Non ho visto il film per intero, l'ho visto in aereo e onestamente poco dopo è riuscito a farmi venire sonno, un'impresa che qualcosa ci riesca mentre sono in aereo dove non riesco mai a dormire. Non ho goduto del cinema e quindi degli effetti, ma quanto ho visto è stato noioso, banale e stereotipato, non ho visto spunti degni di destare il mio interesse e, in pratica, non ho nemmeno di intenzione di vedere i 40 minuti che mi restano.
Una occasione sprecata, davvero, pure io sono cresciuto negli anni '80' m,a il film l'ho trovato scadente e molto noioso. Una mera mossa commerciale... e la cosa mi infastidisce
A me Pixels è piaciuto, sono andato in sala che quasi crollavo dal sonno e nonostante la stanchezza, oltre alla cattiva "abitudine" di chiudere gli occhi per qualche istante anche se il film mi piace molto, me lo sono visto tutto senza perdermi 1 solo istante. Non sarà certo un capolavoro del cinema, si tratta però di un prodotto molto piacevole da guardare senza farsi troppe domande
Che dire...un film veramente orribile. La direzione attori di Columbus è mediocre (Sandler è ai minimi), la regia è parsa molto svogliata, limitata e televisiva, quindi totalmente inadatta ad un prodotto che doveva essere "frizzante" ed "esuberante". La trama è solo un pretesto per celebrare gli anni 80 che detto sinceramente, sono un decennio oggettivamente sopravvalutato un pò in tutto, ed infatti la pellicola non ha molto da dire a gente come il sottoscritto che gli anni 80 (per ovvi motivi anagrafici) non li ha vissuti e che ai videogiochi non ci gioca da un 6-7 anni (e comunque dei giochi del film, solo a Pac-man giocai un pò). Sceneggiatura orribile, con dialoghi scialbi ed inconcludenti con il tutto infarcito dalla mediocri canzoni dei Queen e altra roba.
Lucy con la grafica moderna poi è una stupidata che rimangia tutti gli intenti celebrativi della pellicola verso gli anni 80. Il finale è orribile, visto che viene mostrata una fastidiosa rivalsa sociale del nerd, dove sono mostrati come fighi, tutti con la ragazza bona ed eroi...
Pixels è un buon prodotto che omaggia i mitici videogames degli anni 80' e lo fa con una commedia divertente con il solito Adam Sandler classico attore che lo si ama o si odia, io sto nel mezzo dipende molto se il film mi piace o meno e questo mi è piaciuto, peccato che non abbia avuto successo ne di critica ne di pubblico, a me per quello che doveva fare cioè divertire ed omaggiare ha pienamente svolto il suo compito, ogni tanto non capisco cosa gli spettatori pretendano da certi film...ma...
@Kabutomaru il problema non è Columbus, che nella sua carriera ha sempre diretto egregiamente i suoi attori. Pixels è un film all'80% di e per Adam Sandler, che è il produttore e ideatore, Columbus a 'sto giro è solo un regista di facciata che si limita a fare il compitino. Io comunque l'ho visto l'altro ieri e sono in linea di massima d'accordo con te, anche se concordo con Kotaro sul fatto che il film parte bene, ma tutta la parte finale è davvero agghiacciante per idiozia. Certo siamo anni luce avanti a quella vaccata immonda di The Wizard, ma Hollywood di videogiochi continua imperterrita a non capirci un emerito niente, e se non capisci niente di una cosa, non puoi omaggiarla degnamente. L'unica cosa interessante che vi ho trovato (oltre al flashback iniziale, come detto) è il confronto generazionale tra il bimbo che gioca a The Last of Us, e Sandler con la sua mentalità molto schematica, convinto che i veri vg siano quelli con "schemi" ben precisi, ma che alla fine nella battaglia finale contro DK a conti fatti prende anche atto del metodo dei vg moderni, basati sulla sopravvivenza e l'istinto. Sarebbe stata anche una cosa buona (i vecchi vg infatti erano programmati in base a calcoli aritmetici, mentre quelli moderni sono basati sulla fisica) se non fosse che già nella battaglia contro il Centipede che fugge e si intrufola negli appartamenti, o il Pac Man che salta da un palazzo all'altro, gli "schemi" erano già andati a farsi friggere, e a quel punto non c'è più gran differenza tra l'essere videogiocatore come Sandler o uno stuntman. Insomma un film contraddittorio riuscito a metà e realizzato davvero alla rinfusa.
Non si può dire che gli anni '80 siano un decennio "oggettivamente sopravvalutato un po' in tutto" quando è invece una decade che ci ha regalato innumerevoli icone in svariati ambiti della cultura popolare. Praticamente il 90% della cultura popolare odierna ha le sue radici in quel periodo e il fatto che si continui ad andar dietro con enorme successo ed entusiasmo a Star Wars e Ghostbusters piuttosto che a Dragon Ball o Saint Seiya, a Madonna o agli U2, che si creino ancora videogiochi di Super Mario o Tetris è ancora sugli smartphone di mezzo mondo, che "Eye of the tiger" dei Survivor o "Gonna fly now" di Bill Conti risuonano ancora in ogni palestra che si rispetti, che ad anni dalla loro morte riecheggi ancora il mito di Freddie Mercury, John Belushi, Michael Jackson o André the Giant (una manciata di nomi fra mille che potrei citare) è un chiaro esempio del profondo segno lasciato dagli anni '80 anche ai giorni nostri. Senza gli anni '80 non avremmo avuto la quasi totalità delle cose che ci piacciono oggi e, a giudicare dai futuri piani cinematografici, non avremmo avuto nemmeno buona parte dei film dei prossimi cinque anni
Che Pixels si accontenti di fare facile nostalgia, mentre nel frattempo rivaluta in positivo la figura dei "nerd" è chiaro, così come il fatto che questo possa essere un arma a doppio taglio, che piace agli appassionati di questo tipo di cose mentre dice poco e niente a tutti gli altri. Non è però né il primo né l'ultimo prodotto, ruffiano ma efficace, che presenta il messaggio del "nerd" sfigato che diventa eroe: un tempo si faceva con gli appassionati di fumetti che diventavano supereroi in carne ed ossa, ora si fa con i videogiocatori. Fra qualche anno usciranno storie di ragazzini che salveranno il mondo hackando col tablet gli account Facebook di qualche pezzo grosso, rivalutando la figura dei ragazzini di oggi che vivono in simbiosi con le nuove tecnologie. Ma, tu guarda, anche questo è già stato raccontato negli anni '80 di "Wargames", più o meno
anon (anonimo)
- 10 anni fa
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"Fra qualche anno usciranno storie di ragazzini che salveranno il mondo hackando col tablet gli account Facebook di qualche pezzo grosso, rivalutando la figura dei ragazzini di oggi che vivono in simbiosi con le nuove tecnologie."
Una occasione sprecata, davvero, pure io sono cresciuto negli anni '80' m,a il film l'ho trovato scadente e molto noioso. Una mera mossa commerciale... e la cosa mi infastidisce
Ciao,
Tacchan