Ys VIII Lacrimosa of Dana - Recensione della versione PS5

Uno dei migliori JRPG della passata generazione approda anche sulla next gen

di Klarth Curtiss

Lo scorso anno abbiamo avuto modo di mettere mano sul nono capitolo della serie Ys (del quale potete leggere qui la recensione ad opera del nostro Twinkle) e proprio oggi è stato annunciato che l'anno prossimo arriverà il decimo capitolo, tuttavia va detto che l'impennata di popolarità della serie c'é stata con l'ottavo capitolo, inizialmente approdato solamente su Playstation 4 e Nintendo Switch ed in seguito su PC, grazie alle sue operazioni di porting tuttavia NIS America sta trasportando i suoi titoli di punta sulla next gen ed ovviamente Ys VIII: Lacrimosa of Dana non poteva essere esentato, noi abbiamo avuto modo di giocare da cima a fondo l'avventura ed oggi siamo qua per dirvi se il gioco inizi a sentire il peso degli anni o rimanga un gdr estremamente valido
 
Nonostante siano passati 6 anni dal suo rilascio originale, Ys VIII mantiene il suo fascino

La trama di YS VIII: Lacrimosa of Dana ci vede impersonare nuovamente i panni del prode avventuriero Adol Christin, in viaggio verso la sua prossima avventura con il fido compagno Dogi a bordo della nave Lombardia, la situazione tuttavia inizia a precipitare quando un gigantesco kraken attacca la nave, mandandola alla deriva sull'isola di Seiren, un misterioso pezzo di terra dal quale si dice che nessuno abbia mai più fatto ritorno; ovviamente l'obiettivo primario del nostro eroe è inizialmente quello di recuperare più sopravvissuti possibili ed organizzare un piano di fuga dall'isola, le cose però iniziano a cambiare quando il ragazzo comincia ad avere degli strani sogni legati ad un'epoca passata dal punto di vista di una ragazza, Dana Iclucia, che sembra essere l'unica superstite di una civiltà ormai andata in rovina; dopo aver recuperato la principessa del passato e seguendo il suo spirito di avventura i piani di Adol cambieranno drasticamente: oltre a portare tutti i suoi compagni in salvo il ragazzo si adopererà per scoprire il mistero dietro alla conservazione temporale di Dana e, soprattutto, la vera storia dell'isola, che sembra voler mostrare molto meno di quanto effettivamente nasconda.
 
Il cast di Ys si difende benissimo e sicuramente non faticherete a trovare il vostro preferito

Alla base Ys VIII: Lacrimosa of Dana è un classico gioco di ruolo di stampo action nel quale prenderemo il comando di un party di quattro personaggi (del quale potremo controllarne uno solo ma tuttavia avremo la libertà di scambiare quest'ultimo a piacimento tra tutti i presenti) destreggiandoci per le varie location dell'isola nel tentativo di proseguire la trama, tuttavia questo capitolo ha tanti piccoli elementi che lo differenziano dalla concorrenza, in primis sicuramente per quanto riguarda la gestione delle missioni secondarie e degli NPC, queste infatti saranno delle richieste forniteci direttamente dagli altri sopravvissuti che, se non completate per tempo, potrebbero scomparire e sarà di fondamentale importanza portarle a compimento per scoprire la storia di ogni singolo superstite della Lombardia e guadagnarci la loro collaborazione, che ci servirà tanto di supporto nei Raid quanto all'atto pratico per liberare strade bloccate da massi, alberi o quant'altro, che potrebbero condurci tanto ad un tesoro quanto al soccorso di un nuovo superstite, oltre a ciò ci forniranno preziosissimi accessori e nuove armi, che saranno fondamentali nella nostra progressione, per rimanere fedele alla sua storia infatti il gioco non prevede una moneta guadagnabile (siamo pur sempre degli sperduti su un'isola apparentemente deserta) ed ogni singolo oggetto di cui abbiamo bisogna si otterrà o direttamente dalla fauna locale o scambiandolo per altri oggetti con la mercante al nostro campo base, stessa cosa ovviamente per i potenziamenti delle armi, esplorare l'isola alla ricerca di oggetti specifici sarà fondamentale in quanto, nell'inventario della mercante saranno presenti anche piccoli doni specifici per alcuni personaggi che ci consentiranno di avanzare ulteriormente nella loro sottotrama, a riprova di quanto non si tratti di semplici NPC ma di una sorta di cast esterno al vostro party del quale vi affezionerete sicuramente (oltre al fatto che il numero che salverete determinerà anche parzialmente quale dei finali otterrete); certo va detto che il racimolo di materiali può risultare ostico a tratti in quanto non ci è possibile sapere quale mostro rilasci cosa e se non ce lo ricorderemo saremo costretti a controllare guide varie in giro per internet.

Un altro punto a favore del gioco è sicuramente il combat system, se infatti sulla carta potrà sembrare il classico sistema action dove si pestano nemici fino allo sfinimento (e fortunatamente non si tratterà di battaglie istanziate ma di nemici che incontreremo durante le nostre esplorazioni) in pratica ha molti più assi nella manica, a partire dalle parate e schivate, le prime se effettuate con il giusto tempismo ridurranno i danni in arrivo e stordiranno brevemente il nemico, mentre le schivate al momento opportuno attiveranno una sorta di bullet time, che ci consentira di colpire il nemico a ripetizione senza che lui possa controbattere, a questo poi si aggiungono le quattro affinità di colpo, ogni nemico infatti sarà debole ad un tipo specifico di attacco tra pesante, lacerazione, affondo aereo e sparo e farlo colpire dal compagno di squadra con il tipo giusto di arma lo stordirà momentaneamente e rimuoverà eventuali armature, oltre a ciò poi ogni personaggio può equipaggiare quattro tecniche speciali da utilizzare a piacimento (previo consumo di punti appositi) ed una tecnica EX, ossia una supermossa eseguibile quando la barra apposita si riempirà e che infliggerà una massiccia quantità di danni.
Nota finale va fatta per quanto riguarda i sopracitati Raid, la fauna locale infatti non sarà proprio contenta della nostra presenza e spesso assalterà la nostra base, costringendoci a tornare indietro e respingere ondate su ondate di mostri sia direttamente che tramite l'aiuto di marchingegni vari come trappole, esche e catapulte costruite con appositi punti guadagnati a fine Raid, oltre a ciò inoltre, proseguire nelle sottotrame dei vari sopravvissuti farà in modo che questi ci forniscano una pletora di bonus passivi ed attivi per facilitarci i combattimenti.
 
Le tecniche Ex di ogni personaggio sono estremamente coreografiche e godibili

Per quanto il titolo faccia di tutto per staccarsi dalla massa non tutte le idee funzionano e per quanto il combat system risulti godibile è proprio contro i boss che mostra il fianco, in quanto, a parte casi rari contro i boss più mastodontici (che risultano divertenti ed interessanti da combattere), tutti gli altri fanno la fine di giganteschi da boss, soprattutto perché spesso e volentieri scateneremo contro di loro le nostre tecniche EX infliggendogli pochissimo danno ed altre volte, colpendoli in punti particolari non visibili, subiranno barre su barre di danno in pochi istanti (abbiamo infatti più volte eliminato in pochi secondi un boss a piena vita senza sapere neanche noi come); altro fianco del combat system lo si vede nei Raid, specialmente in quelli finali, che risultano davvero troppo lunghi e con troppe ondate di mostri, diventando piuttosto ripetitivi e noiosi.
Fortunatamente questi sono solo piccoli difetti in un panorama molto più grande e godibile, l'isola di Seiren (nonostante ovviamente non si parli di grafica moderna ma di semplice cel shading) risulta un vero piacere da esplorare, sia per la varietà di location proposte (cosa che non ci saremmo aspettati di trovare su un'isola) che va da spiagge incontaminate a fitte giungle passando per antiche rovine sommerse ed arrivando alle vette montane più alte sia perché l'esplorazione ci porterà sempre a qualcosa di nuovo, sia esso un oggetto o un nuovo sopravvissuto, l'edizione Playstation 5 da noi testata si difende inoltre benissimo da questo punto di vista, regalando delle texture molto più rifinite, una resa grafica del panorama migliorata ed un framerate ancorato ai 60fps in ogni situazione, oltre a ciò inoltre l'edizione ci ha regalato alcuni accessori per i nostri personaggi provenienti non solo dai precedenti Ys ma anche da altri titoli Falcom (chi non vorrebbe un bel pupazzo di Rean Schwarzer da portarsi sempre al braccio?).
 
 
Nonostante siano passati ben 6 anni dal suo rilascio iniziale, Ys VIII: Lacrimosa of Dana ha ancora tanto da insegnare, al fronte di una certa ripetitività nel combat system ed un grinding si opzionale ma di certo non agevolato siamo di fronte ad un titolo che regge benissimo il passare del tempo e propone una storia misteriosa e coinvolgente dall'inizio alla fine, un cast di personaggi e soprattutto NPC incredibile ed un'isola che risulta una gioia da esplorare; oggi come nel 2016 non possiamo che consigliarlo caldamente a tutti gli amanti dei giochi di ruolo che ancora non hanno avuto modo di iniziare la serie.


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