I videogiochi nascono per divertire, ultimamente questa frase non sembra più così scontata. Con la storia degli streamer in Twitch, la gente comincia a vedere i videogiochi come lavori, dove se le cose non vanno bene ci si arrabbia moltissimo.
Gli esempi maggiori sono i moba (Heroes of the storm, LoL, Dota2 per fare tre esempi a caso) dove la maggior parte della gente (anche se non retribuita) sembra lavorare per questi giochi e non giocare per divertirsi.
Tra l'altro a breve esce Destiny 2, che alla fine è il concorrente diretto e che forse gode di maggior salute come saga. E le premesse sembrano molto buone.
Il problema del rank è che viene usato il sistema ELO come per le partite a scacchi.
È facile capire che non si può applicare un sistema del genere su partite svolte tra 12 giocatori (6 contro 6), negli scacchi è sempre 1 contro 1 e non ci sono problematiche aggiuntive come lag, corrente che salta, giocatore che si mette a insultare perdendo tempo, o cose del genere.
Da persona che gioca ad Overwatch sin da lancio, sono particolarmente in disaccordo sulla sezione competitiva dell'articolo: tralasciando che è la modalità più interessante del gioco in quanto le vere partite si riescono a fare solo lì, il sistema di punteggio funziona fin troppo bene (sebbene non sia perfetto), nonostante fossi il primo a dubitarne. I punti vinti e persi vengono decretati in base alla propria performance (se se ne perdono di più rispetto a quelli vinti vuol dire che non stiamo giocando così bene da proseguire nel ranking) e non a casaccio, testando con uno smurf me ne sono reso conto tranquillamente: mi sono fatto piazzare a 2100 giocando con Widow ed Hanzo (personaggi che non so assolutamente usare) per poi giocare bene con altri, arrivando a prendere 90 punti a partita e perdendone solo 10 al massimo. È vero che non si possono controllare i troll, ma alla fine non si trovano in ogni partita. Se non si riesce ad avanzare in rank, bisogna vedere i propri errori prima di quelli altrui, dopotutto non ho mai visto persone brave rimanere in rank medio-bassi.
Destiny non è paragonabile a Overwatch, i numeri del gioco di casa Blizzard sono a dir poco impressionanti.
sarei in perfetto accordo con te se overwatch non fosse un gioco a squadre, da solo a non puoi far vincere il team se questi non collaborano. Ti assicuro che ci sono piu troll di quelli che dite voi. Con un account smurf e piú facile salire perchè viene resettato l'mmr. Su ps4 in poi solo a pochi punti dal master si trova gente microfonata con cui dialogare. Non sono un toxic player e non mi importa di vincere o perdere basta divertirsi, infatti per me possiamo giocare con qualsiasi pg peró perdere perchè trollano stanto fermi o facenso ciao ciao mi disturba abbastanza.Il problema del rank è che viene usato il sistema ELO come per le partite a scacchi.
È facile capire che non si può applicare un sistema del genere su partite svolte tra 12 giocatori (6 contro 6), negli scacchi è sempre 1 contro 1 e non ci sono problematiche aggiuntive come lag, corrente che salta, giocatore che si mette a insultare perdendo tempo, o cose del genere.
Il sistema ELO va benissimo. Il punteggio che viene dato (positivo o negativo) non dipende solo da vittoria/sconfitta ma anche dalla propria performance, dall'ELO dei membri della squadra, della squadra avversaria e da tutti i valori quantificabili.
Come detto da Nibel, il sistema funziona bene: chi è bravo sale, chi non lo è non sale.
E se non si sale non è certo per via dei troll, quelli al massimo rovinano qualche match (o a volte solo qualche round). Se non si riesce a raggiungere il rank superiore, significa semplicemente che non si è abbastanza bravi.
All'accusa "ma io gioco bene, sono i miei compagni che giocano a cazzo di cane" la mia risposta è "allora gestiscili, fai il team leader". Il gioco è dotato di una chat vocale che va assolutamente usata se si vuole salire di rank.
Inutile lamentarsi se non si comunica con i propri compagni (che sia per organizzare i pick, per avvertire di flanking o chiamare le ulti).Da persona che gioca ad Overwatch sin da lancio, sono particolarmente in disaccordo sulla sezione competitiva dell'articolo: tralasciando che è la modalità più interessante del gioco in quanto le vere partite si riescono a fare solo lì, il sistema di punteggio funziona fin troppo bene (sebbene non sia perfetto), nonostante fossi il primo a dubitarne. I punti vinti e persi vengono decretati in base alla propria performance (se se ne perdono di più rispetto a quelli vinti vuol dire che non stiamo giocando così bene da proseguire nel ranking) e non a casaccio, testando con uno smurf me ne sono reso conto tranquillamente: mi sono fatto piazzare a 2100 giocando con Widow ed Hanzo (personaggi che non so assolutamente usare) per poi giocare bene con altri, arrivando a prendere 90 punti a partita e perdendone solo 10 al massimo. È vero che non si possono controllare i troll, ma alla fine non si trovano in ogni partita. Se non si riesce ad avanzare in rank, bisogna vedere i propri errori prima di quelli altrui, dopotutto non ho mai visto persone brave rimanere in rank medio-bassi.
Concordo pienamente con te. La parte dell'articolo sulle ranked sembra più una lamentela dettata dalla frustrazione che una seria critica.
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È facile capire che non si può applicare un sistema del genere su partite svolte tra 12 giocatori (6 contro 6), negli scacchi è sempre 1 contro 1 e non ci sono problematiche aggiuntive come lag, corrente che salta, giocatore che si mette a insultare perdendo tempo, o cose del genere.
Però è comunque molto difficile calcolare il "valore" di un giocatore in un gruppo, in World of Tanks viene utilizzato un valore chiamato wn8 (non ufficialmente approvato, ma utilizzato da tutti) che oltre a vittore/sconfitte conta molti altri valori per determinare la bravura di un giocatore.
Ma anche in quel caso il risultato è solo un numero che al massimo riesce a dare un'idea del giocatore, il problema principale, secondo me, è che si va a dare troppa importanza a questi numeri o comunque i rank e come scritto nell'articolo, si ignora il resto.
I videogiochi nascono per divertire, ultimamente questa frase non sembra più così scontata. Con la storia degli streamer in Twitch, la gente comincia a vedere i videogiochi come lavori, dove se le cose non vanno bene ci si arrabbia moltissimo.
Gli esempi maggiori sono i moba (Heroes of the storm, LoL, Dota2 per fare tre esempi a caso) dove la maggior parte della gente (anche se non retribuita) sembra lavorare per questi giochi e non giocare per divertirsi.