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Tacchan

Piattaforma: Nintendo 3DS --- Voto 9,5
Fire Emblem esordisce in Giappone nel 1990 su NES e impiega ben 13 anni per varcare i confini nipponici, è il 2003 quando il suo settimo capitolo sbarca in USA e un anno dopo in Europa, su GameBoy Advance. E’ considerato uno dei principali pilastri del genere RPG tattico, con dinamiche che poi andremo a descrivere in modo più attento nel paragrafo dedicato al gameplay.

Fire Emblem Fates è la dodicesima incarnazione della saga e, per l’occasione, viene diviso in 3: Retaggio, Conquista e Rivelazione.
La particolarità di questa versione è che alla sesta missione vi verrà chiesto da che parte volete stare: con i “buoni” giocherete a Retaggio, con i “cattivi” Conquista, mentre solo in seguito potrete giocare a Rivelazione, scegliendo un percorso in qualche modo neutrale. Si tratta ovviamente di esemplificazioni, vedrete che scegliere la parte con cui stare non è così facile perché alla fine, da entrambe le parte, avete delle persone che tengono a voi. Sia chiaro: si tratta di 3 giochi diversi, con modifiche anche nel gameplay, che pagherete come 3 giochi diversi, a meno che non acquistiate la limited edition, che comprende tutto, o la versione digitale che prevede sconti qualora aveste già uno dei 3 percorsi. Sottolineo come la versione fisica vi toglie la facoltà di scegliere il percorso, la scelta l’avete già fatta al momento dell’acquisto.

In questa recensione parleremo di Fire Emblem Fates: Retaggio, vi invitiamo a seguirci per le recensioni Conquista e Rivelazione.


TRAMA
Il vostro avatar, personalizzabile a vostro piacimento sia nell’aspetto che nel sesso, è uno degli eredi della famiglia reale di Nohr, cresciuto confinato nel suo lussuoso palazzo, senza mai poter uscire. Cresciuto tra l’amore dei fratelli, sarà per lui uno shock scoprire che in realtà è stato rapito da bambino e privato dell’amore della sua vera famiglia, essendo in realtà uno degli eredi al trono degli Hoshido. Conosciuti i suoi veri fratelli e la sua vera madre, a seguito di un evento tragico, dovrà scegliere da che parte stare: tornare con i suoi fratelli adottivi che tanto lo amano, o conoscere i suoi nuovi fratelli, che tanto sembrano essere felici di averlo ritrovato? I due regni sono in guerra e quindi vi troverete a dover combattere, magari a dover uccidere, quelle che un tempo erano per voi persone care o, comunque, persone che sembrano tanto tenere a voi.

Fire Emblem Fates: la vostra vera famiglia?

L’intreccio proposto inizialmente offre uno spunto ricco di potenzialità, tuttavia alcuni passaggi della trama risultano un po’ scontati e banali, inoltre alcuni personaggi sembrano essere inseriti in modo troppo artificioso. Lascia poi perplessi notare come come alcune potenziali tematiche, per esempio la trasformazione in drago, siano in qualche modo dimenticate nel proseguire della trama. A farla da padrona sono però i dialoghi, spesso costruiti in modo veramente simpatico, che ci permettono di conoscere delle personalità sopra le righe che è curioso esplorare e approfondire.

Fire Emblem Fates: o quella adottiva che vi ha cresciuto con amore?


GAMEPLAY

Fire Emblem è sinonimo di gioco di ruolo tattico a turni, genere che soprattutto in Giappone ha un’ampia schiera di rappresentanti. Per chi non conoscesse i GDR tattici è prassi che vi introducano in una trama, in questo caso di stampo fantasy, e vi conducano a dover affrontare una lunga serie di scontri fra almeno due fazioni rivali. Tali battaglie si svolgono in una mappa a griglia in cui sono distribuite le unità, ognuna con le proprie caratteristiche, tra cui le principali sono certamente la capacità di movimento, i danni inflitti e la difesa. A turno le due fazioni possono analizzare le caratteristiche delle unità, spostarle e, nel caso fossero nelle condizioni di farlo, attaccare le unità nemiche. Se sconfitte, l’unità acquisisce esperienza e diventa più forte.

In Fire Emblem Fates i parametri coinvolti sono molti di più, le unita hanno armi, abilità e caratteristiche diverse, che le rendono particolarmente efficaci nei confronti di certi avversari e deboli verso altri. Sebbene lo schema rispecchi quello dei capitoli precedenti della saga, con la solita ruota di superiorità e debolezze alla sasso-carta-forbice, sono stati implementati dei comodissimi avvisi sulla mappa che evidenziano quali unità sono particolarmente pericolose per il personaggio che state muovendo. Può sembrare una implementazione da poco, ma soprattutto quando le unità sono molte è un grandissimo aiuto che probabilmente vi eviterà di commettere errori banali di distrazione, che vi costano la vita di un personaggio che magari non volete perdere. In Fire Emblem Fates avete molti strumenti per pianificare le vostre mosse, alcuni ereditati dai capitoli precedenti, come la possibilità di evidenziare le zone in cui potete essere attaccati, oppure vedere nemico per nemico come potrebbe potenzialmente muoversi e fino a che punto potrebbe infliggere danno. Avete un ampio spettro di informazioni per pianificare ogni mossa, mettere in atto le vostre strategie, scegliendo quali rischi affrontare senza sgradite sorprese.

L’obiettivo della missioni può variare, ma in Retaggio probabilmente più del 90% delle missioni vede come condizione semplicemente il distruggere le unità avversarie.

Perdere un personaggio in Fire Emblem è per sempre.
Il gioco offre 3 livelli di difficoltà, di cui la più facile non è così banale se affrontata con il settaggio in cui le unità perse non tornano più in gioco. Le cose si fanno ben più semplici se decidete che le vostre unità sconfitte tornino a fine missione o, ancor più, e questa è una novità, se attivate la modalità Fenice che fa tornare l’unita sconfitta in gioco già dal turno successivo a quello in cui è morta, rendendo virtualmente impossibile venire sconfitti. Ogni giocatore troverà ovviamente il suo modo di giocare, ma personalmente non posso prescindere dal brivido che si ha quando si vuole cercare di fare rimanere in vita tutti i personaggi che si amano, sapendo che una sola mossa avventata potrebbe portare alla morte per sempre di uno dei vostri.

Arrivare ad amare i propri personaggi non è difficile, in quanto ognuno ha una personalità spiccata e delle peculiarità uniche, che fioriscono grazie ai frequenti dialoghi, che sono ben più di un semplice contorno tra una missione e l’altra. Coltivare le relazioni tra un personaggio e l’altro è fondamentale anche per il rendimento sul campo da battaglia, in quanto personaggi più affiatati si regalano migliori bonus, sia quando combattono vicini che quando sono in modalità duo, che in Fates è sfruttata anche dall’AI e che mi è sembrata più scaltra rispetto ad Awakening. Si tratta a dire il vero di un cane che si morde la coda: i personaggi che combattono più volte a contatto sbloccano dei dialoghi extra che, se affrontati, fanno aumentare il livello di affiatamento, portando migliori bonus che hanno come conseguenza il fatto che vorrete farli combattere più volte insieme, portando ad un affiatamento sempre più elevato, fino al… beh, se sono di due sessi diverso, matrimonio. Il matrimonio sfocia in un figlio, che può aggiungersi alle vostre armate.

Fire Emblem Fates introduce diverse contaminazioni che strizzano l’occhio agli amanti dei dating sim, in pratica un simulatore di appuntamenti. Non mancano gli ammiccamenti, i fanservice per il giocatore, tanto che potreste trovarvi a far combattere insieme alcuni personaggi soltanto per vedere sbocciare il loro amore. Per i vostro avatar le cose si fanno ancora più piccanti, in quanto ogni giorno e notte potete invitare nel vostro appartamento un personaggio e, nel caso fosse del sesso opposto, non si escludono risvolti sentimentali e ammiccamenti non così velati. I fanservice sono leggeri, per esempio vi verrà chiesto di chiudere gli occhi e vedrete che vostra moglie farà il gesto di baciarvi, vi verrà chiesto di usare il pennino per accarezzarla e svegliarla o di soffiare sul microfono. E vogliamo poi parlare delle terme? Un’ edificio che ha la sola funziona di causare situazioni imbarazzanti in cui sarete costretti a scappare ricoperti di rimproveri qualora entraste con un personaggio dell’altro sesso già all’interno, a meno che vi capiti di frequentarlo con il vostro compagno/a o figlio/a.

Un’altra caratteristica che è stata introdotta in Fates è un piccolo gestione per il vostro castello: potete costruire e addobbare il vostro castello, posizionando e migliorando gli edifici, piazzando difese che lo rendono meglio difendibile nelle battaglie via Streetpass. Alcuni edifici sono semplici negozi, altri offrono funzionalità più particolari, come una mascotte che dovete nutrire e vi aiuterà a combattere quando verrete attaccati, una prigione in cui potete reclutare le unità catturate, una lotteria, un’arena che vi permette di scommettere sui vostri guerrieri, le terme di cui ho già parlato e così via. Non si tratta di una gestione complessa, ma è una piacevole aggiunta, utile soprattutto a valorizzare i divertenti dialoghi offerti dal gioco.

Ma se temete che tutte queste distrazioni rendano più trascurato l’aspetto tattico, vi sbagliate. Le mappe sono estremamente curate e studiate con attenzione, contengono anche loro qualche novità, in particolare le Vene del Drago, switch che attivano effetti o modificano le morfologia della mappa, rendendo gli scontri più dinamici e le vostre strategie più flessibili. In Retaggio potrete affrontare 4 tipi di battaglie: quelle relative alla trama principale, le appendici, che si attivano per esempio quando una copia si sposa, gli scontri casuali (sfide), utili ad accumulare esperienza e piuttosto brevi, e infine le difese del vostro castello. La visione del campo di battaglia è stata resa più agevole grazie al miglioramento dello funzionalità di zoom, veramente comoda, e alle nuove icone di pericolo, unite ad un saggio utilizzo dello schermo inferiore. Se non siamo, a livello di interfaccia, alla perfezione, ci manca veramente poco: in tutta la mia esperienza con gli RPG tattici non ricordo di avere trovato qualcosa di più comodo, dettagliato e completo.


Fire Emblem Fates: Conquista è più difficile e più gioco di Retaggio, vi impone dei limiti piuttosto castranti sia a livello di evoluzione delle vostre unità, sia nelle condizioni di vittoria.
Volete una sfida più ardua in cui dovrete stare attenti ad ogni mossa che fate, a quali personaggi far evolvere e a come spendete ogni moneta? Conquista fa per voi.
Volete giocare più rilassati, livellare e fare crescere le relazioni fra tutti i vostri personaggi?

La prima grande e fondamentale differenza tra le due versioni è la scomparsa delle “sfide”, che vi venivano proposte virtualmente all'infinito, se desideravate affrontarle. Ora le uniche avventure che potrete affrontare sono quelle della trama principale, le appendici e qualche sporadico assalto al vostro castello. La prima e diretta conseguenza di questa limitazione è che non avrete missioni dove far fare le ossa ai vostri personaggi, inoltre dovrete stare attenti a come spendete le vostre monete e possibilmente ottimizzare il vostro castello al meglio, puntando sugli edifici che vi danno equipaggiamenti di qualità. Vi converrà pertanto non limitarvi a vincere in qualche modo le missioni, ma farlo al meglio delle condizioni richieste, per non rischiare di perdere dei preziosissimi bonus che non avrete modo di poter recuperare.

La seconda novità, questa ancor più gradita, è un'ampia differenziazione delle condizioni di vittoria, che in Retaggio si limitavano in pratica ad un semplice "sconfiggi l'avversario". Senza rovinarvi la sorpresa, sono tornate molte delle condizioni presenti in Fire Emblem The Awakening. Inoltre le mappe sono più complesse, offrono diverse interazioni e obbligano a risolvere gli scontri imparando a sfruttare al meglio le caratteristiche che le contraddistinguono. Oltre le Vene del Drago, sono ora presenti armi da usare, pareti da abbattere e diversi altri meccanismi con cui alcuni dei vostri personaggi potranno interagire.


Fire Emblem Fates: Rivelazione gioca le sue carte presentandosi come una compilation del meglio visto il Conquista e in Retaggio.

Come difficoltà si pone tra i due, anche se a livello di mappe offre le situazioni forse più complesse e difficili da sbrogliare, con condizioni di vittoria varie e tutti gli elementi di mappa con i quali vi sarete già scontrati nei due percorsi precedenti. A lenire la difficoltà c’è la reintroduzione delle “sfide” che potrete affrontare quante volte volete, livellando i vostri personaggi preferiti e sviluppando senza alcun limite le loro relazioni. La scelta la trovo corretta, non avrebbe avuto senso altrimenti: il gioco vi da la possibilità di utilizzare i personaggi di entrambi gli schieramenti, alcuni dei quali carismatici e che avete già imparato ad apprezzare ed amare. Non darvi l’esperienza e il tempo per farli crescere sarebbe stato un delitto. Ho trovato inoltre molto gratificante provare a mescolare i personaggi delle due fazioni e devo ammettere che si vanno formate alcune coppie veramente potenti.


TECNICA E LONGEVITA'

Se prendete il vecchio Fire Emblem per 3DS e lo mettere a confronto con Fates, noterete come i miglioramenti dei modelli poligonali siano piuttosto visibili, in particolare noterete che nelle estremità inferiori del personaggi siano apparsi i piedi, curiosamente assenti in Awakening. Intelligent Systems ha puntato sull’offrire una maggiore varietà nei modelli e nei disegni: i personaggi caratterizzati sono in numero maggiore e, complice la trovata rendere giocabile la fazione avversaria, vi ritrovare ad affrontare antagonisti più eterogenei e carismatici sia nella caratterizzazione grafica, sia nelle abilità.
La grafica poligonale in game è piacevole, considerando i limiti tecnici del 3DS, ma risulta veramente spettacolare nei filmati, persino migliori di quelli di molti anime recenti in circolazione. Ad un character design sempre estremamente convincente e curato si accompagna una colonna sonora che tocca picchi, nei filmati, veramente elevati. Piacevoli anche le musiche durante le battaglie, capaci di aggiungere tensione ai momenti più intensi e caldi. Si limita ad essere solo funzionale la grafica della mappa, sebbene lo splendido character design dei personaggi sia sempre presente nelle schermo inferiore.

Le 27 missioni che compongono Retaggio, unite alle appendici e alle schermaglie, vi terranno impegnati a lungo. Se poi cadete nella “trappola” di appassionarvi ai vari personaggi e voler sbloccare tutte le relazioni e i dialoghi, allora dovrete giocare molto a lungo. Nonostante la presenza di obiettivi sempre uguali, ovvero il mero annientamento dell’avversario, la sfida è ben calibrata e richiede approcci sempre diversi, tali da scacciare il fantasma della ripetitività che avrebbe potuto aleggiare sul titolo. In Fates ci sono nuove armi, nuove classi e molta varietà in più rispetto a Awakening. Sono certo che non avrete motivi per cui annoiarvi.
La parte di gestione del proprio castello è solo abbozzata, la parte multigiocatore è piacevole, ma non riesce a fare la differenza. Non manca nemmeno il supporto per Amiibo e Streetpass.


CONCLUSIONI RETAGGIO: Intelligent Systems torna su 3DS dopo l’esperienza un po’ controversa con la nuova IP Code Name: S.T.E.A.M., ma questa volta non delude, riuscendo a migliorare in diversi aspetti il già ottimo Fire Emblem Awakening. Si sarebbe potuta limitare ad un more of the same, il gioco avrebbe avuto comunque i suoi estimatori, ma si è fatta carico di una serie di significative implementazioni che rendono l’esperienza di gioco ancora più appagante. Nonostante alcune forzature presenti nella trama, secondo il mio parare meno convincente di quella del predecessore, l’abilità nel riuscire ad affinare ulteriormente l’interfaccia e ad introdurre diversi elementi di contorno rende l’esperienza più varia e fluida. Migliore è anche la resa visiva, coadiuvata da un sonoro coinvolgente e dagli eccellenti filmati in stile anime. La difficoltà di Retaggio non è molto elevata, se siete giocatori di Awakening lo troverete più semplice e meno vario negli obiettivi. Se cercate una sfida più tosta vi consiglio di orientarvi su Conquista, di cui avrò modo di parlare in altra sede. Fire Emblem Fates: Retaggio è uno splendido RPG tattico, che merita, anzi, va assolutamente giocato se siete appassionati della saga.

CONCLUSIONI CONQUISTA: Con Fire Emblem Fates: Conquista Intelligent Systems intende offrire un'esperienza di gioco diversa da Retaggio, che non piacerà a tutti, ma probabilmente farà la gioia degli appassionati più hardcore della saga. Se aveste voglia di affrontare una sfida difficile ed appagante, Conquista ha tutti gli ingredienti che cercate. Dovrete tuttavia rinunciare a qualcosa o, meglio, a qualcuno, visto che non riuscirete a fare crescere tutti i vostri personaggi. Tutte le vostre scelte dovranno essere orientate al coltivare la migliore squadra possibile sfruttando quei limitati punti di esperienza che vi sono stati messi a disposizione, spendere al meglio quelle poche monete che avrete guadagnano, e così via.

CONCLUSIONI RIVELAZIONE: Fire Emblem Fates: Rivelazione completa la vostra esperienza di gioco, rivelandosi un acquisto caldamente consigliato per tutti e coloro che hanno apprezzato Retaggio o Conquista. Se poi avete giocato e amato entrambi, non ci sono motivi per rinunciare a questi capitoli extra, che completano la vostra esperienza di gioco offrendovi quello che è il miglior Fire Emblem in circolazione. Non è un buon punto da cui partire, se giocato da solo Rivelazione risulta quello con la trama più confusa e i vari elementi da gestire sono introdotti senza darvi il tempo di imparare a gestirli al meglio. Infine non conoscereste a sufficienza i personaggi e vi perdereste le divertenti sfumature di alcuni dialoghi. Il mio consiglio: scegliete da dove partire secondo quanto scritto nelle precedenti recensioni e poi comprate anche Rivelazione. Anzi, fossi in voi farei un pensierino alla collection edition e mi goderei tutti e 3 i percorsi.