“Il più feroce assassino è il tempo, non risparmia nessuno” con questa lapidaria, e forte, affermazione inizia il racconto di Jack Joyce e quindi la nostra avventura in Quantum Break. Nel nuovo titolo di Remedy Entertainment, autori già di Alan Wake e Max Payne, siano chiamati a vestire i panni di Jack Joyce, fratello di William Joyce che, insieme al dottor Elton Meyer, ha dato il nome al campo di Meyer-Joyce che è alla base della teoria dei viaggi nel tempo su cui si incentra il gioco. Dopo 6 anni di assenza ci troviamo nuovamente a Riverport, la nostra città di nascita, perchè Paul Serene, amico di lunga data ed a capo della Monarch Solutions, ha bisogno del nostro aiuto e non ha nessuno di cui fidarsi. La multinazionale, basandosi sugli studi di William, è riuscita ha costruire una macchina del tempo, Paul ha quindi bisogno di noi per avviare il macchinario e dimostrarne il corretto funzionamento, questo esperimento non autorizzato si è reso necessario per  recuperare la situazione tesa che si è creata con gli investitori dopo alcune dichiarazioni allarmistiche di William. Come prevedibile, anche per dare il la alla storia, l’esperimento non sortisce gli effetti sperati da Paul ma dimostra quanto nostro fratello avesse ragione. Si crea così una frattura temporale che rischia di portare alla fine del tempo, come ulteriore effetto sia Jack che Paul vengono esposti al chronon, le particelle che sono alla base del campo di Meyer-Joyce, e questo gli dona il potere di controllare il tempo.


In Quantum Break, ultimo gioco di Remedy, potremo comandare il tempo

 
Quantum Break è il nuovo gioco di Remedy


Questo, in sintesi, è la trama Quantum Break, titolo dalle meccaniche atipiche, se da una parte abbiamo infatti un gameplay da sparatutto in terza persona misto ad un’avventura, dall’altra ci troviamo invece davanti ad una serie tv. Durante le fasi di gioco avremo le classiche sequenze animate con il motore di gioco, al completamento di ogni atto però avremo infatti la possibilità di affrontare delle decisioni importanti, che influenzeranno l’avanzamento della storia, ed a seguire delle sequenze filmate da 20/25 minuti che ci narreranno altre vicende dell’intricata trama. Questo misto tra gioco e serial ha portato Remedy e Microsoft ad investire molto anche nel casting del gioco. Ci troveremo quindi a giocare con un Jack Joyce modellato su Shawn Ashmore (Iceman negli ultimi X-Men e Mike Weston in The Following) mentre Paul Serene è stato affidato invece a Aidan Gillen (Petyr “Ditocorto” Baelish ne Il trono di Spade) ed il ruolo di William Joyce è andato a Dominic Monaghan (Charlie di Lost). I 3 sono poi stati affiancati da un cast formato da attori dalla lunga carriera, potremo quindi riconoscere altri volti noti per averli visti in serie tv e/o film.

Come detto, Quantum Break, nella parte videoludica, si sviluppa come un tps ben strutturato, a differenza però della maggior parte dei titoli del genere non integra, stranamente, la possibilità di sparare mentre si è in copertura dietro a qualche oggetto ma ci costringe ad uscire allo scoperto. Non sempre comunque la copertura può tenerci al sicuro, l’ambiente infatti presenta molti elementi soggetti a distruzione e quindi il riparo potrebbe non salvarci, in nostro aiuto quindi vengono i poteri temporali e tra questi ne troviamo uno che crea una bolla intorno a noi dove saremo un minimo più protetti e potremo recuperare le energie (che però non vengono quantificate da nessuna barra a video). I poteri sono di 3 tipologie, c’è la bolla che crea uno scudo intorno a noi, ci sono quelli offensivi che permettono di bloccare i nemici e poi quelli interattivi (richiamabile solo in luoghi e momenti prestabiliti) che servono a rivedere situazioni accadute o modificare l’ambiente così da poter proseguire. L’introduzione delle prime 2 categorie rende gli scontri vari e divertenti, il tutto viene poi amplificato anche dalla scelta di mostrare un’animazione al rallentatore quando si elimina l’ultimo nemico. La fase esplorativa è fondamentale per 2 motivi, la principale è la ricerca delle fonti di chronon, queste sono fondamentali per potenziare i poteri temporali e quindi facilitarci la vita durante l’avventura. Altro aspetto importante riguarda i vari collezionabili, sparsi per i livelli ci sono infatti numerosi documenti di varia natura (filmati, email o cartelli) che ci aiutano a comprendere meglio la trama oltre ad approfondire i personaggi.
 
Quantum Break


L’alternanza tra fasi giocate e filmate è ben gestita, ogni 2 ore circa di gioco, tanto dura ognuno dei 5 atti, ci si trova a fare una pausa che approfondisce la storia. Visto l’ottimo lavoro narrativo e la buona recitazione, con tanto di doppiaggio in italiano, gli intermezzi non risultano mai stancanti ma invogliano il giocatore a guardarli per prepararsi all’atto successivo. Negli ultimi giorni si è parlato molto della parte recitata, i filmati non sono presenti su disco ma vanno visti in streaming oppure, per chi giocherà lontano dalla rete o non gradisce questo sistema, si possono scaricare in un pacchetto da ben 75 giga (da aggiungere ai 45 circa dell’installazione del gioco), noi abbiamo optato per la prima soluzione e, salvo qualche sporadico scattino, è filato tutto liscio con una qualità visiva di alto livello, non abbiamo però avuto modo di testare la soluzione con linee ADSL lente.

Dal punto di vista tecnico, Remedy ha fatto un lavoro eccezionale, i modelli poligonali dei personaggi sono dettagliatissimi ed ottimamente animati, nelle cut scene (tutte in engine ovvero renderizzare in tempo reale lungo la partita) si può ammirare benissimo l’impegno profuso dal team finlandese a tal punto che si sfiora il fotorealismo. Anche gli ambienti hanno avuto una lavorazione di alto livello, soprattutto al chiuso si può ammirare una ricchezza di dettagli di prim’ordine. Il top, a nostro modo di vedere, riguarda però la resa dei problemi temporali, vedere tutto che si ferma improvvisamente con propagazioni di onde che deformano l’ambiente in maniera realistica ed il tutto senza alcun problema di fluidità ci ha colpiti più che favorevolmente. Nessun gioco è perfetto, graficamente quindi abbiamo qualche lieve problema che però non influisce sul giudizio assolutamente favorevole per quanto riguarda l’aspetto tecnico. Probabilmente per la tecnica usata per raggiungere l’uscita video a 1080p (vengono creati 4 frame a 720p e da questi viene renderizzata l’immagine visualizzata in TV), o forse per qualche filtro applicato, ma capita in alcune scene di assistere ad un po’ di effetto sia intorno ai personaggi quando si muovono.
Altro  problema riguarda le texture, può capitare di vedere qualche lieve ritardo nel passaggio tra quelle in bassa risoluzione, usate quando i modelli poligonali sono più lontani, e quelli in alta risoluzione, per gli oggetti più vicino, ma niente di eccessivo. Per correttezza dobbiamo segnalare altri 2 problemi, di cui uno abbastanza pesante e fastidioso, che però non abbiamo considerato in fase di giudizio perché non l’abbiamo riscontrata in prove di altri colleghi guardando gli streaming delle ultime 2 settimane. Entrando nello specifico, quello più lieve riguarda la visualizzazione di alcune fonti luminose anche attraverso corpi solid, alle volte questo si risolveva dopo pochi istanti (quasi a simulare la persistenza dell’immagine sulla retina) mentre altre era fisso. Quello più grave invece è sempre legato alle sorgenti luminose, in alcune situazioni capitava che queste fossero gestite male abbagliando il giocatore e rendendo lo schermo bianco. Come detto, non abbiamo riscontrato questi problemi in altre copie, avendo installata la dashboard in versione beta ed essendoci già stati problemi passati tra alcuni giochi e le beta del sistema operativo, riteniamo che il problema sia legato a questo e risolvibile con una patch o aggiornamento dell’os.

quantum break recensione 3

Il comparto sonoro è all’altezza di quello visivo. La colonna sonora, composta da brani elettronici, è molto bella e ben si adatta alla situazione. Anche a livello di sound design è stato fatto un ottimo lavoro, non parliamo solo di effetti legati agli spari ma piuttosto l’atmosfera creata con i suoni che ci circondano in alcune situazioni e che ben ricreano la sensazione della frattura temporale che rischia di arrivare ad un punto critico. Da segnalare poi il buon lavoro di doppiaggio, sia il gioco che la serie tv sono in italiano con voci azzeccate.

Negli ultimi giorni sono circolate alcune voci un po’ allarmistiche riguardo la longevità di Quantum Break, il titolo è composto da 5 atti della durata media di circa 2 ore, come detto invece ogni parte filmata dura sui 20/25 minuti. In totale ci vogliono più o meno 11/12 ore la prima volta che lo si affronta se si vuole cercare tutti i contenuti e si leggono i vari documenti, riteniamo la durata giusta per un titolo che è comunque rigiocabile vista la presenza di alcuni bivi lungo la storia, questo vi dovrebbe portare a fare almeno un paio di partite così da vedere tutte le sfaccettature offerte dagli sceneggiatori.

Quantum Break è un titolo sicuramente da consigliare e che non delude le grandi aspettative che c’erano, da questo punto di vista Sam Lake ed i ragazzi di Remedy hanno fatto assolutamente centro. Chi possiede un’Xbox One e non ama molto il genere dovrebbe comunque dargli una possibilità, siamo davanti ad uno dei titoli tecnicamente migliori della generazione affiancato da una trama avvincente e ben narrata oltre a meccaniche di gioco molto divertenti. Il tutto risulta ben strutturato e divertente anche grazie ad un’intelligenza artificiale buona, i nemici non rimangono fermi ad incassare i colpi ma cercheranno di aggirarvi ed organizzarsi per potervi sopraffare.