Per quanto possa capire il problema che può creare la dipendenza da videogiochi, come l'alcool e il fumo di tabacco la proposta mi sembra assurda, ai livelli di Cina e Corea del Sud. Il Giappone in quanto paese democratico non permetterà mai un divieto nel genere,al massimo si opterà per delle campagne di sensibilizzazione contro l'eccesso, non è di sicuro il problema chi passa qualche pomeriggio o sera sui videogiochi, ma chi li usa come mezzo di fuga a livelli estremi, ma li si inizia a parlare di patologia. Anche li il videogioco è un mezzo fra tanti, non è il problema in se. In fine, come giustamente detto nell'articolo il Giappone è il protagonista nel settore a livello commerciale,non si darebbe mai la zappa sui piedi.
Sinceramente credo che porterebbe principalmente ad un aumento di giovani che passano il loro tempo in casa a giocare invece di farlo nelle sale giochi (con conseguente infelicità dei negozianti) o di ragazzi/e che passano da una sala giochi ad un'altra (dove possibile) per evitare la limitazione oraria.
Perché non far passare invece una legge per limitare gli orari di lavoro estenuanti ed al limite del verosimile, a cui sono costretti i giapponesi da appena meno giovani (quindi da subito dopo le scuole) in poi?
Il Giappone in quanto paese democratico non permetterà mai un divieto nel genere,al massimo si opterà per delle campagne di sensibilizzazione contro l'eccesso, non è di sicuro il problema chi passa qualche pomeriggio o sera sui videogiochi, ma chi li usa come mezzo di fuga a livelli estremi, ma li si inizia a parlare di patologia. Anche li il videogioco è un mezzo fra tanti, non è il problema in se.
In fine, come giustamente detto nell'articolo il Giappone è il protagonista nel settore a livello commerciale,non si darebbe mai la zappa sui piedi.