisa. Nolan non copia Tarkovsky, hanno due visioni di cinema che stanno agli antipodi. Gan Bi, regista cinese, tenta di emularlo, e con eccellenti risultati. Non propone nulla di nuovo, ma segue una linea. Oggi, nel 21° secolo, l'arte pittorica ha assunto un significato differente. Si lavora per produrre qualcosa di diverso, lontano dall'arte. E così abbiamo i web comic, le fan-art e via dicendo.
Capisco il discorso che stai facendo, ma all'interno del tuo commento c'è già la risposta.
quante croste barocche son state pitturate a scimmiottamento del precursore?
E' proprio questo il punto di tutto il discorso. I bottegai e gli artigiani lavoravano cercando di emulare i migliori, gli artisti di riferimento. Con risultati non sempre ottimali, ma seguivano una linea ben precisa. Nolan non copia Tarkovsky, hanno due visioni di cinema che stanno agli antipodi. Gan Bi, regista cinese, tenta di emularlo, e con eccellenti risultati. Non propone nulla di nuovo, ma segue una linea. Oggi, nel 21° secolo, l'arte pittorica ha assunto un significato differente. Si lavora per produrre qualcosa di diverso, lontano dall'arte. E così abbiamo i web comic, le fan-art e via dicendo.
scusa, ma francamente non capisco come il copiare il lavoro di illuminazione di caravaggio sia in un qualche modo "intellettuale" era semplicemente una tecnica figa, poi per il resto avranno dipinto le solite 4 cagate tra il decorativo e la propaganda becera per il signorotto di turno...
Non allontaniamoci dal post originale, però, altrimenti divaghiamo. La domanda che ho fatto è perché il mainstream supera il cinema d'autore, nelle gerarchie dello spettatore medio? Chi copiava Caravaggio seguiva il migliore. La gente che guardava un Caravaggio sapeva di avere a che fare con il meglio che l'arte poteva offrire in quel momento. Chi guarda un film di Sokurov, oggi, non sa di avere a che fare con un grande regista, nella maggior parte dei casi, perché pensa che il cinema vero sia altro. Da qui nasce il grande equivoco sul cinema. Perché nelle altre forme d'arte i capolavori sono intoccabili, mentre il cinema deve combattere per farli riconoscere? Probabilmente perchè il cinema è da sempre arte e intrattenimento, e ad un certo punto l'intrattenimento ha preso il sopravvento sull'arte, relegandola a faccenda secondaria e di minore importanza. Non so quando è accaduto, potrebbe essere colpa degli americani, che hanno sempre sfruttato il media per fare soldi a palate, e hanno indicato agli altri la via da seguire. I registi ribelli americani ci sono sempre stati, ma la loro voce è rimasta inascoltata. Mekas e Susan Sontag hanno provato a reagire, a promuovere un certo modo di fare cinema e di raccontare cose, ma non è facile sconfiggere il sistema.
Comunque in ambito musicale molti compositori famosi dell'ottocento copiavano le melodie degli artisti di strada. Loro non se ne lamentavano perché guadagnavano dagli spettacoli e poi non c'era una legge che li tutelasse.
Qualche anno fa assistetti a una discussione assurda in un forum. Il topic riguardava una collezione di fumetti da edicola (mi pare 100 anni di fumetto italiano), quindi molto generalista; e un tipo se ne uscì - e andò avanti per pagine e pagine, smontando con la sua logica "inattaccabile" tutti i poveretti che osavano contraddirlo - dicendo che il fumetto non può essere considerato arte perché, a differenza della pittura, non è disinteressato ma, anzi, punta al bieco guadagno, con eccezioni che si possono contare (a suo dire) sulla punta delle dita.
A quella discussione non partecipai perché il tipo era arrogante e non sapeva niente sia di fumetto (per sua stessa ammissione - della serie "non faccio nemmeno finta di intendermene": pontifico a vanvera - aveva letto solo un po' di roba Disney, Astérix e poco altro) che di pittura, quindi era perfettamente inutile. A questa discussione, invece - mi perdonerete, da ultimo arrivato -, partecipo, visto che ogni tanto vi leggo e che non siete affatto stupidi (e arroganti) come quel babbeo.
Perché questo esempio? Ma perché quando si vuol parlare di arte e si tira in ballo puntualmente la pittura o la scultura (le arti "maggiori") lo si fa sempre con superficialità, credendo che la storia dell'arte sia stata un cammino verso le magnifiche sorti e progressive, per citare il poeta. Carenze del nostro sistema scolastico, carenze della nostra cultura... chi lo sa. Sta di fatto che per dar forza alle proprie affermazioni in molti lo fanno senza, però, avere una vera padronanza di ciò che stanno maneggiando.
È assurdo credere (per tornare all'esempio) che i pittori fossero persone disinteressate, nel momento in cui per certi pittori del Seicento o del Settecento, come il Guercino (non l'ultimo arrivato), possediamo i tariffari standard. "Vuoi quattro figure intere e una a mezzo busto? Benissimo, 100 fiorini x 4 + 50". Allo stesso modo è sbagliato credere che i canoni artistici siano stati definiti in maniera eterna una volta per tutte.
Sapete che Caravaggio fu letteralmente dimenticato per quasi due secoli, Sette e Ottocento? Dimenticato. Caravaggio. Nessuno si ricordava più di lui. La sua riscoperta è avvenuta all'inizio del Novecento (!), quando Roberto Longhi, con la sua *letteralmente* pionieristica tesi di laurea a lui dedicata, diede avvio a un suo nuovo apprezzamento che - per il momento - continua ancora oggi.
La storia dell'arte ha vissuto, come tutte le cose umane, anche di mode e di gusti. Si copiava Caravaggio perché magari nel primo Seicento lo si riteneva davvero migliore da un lato, ma dall'altro perché incontrava i gusti di quei pochissimi che potevano permettersi quadri (anche perché era percepito come un autore "scandaloso", e si sa che lo scandalo piace) e i pittori erano ben contenti di assecondarli per poter vendere le loro opere (di nuovo, il "disinteresse" dell'arte). E i detrattori non mancavano neanche all'epoca della sua fortuna, appigliandosi a dettagli che a noi oggi paiono assurdi, ma che a loro sembravano importantissimi e che denotano, ancora una volta, come cambiano i gusti: la fedeltà agli episodi sacri, per esempio, che in molti quadri di Caravaggio è un poco "relativa" (la Cena in Emmaus della National, per dirne una, contiene molti errori puntualmente segnalati dai critici contemporanei).
L'arte ufficiale è stata per secoli appannaggio di pochissimi (non solo chi poteva permettersela, ma anche chi poteva semplicemente fruirne: in mancanza di musei, la nobiltà non invitava certo in casa il primo turista che passava come capita oggi perché vuol farsi una foto davanti alla Gioconda, ma ospiti selezionati; e anche le opere pubbliche - in chiesa - possiamo solo immaginare come le vedesse il fedele analfabeta), e già questo dovrebbe dirla lunga su come si è costruita la tradizione. Mediata (diciamo fino al Settecento - e diciamo in Occidente: non ho le competenze per parlare dell'Oriente) da un gruppo ristrettissimo, nel bene e nel male (condannando o rivalutando).
D'altro canto, cosa è successo, di converso, nel momento in cui il pubblico si è allargato, grazie all'istruzione? Che questa presunta concordia nell'accoglimento dell'arte è crollata. Prendetevi le cronache giornalistiche e non che seguirono i Salon parigini della seconda metà dell'Ottocento (straordinaria vetrina dell'arte francese dell'epoca) e troverete le critiche più feroci a pittori che oggi sono assurti a modelli. Ingrès che non sapeva dipingere una donna, Courbet incapace di creare anatomie salde e credibili, gli impressionisti addirittura rifiutati dalle commissioni perché paragonati a imbianchini (è noto che l'etichetta "impressionismo" fu non scelta ma affibbiata loro, e che deriva dal francese "impression", cioè "prima mano di vernice" - solo in seguito Monet & co., con grande senso della pubblicità, si appropriarono del termine e iniziarono a ricamarci su tutta l'idea dell'impressione interiore: si tratta di una bella retcon, però, per dirla in maniera schietta).
Non parliamo poi dell'arte cosiddetta contemporanea (certo che definire contemporanee le avanguardie di inizio Novecento è ormai un po' anacronistico; ma atteniamoci alla terminologia), via via che ci avviciniamo a noi sempre meno compresa dal grande pubblico. Come si fa a dire che Kandinskij non sia messo in discussione da nessuno, se proprio valutando l'arte contemporanea il luogo comune che va per la maggiore è "Potrei farlo anch'io?"
Anche Egon Schiele veniva considerato un erotomane, e nessuno prendeva sul serio Van Gogh, ma oggi cosa sono? Il discorso verteva sulla corrente di pensiero, sul perché uno preferisce una cosa sciatta e trascurata ad una fatta come si conviene. Non credo che i critici dell'epoca denigrassero un noto artista per favorire chi scarabocchiava sul foglio con il carboncino. Casomai avevano idee diverse sull'arte. Sull'arte. Oggi nessuno si permette di commentare l'arte, se non ha le conoscenze adeguate. "Potrei farlo anche io" lo si diceva alle medie, ma poi si cresce e non si vuole passare per stupidi davanti a tutti. Oggi poi, nell'era di internet, dove tutti ti accausano e ti sbeffeggiano per il gusto di farlo, ancora meno. Non si discute più per strada, lo si fa sui social, con un bacino di utenza enormemente superiore, e nessuno vuole passare per cretino. Se lo pensi, te lo tieni per te, o ne parli con gli amici.
Riesci a capire se questo dialogo è indirizzato a un pubblico di ragazzi o di adulti?
"Sergej, come sono gli americani?" "Come sono gli americani... Sono Iddish, tutti giudei di wallstreet. Ungern ha ragione nel dire che gli Iddish vogliono dividere il mondo. Ma gli Iddish non sono solo banchieri. Lenin, Trockij, anche loro sono Iddish, degli ebrei sovversivi e bolscevichi." "Anche la mia famiglia è ebrea, Sergej." "Sì, e l'ho salvata da un po' la tua famiglia, l'hai dimenticato?" "No, solamente pensavo..." "Come, cominci anche a pensare, Masha? Quando un oggetto vuol diventare soggetto, non serve più..."
Ragazzi. E infatti non troverai mai nulla di simile in un manga. Ho detto in un manga, perché neppure i seinen si spingono a tanto.
Discorso già affrontato, semplicemente i manga utilizzano dei dialoghi più semplici. Ma i dialoghi più semplici esistono anche nelle opere per adulti eh. Stai commettendo l'errore che temevo: stai considero un dialogo adulto solo perchè è un dialogo profondo e di qualità. Tempo fa feci allo stesso Tex l'esempio dei tanti film mainstream per adulti, tipo una commedia sentimentale o uno 007 qualsiasi. Secondo i tuoi parametri un film del genere non avrebbe nulla di adulto, dunque lo vedi dov'è il paradosso?
Quindi ti chiedo, Mushishi? Seriamente? Berserk lo può leggere un qualsiasi 14enne, è violenza gratuita e belle tette. I giovani ci vanno a nozze. Il calo non c'entra nulla, è qualcosa che non influisce con il target, casomai sulla qualità dell'opera. Homunculus cosa dice di adulto? Premetto che si tratta di un manga che mi piace molto, ma non è un trattato di psicologia.
Vabbè ciao.
Ma poi sto parlando a uno che qualche fumetto lo ha letto, dunque dovresti essere in grado di capire cosa sto dicendo. Le differenze dovrebbero saltarti all'occhio quasi in automatico.
Ehm, sì, certo che ci sono differenze nei dialoghi, sempre detto, ma da qui a dire che non esistono manga per adulti ce ne passa.
Una violenza non gratuita è quella che subisce Hyakuryn (dal minuto 9:15 in avanti), dove il suo corpo è sottoposto a ogni genere di tortura per estorcerle informazioni.
L'immortale è palesemente meno adulto di Berserk.
La letteratura pure. Ci sono scrittori/scrittrici intoccabili e altri costantemente criticati. I classici non li tocchi, quelli più recenti sì
Insomma, spesso invece vengono messi in discussione i classici. Esempio banale: quante volte si critica il valore dei promessi sposi?
Semplice, la pittura è finita da parecchi anni, nel senso che non ha più un ruolo, ormai è stata eclissata dall'illustrazione perché il mondo è cambiato, globalizzazione, internet, ecc. La pittura arriva a pochi e i pochi interessati hanno un bagaglio culturale medio di gran lunga superiore a quelli che parlano di cinema, fumetti, ecc. proprio perché sono tutti appassionati. Penso che la chiave sia questa. Chi va spesso nei musei è per forza di cose appassionato perché è anche disposto ad un impegno, nel senso che si deve muovere, non tutti hanno il museo a portata di mano. Altra cosa, nelle gallerie si fanno le retrospettive che sono accompagnate da apparati critici, dunque anche chi non è esperto riceve lì delle indicazioni. Ci sono le guide. L'appassionato di cinema... come dicevo anche ieri, c'è appassionato e appassionato. Posso vedere film tutte le sere ma come passatempo e dunque non ho un pensiero critico ma vado a sentimento ed ecco i Nolan o i Tarantino. Se entrambi mi fanno passare una buona serata, sono d'impatto e mi danno quindi l'impressione di qualcosa di eccellente e infine generano un gran vociare, allora si tende ad andare in quella direzione. Ma questo oggi lo fa anche uno come Bansky. Comunque, stavo dicendo che la pittura va vista dal vivo, non è industriale o riproducibile; non può competere oggi. Detto ciò, è il mondo della critica lì che detta legge. Significa che al pubblico generalista arrivano i più famosi e visto che sono ignoranti vanno per sentito dire. Non è che nessuno critica Dalì, Schiele, Picasso e soci ma è vero che si ha la percezione che anche il pubblico li reputi grandi pittori. Alla fine se uno sa 5 pittori gli viene automatico pensare che quelli siano validi. Il cinema ha la critica ma non può dettare legge per un fenomeno così ampio, rivolto a così tante persone e alla portata di tutti. Il fumetto ha pochissima critica perché è un media meno forte del cinema (puoi fare tranquillamente diviso 1000 rispetto al bacino del cinema) ma non è vecchio quanto la pittura, la scultura e quindi si trova in una posizione di svantaggio totale, al di fuori dei paesi francofoni. Dunque, come reagirebbe il pubblico generalista davanti a un grande pittore che non conosce? Per la pittura è una questione di moda. Si va a periodi. Sono anche 2 mezzi completamente diversi nell'impegno che richiedono per usufruirne. Ci sono le foto o le stampe, ma parliamo dei social e quindi delle foto. Uno a caso guarda la foto del quadro che ha postato un suo amico per 10 secondi e passa avanti, magari commenta "bello" o "brutto", en passant (tic da social), ma non ci prova proprio a costruire un pensiero critico perché chissenefrega, non ha speso il tempo necessario per farlo. Il film invece l'ha visto, per 2 ore, e se l'ha annoiato si va a lamentare, altro tic da social, e anche se non ha le carte per farlo argomenta. Ho appena detto che sono 2 mezzi diversi ed è anche vero che la pittura ha un linguaggio più semplice (ci sono meno cose da considerare) rispetto al cinema e al fumetto, che non hanno una lettura univoca poiché ci sono molti elementi da considerare e da far incastrare. Dunque è più facile concordare per i critici sulla pittura e il resto lo fa il tempo, la storia. Se un artista è stato innovativo verrà ricordato. Discorso simile ma secondo me non è proprio lo stesso per la letteratura, perché abbiamo una cultura letteraria maggiore. Difatti il problema è che la cultura visiva non c'è, nell'istruzione non gli va data importanza. Anche chi non legge proprio sa più romanzi rispetto ai pittori. I classici sono i classici e pochi li criticano ma appena vai nel moderno o in qualcosa di meno tradizionale sì che piovono bestemmie. Gli stessi Joyce e Woolf, che bene o male sono superstar, non è che sono sempre apprezzati.
Dicendo che il fumetto non può essere considerato arte perché, a differenza della pittura, non è disinteressato ma, anzi, punta al bieco guadagno, con eccezioni che si possono contare (a suo dire) sulla punta delle dita.
In realtà è esattamente il contrario xD Per lo meno in Italia e in molti altri paesi è così: fai fumetto per passione, non per soldi. Mi dispiace ma non può neanche essere considerato un lavoro perché la media è 2000 euro a libro e non ci campi con 2000 euro. Gli autori stesso lo dicono quando gli intervistatori gli chiedono consigli per chi vuole fare questo mestiere. Il mondo della pittura oggi è veramente "ridicolo". Non è che lo frequento ma comunque l'ho sentito dire più volte che conta solo il nome e dove esponi. Di conseguenza cresce il prezzo delle opere e pittori milionari ce ne sono a iosa, mentre fumettisti milionari ne vedi alcuni in Giappone. Comunque al di là dei soldi, perché è ovvio che anche la maggior parte dei pittori fa la fame, il guaio nel mondo della pittura è che è elitista e snob a livelli inauditi. Se non esponi in quelle 15 gallerie non sei nessuno. Quasi sempre è una questione di agganci o di mode, come hai detto anche tu.
P.S. alla fine l'arte è arte e non conta altro. Mi sono ricordato dell'articolo di Barbieri su Oltremai di Mattotti, che inizia così: "Mi fa sorridere pensare che i tre mondi del fumetto, dell’illustrazione e della pittura rivendicheranno come propria quest’opera di Lorenzo Mattotti." Non mi interessa cosa è Oltremai e a chi appartiene (cioè classificarlo), lo apprezzo e basta. Allo stesso modo, chissene se lo conoscono in 4 gatti o, per contro e per assurdo, lo avessero "letto" in molti e lo trovassero mediocre. https://www.guardareleggere.net/wordpress/2013/04/08/di-oltremai-di-lorenzo-mattotti/
Che filmone The Brick and the Mirror di Golestan. In una società sempre più marcia ed oppressiva, dove vieni costantemente giudicato ed osservato, l'unica speranza è riposta nello sguardo di una bambina, ancora estranea a tutta la sporcizia del mondo degli adulti.
Molte situazioni corrispondono a ciò che accadeva in certe zone del sud Italia, incredibilmente simili per cultura. La scena finale è davvero cruda, lei accusa lui di vigliaccheria ma poi cede, tristemente.
Assomiglia, per certi versi, ad un finale a la Antonioni. Anche la direzione generale mi ha ricordato molto il suo modo di fare. E' interessante notare come tra la notte e il giorno non c'è alcuna differenza, la società appare confusa e frenetica anche senza la luce. Camminando puoi imbatterti in un funerale improvvisato o in intellettuali che parlano al bar.
P.S: devo dire che mi ritrovo abbastanza sul parallelismo con l'Italia, soprattutto in alcuni paesini dove tutti conoscono tutti.
Beh, sì, Il Signore certe scene di Conan se le sogna. Mi basta pensare al suicidio della vergine.
Vero, non era per famiglie, infatti è molto più cupo e lento di quanto sembra.
Io da bambino gli preferivo il secondo film, più scanzonato e action, poi ho capito quale valeva di più.
Colonna sonora bellissima per carità, ma sul fatto che sia la migliore anche qui avrei molto da ridire, già a partire da quella di Isda che è invece superiore.
Star Wars?
Dietro quelle, ci sono mille razze aliene, mille pianeti, mille ambienti naturali diversi, cavalieri neri, principesse in pericolo, imperatori cattivi, e una mitologia sconfinata prima e dopo i film.
Io SW l'ho sempre adorato come una saga fantasy, non sci-fi.
Sì, sì. Ma a maggior ragione se uno considera solo gli aspetti importanti per una serie tv: sviluppo dei pg, trama, insomma sceneggiatura tout court e prove attoriali. Ma chi gli tiene testa? Non è neanche tanto lunga ed ha un cast enorme di personaggi scritti benissimo. Dialoghi... Intrighi...
E' la serie che ha rilanciato le serie. Ha dimostrato uno sforzo e uno sfarzo più da film ed ha settato un nuovo standard. Ha rilanciato il fantasy, che si era fermato al signore degli anelli.
L'eterna diatriba scifi o fantasy. Per me SW è sci-fi con elementi fantasy e non il contrario. Mille razze aliene, mille pianeti? Sono cose fantascientifiche! Sense of wonder, ecc, ecc? E' proprio la fantascienza della golden age. Uno scrittore a caso: Vogt. Del resto anche Star Trek ha questi elementi, con ovviamente altri da hard scifi e space opera piuttosto che avventura. Anche la forza potrebbe tranquillamente essere una cosa esp. Ma pure se fosse fantasy, allora non è un fantasy puro. Quale sottogenere del fantasy sarebbe? Heroic?
Una serie scritta così bene che non appena è finita hanno tutti smesso improvvisamente di parlarne, manco più i meme ci hanno fatto. Un fuoco di paglia a tutti gli effetti.
GoT ha le sue lacune, ma resta un punto di riferimento per tutti. Se penso alla Battaglia dei Bastardi ho in mente un episodio perfetto dal punto di vista tecnico. Persino la ditruzione di Approdo del Re è maestosa e imperante, con Arya che passeggia tra le macerie e monta sul cavallo bianco.
Comunque, stanno per uscire gli spin-off di GoT, il primo è House of Targaryen. Quindi sì, la gente se lo caga ancora.
Per SW vale lo stesso discorso di Dune. C'è l'eroe, il viaggio, la profezia, i popoli del deserto, ma ci sono anche pianeti sconosciuti e lontani e tecnologie futuristiche, dunque è uno sci-fi, e così sono stati catalogati i libri e i film.
Ho visto Naked. Non mi dilungherò troppo, ma gli preferisco The Addiction.
Tutto il dicorso è interessante, ma i personaggi sono così istrionici che non ti viene da credergli. Non mi dà fastidio il barbone filosofo, perché chiunque può farsi un'idea delle cose leggendo molto, ma The Addiction era più curato, il contesto universitario permetteva certi ragionamenti, mentre qui si va un po' a tentativi.
Sono le ultime 3 puntate a fare schifo, a livello di scrittura almeno perché poi per il resto è sempre GoT. L'ho rivista 4 mesi fa e quindi parlo con cognizione di causa. Ora mi piace anche la terza puntata, al netto degli stessi dubbi: dothraki suicidati senza logica e il re della notte che non aspetta la vittoria definitiva (ma in realtà viene spiegato anche il perché nella precedente). Non me n'è mai fregato niente del fatto che fosse Arya l'eroe del momento, al contrario dei tanti fanboy di Snow. E' una scelta imprevedibile e sensata al tempo stesso data dal suo ruolo. Ma poi, di nuovo, quando fai il confronto capisci che non c'è niente che tenga. La progressione di tensione data dalla notte prima della battaglia, cioè la seconda puntata, in cui si raccolgono tutte le forze (quando sai tutto ciò che hanno fatto prima) e la battaglia vera e propria nella terza puntata è inesorabilmente epica. Tra l'altro 80 minuti di battaglia continua non si vedono da nessuna parte. Una roba enorme. Anzi, per me tutta la serie è migliorata col rewatch. Seguirla per 8 anni non ti fa ricordare un sacco di cose fondamentali. La stessa pazzia di Daenerys c'è sempre stata ed era una cosa che a me sembrava del tutto invetata sul momento, ma qualcun altro qui lo disse già. A me la settima piacque poco, ma perché arrivava dopo la sesta, che è probabilmente la migliore e un anno è sempre un anno per una serie che ha un sacco di diramazioni, cambi di fazioni, ecc. La settima non perde di molto il confronto con gli standard delle precedenti 6, è solo la parte finale con la relazione tra Daenerys e John che è mielosa, ma è una minima parte del tutto. Poi si perde la concezione del tempo e delle distanze per favorire l'epicità dell'entrata in scena finale, che è un altra cosa negativa del finale di stagione ma da qui a dire che è una pagliacciata ce ne passa.
Sono 73 episodi ma intendo che non è così lunga per quel che mostra e ho detto che ha una miriade di personaggi. Quanti personaggi ha Mr Robot (voto mio: 10) con 45 episodi? Quanti eccellenti? Mi si dirà che è diverso, è soprattutto incentrato sul protagonista. Bene, trovamene un'altra corale alla GoT (voto mio: 7) con lo stesso livello di scrittura. Direi che Oz è quella che si avvicina di più per la scrittura di un cast abbastanza grande.
Ah, perché esistono serie e film che continuano il chiacchiericcio dopo la trasmissione? Innanzitutto dove, su fb? Frequenti forum di serie o che ne so? Comunque, senti qualcuno parlare di Mr Robot? Senti qualcuno parlare di Twin Peaks? Le notizie su TP continuano ad uscire sporadicamente, sono perlopiù rumors sulla quarta, ma la serie più citata tra quelle terminate resta GoT. E tra l'altro l'interesse è ancora vivo, visto che esce uno spin off. Poi, Franz, ma dove vivi? Ormai c'è una bulimia di serie tv che non rende tutto passeggero. Si producono talmente tante serie tv, c'è talmente tanta offerta che Netflix vive grazie a questo: gente che perde ore senza sapere cosa scegliere. xD
Tutte le serie ultra costose senza GoT non le avrebbero fatte e si cita l'importanza di GoT - nell'aver aperto la mente alla massa verso scenari enormi ma cupi - anche nei film costosi ma non caciaroni come Dune. Infatti, se scrivo GoT e Dune su google trovo un sacco di articoli che dicono "GoT ha tratto ispirazione da Dune", "questi sono i 5 elementi che hanno in comune" e cose del genere. Tutta pubblicità per Dune grazie a GoT.
Se guardo alle serie più importanti vedo casi isolati che non hanno generato o innalzato il livello, hanno semplicemente mostrato che si può fare un certo tipo di tv. Twilight Zone, che 10 anni dopo ha generato Il Prigioniero, che ha avuto a sua volta un impatto inferiore. Monty Python. Twin Peaks. Dopo GoT però il livello è cresciuto esponenzialmente.
Per la prima volta con GoT avevi l'impressione di trovarti davanti a un prodotto adulto e non per famiglie o comunque tranquillamente passabile in tv. Lo stesso Breaking Bad, che era nettamente superiore alla media delle serie tv pre-GoT, si rifaceva a quegli stilemi consolidati della televisione, era ultra romanzato e quanto osava veramente? Niente si crea dal nulla, c'è sempre una progressione e come è vero che c'era Dragonslayer prima di Conan è anche vero che è Conan che ha avuto un impatto. Di serie coraggiose ce n'erano una manciata e nella nicchia restavano. GoT ha avvicinato anche quelli che non guardavano serie tv. Me incluso. E' oggettivo che c'è stato un prima e un dopo GoT. Il successo e l'impatto è misurabile, non è una questione di qualità. Per te potrà anche fare schifo, ma dire che è stato un fuoco di paglia è assurdo.
Comunque, la fantascienza è un genere, sì, ma è soprattutto ambientazione. Non ha stilemi precisi come il giallo, come il noir, come il romanzo d'appendice, il thriller, e così via. Ogni storia futuristica o ucronica diventa fantascientifica automaticamente.
Blade Runner (film) potrà anche avere l'andamento del noir ma è fantascienza.
L'Uomo nell'Alto Castello parla soprattutto di guerra ma è il contesto che ne fa un'opera fantascientifica. Ancora peggio con Mattatoio N5, che è una critica alla guerra ma con elementi sci-fi in sottofondo che allargano l'orizzonte e l'universalità della storia. Sebbene alla fine direi che Mattatoio N5 è un romanzo satirico, ma la satira è un genere o ingloba i generi? Un po' come il noir, è un genere o è un mood?
Poi si possono affibbiare più generi alle opere, ovvio, ma il contrario di Star Wars è per me Thorgal, che è un fantasy con elementi fantascientifici.
Tra l'altro, osservando bene si può capire come gli sceneggiatori avessero già in mente il destino dei personaggi, più o meno delineato fin dal principio, e che nulla sia stato fatto a casaccio all'ultimo minuto.
Ho intenzione di riguardare anche Twilight Zone, almeno la prima storica stagione.
Una bella serie è Homecoming di Sam Esmail. La prima stagione è tutta diretta da lui e si vede eccome, mentre la seconda, che pure è tutta diretta da un solo regista ed è sicuramente supervisionata da Esmail, non regge il confronto. Non è male ma per me la prima è da 9, la seconda da 7. La prima ha una sua chiusura comunque.
Anzi, ho rivisto Dexter qualche anno fa, ma era una cosa a tempo perso durante la notte. Per alcune serie potrei fare eccezione, ma non ora.
Invece ho rivalutato un po' BB, che ora mi sembra meno splendente.
Ho riguardato la famosa scena di Fring ed è una pacchianata incredibile.
A quel tempo non ci feci caso, anche se è abbastanza evidente, oppure me lo feci andare giù lo stesso in qualche modo. Anche la morte dei cugini è una tamarrata, con il secondo che sta lì immobile ad aspettare che Hank ricarichi il cannone per sfondargli le cervella. E poi il rallenty con i primi piani di dubbio gusto, bah...
L'hai detto, a 10 anni di distanza. Non il giorno dopo e neanche il mese dopo...
Direi che parlare di una bella serie almeno per un mese da quando è conclusa, sia il minimo, soprattutto se prima se ne parlava tantissimo. Mi è capitato di notarlo con tutte, il parla parla di Got invece è stato letteralmente ghigliottinato con l'ultimo episodio, trovare degli spettatori che non fossero delusi era un'impresa, mai visto un tracollo così.
Quindi no, visto che lo avevano annunciato non appena finita la serie (se non prima) e visto che a nessun fan frega di sta cosa. Probabilmente alcuni se lo vedranno per inerzia e solo perchè hanno fame di fantasy, niente di più.
Le ultime due stagioni sono molto più intense e ricche di avvenimenti delle precedenti, quei 13 episodi dovrebbero come minimo valere doppio, ma mi accontento di considerle 1/4 della serie, cioè 2 stagioni su 8 (e il fatto che siano proprio le ultime è grave).
Le precedenti 60 non le condanno, ma neanche fanno impazzire, eh. Ha momenti bellissimi, ma tanti altri davvero vuoti e noiosi. Come gran parte della prima e della quinta stagione, dove non succede quasi nulla. Ok, la prima è pure giustificabile perchè presenta i personaggi, ma la quinta? Si parla del più e del meno per ore ed ore, senza andare da nessuna parte. E meno male che voi eravate quelli che "L'attacco dei giganti lo potevi fare in 13 episodi", quando lì davvero ha la sua pesantezza ogni singolo episodio, così come Mr. Robot, per dire una serie top che caca in testa a Got.
Per me Got era una serie da 8,5 abbondante ed è finita con l'essere da 8 scarso. E lo sai che il mio 8 non è il tuo 8 XD
E grazie, ci mancava solo che dopo 7 stagioni facessero finire tutto all'improvviso (ah no aspetta, è proprio come è avvenuto l'impazzimento di Daenerys
Per la battaglia epocale è merito solo del budget mastodontico, e tra l'altro sfruttato pure male perchè è BUIOOOOOOOOO e non si capisce un cazzo di quello che succede XD (Madonna quanti meme all'epoca
Io comunque l'ho vista tutta di fila e ho fatto in tempo a ricongiungermi giusto con gli ultimi episodi.
Certo, ma il punto infatti è il "come" è impazzita, com'è stato reso quel momento lì. Sicuramente Martin gli aveva detto che sarebbe impazzita, ma sicuramente lui l'aveva pensata diversamente e scommetto che se dovesse arrivare a scrivere quella parte nel libro, nessuno se ne lamenterà.
Non era solo una cosa dell'episodio finale, ma anche di altri, uno su tutti quello del lago ghiacciato. Ricordo che quell'episodio rasentava il non-sense, ma più in generale la settima stagione mandò a puttane la credibilità e il realismo del mondo a causa di teletrasporti e tempistiche fatte proprio a cazzo di cane.
E poi il bambino veggente che doveva fare chissà cosa e invece fino alla fine non fa un cazzo? Era diventato un meme anche quello
Poi Daenerys che si fa il viaggetto turistico sul drago sopra il terreno del nemico e viene colpita da una freccia scagliata da chilometri di distanza. E poi l'episodio dopo diverse frecce sparatele in faccia e da breve distanza non la colpiscono proprio. Ho perso il conto di tutte le scene non-sense che c'erano nelle ultime due stagioni.
Lost. E' stato tipo il primo a mettere in scena una roba simile.
Parlando di mr. robot, Elliot in quanto a caratterizzazione non guarda in faccia a nessuno.
Sì, su fb. Ai tempi di Lost invece nei forum, se ne continuò a parlare a lungo. Idem Breaking bad, fb e forum, ancora ci fanno i meme.
Di Mr. robot non se n'è mai parlato tanto e quindi non c'è stata differenza dalla sua messa in onda alla sua immediata post-conclusione. Anzi, se ricordo bene, il chiacchiericco sulla serie si fece più intenso proprio quando finì, perchè a quanto pare si scatenò un bel passaparola.
Quanta roba ti lasciano addosso queste serie che ti ho citato?
E Got invece cosa e che sensazione ti lascia?
Ah, anche di Squid game se n'è continuato a parlare per un po'. Ma quello mi sa che è uscito tutto insieme e quindi fa un po' caso a sè.
Bene, ora sostituisci la parolina 'Lost' a 'GoT' e hai indovinato tutto XD
Endo mette in scena un background molto legato alla realtà (sfruttamento delle risorse, razzismo e terzo-mondismo), con uno stile di disegno fattasi più scarno, ma sempre ancorato al freddo realismo, dandosi però ad una cafonata action senza nè arte e nè parte, dove in pratica bastano 4-5 personaggi come il protagonista, per fare stragi di eserciti ed armate intere; dove vuole andare a parare alla distanza? Qualsiasi via scelga non lo vedo bene, perchè sia nell'analisi politica in Eden aveva raggiunto livello ineguagliabili, mentre nell'action è fuori tono per stile e costruzione narrativa.
Ti dico solo
Dire che è solo merito del budget significa ignorare tutte le complessità che comporta avere un budget enorme. Posso anche odiare - almeno artisticamente - un blockbuster ma sono consapevole che ci vogliono persone con le palle per farli. Anzi, è proprio perché aveva un budget enorme che va applaudita per la scelta anti-commerciale che ha fatto con questa e altre puntate.
La battaglia è scura perché è realistica, è lì che sta il coraggio di GoT ma ri-ri-ri-rispiegare queste cose a chi cerca il patinato, a chi segue o fa i meme, a chi vuole che i personaggi facciano chissà cosa solo perché loro lo vogliono è sicuramente inutile*. Bran è un osservatore e alla fine è lui che governerà, mi sa che ti è sfuggito il suo ruolo. E' l'unica cosa che si salva del finale... O volevi che facesse le palle di fuoco? Volevi Gandalf? Sei rimasto al fantasy de ISDA...
*Al secondo 45 vedi che significa avere una fotografia mainstream, irreale perché deve essere tutto comprensibile.
E comunque una cosa è guardarlo streaming o scaricarsi la puntata dallo streaming e un'altra in full HD dai blue-ray. Anche io ricordavo i meme dell'epoca ma non è così confusa da non capirci un cazzo come credevo.
Una battaglia è sempre una battaglia, se poi pensiamo che vadano bene solo le pacchianate di Legolas e soci, dei battle shonen/anime e via dicendo dove in mezzo al caos vedi tranquillamente il tizio figo e brillante che fa fuori settordici nemici è un altro discorso. Lo stesso vale per la battaglia dei bastardi, una messa in scena claustrofobica e opprimente come quella non la vedi nei blockbuster eppure solo un blockbuster/kolossal potrebbe farla perché senza soldi non la fai. Che poi potevano farla meglio è tutto un altro discorso che cade quando non c'era e non c'è ancora un "meglio". Dunque, vogliamo ancora negare l'importanza di GoT che va ben oltre le scelte televisive?
P.S. Dimostri sempre di vivere in un altro mondo xD
Mr Robot fu seguitissima. Sull'app Tv Time l'hanno vista più di Squid Game. Su Reddit c'erano una marea di post con centinaia/migliaia di commenti ad ogni episodio. Perciò, ciò che dici non ha molto senso perché ti affidi esclisivamente alla tua esperienza... su FB?! Io non frequento forum o pagine di serie, ma sul feed delle notizie GoT è quella che continua ad apparire. Come ti ho detto, anche per Dune.
Non ci sono tanti manga politici; sociali molti, ma politici ne ho visti pochi.
Se la può vedere con Sanctuary, ma un vero manga politico è Il Ponte di No-Gun-Ri, anche Lady Snowblood Rinascita è migliore, da quel punto di vista.
Comunque Franz l'ha letto All Rrounder Meguru di Endo.
Mi sono dimenticato di Shirow, che fa quasi sempre fanta-politica, e ci sa fare.
Ok, aspetto la sua capatina qui allora.
Sì, sapevo che lo sapevi e ti sarebbe passata la voglia
Ricordo questa scusa detta da qualche fan ma mi è sempre sembrata ridicola sinceramente
Non volevo Gandalf ma neanche un'ameba...
L'ho visto su Sky e un bel tv 55 pollici...
Non parlavo tanto di audience quanto della popolarità diffusa tra "laggente". Comunque non credevo fosse tanto visto, sinceramente. Ma reddit non fa testo che è un covo di nerd, non è la piazza della città come è invece facebook. Di Mr robot dal vivo conoscevo 3 persone che l'avevano cominciato ma droppato.
GoT ha la sua importanza, sì, ma non ha avuto la stessa importanza e portata di Lost. Il boom delle serie c'è stato durante la trasmissione delle ultime stagioni di Lost, cioè da lì in poi, è là che hanno cominciato a fare serie di un certo spessore. GoT ha dato più che altro il coraggio di osare col budget, credo. E di riportare in vita il fantasy attraverso delle serie tv, ma con alti e bassi (le altre serie fantasy dico).
@kabutomaru grazie del feedback su quel manga, mi mancava.
Bello, molto realistico, secco. Gli manca però un guizzo per fargli fare un salto di qualità definitivo. Gli dò un 8.
Beh, è sempre la versione compressa per il passaggio in tv della HBO, eh. Anzi, è peggio poiché la qualità video di sky è notoriamente inferiore. Il problema che avvertivano molti era il pixellamento (che in originale non c'è) nelle parti scure e visto che era tutto scuro... Certo, devi preventivare che una cosa del genere deve passare prima in tv e non al cinema. L'errore sta lì. Poi i br arrivano dopo ma intanto mezzo mondo l'ha visto così.
Il 12, cioè quello degli anni '50, no. Poi dal vol 7 ho guardato le immagini e ho letto qualche balloon.
Questo e Starcraft le mie due più grandi lacune.
Però mi sa che abbiamo sbagliato blog XD
Volendo ci sarebbe anche Wolf Children, ma lo metto sotto quelli già citati.
Va detto che tra questi l'unico 9 è quello di Yuasa, che da lì in poi è calato notevolmente.
E non parlo delle serie, che ormai stanno quasi a zero.
Non è uno dei migliori, ma ci sono affezionato. Fallout New Vegas invece è incredibile.
P.S.: questa missione ha una scelta morale pesantissima e, più in generale, ha i suoi picchi il gioco.
Io guardo in basso, perché sono esaltato."
Ho visto un film che avevo in watchlist da anni, Necropolis di Franco Brocani.
Allora, in questo momento ho in testa mille cose, pensieri che si sono accumulati durante la visione, domande senza risposta, enigmi e stupore.
Mi piacerebbe fare il commento fiume ma sono troppo frastornato. Che dire, è uno dei migliori film della storia del cinema, e lo ha fatto un regista che non avevo mai sentito nominare. La cosa che mi ha sconvolto di più è la data d'uscita, 1970, due anni prima di Inner Scar, con il quale ha molto in comune.
Ed è dello stesso anno di Eden and After. Incredibile. Parliamo di qualcosa di folle, totalmente surreale.
Non saprei neppure dire di cosa parla nello specifico: ideologia, vita, rapporti, anima. Servirebbero almeno altri due rewatch per comprenderlo meglio. Dico che è mostruoso perché anticipa Inner Scar in quasi tutto. Ci sono scene che sembrano quasi rubate dal quel film (il cerchio di fuoco, l'uomo nudo a cavallo con l'arco...), ma il bello è che Necropolis è uscito prima, dunque sarà stato Garrel a prendere spunto. Eden è dello stesso anno ma a conti fatti è più facile da decodificare, questo dice già tutto. No, ripeto, è spaventoso. E' recitato in almeno tre lingue diverse, i dialoghi sembrano talvolta sconnessi e nonsense ma non lo sono affatto. E' l'emblema dell'antinarrazione, non sembra esserci un flusso cronologico, le scenografie sono posticce, erette a mo' di labirito, infatti c'è un richiamo al filo di Arianna e al minotauro; la musica è opprimente e martellante, nel finale diventa frastuono.
C'è un close-up delirante di quasi dieci minuti che ti sfianca. Un monologo di Frankenstein che pare il teatro dell'assurdo.
Nel cast figurano Pierre Clementi e Carmelo Bene, non so se rendo l'idea.
Probabilmente si tratta del mio ultimo anno con i manga, o quantomeno non aggiungerò più altri titoli alla lista, che comunque subirà pesanti tagli.
Ormai non trovo più stimoli, le letture sono così inutilmente superficiali e vuote, gli ultimi manga che ho letto li ho terminati per inerzia.
Adando direttamente al dunque, se neppure i seinen mi danno qualcosa significa che sono arrivato alla fine di un percorso. Ho letto Sanctuary a novembre, e nulla di nulla, o quasi. Ridicolo nella maggior parte dei casi, tra stupri e omicidi al limite dell'inverosimile, e con quegli odiosi primi piani sistematici a tutta pagina per esaltare un concetto. Roba che forse puoi perdonare a un principiante.
La fantapolitica ti lascia una parvenza di adultità che è solo illusione, di vera politica c'è poco o nulla e si va a sbattere sempre il muso contro il muro della retorica. MPD. Altro giro, altro scempio. Qui la delusione è stata tanta, non mi aspettavo un capolavoro manga ma neppure una cosa da scuola elementare.
E dire che per anni ho mantenuto un forte hype nei confronti di questa serie. Peccato, perché il b/n allucinato è tra i migliori che ho visto in ambito manga, ma il resto è concime.
Si parte con un interessante analisi sul disturbo delle personalità, e si finisce con un miscuglio eterogeneo e immaturo. Ci vogliono 40 minuti per leggere un volume manga, è sempre stato più o meno così, ma verso la fine di MPD i volumi durano sì e no 15-18 minuti, roba che nemmeno il peggior Gantz. Combattimenti al limite del reale, fusioni alla DB, scene rubate da Matrix. Meglio non ricordare. Personaggi stupidi che non avrebbe partorito neppure il peggior mangaka shonen. Otsuka non è un cretino, è professore di psicologia. Ma non c'è nulla da fare, è più forte di loro, le cagate ce le hanno nel DNA. E' un mondo ottuso, stupido e privo di larghe vedute quello dei manga, sono troppo deluso per continuare a leggere dell'altro. Innanzitutto i seinen non sono manga per adulti. Li etichettano così solo perché c'è quelche rigolo di sangue in più e perché ci sono i nudi integrali, ma è tutta roba per ragazzini. I manga adulti non esistono. Il gekiga, forse, ma siamo sempre fermi a materiale pubblicato più di cinquant'anni fa, cazzo. E' un movimento artistico morto e sepolto, e da lì in avanti è buio quasi totale. Nishioka, punto. Yokoyama, Hoshino e Maruo? Basta, fai fatica a cacciarli fuori. Ma pure questi hanno enormi limiti, la verità è che Viaggio alla fine del mondo a parte non ne ho letto uno che possa competere con i migliori fumetti scritti dagli occidentali.
Sto leggendo Innocent, altro giro altro marciume. Volumi interi di frociate e di allusioni sessuali prive di fondamento. Personaggi così effeminati che mi sembra di leggere un josei anni '70. Look e perversioni tipicamente giapponesi, traslate per l'occasione. Fa troppa forza sui sentimenti e sui piagnistei, cerca di arrivare al cuore del lettore come vuole il copione manga.
Avevo intenzione di abbassare il voto a Jiraishin, ma il 9 se lo merita tutto e non lo cambirò. Alla luce di tutta questa merda non posso farlo.
Beh, comunque Sanctuary rispetto a MPD (e anche rispetto a Innocent) è leggibile. Poi, sì, le drammatizzazioni forzate sia grafiche che narrative sono le cose che lo affossano ma con un approccio un po' più libero te lo fai andare giù. Voglio dire che lo prendi per quel che è: una serie. Dunque è già più romanzato di base. Poi, certo, ci deve essere un limite, un equilibrio, come in qualsiasi cosa. Credo che accettando il compromesso di seguire le gesta dei pg per lasciarsi intrattenere, guardare all'insieme ignorando i dettagli, potrebbe funzionare perché la manualità (sia per Buronson che per Ikegami) c'è. Questo è a parole, poi non so se riuscirei a farmelo andare giù oggi ma anche se non mi viene in mente niente che ho letto di recente su cui sono stato meno critico (e sono sicuro di averlo fatto) è il mio approccio con le serie tv da un po' a questa parte. Guarderò l'ultima stagione di Peaky Blinders consapevole che la si deve guardare a cervello spento.
Vabbè, il problema di Sanctuary è il prendersi troppo sul serio ma questo incide ancora di più negli altri 2.
L'aspetto sessuale e morboso è presente nella stragrande maggioranza delle opere e secondo me è un argomento che non si esaurirà mai, tuttavia quando viene trattato in maniera superficiale è solo un orpello e va nella categoria degli strumenti utilizzati a fini enfatici. Poi è un po' troppo vintage pur essendo degli anni '90. Dunque è old school e, semplificando, questo da un lato gli evita le manfrine infantili e dall'altro gli dà le lacrime virili xD Preferisco le lacrime virili.
Ma quindi alla fine della fiera la trama di mpd su cosa verte? Dal 12 in poi c'è uno scopo? Mi puoi dire anche come finisce.
Lo scopo c'è, ma è tutto tremendamente stupido e superficiale.
Il governo giapponese sfruttava orfanotrofi e ospedali per condurre segretamente esperimenti sul cervello. Amamiya è il risultato finale di tutte le ricerche, una personalità programmata trasferibile da un corpo all'altro, e in grado di condizionare tutti quelli che gli stanno attorno. Un programma per il controllo delle masse, sostanzialmente. Ma poi la storia prende una piega fin troppo fantasiosa, inventandosi che Machi Isono è in realtà un involucro che contiene la personalità di Maria Maddalena, sopravvisuta attraverso i secoli, che ora mira a partorire un nuovo dominatore della razza umana, basato sulla personalità programmata di Amamiya. Va be', stupido ma passabile. Il problema è sempre il come. La nana con gli occhiali da nerd che fa coppia fissa con il detective coglione, Tetora che si improvvisa Neo, tutte le cazzate dietro Lucy Monostone (una figura inutile e speculativa), ecc... Ci sono espedienti narrativi da codice penale, come Sasayama che evita una bomba scivolando su una buccia di banana. Sì. Esatto. Hai letto bene. Non sto scherzando. Nel finale, Tetora e Miwa entrano nella mente di Machi per ucciderla, tipo Goku con Majin Bu. Qui si fondono in un solo essere e materializzano armi a caso per combattere contro uno spirito svolazzante.
Il finale fa tanto Hollywood, con Tetora che guarda Machi e cita Kurt Cobain prima del colpo di grazia, tipo l'eroe dei film che prima di ammazzare il cattivo dice "Hasta la vista, baby".
Merda che insulta l'intelligenza del lettore.
Gli ho dato 6.5/7 solo perchè mi piace il b/n e perché inizialmente era un bel trip. Ho guardato gli altri manga crime che ho letto, uno è Manhole (7) e l'altro è Jiraishin. Come posso abbassare il voto a un manga che non ha concorrenza?
Va bene tutto, possiamo dire che all'inizio Takahashi è meno ispirato nel disegno, ma a livello di qualità non c'è paragone. Infatti ho accostato il suo manga a True Detective.
Mi spiace solo di aver buttato dei soldi per certe serie, ma suppongo sia normale, è un prezzo che paghiamo più o meno tutti.
Berserk (ultima saga a parte)? Blame? Mushishi? Homunculus? Monster? Kaneko? I manga di Kitoh? 2001 nights? The climber (perchè, a proposito, ti sei letto Innocent visto come ne abbiamo parlato io e Tex?)? Eden? Aku no Hana? Kago?
Ne citerei anche qualcun altro ma mi risponderesti che non sono adulti solo perchè non sono seriosi (anzi, magari già lo dirai di alcuni di questi).
2001 l'ho citato indirettamente scrivendo il nome di Hoshino nel mio primo post. Per quanto riguarda gli altri, sai già.
Non c'entra la serietà, di questo ne abbiamo già parlato. C'entra il saper fare le cose nel modo giusto. Altan è umoristico, ma adulto.
Sto leggendo Innocent perché l'ho comparto circa tre anni fa.
Ma poi anche se fosse, non è meglio una buona opera per ragazzi che una discreta o sufficiente per adulti? Quindi perché questo allontanamento melodrammatico?
Più che aver maturato del gusto a me sembra l'aver sviluppato delle fobie specifiche.
Gli shonen, sono per bambini/pre-adolescenti. Quando andavamo alle elementari volevamo gli zaini di DB e dei CDZ, perché guardavamo quelli in tv, ed erano proprio le grandi aziende a vendere e sponsorizzare quel materiale ai bambini. Nello spot pubblicitario non c'era il liceale, ma un bambino di 8 anni che correva con in spalla lo zaino dei cartoni animati Mediaset. Sono i fan che non lo capiscono (o fingono di non capirlo), travisano e rifiutano di accettare la realtà.
Alle medie non potevi più permetterti lo zaino di Beyblade, i compagni ti prendevano in giro. Invicta e Seven, per un profilo più adeguato e in linea con il percorso di crescita. Non si scappa.
Riesci a capire se questo dialogo è indirizzato a un pubblico di ragazzi o di adulti?
"Sergej, come sono gli americani?"
"Come sono gli americani... Sono Iddish, tutti giudei di wallstreet. Ungern ha ragione nel dire che gli Iddish vogliono dividere il mondo. Ma gli Iddish non sono solo banchieri. Lenin, Trockij, anche loro sono Iddish, degli ebrei sovversivi e bolscevichi."
"Anche la mia famiglia è ebrea, Sergej."
"Sì, e l'ho salvata da un po' la tua famiglia, l'hai dimenticato?"
"No, solamente pensavo..."
"Come, cominci anche a pensare, Masha? Quando un oggetto vuol diventare soggetto, non serve più..."
Ragazzi. E infatti non troverai mai nulla di simile in un manga. Ho detto in un manga, perché neppure i seinen si spingono a tanto.
Quindi ti chiedo, Mushishi? Seriamente? Berserk lo può leggere un qualsiasi 14enne, è violenza gratuita e belle tette. I giovani ci vanno a nozze. Il calo non c'entra nulla, è qualcosa che non influisce con il target, casomai sulla qualità dell'opera. Homunculus cosa dice di adulto? Premetto che si tratta di un manga che mi piace molto, ma non è un trattato di psicologia.
Posso salvare Blame, nemmeno mi ricordavo di Nihei. Ad ogni modo si tratta di un solo manga, l'autore si è sputtanato da anni ormai.
Ma poi sto parlando a uno che qualche fumetto lo ha letto, dunque dovresti essere in grado di capire cosa sto dicendo. Le differenze dovrebbero saltarti all'occhio quasi in automatico.
Se a 14 anni ti piace l'emozione facile non è detto che questo ti rimarrà a vita. Magari ad alcuni sì ma è semplicemente una questione di punti di vista. Mi sta bene che chi vuole intrattenersi reputi Avengers un gran film e 2001 una palla, è coerente.
E' inutile dire che ci sono gli occasionali e gli appassionati e tra quest'ultimi c'è appassionato e appassionato. Chi ci tiene, ad un certo punto maturerà e cambierà la sua visione del mezzo. Poi basta poco, a volte è veramente una scintilla a farti vedere le cose o la cosa diversamente. Oggi ho sentito uno che ha detto che dopo aver letto Jerusalem, il romanzo di Moore, ha iniziato perdere interesse verso i suoi fumetti, che prima amava. Ha detto che vanno bene a 20 anni ma non a 40. Cioè grazie ai pensieri espressi da Moore in quel romanzo, che immagino non gli sia piaciuto, costui ha capito cosa muove lo sceneggiatore britannico e cosa mette nelle sue opere. Io non sono d'accordo sul fatto che non vadano bene a 40 ma capisco perché vadano bene a 20. Poi, vabbè, ha fatto un sacco di roba diversa, From Hell è un'opera adulta che difficilmente piacerà sotto i 20. Un Piccolo Omicidio stessa cosa. Swamp Thing però trova il suo apogeo negli anni dell'adolescenza, come Sandman. Sono entrambi indirizzati all'adolescente depresso, soprattutto Sandman, che ha le turbe, che deve trovare il posto nel mondo, ecc. ma sono opere molto stratificate che non si esauriranno negli anni.
Ma il punto per me non è mai stato il target né la seriosità. E' la mancanza di equilibrio, sono le stonature che ti fanno cadere le braccia. Vale per qualsiasi cosa. I zombi di Le Chevalier d'Eon sono integrati meglio di un dannato taglio di capelli in Innocent xD
Lo ridico: si possono apprezzare tranquillamente opere per bambini. Il problema è la mancanza di idee, ma parlo di idee grafiche e narrative, ergo un appiattimento in primis ed escamotage superficiali poi.
Un cliché peserà sempre di più sulle cose stilizzate proprio perché non corrispondendo alla realtà iniziano ad annoiare più rapidamente. Puoi leggere 300 fumetti disegnati con uno stile realistico ma al terzo di uno modaiolo ti scendono le palle a terra. Un'avventura non perderà il suo fascino, i battle shonen dopo che ne hai letti alcuni invece... Infatti, l'ho detto più volte, preferirei rileggere il primo DB che DBZ. DBZ è anche più adulto ma ti risulta ancora più infantile perché insiste sulla reiterazione di schemi che, se non sei un fissato, non ti garberanno più. I combattimenti e la morale buonista indubbiamente con gli anni ti intrippano meno. Nel primo DB ci sono i buoni sentimenti eccome, lo spirito di sacrificio su tutti, ma ti peseranno meno perché è goliardico ed è più improntato all'esplorazione che al combattimento epocale.
In generale, se un'opera si presenta come adulta ma ha svariati elementi infantili, da adulto ti andrà meno a genio di un'altra dichiaratamente per bambini.
Anche se poi va detto che forse quelle che resistono veramente sono le opere per tutte le età ma nei film è molto difficile, nei romanzi è abbastanza semplice e nei fumetti questa cosa la si trova tipicamente in Francia, infatti esiste il detto da 7 a 77 anni. Le prime strisce americane anche. In Italia... certe cose del Giornalino, quello di una volta. Oggi figuriamoci, creiamo decisamente poco rivolto ai bambini e ancora meno agli adolescenti. In Giappone invece è tutto troppo settoriale e il miglior esempio che potrei fare è Miyazaki, in ambito anime, il che è tutto dire. Ma lo si vede sin da Conan, che difatti è verniano. Conan, Nausicaa, Lupin, ecc. utilizzano archetipi che non muoiono mai.
Le tette gratuite all'inizio non le ricordo ma sì che c'è violenza gratuita in Berserk. Non è che il dark fantasy implica automaticamente che devi inserire combattimenti su combattimenti su combattimenti. Senza contare che si può uccidere senza essere truculenti. Con una spadata taglia a metà X mostri, se non è gratuito Berserk chi lo è?
La guerra passa subito in secondo piano, si esalta il tizio che combatte. Il momento preciso non lo ricordo ma diciamo che da quando Gatsu ne fa fuori 100 da solo si perde l'aspetto del grande guerriero di uno squadrone per far avanzare una visione più esagerata e gratuita, più adolescenziale e da picchiaduro.
Contadine taglia 40 con seni grossi, sedere a mandolino e pelle liscia e perfetta stuprate di continuo, anche in gruppo. Si comincia presto, lo faceva Wyald prima dell'Eclisse. Poi degenera. Ricordo troll e demoni scoparsi povere mondine indifese, con posizioni del kamasutra piuttosto fantasiose. Chiramente mostri certe cose per stimolare l'adolscente che ti sta leggendo.
Una violenza non gratuita è quella che subisce Hyakuryn (dal minuto 9:15 in avanti), dove il suo corpo è sottoposto a ogni genere di tortura per estorcerle informazioni.
Io penso che dipenda dal fatto che il cinema non è mai stato solo arte, ma anche e soprattutto intrattenimento. Questo genera un equivoco.
Sei portato a pensare che il cinema d'industria sia più importante del cinema colto, anche perché la maggior parte dei film che escono nelle sale sono intrattenimento, e ricevono maggiore pubblicità e considerazione anche da parte della critica.
Il fatto è che esiste questo dualismo, che genera confusione. Questo non accade ad esempio nell'arte pittorica, dove un quadro è arte sempre, non esiste il dipinto per le masse e quello per gli intellettuali. Le sculture: al marmo di Canova non si contrappone la scultura plebea. Le sculture sono arte e basta.
Il cinema no, perché esistono due tipi di cinema.
Infatti nessuno si permette di criticare un bronzo di Riace, o un Kandinskij.
Il rischio sarebbe quello di passare per un idiota incolto, e nessuno vuole rischiare.
Ma nel cinema è diverso. Si parla a ruota libera, senza vergonga. Internet poi ha amplificato tutto ciò. Ora apro Film.tv o Letterboxd e posso leggere che Bergman è incompetente, o che Kubrick non ha azzeccato un film in vita sua.
Si può sparare a zero su chiunque e non hai paura di passare per un idiota perché il cinema è materia popolare, non ti senti in difetto.
Chi direbbe una cosa del genere di Caravaggio? Hai paura solo a pensarlo, perché l'arte pittorica è riconosciuta come tale, dunque non si fiata.
Nel cinema nessuno teme il giudizio degli altri, tutti parlano e tutti scrivono quel che vogliono.
E' un'altra materia poplare, dunque ognuno pensa di poter dire tutto quello che vuole. C'è una differenza però, esistono generi musicali e artisti intoccabili, che nessuno si permette di criticare. Mai ho visto qualcuno criticare severamente la classica, è considerato qualcosa di sacro nonchè un genere musicale di cultura. Stessa cosa per il jazz. Forse nessuno li tocca perché sono generi pionieri, nati prima del commerciale, e quindi imprescindibili. Il grunge credo sia anni '80, quindi molto "fresco", e di conseguenza ha generato divisione nel pubblico.
La letteratura pure. Ci sono scrittori/scrittrici intoccabili e altri costantemente criticati. I classici non li tocchi, quelli più recenti sì.
P.S: grunge inizia più o meno da fine '80, ma è esploso nei primi '90
lungi da me definirmi un conoscitore della pittura, ma qua non stai parlando di 2 cose uguali. che esista una pittura (o anche scultura) "plebea" è un dato di fatto. per un caravaggio che è esistito, quante croste barocche son state pitturate a scimmiottamento del precursore? tra l'altro molti artisti erano artigiani di bottega, gente che viveva di commissioni. non tutti facevano chissà che roba intellettuale, probabilmente una minuscola minoranza che al contrario di infiniti bottegai dimenticati dal tempo, studiamo tutt'ora... pensa anche solo ad ora, quanta gente vive di commissioni di fan art o roba del genere? rispetto al numero degli artisti originali? ordini di grandezza totalmente diversi...
pensa pure ad hokusai, quante opere pornografiche avrà disegnato per ogni opera lontanamente artistica? opere che comunque potevano diventare stampe, oggetti di semplice consumo...
E' proprio questo il punto di tutto il discorso. I bottegai e gli artigiani lavoravano cercando di emulare i migliori, gli artisti di riferimento. Con risultati non sempre ottimali, ma seguivano una linea ben precisa. Nolan non copia Tarkovsky, hanno due visioni di cinema che stanno agli antipodi. Gan Bi, regista cinese, tenta di emularlo, e con eccellenti risultati. Non propone nulla di nuovo, ma segue una linea.
Oggi, nel 21° secolo, l'arte pittorica ha assunto un significato differente.
Si lavora per produrre qualcosa di diverso, lontano dall'arte.
E così abbiamo i web comic, le fan-art e via dicendo.
scusa, ma francamente non capisco come il copiare il lavoro di illuminazione di caravaggio sia in un qualche modo "intellettuale"
era semplicemente una tecnica figa, poi per il resto avranno dipinto le solite 4 cagate tra il decorativo e la propaganda becera per il signorotto di turno...
La domanda che ho fatto è perché il mainstream supera il cinema d'autore, nelle gerarchie dello spettatore medio? Chi copiava Caravaggio seguiva il migliore. La gente che guardava un Caravaggio sapeva di avere a che fare con il meglio che l'arte poteva offrire in quel momento. Chi guarda un film di Sokurov, oggi, non sa di avere a che fare con un grande regista, nella maggior parte dei casi, perché pensa che il cinema vero sia altro. Da qui nasce il grande equivoco sul cinema. Perché nelle altre forme d'arte i capolavori sono intoccabili, mentre il cinema deve combattere per farli riconoscere? Probabilmente perchè il cinema è da sempre arte e intrattenimento, e ad un certo punto l'intrattenimento ha preso il sopravvento sull'arte, relegandola a faccenda secondaria e di minore importanza. Non so quando è accaduto, potrebbe essere colpa degli americani, che hanno sempre sfruttato il media per fare soldi a palate, e hanno indicato agli altri la via da seguire. I registi ribelli americani ci sono sempre stati, ma la loro voce è rimasta inascoltata. Mekas e Susan Sontag hanno provato a reagire, a promuovere un certo modo di fare cinema e di raccontare cose, ma non è facile sconfiggere il sistema.
A quella discussione non partecipai perché il tipo era arrogante e non sapeva niente sia di fumetto (per sua stessa ammissione - della serie "non faccio nemmeno finta di intendermene": pontifico a vanvera - aveva letto solo un po' di roba Disney, Astérix e poco altro) che di pittura, quindi era perfettamente inutile.
A questa discussione, invece - mi perdonerete, da ultimo arrivato -, partecipo, visto che ogni tanto vi leggo e che non siete affatto stupidi (e arroganti) come quel babbeo.
Perché questo esempio? Ma perché quando si vuol parlare di arte e si tira in ballo puntualmente la pittura o la scultura (le arti "maggiori") lo si fa sempre con superficialità, credendo che la storia dell'arte sia stata un cammino verso le magnifiche sorti e progressive, per citare il poeta. Carenze del nostro sistema scolastico, carenze della nostra cultura... chi lo sa. Sta di fatto che per dar forza alle proprie affermazioni in molti lo fanno senza, però, avere una vera padronanza di ciò che stanno maneggiando.
È assurdo credere (per tornare all'esempio) che i pittori fossero persone disinteressate, nel momento in cui per certi pittori del Seicento o del Settecento, come il Guercino (non l'ultimo arrivato), possediamo i tariffari standard. "Vuoi quattro figure intere e una a mezzo busto? Benissimo, 100 fiorini x 4 + 50".
Allo stesso modo è sbagliato credere che i canoni artistici siano stati definiti in maniera eterna una volta per tutte.
Sapete che Caravaggio fu letteralmente dimenticato per quasi due secoli, Sette e Ottocento? Dimenticato. Caravaggio. Nessuno si ricordava più di lui.
La sua riscoperta è avvenuta all'inizio del Novecento (!), quando Roberto Longhi, con la sua *letteralmente* pionieristica tesi di laurea a lui dedicata, diede avvio a un suo nuovo apprezzamento che - per il momento - continua ancora oggi.
La storia dell'arte ha vissuto, come tutte le cose umane, anche di mode e di gusti. Si copiava Caravaggio perché magari nel primo Seicento lo si riteneva davvero migliore da un lato, ma dall'altro perché incontrava i gusti di quei pochissimi che potevano permettersi quadri (anche perché era percepito come un autore "scandaloso", e si sa che lo scandalo piace) e i pittori erano ben contenti di assecondarli per poter vendere le loro opere (di nuovo, il "disinteresse" dell'arte). E i detrattori non mancavano neanche all'epoca della sua fortuna, appigliandosi a dettagli che a noi oggi paiono assurdi, ma che a loro sembravano importantissimi e che denotano, ancora una volta, come cambiano i gusti: la fedeltà agli episodi sacri, per esempio, che in molti quadri di Caravaggio è un poco "relativa" (la Cena in Emmaus della National, per dirne una, contiene molti errori puntualmente segnalati dai critici contemporanei).
L'arte ufficiale è stata per secoli appannaggio di pochissimi (non solo chi poteva permettersela, ma anche chi poteva semplicemente fruirne: in mancanza di musei, la nobiltà non invitava certo in casa il primo turista che passava come capita oggi perché vuol farsi una foto davanti alla Gioconda, ma ospiti selezionati; e anche le opere pubbliche - in chiesa - possiamo solo immaginare come le vedesse il fedele analfabeta), e già questo dovrebbe dirla lunga su come si è costruita la tradizione.
Mediata (diciamo fino al Settecento - e diciamo in Occidente: non ho le competenze per parlare dell'Oriente) da un gruppo ristrettissimo, nel bene e nel male (condannando o rivalutando).
D'altro canto, cosa è successo, di converso, nel momento in cui il pubblico si è allargato, grazie all'istruzione? Che questa presunta concordia nell'accoglimento dell'arte è crollata.
Prendetevi le cronache giornalistiche e non che seguirono i Salon parigini della seconda metà dell'Ottocento (straordinaria vetrina dell'arte francese dell'epoca) e troverete le critiche più feroci a pittori che oggi sono assurti a modelli. Ingrès che non sapeva dipingere una donna, Courbet incapace di creare anatomie salde e credibili, gli impressionisti addirittura rifiutati dalle commissioni perché paragonati a imbianchini (è noto che l'etichetta "impressionismo" fu non scelta ma affibbiata loro, e che deriva dal francese "impression", cioè "prima mano di vernice" - solo in seguito Monet & co., con grande senso della pubblicità, si appropriarono del termine e iniziarono a ricamarci su tutta l'idea dell'impressione interiore: si tratta di una bella retcon, però, per dirla in maniera schietta).
Non parliamo poi dell'arte cosiddetta contemporanea (certo che definire contemporanee le avanguardie di inizio Novecento è ormai un po' anacronistico; ma atteniamoci alla terminologia), via via che ci avviciniamo a noi sempre meno compresa dal grande pubblico.
Come si fa a dire che Kandinskij non sia messo in discussione da nessuno, se proprio valutando l'arte contemporanea il luogo comune che va per la maggiore è "Potrei farlo anch'io?"
Oggi nessuno si permette di commentare l'arte, se non ha le conoscenze adeguate. "Potrei farlo anche io" lo si diceva alle medie, ma poi si cresce e non si vuole passare per stupidi davanti a tutti. Oggi poi, nell'era di internet, dove tutti ti accausano e ti sbeffeggiano per il gusto di farlo, ancora meno. Non si discute più per strada, lo si fa sui social, con un bacino di utenza enormemente superiore, e nessuno vuole passare per cretino. Se lo pensi, te lo tieni per te, o ne parli con gli amici.
Discorso già affrontato, semplicemente i manga utilizzano dei dialoghi più semplici. Ma i dialoghi più semplici esistono anche nelle opere per adulti eh. Stai commettendo l'errore che temevo: stai considero un dialogo adulto solo perchè è un dialogo profondo e di qualità.
Tempo fa feci allo stesso Tex l'esempio dei tanti film mainstream per adulti, tipo una commedia sentimentale o uno 007 qualsiasi. Secondo i tuoi parametri un film del genere non avrebbe nulla di adulto, dunque lo vedi dov'è il paradosso?
Vabbè ciao.
Ehm, sì, certo che ci sono differenze nei dialoghi, sempre detto, ma da qui a dire che non esistono manga per adulti ce ne passa.
L'immortale è palesemente meno adulto di Berserk.
Insomma, spesso invece vengono messi in discussione i classici. Esempio banale: quante volte si critica il valore dei promessi sposi?
Comunque, stavo dicendo che la pittura va vista dal vivo, non è industriale o riproducibile; non può competere oggi. Detto ciò, è il mondo della critica lì che detta legge. Significa che al pubblico generalista arrivano i più famosi e visto che sono ignoranti vanno per sentito dire. Non è che nessuno critica Dalì, Schiele, Picasso e soci ma è vero che si ha la percezione che anche il pubblico li reputi grandi pittori. Alla fine se uno sa 5 pittori gli viene automatico pensare che quelli siano validi.
Il cinema ha la critica ma non può dettare legge per un fenomeno così ampio, rivolto a così tante persone e alla portata di tutti. Il fumetto ha pochissima critica perché è un media meno forte del cinema (puoi fare tranquillamente diviso 1000 rispetto al bacino del cinema) ma non è vecchio quanto la pittura, la scultura e quindi si trova in una posizione di svantaggio totale, al di fuori dei paesi francofoni.
Dunque, come reagirebbe il pubblico generalista davanti a un grande pittore che non conosce?
Per la pittura è una questione di moda. Si va a periodi.
Sono anche 2 mezzi completamente diversi nell'impegno che richiedono per usufruirne. Ci sono le foto o le stampe, ma parliamo dei social e quindi delle foto. Uno a caso guarda la foto del quadro che ha postato un suo amico per 10 secondi e passa avanti, magari commenta "bello" o "brutto", en passant (tic da social), ma non ci prova proprio a costruire un pensiero critico perché chissenefrega, non ha speso il tempo necessario per farlo. Il film invece l'ha visto, per 2 ore, e se l'ha annoiato si va a lamentare, altro tic da social, e anche se non ha le carte per farlo argomenta.
Ho appena detto che sono 2 mezzi diversi ed è anche vero che la pittura ha un linguaggio più semplice (ci sono meno cose da considerare) rispetto al cinema e al fumetto, che non hanno una lettura univoca poiché ci sono molti elementi da considerare e da far incastrare. Dunque è più facile concordare per i critici sulla pittura e il resto lo fa il tempo, la storia. Se un artista è stato innovativo verrà ricordato. Discorso simile ma secondo me non è proprio lo stesso per la letteratura, perché abbiamo una cultura letteraria maggiore. Difatti il problema è che la cultura visiva non c'è, nell'istruzione non gli va data importanza. Anche chi non legge proprio sa più romanzi rispetto ai pittori. I classici sono i classici e pochi li criticano ma appena vai nel moderno o in qualcosa di meno tradizionale sì che piovono bestemmie. Gli stessi Joyce e Woolf, che bene o male sono superstar, non è che sono sempre apprezzati.
In realtà è esattamente il contrario xD Per lo meno in Italia e in molti altri paesi è così: fai fumetto per passione, non per soldi. Mi dispiace ma non può neanche essere considerato un lavoro perché la media è 2000 euro a libro e non ci campi con 2000 euro. Gli autori stesso lo dicono quando gli intervistatori gli chiedono consigli per chi vuole fare questo mestiere.
Il mondo della pittura oggi è veramente "ridicolo". Non è che lo frequento ma comunque l'ho sentito dire più volte che conta solo il nome e dove esponi. Di conseguenza cresce il prezzo delle opere e pittori milionari ce ne sono a iosa, mentre fumettisti milionari ne vedi alcuni in Giappone.
Comunque al di là dei soldi, perché è ovvio che anche la maggior parte dei pittori fa la fame, il guaio nel mondo della pittura è che è elitista e snob a livelli inauditi. Se non esponi in quelle 15 gallerie non sei nessuno.
Quasi sempre è una questione di agganci o di mode, come hai detto anche tu.
"Mi fa sorridere pensare che i tre mondi del fumetto, dell’illustrazione e della pittura rivendicheranno come propria quest’opera di Lorenzo Mattotti."
Non mi interessa cosa è Oltremai e a chi appartiene (cioè classificarlo), lo apprezzo e basta. Allo stesso modo, chissene se lo conoscono in 4 gatti o, per contro e per assurdo, lo avessero "letto" in molti e lo trovassero mediocre.
https://www.guardareleggere.net/wordpress/2013/04/08/di-oltremai-di-lorenzo-mattotti/
P.S: devo dire che mi ritrovo abbastanza sul parallelismo con l'Italia, soprattutto in alcuni paesini dove tutti conoscono tutti.
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