Idea Factory è una software house con quasi ventidue anni di esperienza alle spalle e, sebbene la quasi totalità dei suoi titoli fossero sconosciuti in occidente, durante la scorsa generazione lo studio è riuscito ad accaparrarsi una grossa fetta di fan anche in America ed Europa.
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Chi adesso sentisse nominare Idea Factory probabilmente non rimarrebbe con un’espressione confusa e lo sguardo fisso nel vuoto, bensì ricondurrebbe la casa alla serie Hyperdimension Neptunia, così come quando si sente parlare di Nippon Ichi Software il primo titolo che salta in mente è Disgaea.

Trillion: God of Destruction (in originale Makai Shin Trillion) ad un primo sguardo appare più vicino ai canoni NIS che non a quelli IF, ben presto però si ci renderà conto che Masahiro Yamamoto (director di, fra le altre cose, Disgaea 4 e The Awakened Fate Ultimatum) non è il solo ad aver contribuito alla creazione del gioco che, anzi, si rivela un mix incredibilmente ben riuscito capace di far risaltare le qualità di entrambe le case.

 

TRAMA



Nell’universo di Trillion esistono tre mondi: il nostro, quello degli uomini, il Paradiso, governato da Dio, e l’Inferno, abitato dai demoni e teatro delle vicende narrate nel gioco.
I demoni sono gli angeli che, non volendo sottostare alle regole di Dio, hanno abbandonato il Paradiso e per questo vengono anche chiamati “caduti”. Satana fu il primo dei caduti e leggenda vuole che si sia sacrificato per sconfiggere l’arma con cui il Paradiso aveva invaso l’Inferno durante la guerra che, da sempre, coinvolge i due mondi.

Il giocatore seguirà le vicende del Grande Overlord Zeabolos, nipote di Satana, a partire da quando una potentissima entità farà la sua apparizione alle porte dell’Inferno, inaspettatamente lasciate senza difese poiché le due Overlord incaricate della guardia avevano “di meglio da fare”. Per sopperire a tale mancanza, Zeabolos e suo fratello Astaroth andranno ad affrontare la minaccia restandone tuttavia vittime e perendo in combattimento.
 
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A questo punto farà la sua apparizione la misteriosa Faust, una giovane ragazza che rimetterà insieme il cadavere dilaniato di Zeabolos e infonderà il suo potere magico in un anello, così da poterlo conservare. Successivamente Faust spiegherà quanto disperata sia la situazione in cui si trovano: quella potentissima entità è il Dio della Distruzione creato dal Paradiso e conosciuto come Trillion (nome derivato dal fatto che su di lui gravano un trilione di maledizioni).

Con il corpo che si ritrova, Zeabolos avrà difficoltà persino a camminare e proprio per questo sarà compito delle sei Overlord sconfiggere Trillion, ovviamente solo dopo essersi allenate per bene e aver imparato a gestire il potere magico del Grande Overlord!

La trama di Trillion: God of Destruction, sebbene non manchino trovate divertenti e colpi di scena interessanti, è semplice e viene supportata da una struttura abbastanza monotona che vede l’alternanza di un periodo di allenamento ad una battaglia contro lo stesso Trillion.
Ciò che rende il gioco unico è l’atmosfera bizzarra che si genera dal contrasto fra due condizioni opposte: da una parte c’è la tensione esterna, generata dalla minaccia concreta di un mostro virtualmente invincibile che consuma pian piano l’Inferno e uccide chiunque incontri (protagoniste comprese), dall’altra si trova invece un’apparente spensieratezza, come se tutti all’interno del castello si sforzassero di non pensare all’imminente apocalisse. Non sempre riuscendoci.

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Durante le fasi di allenamento si scoprirà molto sulle Overlord, dal loro passato ai loro desideri, dalle loro personalità alle loro relazioni, il tutto rivelando che ogni protagonista va ben oltre il semplice ruolo di “demone potente”. Se da un lato avere personaggi così ben caratterizzati è estremamente piacevole, dall’altro vederli morire schiacciati dalla tremenda forza di Trillion, non lo è affatto. Tale dispiacere comunque non è che la riprova di quanto bene sia stato realizzato il tutto.

Riusciranno Zeabolos, Faust e le sei Overlord a respingere Trillion prima che questi divori l’Inferno, oppure cadranno tutti vittima del famelico mostro?

 

GAMEPLAY



Trillion: God of Destruction si potrebbe definire un dungeon crawler atipico, sebbene la definizione stessa poco si presti all’esperienza qui proposta. Gli esponenti del genere, di solito, prevedono l’esplorazione di grandi dungeon come principale attrattiva, su Trillion: God of Destruction invece si ci trova di fronte ad un’unica ed immensa boss battle, strutturata in modo simile a quanto visto su Guided Fate Paradox e il suo sequel.

Controllando un singolo personaggio (con eventuali compagni al seguito, comandati dalla cpu) si avanzerà, tutti in contemporanea, su una grande scacchiera in ogni direzione, diagonali comprese, mentre i nemici faranno di tutto per ostacolarvi. L’obbiettivo è danneggiare quanto più possibile Trillion mentre si evitano i suoi colpi, in modo da costringerlo a dormire per lenire le sue ferite e rallentare così la sua avanzata verso il cuore dell’Inferno. Attenzione però, perché quando le Overlord verranno sconfitte moriranno definitivamente, sacrificandosi eseguendo la propria mossa finale. Queste così dette Death Skill forniranno, a seconda di cosa deciderà il giocatore, aiuti diversi alle Overlord successive.

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La perma-death delle protagoniste conferisce agli scontri con Trillion un peso completamente diverso, spingendo il giocatore a valutare con estrema attenzione, prima, ogni giorno passato nel castello e, dopo, ogni suo spostamento in battaglia.

Durante le fasi di sonno (mediamente durano mesi) le Overlord staranno all’interno del castello per allenarsi, riposarsi o potenziarsi. Gli allenamenti standard consistono nella selezione di un dato esercizio che andrà ad accumulare dei punti che potranno successivamente venire spesi per aumentare le statistiche e imparare o potenziare le abilità (siano queste d’attacco o passive).
Oltre a questi, esistono altri due modi per ottenere punti da spendere: le battaglie contro Mokujin e l’esplorazione della Valley of Sword.

Il primo sono degli scontri di prova che si tengono una volta alla settimana contro quella sottospecie di Trillion di legno che vedete qui sotto. Esegue le stesse mosse dell’originale, ma con una forza ridotta, così da permettere al giocatore di prendere confidenza con i diversi attacchi, provare diversi approcci ed elaborare strategie efficaci.

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La Valley of Sword invece è un dungeon formato da un singolo piano generato casualmente, al suo interno si potranno trovare oggetti ed equipaggiamenti, ma bisognerà stare attenti perchè si avranno un numero limitato di turni al termine dei quali si verrà sbattuti fuori perdendo tutto il bottino.

Non a tutti piace dover livellare nei giochi, ma su Trillion: God of Destruction ogni passo avanti viene fatto avvertire concretamente dal giocatore (fin da subito si parte con statistiche nell'ordine delle migliaia e la crescita è esponenziale), rendendo così il processo estremamente appagante, sebbene l’impostazione così schematica rischi di apparire più monotona di quanto in realtà non sia. Un altro punto forte del sistema risiede nella totale libertà di personalizzazione lasciata ai giocatori, i quali potranno plasmare le proprie Overlord senza limitazioni di "classi prestabilite" o "predisposizioni specifiche". Tutte potranno diventare delle "potenti maghe", delle "resitenti guerriere" o delle "bilanciate paladine" poichè sarà il giocatore ad insegnare una ad una le mosse e abilità così come sarà libero di alzare singolarmente le statistiche che più lo aggradano.

Sebbene il gioco permetta di ricreare ogni volta la stessa build su personaggi differenti, Trillion non sarà altrettanto magnanimo. Proseguendo nella storia infatti, gli attacchi del Dio della Distruzione varieranno in modo piuttosto marcato, finendo per rendere meno efficaci alcune strategie che prima apparivano perfette.

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Gli allenamenti aumentano la stanchezza e quando sono affaticate le Overlord rischiano di ferirsi, ritrovandosi costrette a saltare gli esercizi per alcuni giorni. Per evitare che questo accada, sarà necessario riposarsi, dormendo per un’intera giornata (recuperando così molta stamina) o semplicemente passando del tempo con Zeabolos.

La seconda opzione è chiamata “Interact” e, in realtà, più che a recuperare serve per aumentare l’intimità fra il Grande Overlord e la demonessa di turno. Questo procedimento non solo permetterà di conoscere meglio la protagonista scelta, ma aumenterà anche gli Affection Point, una barra che in battaglia verrà consumata prima degli HP e MP. L’affetto (il cuore in alto a destra) può venire aumentato anche tramite regali di vario tipo, quelli perfetti inoltre sbloccheranno una scena unica.

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In poche parole Trillion: God of Destruction mette insieme l’attenzione per le relazioni fra i protagonisti tipico dei prodotti Idea Factory (notare che, stranamente vista l’origine del prodotto, non tutte le protagoniste potranno diventare partner) con un battle system profondo e sopra le righe che da sempre caratterizza i titoli NIS.

Il risultato ottenuto è un gioco intrigante da seguire e divertente da giocare, intuitivo ed immediato per quanto riguarda le meccaniche più basilari, ma che andando avanti richiede un’attenzione ed un impegno non indifferenti.

 

GRAFICA & AUDIO



 
Le artwork sono impeccabili, ogni personaggio è fortemente diverso dagli altri ed esprime in modo chiaro ed immediato le sue caratteristiche, alcune volte forse anche in modo troppo esplicito. I modelli 3D sono un po’ poveri, così come le ambientazioni, tuttavia sullo schermo non troppo grande della Playstation Vita fanno la loro più che discreta figura, in parte grazie anche allo stile adottato. Unica vera pecca, durante l’esecuzione delle Death Skill, si hanno pesanti cali di frame rate che minano un po’ l’epicità e drammaticità del momento.

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La parte audio è stata lasciata nelle sagge mani di Tenpei Sato, famoso per aver composto le ost di Disgaea e moltissimi altri titoli Nippon Ichi Software. La sua presenza risulta palese fin dalla presentazione iniziale che ricorda moltissimo quella di Disgaea 5 (con cui condivide anche la cantante). Le tracce comunque non sono molte e, per quanto orecchiabili, non risultano particolarmente incisive, eccezion fatta per la main theme, finendo per essere quasi completamente ignorate.

Ironia della sorte, più che alle musiche è probabile che al giocatore rimangano in testa i versi dei nemici o le frasi delle protagoniste. A questo proposito, la possibilità di scegliere fra il doppiaggio inglese o quello giapponese è stata molto gradita, anche perché una volta tanto le voci anglosassoni ben si sposano con i personaggi.


GIUDIZIO FINALE

 
Dover sacrificare le proprie compagne per la salvezza della propria casa fa avvertire al giocatore quanto la battaglia contro Trillion sia disperata. Tale effetto viene poi risaltato ancora di più quando si vede la vita del mostro (che rimane sempre la stessa nel corso di tutti i combattimenti) scendere troppo lentamente rispetto a quella delle Overlord. Comunque sia la soddisfazione che si prova nel veder cadere Trillion dopo tutte le perdite subite è indescrivibile.

In sintesi, Trillion: God of Destruction non è perfetto, ma è senza dubbio una piccola perla che condensa in sé le peculiarità di Idea Factory e Nippon Ichi Software, due software house tanto simili per le loro impostazioni quanto differenti nella realizzazione pratica.
La naturalezza con cui le meccaniche di gioco rafforzano la narrazione rendono il titolo una chicca che, chi apprezza una o l’altra casa, non può assolutamente lasciarsi scappare.