Horimiya
Horimiya è un anime che, a prima vista, potrebbe sembrare una semplice commedia romantica scolastica, ma che si distingue rapidamente per la sua profondità emotiva e la delicatezza con cui esplora le relazioni umane. Ambientato nel contesto di un liceo giapponese, l'anime racconta la storia di due protagonisti apparentemente opposti: Kyoko Hori, una ragazza popolare e solare, e Izumi Miyamura, un ragazzo introverso e riservato, che nasconde lati di sé che pochi conoscono.
Uno degli aspetti più affascinanti di Horimiya è come riesca a rivelare le diverse sfaccettature dei suoi personaggi, mostrando che ognuno porta con sé un mondo interiore complesso, spesso nascosto dietro una facciata pubblica. Hori, che a scuola appare come la tipica ragazza perfetta, gestisce segretamente la casa e si prende cura del fratellino mentre i suoi genitori sono sempre via. Miyamura, d'altro canto, nasconde un aspetto ribelle sotto la sua timidezza, con piercing e tatuaggi che sfidano la sua immagine esteriore. Questo contrasto tra l’apparenza e la realtà è il cuore dell’anime, e permette di esplorare il tema dell’identità e delle aspettative sociali in modo fresco e autentico.
La relazione tra Hori e Miyamura è il fulcro della serie, e il modo in cui si sviluppa è sia realistico che toccante. Non si tratta di una semplice storia d’amore, ma di un incontro tra due anime che si comprendono e si accettano per ciò che sono realmente, al di là delle maschere che indossano davanti agli altri. Il loro rapporto evolve naturalmente, passando da una semplice amicizia a un amore profondo, senza mai cadere in clichè forzati o melodrammi esagerati. La loro interazione è genuina e spontanea, il che rende facile per lo spettatore empatizzare con loro e le loro insicurezze.
Visivamente, l’anime è un piacere per gli occhi. L'animazione pulita e il design dei personaggi riflettono la bellezza e la semplicità delle emozioni che la serie vuole trasmettere, inoltre la colonna sonora, con le sue melodie dolci e rilassanti, accompagna perfettamente l'atmosfera intima e riflessiva della storia, accentuando i momenti di tenerezza e connessione tra i personaggi.
In conclusione, Horimiya è un anime che va oltre la superficie della tipica commedia romantica scolastica, offrendo una riflessione sincera e delicata sulle relazioni e l'identità, è una storia che, attraverso le sue sfumature emotive e i suoi personaggi ben sviluppati, riesce a catturare l'essenza delle esperienze adolescenziali, rendendola un’opera imperdibile per chiunque cerchi una narrazione che sappia combinare leggerezza e profondità in modo armonioso.
Uno degli aspetti più affascinanti di Horimiya è come riesca a rivelare le diverse sfaccettature dei suoi personaggi, mostrando che ognuno porta con sé un mondo interiore complesso, spesso nascosto dietro una facciata pubblica. Hori, che a scuola appare come la tipica ragazza perfetta, gestisce segretamente la casa e si prende cura del fratellino mentre i suoi genitori sono sempre via. Miyamura, d'altro canto, nasconde un aspetto ribelle sotto la sua timidezza, con piercing e tatuaggi che sfidano la sua immagine esteriore. Questo contrasto tra l’apparenza e la realtà è il cuore dell’anime, e permette di esplorare il tema dell’identità e delle aspettative sociali in modo fresco e autentico.
La relazione tra Hori e Miyamura è il fulcro della serie, e il modo in cui si sviluppa è sia realistico che toccante. Non si tratta di una semplice storia d’amore, ma di un incontro tra due anime che si comprendono e si accettano per ciò che sono realmente, al di là delle maschere che indossano davanti agli altri. Il loro rapporto evolve naturalmente, passando da una semplice amicizia a un amore profondo, senza mai cadere in clichè forzati o melodrammi esagerati. La loro interazione è genuina e spontanea, il che rende facile per lo spettatore empatizzare con loro e le loro insicurezze.
Visivamente, l’anime è un piacere per gli occhi. L'animazione pulita e il design dei personaggi riflettono la bellezza e la semplicità delle emozioni che la serie vuole trasmettere, inoltre la colonna sonora, con le sue melodie dolci e rilassanti, accompagna perfettamente l'atmosfera intima e riflessiva della storia, accentuando i momenti di tenerezza e connessione tra i personaggi.
In conclusione, Horimiya è un anime che va oltre la superficie della tipica commedia romantica scolastica, offrendo una riflessione sincera e delicata sulle relazioni e l'identità, è una storia che, attraverso le sue sfumature emotive e i suoi personaggi ben sviluppati, riesce a catturare l'essenza delle esperienze adolescenziali, rendendola un’opera imperdibile per chiunque cerchi una narrazione che sappia combinare leggerezza e profondità in modo armonioso.
Ho deciso di premiare questo anime con un voto alto, quasi perfetto, per 2 ragioni:
La prima é che finalmente in una commedia romantica giapponese, il protagonista maschile non ha tutta quella serie di cliché di imbarazzo tipo per lo sfioramento delle mani, per una frase non detta o per un po' di intimità. Anzi, ho adorato la naturalezza con cui baci, abbracci, tenersi per mano e anche "altro", vengono affrontate senza problemi. Una cosa inesistente nel 95% di anime e manga.
La seconda cosa é che il procedere della storia non necessita delle classiche situazioni di incomprensioni, litigi e fan-service...tutto procede liscio, un vero e proprio spaccato di vita.
I personaggi sono scritti benissimo, soprattutto i due protagonisti e i dialoghi spesso sono più profondi e maturi di quello che ci si aspetta. Artisticamente è un gioiellino, con tratti fini, animazioni bellissime e ben curate.
Cercavo un anime meno banale di tanti altri e l'ho trovato.
Ne consiglio la visione a tutti, soprattutto chi vuole farsi un piccolo viaggio sereno e senza pensieri.
La prima é che finalmente in una commedia romantica giapponese, il protagonista maschile non ha tutta quella serie di cliché di imbarazzo tipo per lo sfioramento delle mani, per una frase non detta o per un po' di intimità. Anzi, ho adorato la naturalezza con cui baci, abbracci, tenersi per mano e anche "altro", vengono affrontate senza problemi. Una cosa inesistente nel 95% di anime e manga.
La seconda cosa é che il procedere della storia non necessita delle classiche situazioni di incomprensioni, litigi e fan-service...tutto procede liscio, un vero e proprio spaccato di vita.
I personaggi sono scritti benissimo, soprattutto i due protagonisti e i dialoghi spesso sono più profondi e maturi di quello che ci si aspetta. Artisticamente è un gioiellino, con tratti fini, animazioni bellissime e ben curate.
Cercavo un anime meno banale di tanti altri e l'ho trovato.
Ne consiglio la visione a tutti, soprattutto chi vuole farsi un piccolo viaggio sereno e senza pensieri.
Ho iniziato questo anime avendone sentito parlare bene in giro.
Metto subito in chiaro che mi piace molto il genere romance, ne ho visti parecchi per cui non partivo certamente prevenuto, anzi.
E invece mi trovo qui, ahimè, a commentare una delusione totale.
La storia parte dalla più classica delle situazioni romcom: ragazzo introverso senza amici conosce compagna di classe estroversa e popolare. Entrambi scoprono un lato nascosto dell’altro e comincia a nascere il sentimento…
Insomma il topos più abusato di questo genere. E mi sta bene, ci sono fior di capolavori che partono da questa premessa.
Il problema è che, una volta partiti dall’abc, in Horimiya manca tutto il resto dell’alfabeto.
Attenzione: questa parte contiene spoiler
Ti aspetteresti infatti di seguire la lenta crescita di un amore e invece no, dalla premessa in avanti tutto si sviluppa, insensatamente, alla velocità della luce senza lasciare il tempo di far crescere nello spettatore un’attesa, un dubbio, una speranza, nulla. In men che non si dica si piacciono, si dichiarano e si mettono insieme. Nessun romanticismo in questo, nemmeno nella dichiarazione. Allora ti aspetteresti di seguire lo sviluppo della loro relazione, tra alti e bassi, il gusto della scoperta, le incertezze, gli impacci delle prime volte... No, niente. Le incomprensioni vengono liquidate nel giro di una manciata di sequenze e non fanno nulla di romantico che farebbe qualunque coppia di fidanzatini della loro età alla prima esperienza amorosa.
Persino le premesse iniziali che potevano avere del potenziale vengono ben presto tradite:
- Hori era stata presentata come una ragazza che cresceva da sola il fratellino causa genitori misteriosamente assenti. Nel giro di poche puntate invece tornano a casa prima la madre e poi il padre, senza alcuna spiegazione, e si passa improvvisamente all’estremo opposto con i genitori che sembrano hikikomori perdigiorno sempre piantati in casa dalla mattina alla sera.
- Miyamura era un ragazzo dal doppio volto: a scuola dalle sembianze di un secchione, fuori invece strafigo alternativo pieno di piercing e tatuaggi. Sembrava molto promettente, poteva essere sviluppato moltissimo come aspetto. Dopo qualche puntata invece tutto finito: occhiali spariti a scuola, piercing spariti fuori, un ordinario ragazzo senza alcuna particolarità. La morale quale sarebbe? Meglio livellarsi per non dare fastidio?
Sembra come se gli autori si siano divertiti a neutralizzare qualsiasi spunto interessante, cancellando sistematicamente ogni barlume di posta in gioco.
Che dire della caratterizzazione dei protagonisti? Molto banale: lei una classica tsundere, scritta anche male; lui un’ameba, mutandato dalla testa ai piedi. Tutto questo stendendo un velo pietoso sull’unica cosa che a un certo punto viene fuori, ossia che Hori vuole essere trattata male e forza Miyamura a fare il violento nonostante lui non ne abbia alcuna voglia. Uno spettacolo che sfocia nel cringe. Visto che su Hori e Miyamura ben presto non c’era praticamente più nulla da dire, da metà stagione in avanti l’attenzione si sposta su altri personaggi, gente di contorno senza arte né parte. Più o meno in ogni puntata il focus si sposta su un personaggio diverso, a volte proprio mai visto prima e che magari dalla puntata successiva sparirà o vedremo solo come facente parte dell’arredamento.
Fine parte contenente spoiler
L’effetto che ne deriva è di una storia disgregata e frettolosa, che non si capisce dove vuole andare a parare, con personaggi buttati li che non hanno il tempo di crescere e fanno evoluzioni di carattere e sentimenti repentine come se da una puntata all’altra passasse un anno di vita.
La cosa più sconfortante è che a un certo punto cominci a chiederti quale sia il tema della storia. E’ un romance? Una commedia? Uno slice of life corale? Non l’ho capito.
Di fatto non c’è emozione, non si ride e non si piange e arrivato alla puntata 10 ero tentato di chiuderla li perché non trovavo più il senso di andare avanti, poi solo per dovere di completezza mi sono sorbito gli ultimi 3 noiosi episodi.
In definitiva :
- Cercate una commedia scolastica? Lasciate perdere, non fa ridere (e neanche ci prova)
- Cercate una storia d'amore romantica? Lasciate perdere, non c'è un briciolo di romanticismo
- Cercate una storia strappalacrime? Lasciate perdere, non ci si emoziona
Sconsigliato.
Metto subito in chiaro che mi piace molto il genere romance, ne ho visti parecchi per cui non partivo certamente prevenuto, anzi.
E invece mi trovo qui, ahimè, a commentare una delusione totale.
La storia parte dalla più classica delle situazioni romcom: ragazzo introverso senza amici conosce compagna di classe estroversa e popolare. Entrambi scoprono un lato nascosto dell’altro e comincia a nascere il sentimento…
Insomma il topos più abusato di questo genere. E mi sta bene, ci sono fior di capolavori che partono da questa premessa.
Il problema è che, una volta partiti dall’abc, in Horimiya manca tutto il resto dell’alfabeto.
Attenzione: questa parte contiene spoiler
Ti aspetteresti infatti di seguire la lenta crescita di un amore e invece no, dalla premessa in avanti tutto si sviluppa, insensatamente, alla velocità della luce senza lasciare il tempo di far crescere nello spettatore un’attesa, un dubbio, una speranza, nulla. In men che non si dica si piacciono, si dichiarano e si mettono insieme. Nessun romanticismo in questo, nemmeno nella dichiarazione. Allora ti aspetteresti di seguire lo sviluppo della loro relazione, tra alti e bassi, il gusto della scoperta, le incertezze, gli impacci delle prime volte... No, niente. Le incomprensioni vengono liquidate nel giro di una manciata di sequenze e non fanno nulla di romantico che farebbe qualunque coppia di fidanzatini della loro età alla prima esperienza amorosa.
Persino le premesse iniziali che potevano avere del potenziale vengono ben presto tradite:
- Hori era stata presentata come una ragazza che cresceva da sola il fratellino causa genitori misteriosamente assenti. Nel giro di poche puntate invece tornano a casa prima la madre e poi il padre, senza alcuna spiegazione, e si passa improvvisamente all’estremo opposto con i genitori che sembrano hikikomori perdigiorno sempre piantati in casa dalla mattina alla sera.
- Miyamura era un ragazzo dal doppio volto: a scuola dalle sembianze di un secchione, fuori invece strafigo alternativo pieno di piercing e tatuaggi. Sembrava molto promettente, poteva essere sviluppato moltissimo come aspetto. Dopo qualche puntata invece tutto finito: occhiali spariti a scuola, piercing spariti fuori, un ordinario ragazzo senza alcuna particolarità. La morale quale sarebbe? Meglio livellarsi per non dare fastidio?
Sembra come se gli autori si siano divertiti a neutralizzare qualsiasi spunto interessante, cancellando sistematicamente ogni barlume di posta in gioco.
Che dire della caratterizzazione dei protagonisti? Molto banale: lei una classica tsundere, scritta anche male; lui un’ameba, mutandato dalla testa ai piedi. Tutto questo stendendo un velo pietoso sull’unica cosa che a un certo punto viene fuori, ossia che Hori vuole essere trattata male e forza Miyamura a fare il violento nonostante lui non ne abbia alcuna voglia. Uno spettacolo che sfocia nel cringe. Visto che su Hori e Miyamura ben presto non c’era praticamente più nulla da dire, da metà stagione in avanti l’attenzione si sposta su altri personaggi, gente di contorno senza arte né parte. Più o meno in ogni puntata il focus si sposta su un personaggio diverso, a volte proprio mai visto prima e che magari dalla puntata successiva sparirà o vedremo solo come facente parte dell’arredamento.
Fine parte contenente spoiler
L’effetto che ne deriva è di una storia disgregata e frettolosa, che non si capisce dove vuole andare a parare, con personaggi buttati li che non hanno il tempo di crescere e fanno evoluzioni di carattere e sentimenti repentine come se da una puntata all’altra passasse un anno di vita.
La cosa più sconfortante è che a un certo punto cominci a chiederti quale sia il tema della storia. E’ un romance? Una commedia? Uno slice of life corale? Non l’ho capito.
Di fatto non c’è emozione, non si ride e non si piange e arrivato alla puntata 10 ero tentato di chiuderla li perché non trovavo più il senso di andare avanti, poi solo per dovere di completezza mi sono sorbito gli ultimi 3 noiosi episodi.
In definitiva :
- Cercate una commedia scolastica? Lasciate perdere, non fa ridere (e neanche ci prova)
- Cercate una storia d'amore romantica? Lasciate perdere, non c'è un briciolo di romanticismo
- Cercate una storia strappalacrime? Lasciate perdere, non ci si emoziona
Sconsigliato.
Ho visto "Horimiya" perché volevo svagarmi un po'. Cercavo qualcosa che fosse poco impegnativo e conclusivo in poche puntate e l'ho trovato.
In questi tredici episodi viene raccontata la storia di Hori Kyoko e Miyamura Izumi, che si sviluppa durante l'ultimo anno del liceo. Nonostante i due siano in classe insieme non si conoscono e l'occasione per parlare arriva per un incontro fortuito: Izumi trova per strada il fratellino di Kyoko, che è caduto. Lo accompagna a casa e incontra lei. Sulle prime Kyoko non riconosce Izumi, perché il ragazzo è molto diverso da come si presenta a scuola. Non porta gli occhiali, mette in bella mostra i suoi piercing e porta i lunghi capelli raccolti.
Izumi resta affascinato da Kyoko, perché anche lei a casa è completamente diversa rispetto a scuola. Quindi questa diversità fa da punto d'unione tra i due, che iniziano così a frequentarsi sia a scuola che nel pomeriggio, dapprima come semplici amici, ma il passo per diventare una coppia è breve.
Nella storia compaiono dei personaggi secondari, per lo più compagni di scuola ai quali viene dedicato qualche approfondimento per seguirne le vicende personali di tipo per lo più sentimentale.
Si parla così di nuovi e vecchi amori, amori non corrisposti, ma anche di qualche storia personale.
Il tutto senza fare troppi giri ed in maniera comunque pulita e leggera.
Attenzione: questa parte contiene spoiler
Ogni tanto c'è un qualche flashback sulla vita di Izumi prima di conoscere Kyoko: si scopre così che il ragazzo ha sofferto molto in passato perché a scuola veniva isolato e bullizzato per il suo carattere timido e riservato. Quindi c'è anche dell'introspezione, che però è riservata solo al protagonista maschile.
Diciamo che in sostanza questo anime scorre abbastanza velocemente come ritmo; in poche puntate si vede la dichiarazione, il primo bacio e il primo rapporto sessuale tra i protagonisti; quasi sul finale di serie si assiste anche a una proposta di matrimonio; insomma rispetto a tante storie che fanno penare puntate e puntate per vedere anche solo un "Mi piaci", qui si rimane soddisfatti sin da subito.
Ci sono alcune situazioni un po' sopra le righe, tipo il lato masochista di Kyoko cha lascia Izumi imbarazzato e lo costringe a comportarsi in maniera rude con lei per farla contenta, o il personaggio di Sawada, una kohai innamorata di Kyoko che si comporta da stalker ed è aggressiva con Izumi.
Nelle ultime puntate si ha un po' l'impressione che l'autore non abbia più niente da dire e infarcisca la narrazione di storie secondarie che però spesso rimangono a metà: per esempio la relazione tra Tooru e Yuki, o l'incontro tra Yanagi e la sorella maggiore di Yuki. In effetti, salvo la scena della proposta di matrimonio, la conclusione della storia poteva avvenire ben prima della tredicesima puntata.
Fine parte contenente spoiler
Comunque nel complesso non è un anime da buttare via e ripeto, per passare qualche serata in spensieratezza e senza coinvolgimenti, va benissimo.
L'animazione mi è piaciuta, come anche lo stile dei disegno. Il personaggio di Izumi è molto ben caratterizzato, anche se con l'andare avanti della narrazione si vanno a perdere quelli che sono i suoi caratteri identificativi, come i capelli lunghi e il suo modo di vestire fuori da scuola, che io apprezzavo molto, come anche i tatuaggi e i piercing.
Nel complesso do voto 7.
In questi tredici episodi viene raccontata la storia di Hori Kyoko e Miyamura Izumi, che si sviluppa durante l'ultimo anno del liceo. Nonostante i due siano in classe insieme non si conoscono e l'occasione per parlare arriva per un incontro fortuito: Izumi trova per strada il fratellino di Kyoko, che è caduto. Lo accompagna a casa e incontra lei. Sulle prime Kyoko non riconosce Izumi, perché il ragazzo è molto diverso da come si presenta a scuola. Non porta gli occhiali, mette in bella mostra i suoi piercing e porta i lunghi capelli raccolti.
Izumi resta affascinato da Kyoko, perché anche lei a casa è completamente diversa rispetto a scuola. Quindi questa diversità fa da punto d'unione tra i due, che iniziano così a frequentarsi sia a scuola che nel pomeriggio, dapprima come semplici amici, ma il passo per diventare una coppia è breve.
Nella storia compaiono dei personaggi secondari, per lo più compagni di scuola ai quali viene dedicato qualche approfondimento per seguirne le vicende personali di tipo per lo più sentimentale.
Si parla così di nuovi e vecchi amori, amori non corrisposti, ma anche di qualche storia personale.
Il tutto senza fare troppi giri ed in maniera comunque pulita e leggera.
Attenzione: questa parte contiene spoiler
Ogni tanto c'è un qualche flashback sulla vita di Izumi prima di conoscere Kyoko: si scopre così che il ragazzo ha sofferto molto in passato perché a scuola veniva isolato e bullizzato per il suo carattere timido e riservato. Quindi c'è anche dell'introspezione, che però è riservata solo al protagonista maschile.
Diciamo che in sostanza questo anime scorre abbastanza velocemente come ritmo; in poche puntate si vede la dichiarazione, il primo bacio e il primo rapporto sessuale tra i protagonisti; quasi sul finale di serie si assiste anche a una proposta di matrimonio; insomma rispetto a tante storie che fanno penare puntate e puntate per vedere anche solo un "Mi piaci", qui si rimane soddisfatti sin da subito.
Ci sono alcune situazioni un po' sopra le righe, tipo il lato masochista di Kyoko cha lascia Izumi imbarazzato e lo costringe a comportarsi in maniera rude con lei per farla contenta, o il personaggio di Sawada, una kohai innamorata di Kyoko che si comporta da stalker ed è aggressiva con Izumi.
Nelle ultime puntate si ha un po' l'impressione che l'autore non abbia più niente da dire e infarcisca la narrazione di storie secondarie che però spesso rimangono a metà: per esempio la relazione tra Tooru e Yuki, o l'incontro tra Yanagi e la sorella maggiore di Yuki. In effetti, salvo la scena della proposta di matrimonio, la conclusione della storia poteva avvenire ben prima della tredicesima puntata.
Fine parte contenente spoiler
Comunque nel complesso non è un anime da buttare via e ripeto, per passare qualche serata in spensieratezza e senza coinvolgimenti, va benissimo.
L'animazione mi è piaciuta, come anche lo stile dei disegno. Il personaggio di Izumi è molto ben caratterizzato, anche se con l'andare avanti della narrazione si vanno a perdere quelli che sono i suoi caratteri identificativi, come i capelli lunghi e il suo modo di vestire fuori da scuola, che io apprezzavo molto, come anche i tatuaggi e i piercing.
Nel complesso do voto 7.
Attenzione: la recensione contiene spoiler
In apparenza, Horimiya è un anime rifinito: grafica scintillante, sfondi realistici, buoni effetti visivi. Ogni doppiatore si adatta al suo personaggio e le sue interpretazioni sono convincenti. La colonna sonora originale è nella media, ma si adatta a ogni scena. Anche se sono stato immediatamente attratto da questo anime per le sue impressionanti qualità tecniche, non erano abbastanza buone da trascurare la scrittura scadente che pare nessuno abbia notato (mancanza di cultura del genere?).
Sotto la presentazione superficiale, Horimiya è una commedia romantica generata al computer che pensa per cliché: fonde i trope dei mediocri anime di commedie romantiche con le parti peggiori dei drammi shoujo sdolcinati. Dovrei iniziare dicendo che non ho mai letto il manga e questo anime scadente non mi ha convinto di doverlo fare
È probabile che abbiate già sentito questa premessa: uno studente di liceo senza amici incontra una ragazza attraverso un incontro casuale. È popolare a scuola; tuttavia, lavora sodo per prendersi cura della sua famiglia e non ha tempo per socializzare: la coppia si lega grazie alle loro vite segrete. Nonostante il suo aspetto spigoloso, la ragazza non giudica il ragazzo. Lo incoraggia a uscire dal suo guscio e trovare amici. In cambio lui, fa tutto ciò che è in suo potere per renderla felice. Sebbene sia una trama standard, Horimiya era il mio tipo di spettacolo. Aveva una traiettoria semplicistica: fare progressi sul primo amore di Hori e Miyamura, affrontare i risvegli sessuali, sviluppare i personaggi secondari e sviluppare i temi dell'auto-accettazione. Non è proprio così che è andata. Invece, si sono precipitati attraverso la storia a un ritmo vertiginoso mentre ripetevano battute identiche e lanciavano cliché infiniti. Falsi scenari di appuntamenti, triangoli amorosi, eroine perennemente incazzate e un'ondata di incomprensioni.
Anche se la premessa era semplice, mi è piaciuto vedere Hori e Miyamura insieme. La loro relazione sembrava genuina; all'inizio come amici giocosi che andavano d'accordo nonostante le loro differenze. Miyamura all'inizio era un personaggio desiderabile: tranquillo e introverso, non ama la scuola, le cricche e le esigenze sociali. Ha parlato molto poco della sua vita personale e si è distinto da ogni altro design di personaggio generico. Il semplice guardarlo solleva domande: perché ha tatuaggi, nove piercing e capelli così lunghi? A tutte queste domande viene data una risposta molto secca. Circa due minuti di ogni episodio vengono salvati per i flashback del suo oscuro passato. I suoi retroscena sono presentati con colori sbiaditi, un suono di sottofondo silenzioso e sfondi scuriti per evidenziare il suo stato d'animo depresso. La solida presentazione fa sembrare il suo passato melodrammatico più interessante di quello che è. Con l'aiuto di Hori, supera il trauma, la depressione e l'isolamento (piuttosto rapidamente). L'ostacolo più significativo di Miyamura era la sua incapacità di dire come si sentiva veramente. I personaggi ci scherzano perché fanno riferimento a quanto sia stereotipato il suo comportamento. Se la tua storia prende in giro un cliché di genere, poi lo usa ripetutamente, non stai sovvertendo nulla. La storia è consapevole che è fastidioso e non gli importa.
Miyamura è un ragazzo rispettoso; non è possessivo nei confronti di Hori. Lui fa tutto quello che lei chiede. Quando il suo amico Toru gli ha chiesto il permesso di uscire con Hori, ha detto "è una sua scelta" perché è una persona perbene. Soprattutto, aveva ragioni plausibili per innamorarsi di lei. La sua prima ragione era: "Lei non giudica le persone in base all'aspetto". Lo ha abbracciato anche se la società aggrotta le sopracciglia agli studenti con i capelli lunghi, i piercing e i tatuaggi. In realtà, i bambini si metterebbero in fila per fare amicizia con qualcuno come lui, ma abbiamo bisogno della logica del dramma del liceo degli anime! Quindi diciamo che essere Cool lo rende Uncool. I compagni di classe di Hori l'hanno presa in giro per essere uscita con Miyamura dato che è così poco figo. Anche se non ha mai lasciato che le loro parole la disturbassero. Lo ha accettato, il che ha reso migliore la sua esperienza al liceo. È il ragazzo perfetto per lei. Eppure nelle storie d'amore c'è un problema se uno dei partner è un po' troppo perfetto.
Miyamura fa tutto il possibile per rendere felice Hori, anche a proprie spese. Sebbene la storia inquadri il suo altruismo come qualcosa di buono, la sua dedizione lo spoglia dell'individualità e di tutti gli aspetti intriganti. Per evitare che Hori venisse presa in giro, si è tagliato i capelli e ha smesso di indossare i piercing perché la gente lo disprezzava. Tuttavia, Hori non ha mai avuto bisogno di aiuto. Odio il modo in cui lo spettacolo inquadra il suo aspetto spigoloso come un problema che deve risolvere per avere un buon rapporto. Parte di ciò che ha reso questo spettacolo così attraente è stato l'aspetto distinto di Miyamura rispetto ai generici protagonisti degli anime delle scuole superiori. Come abbiamo scoperto, si trattava di poco più di un espediente di marketing. Nei primi episodi si proponeva come una rappresentazione emotiva di bullismo e depressione, ma quei temi erano un'esca. Quando si arriva al punto, a questo spettacolo non frega una mazza del "Non giudicare le persone dal loro aspetto". Quando Miyamura racconta ai suoi amici di persone che parlano alle sue spalle, gli dicono di fare il bravo, in uno spettacolo sul bullismo che dovremmo prendere sul serio.
Gli unici problemi nella loro relazione che non erano colpa di Hori, erano causati da espedienti. Il telefono di Miyamura si spegne per cinque giorni, quindi Hori entra in modalità panico e presume il peggio. La grande riunione viene inscenata con un drammatico rallentatore, musica ad alto volume ed emozionante, ma suona vuota. È pensato per sentirsi come se fossero stati separati per molto tempo, ma per noi erano solo cinque minuti. Quello che avrebbe dovuto essere un punto di svolta significativo per la loro relazione sembrava irrilevante. Da solo, questo momento artificioso non è un grosso problema; tuttavia, è un problema persistente con l'anime. I problemi di ritmo sono più evidenti più a lungo si trascina lo spettacolo. Tuttavia, nessuna quantità di magia di adattamento avrebbe potuto salvare Hori dall'essere una persona orribile. Tratta Miyamura come uno straccio, ma nessuno la critica mai in modo significativo, quindi non viene mai redenta! Non importa quello che fa Miyamura, lei gli urlerà contro, lo picchierà o si inca**erà silenziosamente.
Le ragazze gli fanno un complimento? Botta!
Si sente nervosa? Botta!
Le fa i complimenti? Botta!
Non si vince con lei. È come l'idea di ogni cattivo autore di shoujo di un forte personaggio femminile. Far picchiare la tua eroina e rimproverare il suo ragazzo la rende una ragazza capo. Questi "problemi" peggioravano solo più a lungo si frequentavano. Prima è diventata possessiva, poi gelosa, arrabbiata e inquietante. Intendiamoci, il carattere irascibile di Hori non è un difetto di carattere. No, è solo un segno del suo amore! Perché è così che si comportano le persone sane quando sono innamorate, giusto? Hori potrebbe lavorare per risolvere la sua ansia e gelosia comunicando con il suo ragazzo. O meglio ancora, poteva confidarsi con i suoi genitori, che occupano spazio sullo sfondo senza motivo. Il suo fratellino funge da ponte tra i due quando hanno uno dei loro malintesi. Quando Hori finalmente esprime il motivo per cui è arrabbiata per il fatto che Miyamura abbia attirato l'attenzione di altre ragazze, si scopre che è tutto frutto della sua immaginazione! Se fossero in grado, ad essere onesti, allora questi malintesi si fermerebbero. Ma non possiamo averlo. Abbiamo bisogno che Hori sia gelosa perché questa è una delle sue tre battute! Se ricorderò questo spettacolo tra tre mesi, sarà per quei maledetti malintesi.
Le relazioni riguardano il compromesso. Amare qualcuno richiede dare e ricevere. Hori prende, Miyamura dà. Alcune relazioni sono accettabili in questo modo, ma questa è tossica. Miyamura è il collante che li tiene uniti perché è sempre paziente e remissivo. Quando Hori gli chiede di agire in modo dominante rimproverandola e colpendola, lui ci prova. Prevedibilmente non ha funzionato, ma non è solo giocato come uno scherzo. Hori gli ha chiesto di essere dominante e lei ottiene sempre quello che vuole. Questo è il livello di umorismo nella seconda metà dello spettacolo. Chiede costantemente a Miyamura di picchiarla e insultarla. Lui dice di no, e che non gli piace, eppure lei continua a tormentarlo! L'avrei ghostata a questo punto, ma lui è perfetto; quindi, non deve rifiutare la sua regina. Prova persino a fare il sadomaso per il suo bene, ma lo mette a disagio. Ancora più strano, fanno le loro cavolate S&M in pubblico. I loro compagni di classe guardano e dicono "Wow Miyamura è così figo..." per aver chiamato la sua ragazza una pu**ana. In che tipo di bizzarra realtà alternativa vive questo scrittore? Tuttavia, Hori continua a chiederglielo. Se sei un masochista e il tuo partner non è un sadico, non costringerlo a esserlo! Per renderla felice, ignora il suo disagio per rimproverarla e schiaffeggiarla. Lo scrittore deve aver pensato che S&M significasse solo abusare consensualmente del tuo partner in pieno giorno. No, non è così che funziona, né è divertente.
Miyamura si confida con il padre di Hori, dicendo che si sente a disagio con la dinamica S&M e chiede aiuto. Alla fine, ha espresso la sua opinione! Il padre di Hori le dice come si sente Miyamura e di tenere in considerazione i sentimenti del suo ragazzo. Mi sono sentito benedetto; finalmente, lo spettacolo ha ascoltato le mie grida: per favore, smettila di essere noioso! Penseresti che questo sarebbe sufficiente per metterti in contatto con lei... ma no, lei risponde: "Smettila di blaterare di stupidaggini e aiutami con le faccende domestiche". Questo poteva essere l'occasione di risolvere un problema per rafforzare la loro relazione, ma no, è giocato sull'umorismo. Sapevo per certo che Hori non sarebbe peggiorata più di così. Giusto?
Sbagliato. È tempo di affrontare la barzelletta peggiore. Miyamura esprime attrazione e pensa di uscire con altri ragazzi; è evidente che è bisessuale. Questo è figo! Le persone bisessuali sono grandi partner... anche se Hori non sembra d'accordo. Alla minima implicazione che Miyamura sia bisessuale, Hori è disgustata con un'espressione nauseata. Un po' di bromance? "Schifoso." Per capire la battuta, dobbiamo capirla dal modo in cui la fa lei, e cioè credere che sia disprezzabile. Molto cool Hori.
Ogni personaggio di supporto può essere collocato in almeno una delle tre categorie: 1. bello all'esterno, cattivo all'interno. 2. si mostra costantemente felice per evitare di gravare sugli altri. 3. troppo stupido per capire cosa sta succedendo. Sebbene alcuni di loro ottengano alcuni secondi di caratterizzazione, viene saltato per il bene di una storia d'amore drammatica. Alla fine nessuna delle loro trame secondarie aveva importanza. Sono semplicemente un diversivo dalla coppia principale, che potrebbe utilizzare più tempo sullo schermo perché l'anime ne scorre decine in un batter d'occhio. Probabilmente non ricorderai tutti i loro nomi, ma per fortuna i loro capelli color caramello rendono facile distinguerli.
L'amico di Hori, Yoshikawa, cade in tutti e tre. Il suo difetto caratteriale è che ha difficoltà a comunicare. Si comporta in modo dolce per rendere felici tutti intorno a lui ma in realtà lo fa perché è una persona dispettosa sotto sotto. Come la maggior parte del cast, racconta i suoi pensieri e si umilia perché non ha autostima per ragioni sconosciute. Nasconde le sue emozioni per il bene degli altri per non essere un disturbo. A parte la scrittura del personaggio molto originale, questo non la rende unica. Tutti nello spettacolo sono terribili nel comunicare, non perché questo sia vero per gli studenti delle scuole superiori, ma perché è una scrittura ripetitiva. Non è mai un mistero cosa stia pensando un personaggio e, se non puoi dirlo, la regia lo rende ancora più semplice da capire.
Alla fine avevo ancora grandi domande, anche sui personaggi principali, per esempio: perché Miyamura continua ad uscire con Hori anche se è una stron*a tossica?
Quasi tutti hanno detto che Horimiya è una storia d'amore da masterclass, che è l'anime della stagione. Tutto quello che ho visto è stato un anime scadente e ordinario, appesantito da personaggi superflui, fastidiose incomprensioni, ritmo affrettato e un'eroina visceralmente sgradevole. Dopo aver superato oltre cento capitoli, la storia si interrompe bruscamente al tredicesimo episodio con un finale strappalacrime. Mi piace guardare storie d'amore spudoratamente banali che mi fanno piangere di gioia. Ma non mi piacciono gli anime che sono così cliché da commuoversi per me. Se sei un principiante degli anime, un amante delle commedie romantiche e hai un'alta tolleranza per i cliché, ti divertirai. Per tutti gli altri, ci sono scelte molto migliori di Horimiya.
Per dimenticare questa brutta esperienza suggerisco:
KareKano, Lovely Complex, Honey&Clover, Kimi ni todoke
In apparenza, Horimiya è un anime rifinito: grafica scintillante, sfondi realistici, buoni effetti visivi. Ogni doppiatore si adatta al suo personaggio e le sue interpretazioni sono convincenti. La colonna sonora originale è nella media, ma si adatta a ogni scena. Anche se sono stato immediatamente attratto da questo anime per le sue impressionanti qualità tecniche, non erano abbastanza buone da trascurare la scrittura scadente che pare nessuno abbia notato (mancanza di cultura del genere?).
Sotto la presentazione superficiale, Horimiya è una commedia romantica generata al computer che pensa per cliché: fonde i trope dei mediocri anime di commedie romantiche con le parti peggiori dei drammi shoujo sdolcinati. Dovrei iniziare dicendo che non ho mai letto il manga e questo anime scadente non mi ha convinto di doverlo fare
È probabile che abbiate già sentito questa premessa: uno studente di liceo senza amici incontra una ragazza attraverso un incontro casuale. È popolare a scuola; tuttavia, lavora sodo per prendersi cura della sua famiglia e non ha tempo per socializzare: la coppia si lega grazie alle loro vite segrete. Nonostante il suo aspetto spigoloso, la ragazza non giudica il ragazzo. Lo incoraggia a uscire dal suo guscio e trovare amici. In cambio lui, fa tutto ciò che è in suo potere per renderla felice. Sebbene sia una trama standard, Horimiya era il mio tipo di spettacolo. Aveva una traiettoria semplicistica: fare progressi sul primo amore di Hori e Miyamura, affrontare i risvegli sessuali, sviluppare i personaggi secondari e sviluppare i temi dell'auto-accettazione. Non è proprio così che è andata. Invece, si sono precipitati attraverso la storia a un ritmo vertiginoso mentre ripetevano battute identiche e lanciavano cliché infiniti. Falsi scenari di appuntamenti, triangoli amorosi, eroine perennemente incazzate e un'ondata di incomprensioni.
Anche se la premessa era semplice, mi è piaciuto vedere Hori e Miyamura insieme. La loro relazione sembrava genuina; all'inizio come amici giocosi che andavano d'accordo nonostante le loro differenze. Miyamura all'inizio era un personaggio desiderabile: tranquillo e introverso, non ama la scuola, le cricche e le esigenze sociali. Ha parlato molto poco della sua vita personale e si è distinto da ogni altro design di personaggio generico. Il semplice guardarlo solleva domande: perché ha tatuaggi, nove piercing e capelli così lunghi? A tutte queste domande viene data una risposta molto secca. Circa due minuti di ogni episodio vengono salvati per i flashback del suo oscuro passato. I suoi retroscena sono presentati con colori sbiaditi, un suono di sottofondo silenzioso e sfondi scuriti per evidenziare il suo stato d'animo depresso. La solida presentazione fa sembrare il suo passato melodrammatico più interessante di quello che è. Con l'aiuto di Hori, supera il trauma, la depressione e l'isolamento (piuttosto rapidamente). L'ostacolo più significativo di Miyamura era la sua incapacità di dire come si sentiva veramente. I personaggi ci scherzano perché fanno riferimento a quanto sia stereotipato il suo comportamento. Se la tua storia prende in giro un cliché di genere, poi lo usa ripetutamente, non stai sovvertendo nulla. La storia è consapevole che è fastidioso e non gli importa.
Miyamura è un ragazzo rispettoso; non è possessivo nei confronti di Hori. Lui fa tutto quello che lei chiede. Quando il suo amico Toru gli ha chiesto il permesso di uscire con Hori, ha detto "è una sua scelta" perché è una persona perbene. Soprattutto, aveva ragioni plausibili per innamorarsi di lei. La sua prima ragione era: "Lei non giudica le persone in base all'aspetto". Lo ha abbracciato anche se la società aggrotta le sopracciglia agli studenti con i capelli lunghi, i piercing e i tatuaggi. In realtà, i bambini si metterebbero in fila per fare amicizia con qualcuno come lui, ma abbiamo bisogno della logica del dramma del liceo degli anime! Quindi diciamo che essere Cool lo rende Uncool. I compagni di classe di Hori l'hanno presa in giro per essere uscita con Miyamura dato che è così poco figo. Anche se non ha mai lasciato che le loro parole la disturbassero. Lo ha accettato, il che ha reso migliore la sua esperienza al liceo. È il ragazzo perfetto per lei. Eppure nelle storie d'amore c'è un problema se uno dei partner è un po' troppo perfetto.
Miyamura fa tutto il possibile per rendere felice Hori, anche a proprie spese. Sebbene la storia inquadri il suo altruismo come qualcosa di buono, la sua dedizione lo spoglia dell'individualità e di tutti gli aspetti intriganti. Per evitare che Hori venisse presa in giro, si è tagliato i capelli e ha smesso di indossare i piercing perché la gente lo disprezzava. Tuttavia, Hori non ha mai avuto bisogno di aiuto. Odio il modo in cui lo spettacolo inquadra il suo aspetto spigoloso come un problema che deve risolvere per avere un buon rapporto. Parte di ciò che ha reso questo spettacolo così attraente è stato l'aspetto distinto di Miyamura rispetto ai generici protagonisti degli anime delle scuole superiori. Come abbiamo scoperto, si trattava di poco più di un espediente di marketing. Nei primi episodi si proponeva come una rappresentazione emotiva di bullismo e depressione, ma quei temi erano un'esca. Quando si arriva al punto, a questo spettacolo non frega una mazza del "Non giudicare le persone dal loro aspetto". Quando Miyamura racconta ai suoi amici di persone che parlano alle sue spalle, gli dicono di fare il bravo, in uno spettacolo sul bullismo che dovremmo prendere sul serio.
Gli unici problemi nella loro relazione che non erano colpa di Hori, erano causati da espedienti. Il telefono di Miyamura si spegne per cinque giorni, quindi Hori entra in modalità panico e presume il peggio. La grande riunione viene inscenata con un drammatico rallentatore, musica ad alto volume ed emozionante, ma suona vuota. È pensato per sentirsi come se fossero stati separati per molto tempo, ma per noi erano solo cinque minuti. Quello che avrebbe dovuto essere un punto di svolta significativo per la loro relazione sembrava irrilevante. Da solo, questo momento artificioso non è un grosso problema; tuttavia, è un problema persistente con l'anime. I problemi di ritmo sono più evidenti più a lungo si trascina lo spettacolo. Tuttavia, nessuna quantità di magia di adattamento avrebbe potuto salvare Hori dall'essere una persona orribile. Tratta Miyamura come uno straccio, ma nessuno la critica mai in modo significativo, quindi non viene mai redenta! Non importa quello che fa Miyamura, lei gli urlerà contro, lo picchierà o si inca**erà silenziosamente.
Le ragazze gli fanno un complimento? Botta!
Si sente nervosa? Botta!
Le fa i complimenti? Botta!
Non si vince con lei. È come l'idea di ogni cattivo autore di shoujo di un forte personaggio femminile. Far picchiare la tua eroina e rimproverare il suo ragazzo la rende una ragazza capo. Questi "problemi" peggioravano solo più a lungo si frequentavano. Prima è diventata possessiva, poi gelosa, arrabbiata e inquietante. Intendiamoci, il carattere irascibile di Hori non è un difetto di carattere. No, è solo un segno del suo amore! Perché è così che si comportano le persone sane quando sono innamorate, giusto? Hori potrebbe lavorare per risolvere la sua ansia e gelosia comunicando con il suo ragazzo. O meglio ancora, poteva confidarsi con i suoi genitori, che occupano spazio sullo sfondo senza motivo. Il suo fratellino funge da ponte tra i due quando hanno uno dei loro malintesi. Quando Hori finalmente esprime il motivo per cui è arrabbiata per il fatto che Miyamura abbia attirato l'attenzione di altre ragazze, si scopre che è tutto frutto della sua immaginazione! Se fossero in grado, ad essere onesti, allora questi malintesi si fermerebbero. Ma non possiamo averlo. Abbiamo bisogno che Hori sia gelosa perché questa è una delle sue tre battute! Se ricorderò questo spettacolo tra tre mesi, sarà per quei maledetti malintesi.
Le relazioni riguardano il compromesso. Amare qualcuno richiede dare e ricevere. Hori prende, Miyamura dà. Alcune relazioni sono accettabili in questo modo, ma questa è tossica. Miyamura è il collante che li tiene uniti perché è sempre paziente e remissivo. Quando Hori gli chiede di agire in modo dominante rimproverandola e colpendola, lui ci prova. Prevedibilmente non ha funzionato, ma non è solo giocato come uno scherzo. Hori gli ha chiesto di essere dominante e lei ottiene sempre quello che vuole. Questo è il livello di umorismo nella seconda metà dello spettacolo. Chiede costantemente a Miyamura di picchiarla e insultarla. Lui dice di no, e che non gli piace, eppure lei continua a tormentarlo! L'avrei ghostata a questo punto, ma lui è perfetto; quindi, non deve rifiutare la sua regina. Prova persino a fare il sadomaso per il suo bene, ma lo mette a disagio. Ancora più strano, fanno le loro cavolate S&M in pubblico. I loro compagni di classe guardano e dicono "Wow Miyamura è così figo..." per aver chiamato la sua ragazza una pu**ana. In che tipo di bizzarra realtà alternativa vive questo scrittore? Tuttavia, Hori continua a chiederglielo. Se sei un masochista e il tuo partner non è un sadico, non costringerlo a esserlo! Per renderla felice, ignora il suo disagio per rimproverarla e schiaffeggiarla. Lo scrittore deve aver pensato che S&M significasse solo abusare consensualmente del tuo partner in pieno giorno. No, non è così che funziona, né è divertente.
Miyamura si confida con il padre di Hori, dicendo che si sente a disagio con la dinamica S&M e chiede aiuto. Alla fine, ha espresso la sua opinione! Il padre di Hori le dice come si sente Miyamura e di tenere in considerazione i sentimenti del suo ragazzo. Mi sono sentito benedetto; finalmente, lo spettacolo ha ascoltato le mie grida: per favore, smettila di essere noioso! Penseresti che questo sarebbe sufficiente per metterti in contatto con lei... ma no, lei risponde: "Smettila di blaterare di stupidaggini e aiutami con le faccende domestiche". Questo poteva essere l'occasione di risolvere un problema per rafforzare la loro relazione, ma no, è giocato sull'umorismo. Sapevo per certo che Hori non sarebbe peggiorata più di così. Giusto?
Sbagliato. È tempo di affrontare la barzelletta peggiore. Miyamura esprime attrazione e pensa di uscire con altri ragazzi; è evidente che è bisessuale. Questo è figo! Le persone bisessuali sono grandi partner... anche se Hori non sembra d'accordo. Alla minima implicazione che Miyamura sia bisessuale, Hori è disgustata con un'espressione nauseata. Un po' di bromance? "Schifoso." Per capire la battuta, dobbiamo capirla dal modo in cui la fa lei, e cioè credere che sia disprezzabile. Molto cool Hori.
Ogni personaggio di supporto può essere collocato in almeno una delle tre categorie: 1. bello all'esterno, cattivo all'interno. 2. si mostra costantemente felice per evitare di gravare sugli altri. 3. troppo stupido per capire cosa sta succedendo. Sebbene alcuni di loro ottengano alcuni secondi di caratterizzazione, viene saltato per il bene di una storia d'amore drammatica. Alla fine nessuna delle loro trame secondarie aveva importanza. Sono semplicemente un diversivo dalla coppia principale, che potrebbe utilizzare più tempo sullo schermo perché l'anime ne scorre decine in un batter d'occhio. Probabilmente non ricorderai tutti i loro nomi, ma per fortuna i loro capelli color caramello rendono facile distinguerli.
L'amico di Hori, Yoshikawa, cade in tutti e tre. Il suo difetto caratteriale è che ha difficoltà a comunicare. Si comporta in modo dolce per rendere felici tutti intorno a lui ma in realtà lo fa perché è una persona dispettosa sotto sotto. Come la maggior parte del cast, racconta i suoi pensieri e si umilia perché non ha autostima per ragioni sconosciute. Nasconde le sue emozioni per il bene degli altri per non essere un disturbo. A parte la scrittura del personaggio molto originale, questo non la rende unica. Tutti nello spettacolo sono terribili nel comunicare, non perché questo sia vero per gli studenti delle scuole superiori, ma perché è una scrittura ripetitiva. Non è mai un mistero cosa stia pensando un personaggio e, se non puoi dirlo, la regia lo rende ancora più semplice da capire.
Alla fine avevo ancora grandi domande, anche sui personaggi principali, per esempio: perché Miyamura continua ad uscire con Hori anche se è una stron*a tossica?
Quasi tutti hanno detto che Horimiya è una storia d'amore da masterclass, che è l'anime della stagione. Tutto quello che ho visto è stato un anime scadente e ordinario, appesantito da personaggi superflui, fastidiose incomprensioni, ritmo affrettato e un'eroina visceralmente sgradevole. Dopo aver superato oltre cento capitoli, la storia si interrompe bruscamente al tredicesimo episodio con un finale strappalacrime. Mi piace guardare storie d'amore spudoratamente banali che mi fanno piangere di gioia. Ma non mi piacciono gli anime che sono così cliché da commuoversi per me. Se sei un principiante degli anime, un amante delle commedie romantiche e hai un'alta tolleranza per i cliché, ti divertirai. Per tutti gli altri, ci sono scelte molto migliori di Horimiya.
Per dimenticare questa brutta esperienza suggerisco:
KareKano, Lovely Complex, Honey&Clover, Kimi ni todoke
"Horimya" è un anime sentimentale e slice of life molto bello e particolare.
Perché particolare!?
La risposta è molto semplice, i protagonisti sono due ma non sono due.
Infatti l'anime si sofferma molto sui personaggi secondari, che a loro modo diventano protagonisti in svariati episodi. Abbiamo un certo numero di personaggi, ognuno con il proprio carattere e le proprie storie e difficoltà riscontrate durante il corso della storia. Via via si aggiungono sempre più personaggi fino a creare il gruppetto finale, che a dirla tutta non è neanche male, infatti è un bel gruppetto variegato.
L'anime ci presenterà la loro vita di tutti i giorni, ma soprattutto anche le loro dinamiche sociali, in cui ci faranno sguazzare.
La grafica è ottima, i costumi e le dinamiche ben strutturati.
Insomma, è da vedere, se si ama il genere.
Perché particolare!?
La risposta è molto semplice, i protagonisti sono due ma non sono due.
Infatti l'anime si sofferma molto sui personaggi secondari, che a loro modo diventano protagonisti in svariati episodi. Abbiamo un certo numero di personaggi, ognuno con il proprio carattere e le proprie storie e difficoltà riscontrate durante il corso della storia. Via via si aggiungono sempre più personaggi fino a creare il gruppetto finale, che a dirla tutta non è neanche male, infatti è un bel gruppetto variegato.
L'anime ci presenterà la loro vita di tutti i giorni, ma soprattutto anche le loro dinamiche sociali, in cui ci faranno sguazzare.
La grafica è ottima, i costumi e le dinamiche ben strutturati.
Insomma, è da vedere, se si ama il genere.
Storia particolare, rispetto alle solite commedie romantiche è per molti versi più diretta. Sia nel carattere di molti personaggi, sia nello sviluppo della trama stessa.
Se a livello grafico e sonoro non ci sono elementi che spiccano particolarmente (anche se è tutto di fattura gradevole), il vero punto di forza della storia, a mio avviso, sono gli stessi personaggi e il modo di rapportarsi fra loro.
In fin dei conti il succo della storia non si discosta tanto dalle solite trame, ma molti dei suoi interpreti hanno fra di loro una buona alchimia e questo si ripercuote positivamente sulla godibilità degli episodi, che raramente annoiano. Inoltre, diverse gag hanno un sentore di "fresco"; insomma non usano solo i soliti espedienti classici degli anime scolastici, ma è evidente che gli autori si siano sforzati per cercare un po' di originalità in quell'aspetto, che per me non è poco.
Aggiungo solo che avrei gradito un ulteriore approfondimento per almeno un paio di personaggi... ma nel complesso mi ritengo soddisfatto.
Se a livello grafico e sonoro non ci sono elementi che spiccano particolarmente (anche se è tutto di fattura gradevole), il vero punto di forza della storia, a mio avviso, sono gli stessi personaggi e il modo di rapportarsi fra loro.
In fin dei conti il succo della storia non si discosta tanto dalle solite trame, ma molti dei suoi interpreti hanno fra di loro una buona alchimia e questo si ripercuote positivamente sulla godibilità degli episodi, che raramente annoiano. Inoltre, diverse gag hanno un sentore di "fresco"; insomma non usano solo i soliti espedienti classici degli anime scolastici, ma è evidente che gli autori si siano sforzati per cercare un po' di originalità in quell'aspetto, che per me non è poco.
Aggiungo solo che avrei gradito un ulteriore approfondimento per almeno un paio di personaggi... ma nel complesso mi ritengo soddisfatto.
Ho scoperto l’anime grazie a mia figlia che me ne ha consigliato la visione (ne sta leggendo anche il manga) e devo ammettere che si tratta di un buon prodotto.
Ha un incredibile ritmo nei primi 7 episodi per poi “oscillare” tra alti e bassi nei successivi 3-4 per poi riprendersi negli ultimi 2. Ovviamente si tratta di un giudizio personale: per chi, come me, è concentrato sulla storia dei due protagonisiti (Kyoko Hori e Izumi Miyamura) le digressioni sugli altri protagonisti e personaggi risultano un po’ fuorvianti in quanto non sempre Kyoko e Izumi sono coinvolti e pertanto mi sono sembrati meno interessanti… se non l’approfondimento di Toru e Yuki.
Attenzione: la recensione contiene spoiler!
Credo che l’anime si discosti dal solito “refrain” delle commedie romantiche, intricate, complesse, malinconiche, simboliche e senza "happy ending" stile nipponico: c’è sempre un corteggiamento un po’ “bislacco”, imbranato, fondato su equivoci e malintesi e in generale sulla mancanza di coraggio, ma a differenza di altre storie, qui la trama è lineare (forse fin troppo, meglio così) e porta i due protagonisti a esternare i loro sentimenti e a diventare coppia in poche puntate anche grazie ad un personaggio, Kyosuke Hori, ovvero il padre di Kyoko, che con il suo atteggiamento fintamente naive e fuori dagli schemi chiede ad alta voce ai due se erano insieme e alla fine Kyoko prende coraggio e conferma che lei e Izumi sono una coppia… coronando positivamente tutto il percorso precedente di frasi dette, ritrattate e spiegate in modo a dir poco fantasioso…
L’anime costruisce tutta la storia su una serie di fotogrammi di vita ordinaria dei personaggi principali. Quindi ogni episodio ha un suo sviluppo e il ritmo di conseguenza risulta molto veloce determinando un po’ di scollegamento tra gli eventi, ma probabilmente la storia del manga difficilmente era riassumibile in soli 13 episodi…
Tra i personaggi, oltre ai due citati, si aggiungono il fratellino di Kyoko, Sota, la madre e il padre di Kyoko e soprattutto i compagni di classe e di scuola: Toru, Yuki, Kakeru, Remi, Sakura, Akane, Honoka.
A questi si aggiungono altri personaggi rilevanti per il passato di Izumi: Koichi e Makio. Proprio il passato di Izumi fa capire il motivo per cui lui, all’inizio, sia così “strano” e “particolare”. Da quello si potrà capire verso la fine dell’anime (la questione irrisolta con Makio), Izumi è stato oggetto di “bullismo” ed “emarginazione” alle medie. Alla scuola superiore, per difendersi da possibili altre situazioni, si estranea dalla vita “sociale” e resta ai margini evitando ogni possibile situazione di contatto e restando per i proprio compagni una sorta di “alieno misterioso” che non dà confidenza a nessuno.
Il primo aspetto che colpisce nell’anime è che i compagni non dimostreranno di essere intrisi di pregiudizi su Izumi una volta che scopriranno, grazie a Kyoko, che il ragazzo non è poi quello che voleva apparire in classe. E questo è il primo messaggio “positivo” dell’anime: vero è ciascun protagonista dà una immagine di sé in classe non sempre coincidente con quella al di fuori della scuola, ma nessuno si è precluso qualsiasi forma di interazione con gli altri compagni come Izumi.
Per dare la svolta alla trama, ecco la situazione determinatasi con un piccolo incidente al fratellino di Kyoko, che sarà assistito da Izumi, in versione extra scolastica (capelli raccolti, piercing e abbigliamento vagamente metallaro) tanto da non essere riconosciuto da Kyoko fino a quando non rivelerà la propria identità. Da qui parte il percorso di “epifania” di Izumi, che tra gag simpatiche e momenti più profondi ed intimi, porterà i due a formare una coppia che poi negli episodi finali si dimostrerà sempre più affiatata e stabile. Bisogna riconoscere che Izumi e Kyoko si dimostrano molto maturi e responsabili per essere degli studenti: il primo lavora nella pasticceria dei genitori ed è di una gentilezza, pazienza, sensibilità e nobiltà d’animo senza eguali. Insomma: molto “orientale”, contemplativo e sensibile… Qualità che saranno apprezzate in primis da Sota, il fratellino di Kyoko, da Kyoko stessa che percepisce immediatamente le qualità umane di Izumi.
Forse gli manca in alcuni frangenti un po’ di verve e iniziativa, che viene compensata da Kyoko con la sua incontrollabile esuberanza. Soprattutto soffre dei fantasmi del suo passato: in molti passaggi dell’anime ci sono riferimenti in flashback a quando frequentava le medie e in alcuni di essi c’è il confronto tra l’Izumi del presente il suo fantasma del passato. In questi confronti in Izumi si percepisce la paura da un lato di vivere quanto di bello gli sta accadendo e dall’altro di perderlo inesorabilmente per la sua incapacità di aprirsi agli altri… Tale confronto resta vivo fino al termine dell’ultimo episodio in cui Izumi dichiara al proprio sè più piccolo che è riuscito a trovare la luce alle sue tenebre con l’aiuto degli altri e gli manifesta che troverà degli amici e una ragazza che gli vorrà molto bene… Paradigmatico anche il sogno di Makio in cui lui e Izumi si ritrovano in un ambiente molto angusto come in una sorta di dialogo definitivo in cui Makio ammette di averlo accusato ingiustamente di un episodio che di cui in realtà era l’unico responsabile. A valle di questo sogno Makio cercherà di riappacificarsi con Izumi (scena fuori della pasticceria di Izumi).
Il suo aspetto iniziale (piercing e tatuaggi, capelli lunghi e look vagamene metal fuori scuola e look castigato a scuola) è solo uno specchietto per le allodole per spostare l’attenzione sulla questione delle apparenze. E’, in entrambi i casi, un travestimento di Izumi per sfuggire a dimostrare ciò che è veramente. Solo con la scusa dell'estate cambierà look diventando più “convenzionale”, perché si vestirà come si sentirà più a suo agio, mantenendo “segreti” solo i tatuaggi, ma mostrando le orecchie e i segni dei piercing. E anche l’aggressività e impulsività iniziale (dimostrata a Toru e al presidente del consiglio studentesco Kakeru, si perderà nel processo di evoluzione (o meglio di manifestazione) della reale personalità di Izumi.
Kyoko, pur sembrando una ragazza solare, attenta ai bisogni degli altri, “vincente” (ha il massimo dei voti in tutto tranne due materie) e capace di fare da “mamma” al fratellino (ancora una volta gli adulti vengono rappresentati come assenti, sempre dediti al lavoro ad ogni costo, anche a scapito della famiglia) e tenere testa a tutti, è anche e soprattutto molto fragile e insicura: il rapportarsi con Izumi la costringe a tirare fuori gli artigli sia nella fase dell’innamoramento sia successivamente nelle varie situazioni che si ritroveranno a vivere assieme e tale fragilità viene spesso mascherata dalla sua eccessiva impulsività che sfocia spesso nel diventare aggressiva nei confronti di chi minaccia tutto ciò cui lei tiene o semplicemente si pone come ostacolo tra lei e Izumi.
Particolare la stranezza di Kyoko di voler essere “maltrattata e dominata” da Izumi in pubblico e in privato. Tale aspetto costituisce il leit motiv di un episodio ma poi non verrà più affrontato. E' sembrata una stravaganza della ragazza di vedere quanto Izumi fosse disponibile ad assecondarla per renderla felice...
Nelle puntate finali Kyoko sembra essere solo insicura: vedi il dialogo della vigilia di Natale dove chiede a Izumi di amarla anche dopo il diploma, temendo che dopo la fine degli studi superiori si sarebbero persi di vista. La risposta di Izumi è notevole e spiazzante, dichiarandole di volerla sposare e, nonostante lei ammetta di essere una persona “difficile” (egoista) solo dedita allo studio e alle faccende di casa, le chiede di prendersi cura di lui nel futuro. Kyoko ha sempre bisogno di essere rassicurata, anche nel dialogo dell’ultimo giorno dell’anno. Ma alla fine dimostra il suo grande ascendente su Izumi nell’ultima puntata: Izumi ancora non si capacità della grande “fortuna” che ha avuto ad incontrare Kyoko e si perde nelle ultime riflessioni sulle coincidenze e il destino in una sorta di visione della sua vita tipo “sliding doors”. Kyoko lo rassicura che è stato il destino a determinare la loro fortuna e l’anime termina con il definitivo superamento da parte di Izumi di tutti i suoi meccanismi difensivi che lo ermarginavano dalle relazioni interpersonali.
Ritengo degno di nota il dialogo introspettivo finale di Izumi: “La distanza tra noi è diminuita/Non sono mai stato così vicino ad una persona prima d’ora/Non c’è confine tra noi/Un tempo ero terrorizzato da ciò/Ero così spaventato Hori-chan/Sai, non avrei mai pensato/di provare tutte queste emozioni/Credo che anche tu non sapessi/quanto fosse difficile essere se stessi con gli altri/Ma tu mi hai fatto capire tutto questo/Sono riuscito a fare qualcosa per te?/Sono riuscito a farti sorridere?/Sei molto più forte di quanto pensassi/e sei molto più debole di quanto io creda/Sei delicata/Sei fragile/Per questo motivo, ovunque tu vada, porti gioia e felicità/Per anni l’unica persona che conoscevo così bene ero io/Non immaginavo neppure che esistesse un mondo simile/Ti ringrazio per aver sconvolto la mia vita/Ti ringrazio per aver voluto un futuro con me/Cosa posso fare per te?/Come posso ripagarti per tutto ciò che hai fatto?”
Come anime è sembrato un prodotto che strizza più l’occhio a noi occidentali, abituati a visionare anime molto più lenti, malinconici, pieni zeppi di simboli e messaggi tipici della cultura giapponese che molto spesso noi non riusciamo a comprendere nella loro essenza. Ciò non significa che questo anime ne sia privo: i ciliegi in fiore, la storia dell’amore non corrisposto di Sakura per Toru, e il dialogo di quest’ultimo con Yuki nel decimo episodio ci fanno ricordare che l’anime è ancora giapponese fino al midollo. Il dialogo sulla “neve” di Toru è Yuki (che in giapponese significa “neve”) è il paradigma del simbolismo nipponico e inserito in un anime come questo lo nobilita e lo rende ancor più valido.
E’ un giusto mix di entrambe le “anime” e per questo risulta gradevole e anche “profondo”. L’ho apprezzato ed è una delle più belle commedie romantiche che ho avuto modo di visionare per la sua semplice positività che invita a superare le difficoltà, le paure e i fantasmi del passato che molto spesso ci ingabbiano, le convenzioni, i ruoli e le maschere sociali che spesso ci affibbiano anche contro la nostra volontà.
Ha un incredibile ritmo nei primi 7 episodi per poi “oscillare” tra alti e bassi nei successivi 3-4 per poi riprendersi negli ultimi 2. Ovviamente si tratta di un giudizio personale: per chi, come me, è concentrato sulla storia dei due protagonisiti (Kyoko Hori e Izumi Miyamura) le digressioni sugli altri protagonisti e personaggi risultano un po’ fuorvianti in quanto non sempre Kyoko e Izumi sono coinvolti e pertanto mi sono sembrati meno interessanti… se non l’approfondimento di Toru e Yuki.
Attenzione: la recensione contiene spoiler!
Credo che l’anime si discosti dal solito “refrain” delle commedie romantiche, intricate, complesse, malinconiche, simboliche e senza "happy ending" stile nipponico: c’è sempre un corteggiamento un po’ “bislacco”, imbranato, fondato su equivoci e malintesi e in generale sulla mancanza di coraggio, ma a differenza di altre storie, qui la trama è lineare (forse fin troppo, meglio così) e porta i due protagonisti a esternare i loro sentimenti e a diventare coppia in poche puntate anche grazie ad un personaggio, Kyosuke Hori, ovvero il padre di Kyoko, che con il suo atteggiamento fintamente naive e fuori dagli schemi chiede ad alta voce ai due se erano insieme e alla fine Kyoko prende coraggio e conferma che lei e Izumi sono una coppia… coronando positivamente tutto il percorso precedente di frasi dette, ritrattate e spiegate in modo a dir poco fantasioso…
L’anime costruisce tutta la storia su una serie di fotogrammi di vita ordinaria dei personaggi principali. Quindi ogni episodio ha un suo sviluppo e il ritmo di conseguenza risulta molto veloce determinando un po’ di scollegamento tra gli eventi, ma probabilmente la storia del manga difficilmente era riassumibile in soli 13 episodi…
Tra i personaggi, oltre ai due citati, si aggiungono il fratellino di Kyoko, Sota, la madre e il padre di Kyoko e soprattutto i compagni di classe e di scuola: Toru, Yuki, Kakeru, Remi, Sakura, Akane, Honoka.
A questi si aggiungono altri personaggi rilevanti per il passato di Izumi: Koichi e Makio. Proprio il passato di Izumi fa capire il motivo per cui lui, all’inizio, sia così “strano” e “particolare”. Da quello si potrà capire verso la fine dell’anime (la questione irrisolta con Makio), Izumi è stato oggetto di “bullismo” ed “emarginazione” alle medie. Alla scuola superiore, per difendersi da possibili altre situazioni, si estranea dalla vita “sociale” e resta ai margini evitando ogni possibile situazione di contatto e restando per i proprio compagni una sorta di “alieno misterioso” che non dà confidenza a nessuno.
Il primo aspetto che colpisce nell’anime è che i compagni non dimostreranno di essere intrisi di pregiudizi su Izumi una volta che scopriranno, grazie a Kyoko, che il ragazzo non è poi quello che voleva apparire in classe. E questo è il primo messaggio “positivo” dell’anime: vero è ciascun protagonista dà una immagine di sé in classe non sempre coincidente con quella al di fuori della scuola, ma nessuno si è precluso qualsiasi forma di interazione con gli altri compagni come Izumi.
Per dare la svolta alla trama, ecco la situazione determinatasi con un piccolo incidente al fratellino di Kyoko, che sarà assistito da Izumi, in versione extra scolastica (capelli raccolti, piercing e abbigliamento vagamente metallaro) tanto da non essere riconosciuto da Kyoko fino a quando non rivelerà la propria identità. Da qui parte il percorso di “epifania” di Izumi, che tra gag simpatiche e momenti più profondi ed intimi, porterà i due a formare una coppia che poi negli episodi finali si dimostrerà sempre più affiatata e stabile. Bisogna riconoscere che Izumi e Kyoko si dimostrano molto maturi e responsabili per essere degli studenti: il primo lavora nella pasticceria dei genitori ed è di una gentilezza, pazienza, sensibilità e nobiltà d’animo senza eguali. Insomma: molto “orientale”, contemplativo e sensibile… Qualità che saranno apprezzate in primis da Sota, il fratellino di Kyoko, da Kyoko stessa che percepisce immediatamente le qualità umane di Izumi.
Forse gli manca in alcuni frangenti un po’ di verve e iniziativa, che viene compensata da Kyoko con la sua incontrollabile esuberanza. Soprattutto soffre dei fantasmi del suo passato: in molti passaggi dell’anime ci sono riferimenti in flashback a quando frequentava le medie e in alcuni di essi c’è il confronto tra l’Izumi del presente il suo fantasma del passato. In questi confronti in Izumi si percepisce la paura da un lato di vivere quanto di bello gli sta accadendo e dall’altro di perderlo inesorabilmente per la sua incapacità di aprirsi agli altri… Tale confronto resta vivo fino al termine dell’ultimo episodio in cui Izumi dichiara al proprio sè più piccolo che è riuscito a trovare la luce alle sue tenebre con l’aiuto degli altri e gli manifesta che troverà degli amici e una ragazza che gli vorrà molto bene… Paradigmatico anche il sogno di Makio in cui lui e Izumi si ritrovano in un ambiente molto angusto come in una sorta di dialogo definitivo in cui Makio ammette di averlo accusato ingiustamente di un episodio che di cui in realtà era l’unico responsabile. A valle di questo sogno Makio cercherà di riappacificarsi con Izumi (scena fuori della pasticceria di Izumi).
Il suo aspetto iniziale (piercing e tatuaggi, capelli lunghi e look vagamene metal fuori scuola e look castigato a scuola) è solo uno specchietto per le allodole per spostare l’attenzione sulla questione delle apparenze. E’, in entrambi i casi, un travestimento di Izumi per sfuggire a dimostrare ciò che è veramente. Solo con la scusa dell'estate cambierà look diventando più “convenzionale”, perché si vestirà come si sentirà più a suo agio, mantenendo “segreti” solo i tatuaggi, ma mostrando le orecchie e i segni dei piercing. E anche l’aggressività e impulsività iniziale (dimostrata a Toru e al presidente del consiglio studentesco Kakeru, si perderà nel processo di evoluzione (o meglio di manifestazione) della reale personalità di Izumi.
Kyoko, pur sembrando una ragazza solare, attenta ai bisogni degli altri, “vincente” (ha il massimo dei voti in tutto tranne due materie) e capace di fare da “mamma” al fratellino (ancora una volta gli adulti vengono rappresentati come assenti, sempre dediti al lavoro ad ogni costo, anche a scapito della famiglia) e tenere testa a tutti, è anche e soprattutto molto fragile e insicura: il rapportarsi con Izumi la costringe a tirare fuori gli artigli sia nella fase dell’innamoramento sia successivamente nelle varie situazioni che si ritroveranno a vivere assieme e tale fragilità viene spesso mascherata dalla sua eccessiva impulsività che sfocia spesso nel diventare aggressiva nei confronti di chi minaccia tutto ciò cui lei tiene o semplicemente si pone come ostacolo tra lei e Izumi.
Particolare la stranezza di Kyoko di voler essere “maltrattata e dominata” da Izumi in pubblico e in privato. Tale aspetto costituisce il leit motiv di un episodio ma poi non verrà più affrontato. E' sembrata una stravaganza della ragazza di vedere quanto Izumi fosse disponibile ad assecondarla per renderla felice...
Nelle puntate finali Kyoko sembra essere solo insicura: vedi il dialogo della vigilia di Natale dove chiede a Izumi di amarla anche dopo il diploma, temendo che dopo la fine degli studi superiori si sarebbero persi di vista. La risposta di Izumi è notevole e spiazzante, dichiarandole di volerla sposare e, nonostante lei ammetta di essere una persona “difficile” (egoista) solo dedita allo studio e alle faccende di casa, le chiede di prendersi cura di lui nel futuro. Kyoko ha sempre bisogno di essere rassicurata, anche nel dialogo dell’ultimo giorno dell’anno. Ma alla fine dimostra il suo grande ascendente su Izumi nell’ultima puntata: Izumi ancora non si capacità della grande “fortuna” che ha avuto ad incontrare Kyoko e si perde nelle ultime riflessioni sulle coincidenze e il destino in una sorta di visione della sua vita tipo “sliding doors”. Kyoko lo rassicura che è stato il destino a determinare la loro fortuna e l’anime termina con il definitivo superamento da parte di Izumi di tutti i suoi meccanismi difensivi che lo ermarginavano dalle relazioni interpersonali.
Ritengo degno di nota il dialogo introspettivo finale di Izumi: “La distanza tra noi è diminuita/Non sono mai stato così vicino ad una persona prima d’ora/Non c’è confine tra noi/Un tempo ero terrorizzato da ciò/Ero così spaventato Hori-chan/Sai, non avrei mai pensato/di provare tutte queste emozioni/Credo che anche tu non sapessi/quanto fosse difficile essere se stessi con gli altri/Ma tu mi hai fatto capire tutto questo/Sono riuscito a fare qualcosa per te?/Sono riuscito a farti sorridere?/Sei molto più forte di quanto pensassi/e sei molto più debole di quanto io creda/Sei delicata/Sei fragile/Per questo motivo, ovunque tu vada, porti gioia e felicità/Per anni l’unica persona che conoscevo così bene ero io/Non immaginavo neppure che esistesse un mondo simile/Ti ringrazio per aver sconvolto la mia vita/Ti ringrazio per aver voluto un futuro con me/Cosa posso fare per te?/Come posso ripagarti per tutto ciò che hai fatto?”
Come anime è sembrato un prodotto che strizza più l’occhio a noi occidentali, abituati a visionare anime molto più lenti, malinconici, pieni zeppi di simboli e messaggi tipici della cultura giapponese che molto spesso noi non riusciamo a comprendere nella loro essenza. Ciò non significa che questo anime ne sia privo: i ciliegi in fiore, la storia dell’amore non corrisposto di Sakura per Toru, e il dialogo di quest’ultimo con Yuki nel decimo episodio ci fanno ricordare che l’anime è ancora giapponese fino al midollo. Il dialogo sulla “neve” di Toru è Yuki (che in giapponese significa “neve”) è il paradigma del simbolismo nipponico e inserito in un anime come questo lo nobilita e lo rende ancor più valido.
E’ un giusto mix di entrambe le “anime” e per questo risulta gradevole e anche “profondo”. L’ho apprezzato ed è una delle più belle commedie romantiche che ho avuto modo di visionare per la sua semplice positività che invita a superare le difficoltà, le paure e i fantasmi del passato che molto spesso ci ingabbiano, le convenzioni, i ruoli e le maschere sociali che spesso ci affibbiano anche contro la nostra volontà.
Siete stanchi della solita commedia romantica che tira sempre tutto per le lunghe e che fa mettere insieme i protagonisti all'ultima scena dell'ultimo episodio? Ecco, allora "Horimiya" fa per voi.
Attirato dai vari commenti sul web, per cui secondo molti era una vera novità del genere, mi ci sono avvicinato e posso dire tranquillamente che mi sia piaciuta.
"Horimiya" tratta proprio di una ragazza ed un ragazzo (per l'appunto Hori e Miyamura) che sono compagni di classe, ma che non si sono mai calcolati perché Hori è una ragazza sveglia, solare, amichevole e invece Miyamura è introverso, solitario e guardingo. Ma a causa del fratellino della ragazza, i due vengono a contatto fuori dall'ambito scolastico e si scopre che il ragazzo non è quello che sembra all'apparenza ed in realtà è tutto fuorché ciò che i suoi compagni immaginavano fosse.
Da questo incontro/scontro in poi, ci saranno un sacco di avvenimenti che finiranno per fare intrecciare le vite ed i percorsi dei vari amici e compagni.
Un tema ricorrente è quello dell'apparenza nella vita a scuola e fuori anche tra i personaggi secondari, proprio per farci capire che molte volte, per essere accettati all'interno di una comunità, è necessario cambiare se stessi. Quasi tutti nascondono la loro vera essenza, tutti tranne Hori, che è una dura a tutti gli effetti e che si fa rispettare da tutti.
Altro tema che ho apprezzato è quello del destino o, come chiamato da Miyamura, coincidenze. Molte volte sono proprie le coincidenze, dei piccoli dettagli che ci spingono a fare una scelta, a comportarci in un certo modo, ad includere delle persone. Il timing, purtroppo o per fortuna, nella vita è molto importante.
Ho gradito molto come è stata presentata e come è continuata la relazione tra i protagonisti, in un modo direi all'occidentale. Non più lentezza, ma subito messi i patti in chiaro e si va all'azione. Scalda il cuore guardarli quando stanno insieme, con i loro giochi ed i loro dispetti. Allo stesso modo però credo che nel complesso forse è stato un boomerang perché quando la relazione principale era in una fase di stallo è stata introdotta troppa carne al fuoco, con le varie altre relazioni degli altri amici, che però alla lunga hanno annoiato perché non avevano lo stesso mordente, come dimostra anche il finale che ci sta, ma non lascia molto.
Tecnicamente è abbastanza nella media, non sono necessarie delle animazioni straordinarie per un anime del genere, ma è comunque ben realizzato. Mi sono piaciuti molto i colori molto accesi utilizzati per i personaggi perché li fanno sembrare ancora più vivi ed espressivi. Come OST invece non è niente di particolare, non spiccano, ma non sono malaccio.
Tutto sommato è una buona commedia romantica, diversa e secondo me migliore di quelle che ci sono in giro, ma a cui è mancato davvero poco per rientrare tra quelle veramente ottime perché aveva dei punti di forza invidiabili (fondamentalmente i protagonisti principali) che la caratterizzavano benissimo. Non credo che ci sarà mai un sequel, ma lo spero vivamente che si faccia per raddrizzare la parte finale e farci rivedere nuovamente Hori e Miya.
Il mio voto è 7,5, ma sarebbe potuto essere sicuramente superiore senza qualche piccolo difetto che a volte ha reso la serie un po' noiosa e ridondante.
Attirato dai vari commenti sul web, per cui secondo molti era una vera novità del genere, mi ci sono avvicinato e posso dire tranquillamente che mi sia piaciuta.
"Horimiya" tratta proprio di una ragazza ed un ragazzo (per l'appunto Hori e Miyamura) che sono compagni di classe, ma che non si sono mai calcolati perché Hori è una ragazza sveglia, solare, amichevole e invece Miyamura è introverso, solitario e guardingo. Ma a causa del fratellino della ragazza, i due vengono a contatto fuori dall'ambito scolastico e si scopre che il ragazzo non è quello che sembra all'apparenza ed in realtà è tutto fuorché ciò che i suoi compagni immaginavano fosse.
Da questo incontro/scontro in poi, ci saranno un sacco di avvenimenti che finiranno per fare intrecciare le vite ed i percorsi dei vari amici e compagni.
Un tema ricorrente è quello dell'apparenza nella vita a scuola e fuori anche tra i personaggi secondari, proprio per farci capire che molte volte, per essere accettati all'interno di una comunità, è necessario cambiare se stessi. Quasi tutti nascondono la loro vera essenza, tutti tranne Hori, che è una dura a tutti gli effetti e che si fa rispettare da tutti.
Altro tema che ho apprezzato è quello del destino o, come chiamato da Miyamura, coincidenze. Molte volte sono proprie le coincidenze, dei piccoli dettagli che ci spingono a fare una scelta, a comportarci in un certo modo, ad includere delle persone. Il timing, purtroppo o per fortuna, nella vita è molto importante.
Ho gradito molto come è stata presentata e come è continuata la relazione tra i protagonisti, in un modo direi all'occidentale. Non più lentezza, ma subito messi i patti in chiaro e si va all'azione. Scalda il cuore guardarli quando stanno insieme, con i loro giochi ed i loro dispetti. Allo stesso modo però credo che nel complesso forse è stato un boomerang perché quando la relazione principale era in una fase di stallo è stata introdotta troppa carne al fuoco, con le varie altre relazioni degli altri amici, che però alla lunga hanno annoiato perché non avevano lo stesso mordente, come dimostra anche il finale che ci sta, ma non lascia molto.
Tecnicamente è abbastanza nella media, non sono necessarie delle animazioni straordinarie per un anime del genere, ma è comunque ben realizzato. Mi sono piaciuti molto i colori molto accesi utilizzati per i personaggi perché li fanno sembrare ancora più vivi ed espressivi. Come OST invece non è niente di particolare, non spiccano, ma non sono malaccio.
Tutto sommato è una buona commedia romantica, diversa e secondo me migliore di quelle che ci sono in giro, ma a cui è mancato davvero poco per rientrare tra quelle veramente ottime perché aveva dei punti di forza invidiabili (fondamentalmente i protagonisti principali) che la caratterizzavano benissimo. Non credo che ci sarà mai un sequel, ma lo spero vivamente che si faccia per raddrizzare la parte finale e farci rivedere nuovamente Hori e Miya.
Il mio voto è 7,5, ma sarebbe potuto essere sicuramente superiore senza qualche piccolo difetto che a volte ha reso la serie un po' noiosa e ridondante.
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Quando ho iniziato "HoriMiya" ammetto di avere avuto aspettative molto alte: ne parlavano benissimo sia su Instagram sia su altri social, quindi mi sono detta: " perché no? Iniziamolo". Ebbene, devo dire che le mie aspettative non sono state granché soddisfatte.
La trama racconta la storia di due ragazzi, Kyouko Hori e Izumi Miyamura: lei molto carina e popolare, lui molto timido e introverso. I due sono compagni di classe e si ignoravano bellamente fin quando il fratellino minore di Hori, Souta, li fa casualmente incontrare al di fuori dell’ambiente scolastico, ed Hori inizialmente non riconosce neanche Miyamura che, differentemente da come è a scuola, indossa diversi piercing e orecchini e ha anche dei tatuaggi. Colpita da questo aspetto diverso del ragazzo e anche grazie a una serie di coincidenze, i due finiscono con il mettersi assieme, e alla loro storia fanno da contorno le vicende amorose dei loro amici Yuki, Tooru, Sengoku, Remi, Akane e Sakura.
Come avevo già accennato precedentemente, avevo aspettative molto alte su HoriMiya, l’anime aveva avuto anche una buona partenza e alcuni punti sono fatti davvero a regola d’arte - come la scena tra Hori e Miyamura a casa di lei mentre fuori pioveva, che ho trovato davvero romantica e delicata. Tuttavia il resto l’ho trovato estremamente banale, visto e rivisto, e non so se questo mio parere sia dovuto ai troppi anime dello stesso genere che ho già visto o meno. Un 7 pieno, nulla di più nulla di meno, visto che resta comunque un anime nel complesso molto carino e leggero.
Quando ho iniziato "HoriMiya" ammetto di avere avuto aspettative molto alte: ne parlavano benissimo sia su Instagram sia su altri social, quindi mi sono detta: " perché no? Iniziamolo". Ebbene, devo dire che le mie aspettative non sono state granché soddisfatte.
La trama racconta la storia di due ragazzi, Kyouko Hori e Izumi Miyamura: lei molto carina e popolare, lui molto timido e introverso. I due sono compagni di classe e si ignoravano bellamente fin quando il fratellino minore di Hori, Souta, li fa casualmente incontrare al di fuori dell’ambiente scolastico, ed Hori inizialmente non riconosce neanche Miyamura che, differentemente da come è a scuola, indossa diversi piercing e orecchini e ha anche dei tatuaggi. Colpita da questo aspetto diverso del ragazzo e anche grazie a una serie di coincidenze, i due finiscono con il mettersi assieme, e alla loro storia fanno da contorno le vicende amorose dei loro amici Yuki, Tooru, Sengoku, Remi, Akane e Sakura.
Come avevo già accennato precedentemente, avevo aspettative molto alte su HoriMiya, l’anime aveva avuto anche una buona partenza e alcuni punti sono fatti davvero a regola d’arte - come la scena tra Hori e Miyamura a casa di lei mentre fuori pioveva, che ho trovato davvero romantica e delicata. Tuttavia il resto l’ho trovato estremamente banale, visto e rivisto, e non so se questo mio parere sia dovuto ai troppi anime dello stesso genere che ho già visto o meno. Un 7 pieno, nulla di più nulla di meno, visto che resta comunque un anime nel complesso molto carino e leggero.
Se si cerca un sentimentale che, per quanto tale, si discosti da parecchi cliché che caratterizzano la maggior parte delle opere di questo genere, "Horimiya" costituisce un'ottima opzione. Si tratta di una serie d'animazione giapponese tratta dall'omonimo manga, andata in ondata durante la stagione invernale del 2021 e prodotta da "CloverWorks". La storia, inizialmente, è incentrata su Hori e Miyamura, ma man mano anche i personaggi non al centro della storia iniziale si ritroveranno, comunque, a ricoprire il ruolo di protagonisti.
Fin dall'inizio, dalla "presentazione" dei personaggi, si nota come le loro caratterizzazioni siano interessanti e non scontate, infatti ci si distacca dal concetto secondo cui il ragazzo è più forte sia fisicamente che psicologicamente, anzi spesso accadrà il contrario (è il caso di Hori). Queste situazioni, quindi, non faranno mancare momenti davvero comici che spezzano la serietà delle introspezioni di ogni personaggio.
Altro punto su cui questa serie fa leva è la differenza tra il modo di comportarsi di ogni personaggio a scuola o attorno ai propri amici che differisce parecchio dall'atteggiamento quando questi si trovano a casa da soli o circondati dai propri familiari o, comunque, in un ambiente non scolastico. Un esempio lampante (quello su cui si basa la storia principale) e che si nota immediatamente è quello di Miyamura e di Hori, ma non solo: infatti andando avanti si aggiungeranno altri personaggi, soprattutto Iura attraverso il quale la differenza si noterà ancora di più.
Ciò che ho maggiormente apprezzato, quindi, è la differenza di caratterizzazione da un personaggio all'altro, personaggi che raramente hanno linee in comune, infatti nessuno di loro segue uno stereotipo e poi si distacca man mano, anche se non del tutto, da questo, ma ognuno risulta già essere diverso, proprio senza tracce di cliché. Questo mette in evidenza le differenze tra le relazioni che si instaurano dato che per alcune si andrà dritti al punto, senza girarci troppo intorno, mentre per altre la situazione è più che opposta...
Nonostante questi bellissimi aspetti che caratterizzano la serie, ve ne sono altri che non ho apprezzato, infatti giunti più o meno alla metà dei 13 episodi, "Horimiya" scende parecchio di tono non perché l'attenzione non è più concentrata solamente su Miyamura ed Hori, bensì perché la narrazione risulta più frammentata e con salti tra una storia ed un'altra troppo improvvisi che fanno un po' calare l'attenzione.
Il comparto tecnico è davvero ottimo: il character design è ben realizzato così come le animazioni, in più la scelta di colori brillanti è davvero azzeccata. Ciò che ho adorato sono quelle transizioni che accompagnano ogni introspezione di ogni personaggio; sono costituite da un semplice sfondo bianco e da un colore che caratterizza il personaggio, ma, nonostante la loro semplicità, le ho apprezzate perché è come se immettessero lo spettatore all'interno della mente di quel personaggio. Un altro punto a favore è costituito sia dall'opening "Color Perfume" ("Iro kо̄sui") cantata da Yō Kamiyama sia dall'ending "Promise" ("Yakusoku") interpretata dai Friends che anche dalle varie OST che, seppur non moltissime, sono ben inserite.
Giunti alla fine della serie ci si accorge come ancora parecchie cose rimangano in sospeso, per cui spero in un proseguimento.
Comunque si tratta di un bellissimo sentimentale che si scosta parecchio da altri anime del genere, ma che presenta qualche piccolo difettuccio. Nonostante ciò ho apprezzato molto lo sviluppo generale che vede ogni personaggio riflettere e crescere ogni volta di più. Lo consiglio a chiunque, soprattutto a coloro i quali vogliono guardare qualcosa di diverso senza scostarsi troppo dalla realtà!
Voto: 8,5/10
Fin dall'inizio, dalla "presentazione" dei personaggi, si nota come le loro caratterizzazioni siano interessanti e non scontate, infatti ci si distacca dal concetto secondo cui il ragazzo è più forte sia fisicamente che psicologicamente, anzi spesso accadrà il contrario (è il caso di Hori). Queste situazioni, quindi, non faranno mancare momenti davvero comici che spezzano la serietà delle introspezioni di ogni personaggio.
Altro punto su cui questa serie fa leva è la differenza tra il modo di comportarsi di ogni personaggio a scuola o attorno ai propri amici che differisce parecchio dall'atteggiamento quando questi si trovano a casa da soli o circondati dai propri familiari o, comunque, in un ambiente non scolastico. Un esempio lampante (quello su cui si basa la storia principale) e che si nota immediatamente è quello di Miyamura e di Hori, ma non solo: infatti andando avanti si aggiungeranno altri personaggi, soprattutto Iura attraverso il quale la differenza si noterà ancora di più.
Ciò che ho maggiormente apprezzato, quindi, è la differenza di caratterizzazione da un personaggio all'altro, personaggi che raramente hanno linee in comune, infatti nessuno di loro segue uno stereotipo e poi si distacca man mano, anche se non del tutto, da questo, ma ognuno risulta già essere diverso, proprio senza tracce di cliché. Questo mette in evidenza le differenze tra le relazioni che si instaurano dato che per alcune si andrà dritti al punto, senza girarci troppo intorno, mentre per altre la situazione è più che opposta...
Nonostante questi bellissimi aspetti che caratterizzano la serie, ve ne sono altri che non ho apprezzato, infatti giunti più o meno alla metà dei 13 episodi, "Horimiya" scende parecchio di tono non perché l'attenzione non è più concentrata solamente su Miyamura ed Hori, bensì perché la narrazione risulta più frammentata e con salti tra una storia ed un'altra troppo improvvisi che fanno un po' calare l'attenzione.
Il comparto tecnico è davvero ottimo: il character design è ben realizzato così come le animazioni, in più la scelta di colori brillanti è davvero azzeccata. Ciò che ho adorato sono quelle transizioni che accompagnano ogni introspezione di ogni personaggio; sono costituite da un semplice sfondo bianco e da un colore che caratterizza il personaggio, ma, nonostante la loro semplicità, le ho apprezzate perché è come se immettessero lo spettatore all'interno della mente di quel personaggio. Un altro punto a favore è costituito sia dall'opening "Color Perfume" ("Iro kо̄sui") cantata da Yō Kamiyama sia dall'ending "Promise" ("Yakusoku") interpretata dai Friends che anche dalle varie OST che, seppur non moltissime, sono ben inserite.
Giunti alla fine della serie ci si accorge come ancora parecchie cose rimangano in sospeso, per cui spero in un proseguimento.
Comunque si tratta di un bellissimo sentimentale che si scosta parecchio da altri anime del genere, ma che presenta qualche piccolo difettuccio. Nonostante ciò ho apprezzato molto lo sviluppo generale che vede ogni personaggio riflettere e crescere ogni volta di più. Lo consiglio a chiunque, soprattutto a coloro i quali vogliono guardare qualcosa di diverso senza scostarsi troppo dalla realtà!
Voto: 8,5/10
Fluido, brillante, mai pretenzioso, inaspettatamente reale e davvero spassoso: "Horimiya" in veste animata si presenta ottimamente, una serie di 13 episodi che al primo impatto si rivela decisamente attraente.
Comedy romantica di stampo moderno e dinamico, fa intendere sin dalle prime battute la ricchezza del proprio humor a metà fra il classico nipponico pretto di questo genere, ed un british adattato che non sfigura affatto, anzi, si scopre esilarante, strappando numerose e genuine risate nell’arco di tutti gli episodi.
Horimiya racconta le vicissitudini di Hori Kyoko e Miya(mura) Izumi, due liceali al loro ultimo anno di studi, diametralmente opposti sia come carattere che come approccio alla vita, almeno apparentemente: lei energica, impegnata, sempre al centro dell’attenzione, popolare, bella e piena di vitalità; lui cupo, malinconico, silenzioso ma con un cuore grande così, gentile e riservato. Non sembrerebbe esserci alcun motivo per cui i due debbano ritrovarsi sulla stessa lunghezza d’onda, se non che, entrambi, nella vita privata, vestono panni ben diversi da quelli scolastici: Kyoko si rimbocca le maniche trasformandosi in una casalinga tutto fare, capace di accudire il fratellino minore e badare alla casa al posto di genitori sempre assenti per lavoro; Izumi, invece, si libera dell’etichetta da otaku timido e imbranato, sfoggiando un look metal/ribelle (più per sfogo, che per indole), ragazzo tuttavia di mondo, pieno di piercing, tatuaggi e ben più socievole di quel che si pensi.
A causa di particolari vicissitudini i due s’incontreranno proprio a casa di Hori, mostrandosi inevitabilmente per ciò che sono fuori dall’ambito didattico, e senza preavviso stringeranno un’amicizia inaspettata, particolare, fino a scoprirsi più… affiatati di quel potessero immaginare: lesti comprenderanno che amicizia vera e propria non c’è mai stata, bensì qualcosa di differente, qualcosa di più, qualcosa da decifrare e realizzare giorno dopo giorno che li porterà sulla strada di un sentimento più grande ed intenso.
L’aspetto tecnico è eccezionale: raramente si può ammirare un lavoro simile per quanto riguarda una romance comedy. Disegni ed animazioni eccellenti, fondali estremamente pregevoli, personaggi dai colori vividi e curati nei minimi dettagli, ombre e luci alternati a creare atmosfere urbane e casalinghe rassicuranti e suggestive: un altro punto a favore per questa piccola gemma.
Commedia ricca di doppi sensi leggeri, divertenti ed intriganti, riesce a non scadere mai nel volgare anche quando le battute toccano corde facili da solleticare tramite palesi allusioni. La forza di "Horimiya" è senza dubbio nella sua spensierata, potente e leggera semplicità: la trama evita ogni genere di complicazione eccessiva o pretestuosa, pone allo spettatore spaccati di vita e camei quotidiani sempre piacevoli, fiorendo in un crescendo romantico solido, ma al tempo stesso soffice e piacevolmente anestetizzante; la figura di Hori è forse più stereotipata dal punto di vista di talune reazioni istintive – si vedano esternazioni di rabbia, gelosia, imbarazzo o gioia, – ma al tempo stesso, nessun elemento viene avvertito come “fuori posto”. Se lei appare alla stregua d’un soggetto canonico, a tratti banale, ma comunque reso ottimamente, Izumi si rivela invece di non facile interpretazione, caratterialmente legato ad un passato più tormentato e spinoso con cui dovrà confrontarsi per crescere interiormente ed affrontare sia il futuro prossimo, che lasciarsi andare alle stravolgenti e sorprendenti esperienze di una relazione amorosa.
V’è una discreta, gradevolissima introspezione dei personaggi principali soprattutto quando vengono a galla flashback legati al sopracitato passato, ma è la costante, delicata crescita binaria dei due (non sempre centro focale della trama) che rende quest’ultima calamitante e piacevole. Nessuno strano triangolo, niente evoluzioni forzate né intrighi mentali e noiosissimi cliché come nella maggior parte degli “harem” o come si possono riscontrare nelle romcom più banali: "Horimiya" è una meravigliosa storia di mani che si sfiorano, dita che s’intrecciano, sguardi che trasudano complicità e attrazione reciproca, sorrisi accennati, imbarazzi che si sciolgono, desideri sussurrati all’orecchio in un giorno di pioggia, ma soprattutto compenetrazione di cuori, calore di corpi vibranti, colmi di passione, privi della necessità d’essere esplicitati tramite scene dirette per far comprendere la splendida intensità che quest’anime sprigiona.
La costruzione della trama, decisamente più scarna rispetto all’originale controparte cartacea, non deve essere presa come qualcosa di accelerato o colpevole di tralasciare elementi nella crescita delle relazioni fra determinati personaggi, poiché l’anime mette in chiaro fin da subito di non voler raccontare passo passo l’evoluzione di suddette relazioni sin nei minimi dettagli, bensì illustra, episodio dopo episodio, spaccati di vita quotidiana, frangenti fondamentali sia dei protagonisti che dei comprimari, attimi variegati e punti cardine di queste storie che andranno ad intrecciarsi in una dolce ed energica ramificazione di speranze, aspettative, sconfitte e vittorie morali d’ogni sorta, in modo che lo spettatore recepisca appieno la situazione che verrà ad instaurarsi, ed il modo in cui si evolverà durante l’arco narrativo complessivo, senza soffermarsi troppo su taluni attimi, così da poter spaziare introspettivamente rendendo giustizia anche ad ottimi, validissimi personaggi secondari.
Altro punto estremamente valido è la progressione del rapporto intimo dei due protagonisti: si tratta di un crescendo giocoso e discreto che permetterà di scavare (anche se solo superficialmente) nella psicologia relazionale erotica di coppia ai primi approcci, sicuramente innocenti ma istintivamente carichi di desiderio adolescenziale. Si gioca per lo più con le (inaspettate e talvolta, divertenti) fantasie di Kyoko, rendendo la loro (beata!) gioventù dagli ormoni ballerini più che legittima e realistica.
L’unico peccato, se così possiamo dire, è un epilogo che taglia gran parte della seconda parte del manga, perdendo per strada tanti altri aneddoti, quotidianità e momenti che avrebbero ulteriormente arricchito questo già pregevole lavoro, ma non si può parlare di un vero e proprio “rush” che bruci il finale: la chiusura è comunque ottima, soddisfacente, pertinente, capace di strapparci un sorriso, alleggerirci il cuore e farci emozionare ancora una volta.
Dal punto di vista musicale, siamo di fronte ad una colonna sonora, a dire il vero, senza infamia, ma senza troppe lodi: le musiche d’accompagnamento risultano molto piacevoli, sicuramente adatte agli eventi che abbracciano di volta in volta, ma nulla di più. Stesso discorso per opening ed ending, orecchiabili, piacevolissime, pronte a cullare lo spettatore prendendolo per mano ed introducendolo all’episodio – o salutandolo al termine di questo: in poche parole fanno il loro onesto lavoro.
Non conoscevo affatto il prodotto e l’ho gustato a scatola chiusa: un successo. Non sono certo un fan del genere, ma il mio apprezzamento per "Horimiya" è stato davvero grande, tanto da sorprendere me stesso.
Certamente una delle più belle commedie romantiche di cui si possa godere in questi anni e che mi permetto di consigliare a tutti per la sua semplicità, ma soprattutto per l’irradiante positività che sprona a guardare al futuro nella maniera migliore, lasciandoci alle spalle le difficoltà del passato.
Sarebbe potuto durare duecento episodi e non mi avrebbe comunque annoiato.
Appagante.
Comedy romantica di stampo moderno e dinamico, fa intendere sin dalle prime battute la ricchezza del proprio humor a metà fra il classico nipponico pretto di questo genere, ed un british adattato che non sfigura affatto, anzi, si scopre esilarante, strappando numerose e genuine risate nell’arco di tutti gli episodi.
Horimiya racconta le vicissitudini di Hori Kyoko e Miya(mura) Izumi, due liceali al loro ultimo anno di studi, diametralmente opposti sia come carattere che come approccio alla vita, almeno apparentemente: lei energica, impegnata, sempre al centro dell’attenzione, popolare, bella e piena di vitalità; lui cupo, malinconico, silenzioso ma con un cuore grande così, gentile e riservato. Non sembrerebbe esserci alcun motivo per cui i due debbano ritrovarsi sulla stessa lunghezza d’onda, se non che, entrambi, nella vita privata, vestono panni ben diversi da quelli scolastici: Kyoko si rimbocca le maniche trasformandosi in una casalinga tutto fare, capace di accudire il fratellino minore e badare alla casa al posto di genitori sempre assenti per lavoro; Izumi, invece, si libera dell’etichetta da otaku timido e imbranato, sfoggiando un look metal/ribelle (più per sfogo, che per indole), ragazzo tuttavia di mondo, pieno di piercing, tatuaggi e ben più socievole di quel che si pensi.
A causa di particolari vicissitudini i due s’incontreranno proprio a casa di Hori, mostrandosi inevitabilmente per ciò che sono fuori dall’ambito didattico, e senza preavviso stringeranno un’amicizia inaspettata, particolare, fino a scoprirsi più… affiatati di quel potessero immaginare: lesti comprenderanno che amicizia vera e propria non c’è mai stata, bensì qualcosa di differente, qualcosa di più, qualcosa da decifrare e realizzare giorno dopo giorno che li porterà sulla strada di un sentimento più grande ed intenso.
L’aspetto tecnico è eccezionale: raramente si può ammirare un lavoro simile per quanto riguarda una romance comedy. Disegni ed animazioni eccellenti, fondali estremamente pregevoli, personaggi dai colori vividi e curati nei minimi dettagli, ombre e luci alternati a creare atmosfere urbane e casalinghe rassicuranti e suggestive: un altro punto a favore per questa piccola gemma.
Commedia ricca di doppi sensi leggeri, divertenti ed intriganti, riesce a non scadere mai nel volgare anche quando le battute toccano corde facili da solleticare tramite palesi allusioni. La forza di "Horimiya" è senza dubbio nella sua spensierata, potente e leggera semplicità: la trama evita ogni genere di complicazione eccessiva o pretestuosa, pone allo spettatore spaccati di vita e camei quotidiani sempre piacevoli, fiorendo in un crescendo romantico solido, ma al tempo stesso soffice e piacevolmente anestetizzante; la figura di Hori è forse più stereotipata dal punto di vista di talune reazioni istintive – si vedano esternazioni di rabbia, gelosia, imbarazzo o gioia, – ma al tempo stesso, nessun elemento viene avvertito come “fuori posto”. Se lei appare alla stregua d’un soggetto canonico, a tratti banale, ma comunque reso ottimamente, Izumi si rivela invece di non facile interpretazione, caratterialmente legato ad un passato più tormentato e spinoso con cui dovrà confrontarsi per crescere interiormente ed affrontare sia il futuro prossimo, che lasciarsi andare alle stravolgenti e sorprendenti esperienze di una relazione amorosa.
V’è una discreta, gradevolissima introspezione dei personaggi principali soprattutto quando vengono a galla flashback legati al sopracitato passato, ma è la costante, delicata crescita binaria dei due (non sempre centro focale della trama) che rende quest’ultima calamitante e piacevole. Nessuno strano triangolo, niente evoluzioni forzate né intrighi mentali e noiosissimi cliché come nella maggior parte degli “harem” o come si possono riscontrare nelle romcom più banali: "Horimiya" è una meravigliosa storia di mani che si sfiorano, dita che s’intrecciano, sguardi che trasudano complicità e attrazione reciproca, sorrisi accennati, imbarazzi che si sciolgono, desideri sussurrati all’orecchio in un giorno di pioggia, ma soprattutto compenetrazione di cuori, calore di corpi vibranti, colmi di passione, privi della necessità d’essere esplicitati tramite scene dirette per far comprendere la splendida intensità che quest’anime sprigiona.
La costruzione della trama, decisamente più scarna rispetto all’originale controparte cartacea, non deve essere presa come qualcosa di accelerato o colpevole di tralasciare elementi nella crescita delle relazioni fra determinati personaggi, poiché l’anime mette in chiaro fin da subito di non voler raccontare passo passo l’evoluzione di suddette relazioni sin nei minimi dettagli, bensì illustra, episodio dopo episodio, spaccati di vita quotidiana, frangenti fondamentali sia dei protagonisti che dei comprimari, attimi variegati e punti cardine di queste storie che andranno ad intrecciarsi in una dolce ed energica ramificazione di speranze, aspettative, sconfitte e vittorie morali d’ogni sorta, in modo che lo spettatore recepisca appieno la situazione che verrà ad instaurarsi, ed il modo in cui si evolverà durante l’arco narrativo complessivo, senza soffermarsi troppo su taluni attimi, così da poter spaziare introspettivamente rendendo giustizia anche ad ottimi, validissimi personaggi secondari.
Altro punto estremamente valido è la progressione del rapporto intimo dei due protagonisti: si tratta di un crescendo giocoso e discreto che permetterà di scavare (anche se solo superficialmente) nella psicologia relazionale erotica di coppia ai primi approcci, sicuramente innocenti ma istintivamente carichi di desiderio adolescenziale. Si gioca per lo più con le (inaspettate e talvolta, divertenti) fantasie di Kyoko, rendendo la loro (beata!) gioventù dagli ormoni ballerini più che legittima e realistica.
L’unico peccato, se così possiamo dire, è un epilogo che taglia gran parte della seconda parte del manga, perdendo per strada tanti altri aneddoti, quotidianità e momenti che avrebbero ulteriormente arricchito questo già pregevole lavoro, ma non si può parlare di un vero e proprio “rush” che bruci il finale: la chiusura è comunque ottima, soddisfacente, pertinente, capace di strapparci un sorriso, alleggerirci il cuore e farci emozionare ancora una volta.
Dal punto di vista musicale, siamo di fronte ad una colonna sonora, a dire il vero, senza infamia, ma senza troppe lodi: le musiche d’accompagnamento risultano molto piacevoli, sicuramente adatte agli eventi che abbracciano di volta in volta, ma nulla di più. Stesso discorso per opening ed ending, orecchiabili, piacevolissime, pronte a cullare lo spettatore prendendolo per mano ed introducendolo all’episodio – o salutandolo al termine di questo: in poche parole fanno il loro onesto lavoro.
Non conoscevo affatto il prodotto e l’ho gustato a scatola chiusa: un successo. Non sono certo un fan del genere, ma il mio apprezzamento per "Horimiya" è stato davvero grande, tanto da sorprendere me stesso.
Certamente una delle più belle commedie romantiche di cui si possa godere in questi anni e che mi permetto di consigliare a tutti per la sua semplicità, ma soprattutto per l’irradiante positività che sprona a guardare al futuro nella maniera migliore, lasciandoci alle spalle le difficoltà del passato.
Sarebbe potuto durare duecento episodi e non mi avrebbe comunque annoiato.
Appagante.
"Horimiya" illustra la storia di questi due giovani ragazzi, Hori e Miyamura. Due liceali destinati a stare insieme nonostante il passato burrascoso del protagonista influisca nella sua vita sociale.
Avrei voluto poter dare qualche punto in più a questo anime, vista la scorrevolezza e le animazioni di ottima qualità che meritano un elogio. Nonostante tutto, anche se non mi è dispiaciuto, soffermandomi su qualche punto in particolare mi rendo conto di non dover esagerare nella valutazione complessiva. Parliamoci chiaro, quanti anime abbiamo visto e rivisto così? Una marea! Non vedo nulla di differente da una commedia scolastica concentrata sullo "slice of life", due battute messe lì, ragazzi innamorati, due faccine strambe e molte altre cose frequenti in questo genere, praticamente nulla di nuovo.
Partendo dalla parte comica, a mio giudizio basilare in questo tipo di opera, non è riuscito a farmi ridere poi così tante volte, peccato. La storia potrebbe avere un livello più alto, per sfortuna le parti chiave del racconto arrivino subito nei primi episodi, così da renderlo meno d'impatto nel proseguire, facendo diventare tutti i personaggi presenti in questa serie dei protagonisti. Dopotutto tutti questi episodi dedicati ai diversi personaggi non sono malissimo, anche se la storia principale scompare per ricomparire a tratti. Parlando dei personaggi sono tutti ben riusciti e con ottime personalità, soprattutto Miyamura inizialmente rimane molto misterioso visto il doppio lato scolastico e extrascolastico.
Sentimentalmente la serie non riesce a colpire granché a parte in qualche rara occasione, nei momenti delicati spesso il tutto viene interrotto da una battuta o una faccina stramba. Per concludere il finale rimane la parte meno bella da vedersi con un episodio conclusivo che ho trovato un po' deludente.
Animazioni belle e musiche ben abbinate anche se non frequenti, dialoghi non sempre semplici e abbastanza spediti.
Nel complesso mediocre.
Avrei voluto poter dare qualche punto in più a questo anime, vista la scorrevolezza e le animazioni di ottima qualità che meritano un elogio. Nonostante tutto, anche se non mi è dispiaciuto, soffermandomi su qualche punto in particolare mi rendo conto di non dover esagerare nella valutazione complessiva. Parliamoci chiaro, quanti anime abbiamo visto e rivisto così? Una marea! Non vedo nulla di differente da una commedia scolastica concentrata sullo "slice of life", due battute messe lì, ragazzi innamorati, due faccine strambe e molte altre cose frequenti in questo genere, praticamente nulla di nuovo.
Partendo dalla parte comica, a mio giudizio basilare in questo tipo di opera, non è riuscito a farmi ridere poi così tante volte, peccato. La storia potrebbe avere un livello più alto, per sfortuna le parti chiave del racconto arrivino subito nei primi episodi, così da renderlo meno d'impatto nel proseguire, facendo diventare tutti i personaggi presenti in questa serie dei protagonisti. Dopotutto tutti questi episodi dedicati ai diversi personaggi non sono malissimo, anche se la storia principale scompare per ricomparire a tratti. Parlando dei personaggi sono tutti ben riusciti e con ottime personalità, soprattutto Miyamura inizialmente rimane molto misterioso visto il doppio lato scolastico e extrascolastico.
Sentimentalmente la serie non riesce a colpire granché a parte in qualche rara occasione, nei momenti delicati spesso il tutto viene interrotto da una battuta o una faccina stramba. Per concludere il finale rimane la parte meno bella da vedersi con un episodio conclusivo che ho trovato un po' deludente.
Animazioni belle e musiche ben abbinate anche se non frequenti, dialoghi non sempre semplici e abbastanza spediti.
Nel complesso mediocre.