Gli anni '90 hanno segnato per molti giocatori e otaku di tutto il mondo un periodo d'oro per gli Anime e il vasto campo videoludico, che vedeva nascere perle come Pokémon, il più famoso tra i franchise che riuniscono mostriciattoli e umani in una storia di fondo. La serie ha avuto non solo un enorme successo nelle televisioni di tutto il mondo, ma anche una gamma di videogiochi per nulla da sottovalutare, sia in termini quantitativi che qualitativi. Ma mentre Pokémon, a partire da quegli anni d'oro che molti di noi conservano nel proprio cuore, vedeva una crescita rapida e senza ostacoli nel panorama dell'intrattenimento, la sua controparte, Digimon, non ha ricevuto - anche a distanza di anni dal primo gioco uscito su Sega Saturn nel lontano 1998 - un trattamento ampiamente meritevole su console. Questo, nonostante avesse riscosso successo grazie alle sue serie televisive (amatissime in Italia) e il gioco di carte collezionabili. Nel corso dell'era PlayStation e PlayStation 2, in particolare, i fans occidentali dei mostri digitali hanno sofferto a causa dei continui e ripetitivi fallimenti riguardanti i loro giochi, di cui Digimon World era, a quei tempi, l'unico franchise e capostipite ad essere approdato in Europa e in Nord America.
 

I Digimon ritornano più in forma che mai

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Giustizia sembrava non essere fatta, e in Giappone, come di prassi, la serie si arricchiva sempre più di nuovi titoli non targati World: un esempio è il buon Digimon Adventure per PlayStation Portable, uscito nel 2013 in madrepatria, e conosciuto per aver raccontato in maniera accurata le vicende della prima serie televisiva dedicata ai mostri digitali, inserendo al suo interno le classiche battaglie a turni. Un altro esempio, e molto più pertinente a Digimon Story: Cyber Sleuth, è Digimon World Re:Digitize, un titolo - uscito anch'esso su PSP - che vedeva un'interpretazione innovativa di ciò che conosciamo a proposito dei mostri digitali, creata dall'artista Suzuhito Yasuda (character designer di Shin Megami Tensei: Devil Survivor e Durarara!!). E con quest'ultimo, il franchise targato Digimon World ebbe una ventata di aria fresca, diventando un titolo dal livello qualitativo di enorme impatto e di estremo pregio rispetto ai suoi predecessori. 
Quel gioco, uscito nel 2012 per la console portatile Sony, non conobbe un'ufficiale localizzazione occidentale, finché qualche anno dopo, nel 2015, i fans occidentali non ebbero il loro primo vero e proprio sussulto provocato dall'entusiasmo di un annuncio: Digimon Story: Cyber Sleuth, in uscita prima per PlayStation Vita e poi, con un anno di ritardo, su PlayStation 4, riproponeva la maggior parte delle meccaniche e lo stesso character design del ben noto Re:Digitize, suscitando la curiosità e l'attenzione non solo dei fortunati giapponesi, ma anche dei poveri fans occidentali, che dopo tanto tempo, oggi, sono stati accontentati in pieno grazie all'uscita del quinto capitolo della serie Story, che ricorda tuttavia l'agognato e acclamato Digimon World Re:Digitize.


Storia

La storia di Digimon Story: Cyber Sleuth abbandona la tradizionale trama basata sul valore dell'amicizia per adottare una tematica più adulta, che vede il protagonista - e lo stesso giocatore - immergersi in un mondo altamente tecnologico, forse fin troppo, al punto che difficilmente non si coglie la critica di fondo verso la nostra società attuale, ormai costantemente ''online''
L'immagine di quanto detto viene riflessa nello stesso gioco: il mondo di Cyber Sleuth, nonché i suoi abitanti, trascorrono la loro vita quotidiana vivendo quasi in simbiosi con un sistema progettato appositamente per la realtà virtuale, un Cyberspazio chiamato EDEN, luogo in cui scambiare quattro chiacchiere con la sua popolazione cibernetica, attraverso chat private, ma anche ideale raduno per numerosi hacker e virus denominati ''Digital-Monsters''.
EDEN ricorda molto quanto già visto nell'anime Summer Wars, in cui vi era un mondo virtuale che Cyber Sleuth ha ricalcato in maniera evidente in quanto a colori e a struttura.

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Il protagonista del titolo - che potrà essere maschio o femmina - viene presentato sottoforma di avatar attraverso una chat room privata, e si mostra, insieme ai suoi membri, interessato nel scoprire le voci che circolano a proposito di un hacker e dei mostri digitali che hanno ormai invaso il mondo cibernetico degli umani. Una volta rintracciato il misterioso hacker, il protagonista e Nokia, un'amica che ci accompagnerà spesso nelle nostre avventure cibernetiche, vengono colti di sorpresa da un mostruoso Digimon e dal ''fantasma del Cyberspazio'', una figura conosciuta quasi come se fosse una leggenda metropolitana all'interno del mondo digitale e, apparentemente, un alleato nei confronti dei due personaggi. Il ''fantasma'' conferirà al protagonista un'abilità speciale in grado di catturare i Digital-Monsters che popolano l'ambiente virtuale e, una volta sincronizzati i loro dati al 100% (ciò avviene combattendo i Digimon in battaglie a turni) o al 200% (sincronizzazione che rende i Digimon catturati molto più potenti dei normali), si potranno aggiungere al nostro party come alleati.
Lo stesso individuo, inoltre, ci farà un dono, al pari del Professor Oak: un Digimon da scegliere, tra tre disponibili. Se a questo punto vi sentirete padroni del Cyberspazio, vi sbagliate di grosso: a causa di un incidente - che non riveleremo per ragioni di spoiler - il protagonista verrà convertito egli stesso in dati, diventando così incorporeo. Vi troverete a questo punto nel bel mezzo di una vasta strada metropolitana giapponese, in cui, all'improvviso, giungerà una donna a bordo di una macchina sportiva e con l'intenzione di portare il protagonista con sé, lontano dagli occhi stupefatti dei cittadini che, in quel momento, hanno visto un ''ammasso di dati'' per strada.

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La donna si rivelerà essere una detective in gamba, di nome Kyoko Kuremi, che aiuterà il protagonista a recuperare un po' del suo avatar affinché non rimanga solo una quantità di dati che ricorda la forma di un essere umano; dopo questa prima missione, Kyoko assumerà il protagonista come Cyber Sleuth, un assistente detective (da lei definito ''Watson'') che indagherà non solo per risolvere il problema che concerne la natura del suo corpo (per metà ancora digitale), ma anche vari casi che - per tutta la durata di un buon numero di capitoli - coinvolgeranno le persone residenti a Tokyo e dintorni, incluse le più familiari come Nokia e Arata, altro amico del protagonista. Ciò porterà a lunghe fasi di esplorazione, in cui a volte dovrete cercare indizi sparsi tra una location giapponese e l'altra (come Akihabara o Shibuya, per citarne due), interagire con oggetti e persone e, perché no, fare anche un giro turistico alla ricerca di alcune medaglie (i collezionabili del gioco); il tutto, ammirando l'ambientazione nipponica accuratamente ricreata. E se ne avrete abbastanza del mondo reale, potrete sempre tuffarvi in EDEN, quello digitale!
Se la prima parte si basa essenzialmente nel risolvere numerosi casi affiancati dai nostri Digimon e da Nokia o Arata, non si può dire altrettanto della seconda, in cui finalmente verranno a galla le soluzioni ad alcuni misteri che circondavano il gioco sin dall'inizio della sua storia (tra questi il famoso ''fantasma''). Insomma, in ben venti capitoli di storia, tutti abbastanza longevi se si andrà ad esplorare tutto ciò che ha da offrire il titolo, la solfa non rimarrà per sempre la stessa.

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Gameplay


Digimon Story: Cyber Sleuth offre meccaniche tipiche dei JRPG e immediatamente accessibili anche a chi del suddetto genere sa poco o nulla. Mentre le battaglie si svolgono mediante i classici incontri casuali e a turni (fortunatamente si può decidere tramite un'abilità hacker se li vogliamo in continuazione o meno), ciò che più premerà il giocatore di compiere sarà evolvere i propri Digimon e potenziarli, al fine di superare senza troppi inconvenienti le battaglie digitali nelle zone di EDEN (alcune labirintiche, altre di semplice impostazione e abbastanza lineari).
La gestione del vostro party capitanato dai Digimon ha una strutturazione che, per i neofiti del genere, potrà risultare un po' complessa: accedendo al menu tramite il tasto triangolo e scegliendo l'opzione per gestire il vostro gruppo, noterete immediatamente che il numero massimo di mostri digitali che potrete portare dietro sono ben 11, suddivisi tra tre principali e visibili quando esporerete i dungeon, e altri per così dire ''nascosti'', ma che condivideranno lo stesso quantitativo di EXP che otterrete al termine degli scontri. Ovviamente, non è oro tutto ciò che luccica, in quanto, in base alla memoria del party che avrete, potrete portare con voi solo determinati Digimon da un certo costo. Per esemplificare la meccanica: all'inizio del gioco avrete 20 punti di memoria da spendere, perciò potrete portare con voi 10 mostri digitali neonati (come Botamon, Digimon di livello primario). E' naturale presumere perciò che, un Digimon dal costo pari a 14 come Metal Greymon, occuperà un sacco della vostra memoria all'inizio.
Fortunatamente, attraverso quest secondarie e principali, potrete ampliarla, permettendovi così di portare con voi anche potenti creature digitali.

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Per quanto riguarda l'interfaccia di combattimento, niente di più semplice: avrete la possibilità di effettuare un attacco standard premendo il relativo tasto ''Attack'', di scegliere un'abilità via la finestra ''Skill'', di utilizzare oggetti attraverso ''Items'' e di cambiare Digimon in campo premendo ''Change''. A volte, attaccando, che sia attraverso skill o meno, noterete che i vostri Digimon coopereranno per un attacco combinato, come la Xcros Chain, in cui due o tre delle vostre creature attaccheranno il nemico infliggendogli più danni. La catena di attacchi non sarà l'unica cosa che avrete a disposizione: a volte, infatti, se utilizzerete una skill curativa o relativa al potenziamento del vostro Digimon (come Speed Up), la creatura che beneficerà dell'effetto avrà il doppio della potenza di una cura normale o di un power up standard.

In maniera analoga con quanto accade nei giochi dei Pokémon, inoltre, anche i Digimon apparterranno ad una determinata ''razza'' e a determinate tipologie (Virus, Data, Fire, per citarne alcuni): ciò avrà un impatto notevole nelle sorti della battaglia, in quanto un Digimon di tipo fuoco sarà sicuramente più efficace di uno di tipo acqua contro un nemico che predilige l'erba; per questa semplice ragione, è importante portare con sé Digimon che non abbiano gli stessi attributi, come una squadra composta da soli creature di fuoco. Per capire a quale elemento il Digimon nemico sarà debole sarà sufficiente analizzare il colore dell'obiettivo (dato da un cerchio) nel momento in cui siete in procinto di attaccare: se sarà rosso, il Digimon nemico sarà molto debole all'attacco che gli infliggerete, se sarà blu, invece, non sarà molto efficace. 
I combattimenti, il più delle volte, non richiederanno sforzi particolari per poter vincere, ma non mancheranno le sfide, come i contenuti post-game e i tornei offline nel colosseo... Chi ha affrontato Flamedramon nella Gold Cup capirà immediatamente!

Come già accennato nel paragrafo dedicato alla storia, i Digimon potranno essere catturati, proprio come accade nei Pokémon, ma con qualche importante differenza: i data dei nemici verranno automaticamente analizzati ad ogni inizio battaglia e, ottenuta una percentuale pari o superiore a 100%, andando nel laboratorio incaricato alla crescita e alla Digievoluzione, potrete sviluppare attraverso quei dati analizzati il vostro nuovo Digimon e equipaggiarlo in uno slot del party. Un sistema di scansione simile possiamo trovarlo anche in Digimon World per Nintendo DS, perciò non è una vera e propria novità.
Se da una parte l'ottenimento delle creature digitali è facilitato in quanto non vi richiederà di lanciare una Pokéball e pregare Yevon che la cattura abbia successo, non si può dire altrettanto per il sistema di Digievoluzione delle vostre creature, quantomai complesso.
Per poter ottenere ad esempio la potente AngeWomon, Gatomon dovrà arrivare non solo al livello 30, ma anche avere un livello di ABI (abilità) di un certo numero, difficilmente ottenibile livellando normalmente. Per incrementarla, ci sono due modi: portare Gatomon ad un livello primario, facendola tornare ''baby'', oppure darle da mangiare nella Digi-Farm un cibo che le conferisca un boost nell'abilità.

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Altro esempio: per poter ottenere il rarissimo PlatinumNumemon, il GoldNumemon dovrà arrivare nientepopodimeno che al livello 65, non raggiungibile facendo livellare naturalmente il Digimon.
Sarete costretti infatti a ''fare un passo indietro'' o due, ovvero a portare GoldNumemon ad un precedente stadio evolutivo, in quanto solo in tal modo il level cap (o livello massimo) del vostro Digimon verrà incrementato. 
Sfortunatamente, però, se porterete il vostro Digimon ad uno stadio precedente, il livello iniziale di quest'ultimo tornerà a 1, costringendovi così a livellarlo ancora per molto.
E' importante puntualizzare, per questa ragione, che il giocatore dovrà fornirsi di una grossa dose di pazienza.

Parlando della Digi-Farm accennata in precedenza, si tratta di una risorsa utilissima per far crescere i Digimon che non porteremo con noi nelle nostre scorribande digitali. Accedendo al laboratorio Digi-Lab di crescita delle creature (un HUB collocato in varie zone del mondo reale), noteremo tanti display a cui collegarsi, e uno di questi ci permetterà di visualizzare un'isola in cui inserire, tramite il menu di gestione del party di un altro schermo, un massimo di 10 Digimon. Una volta fatto, avremo accesso ad una serie di opzioni: Investigate, utile per raccogliere oggetti per potenziare gli attributi dei Digimon, Develop, in cui pagando una somma di denaro potrete sviluppare oggetti anche piuttosto rari e Training, utile per potenziare le abilità dei vostri mostriciattoli. Attraverso determinati plug-in, oggetti ottenibili via missioni secondarie e a volte principali, potrete ottenere nuove isole, fino ad un massimo di cinque; altri tipi di plug-in, invece, consentiranno di aumentare il rank dell'isola e quindi di ingrandirla. Ovviamente, all'interno di essa potrete non solo dare da mangiare e allenare i vostri mostriciattoli, ma anche decorare il loro habitat attraverso oggetti, come una torre che incrementerà la quantità di EXP ottenuta dai Digimon affini all'elettricità.

Originale, ma soprattutto bizzarra, l'idea di utilizzare un sistema di messaggistica presente nel menu di gioco per poter rispondere ai messaggi che i Digimon della Farm ci lasceranno. Alcuni ci saluteranno e ci chiederanno alcune cose sul nostro conto, altri invece ci porranno alcune domande-quiz. Il sistema di messaggistica è in particolare utile per vedere se l'allenamento presso la Digi-Lab dei nostri Digimon si è concluso o meno.
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Il laboratorio di crescita e sviluppo dei Digimon è anche importante qualora volessimo accedere a dungeon già esplorati per cercare un mostro digitale non ancora ottenuto, oppure passare alla modalità multiplayer online ad-hoc.
Queste ultime ci permetteranno di affrontare giocatori provenienti da altri paesi in lotte all'ultimo sangue via partita classificata, oppure semplicemente sfidare i nostri amici, in battaglie longeve (si potranno portare in campo Digimon di qualsiasi livello, perciò potrete trovarvi avversari deboli o molto forti). Fortunatamente, i server sono abbastanza stabili, perciò non si incorrerà in rischi che vedono un abbandono improvviso della partita.
 

Grafica e sonoro
 

Il comparto artistico e tecnico del gioco raggiunge ottimi livelli su PlayStation Vita, un po' meno invece su PlayStation 4. Sulla console Sony di nuova generazione, infatti, noteremo spesso qualche deficit riguardo alle texture ambientali, e se le espressioni facciali e i modelli poligonali dei personaggi secondari ci sembreranno discreti su PSV, su PlayStation 4 noteremo che risentono di pochissima cura e dettaglio. Non si può dire invece altrettanto per quanto riguarda i modelli dei Digimon, eccelsi sotto ogni aspetto, e i dettagli nel ricreare fedelmente ambientazioni come Akihabara (piena zeppa di negozi sponsor di Bandai e SEGA) o Shibuya, il quartiere alla moda di Tokyo.

I dungeon, graficamente parlando, se all'inizio ci sembreranno originali nella loro strutturazione, andando avanti noteremo che più o meno ricadono sempre nelle stesse scelte stilistiche, differendo di poco dalle precedenti aree esplorate. Interessante invece vedere le versioni digitalizzate delle aree di Tokyo e dintorni, proposte in alcuni momenti della trama e che probabilmente strizzano l'occhio a Persona 4 in quanto ad atmosfera.
Un peccato per la quantità forse un po' troppo limitata di filmati in cell shading, in cui i dialoghi avanzeranno da sé e vedremo i personaggi muoversi in scene dinamiche, al contrario delle classiche in stile visual novel, nel gioco probabilmente troppo abusate.

Il comparto sonoro è ben adattato alle tematiche di gioco, proponendo brani in stile cyberpunk e altri più classici che vengono alternati in momenti divertenti della trama e in altri più cupi.
L'artista dietro le OST è Masafumi Takada (conosciuto per Danganronpa No More Heroes).

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Considerazioni finali

Digimon Story: Cyber Sleuth è probabilmente uno dei migliori videogiochi dedicati ai mostri digitali usciti negli ultimi anni. Non mancherà di accontentare i fans nostalgici della serie con una quantità incredibile di Digimon ottenibili (se ne contano più di 230) e di coinvolgere nella sua trama che, se in alcuni punti risulterà banale, in altri si riprenderà alla grande. Non aspettatevi tuttavia di vedere grossi risultati dalla grafica di gioco, forse un po' limitata a causa delle sue origini su console portatile, ma che si difende bene grazie all'ottima realizzazione dei suoi Digimon e alla cura nei dettagli posta per le ambientazioni del mondo reale.