Sono passati ormai diversi anni da quando sul mercato videoludico irruppe Minecraft, un titolo sandbox in tre dimensioni in cui il giocatore può costruire o modificare il mondo di gioco utilizzando dei cubetti di pixel. Molti ai tempi associarono i mondi cubettosi del titolo Mojang ai classici mattoncini LEGO, nel frattempo giunti sugli schermi grazie alle avventure videoludiche proposte da Traveller’s Tales. Era inevitabile che prima o poi i due mondi si incontrassero, e finalmente dopo un paio di anni passati in early access su Steam il cerchio si chiude. Traveller’s Tales e LEGO, sotto etichetta Warner Bros. Games, propongono il loro sandbox: LEGO Worlds, disponibile anche su PlayStation 4 ed Xbox One oltre al già citato PC, e più avanti atteso pure su Switch.
 
 
ll primo impatto è decisamente familiare. Il nostro personaggio, una minifigure vestita da astronauta, precipita su un piccolo mondo ispirato dalla serie Lego Pirates. L’astronave rimane pesantemente danneggiata dallo scontro col terreno e serviranno 3 mattoncini d’oro per ripararla e tornare fuori dall’atmosfera. Ci troviamo dunque a comandare un personaggio all’interno di un mondo costruito interamente in mattoncini, in modo molto simile a quanto già visto nei precedenti titoli e soprattutto in LEGO City Undercover. Inizia così il breve tutorial che ci condurrà passo per passo nel magico mondo di LEGO Worlds e che tramite la voce di Claudio Moneta ci spiega al meglio tutti gli aspetti fondamentali del gioco.

Parlavamo di tre mattoncini dorati. Tutto ruota intorno a questo particolare elemento, in quanto accumulandoli risolvendo le varie missioni proposte sarà possibile avanzare di livello per sbloccare i mondi di dimensioni maggiori, l’editor per poter costruire il proprio pianeta da zero, recuperare nuovi strumenti e così via.
Altro elemento di gameplay con cui faremo subito conoscenza sono le quest, ovvero il modo principale per recuperare i golden brick. I personaggi sparsi per la mappa avranno delle richieste da fare, che possono essere molto semplici come duplicare animali fino a cose ben più complesse come costruire da zero edifici rispettando le richieste del committente. Portando a termine queste missioni sarà possibile ottenere sia mattoncini dorati che nuovi oggetti. Questi ultimi, che inizialmente possono sembrare inutili, sono in realtà importantissimi perché avanzando nel gioco non sarà raro trovare qualche personaggio alla triste ricerca del suo oggetto perduto, disposto a dare oro nel caso venga ritrovato.

Il primo strumento di cui disporremo è lo strumento scoperta. Serve ad analizzare alcuni elementi per poterli immagazzinare in una sorta di catalogo, da cui è possibile clonarli senza alcuna limitazione. Sarà così possibile copiare una capra (non prima di averla fatta amica dandole da mangiare il frutto che vuole) riempiendo un recinto, ma anche costruirsi un’autovettura scansionata in qualche mondo precedente o un albero di una determinata specie e così via. Lo stesso aspetto del nostro personaggio sarà personalizzabile scansionando gli NPC ed indossandone gli “abiti”. Per scansionare dovremmo premere il tasto A (il titolo è stato giocato tramite il pad di Xbox One, usando tastiera e mouse i comandi sono generalmente più ostici) e mirare con lo stick destro, ne consegue che sbloccare quei pochi animali che si muovono velocemente non sia molto agevole, in quanto entrambi i comandi sono azionati con lo stesso pollice. 
È pure possibile imbattersi in grossi scrigni, che contengono le istruzioni per costruire oggetti molto più complessi come torri o fienili, che verranno aggiunti a loro volta all’elenco di cui sopra.
 


Procedendo con il tutorial sbloccheremo altri strumenti, che permettono di cambiare colore e materiale ad intere zone tramite una pistola simil-Splatoon, modificare il terreno creando o livellando colline, eliminare blocchi interi e così via, fino alla possibilità di costruire da zero qualsiasi cosa (o quasi, poi vedremo perché) tramite la costruzione libera.
Raccolti 10 mattoncini dorati passando tra cavernicoli e colline fatte di ciambelle e gelati il tutorial terminerà e potremo finalmente dedicarci alla pura esplorazione dei tantissimi mondi, generati proceduralmente da LEGO Worlds. E qui iniziano i problemi.
A questo punto il giocatore rimane pressoché solo, con l’unico ausilio della mappa in alto a destra. In modo pressoché casuale compariranno sulla stessa i tanto agognati pezzi dorati, e non resterà dunque che portarsi in quella zona per cercare il modo di venirne in possesso. A volte capita che il personaggio che ci chiede una mano si trovi sulla cima di un albero o addirittura incastrato dentro altre costruzioni e non accessibile, per cui il rischio di non poter ottenere l’ambita ricompensa esiste, anche perchè alcune quest devono essere portate a termine entro un certo tempo, e non è così sicuro riuscire a raggiungerle prima che sia troppo tardi. Ad esempio se dobbiamo salvare una donzella attaccata da 2 lego-zombie cheerleader, arrivare tardi vuol dire vederla finire smontata.
Per raccogliere velocemente mattoncini dorati c'è però una scorciatoia, scavare. Osservando la mappa ci sono aree in cui sono disseminati vari forzieri. Scavando il terreno (molto in profondità) in prossimità dei fasci di luce gialla che emergono dalla superficie si accederà a gallerie sotterranee in cui troveremo scrigni contenenti pezzi dorati in buona quantità, riuscendone a raccogliere anche decine in poche ore. 

Il gameplay è tutto qui: cercare nuovi oggetti da scambiare e continuare ad accumulare ricchezze per passare di grado. La costruzione vera e propria è alla fine puramente estetica ed oltre alla soddisfazione personale di aver creato qualcosa di speciale non porta molto di più. Inoltre non è raro trovare la stessa quest più volte, soprattutto nelle prime ore quando i biomi a disposizione non sono molti, rendendo monotono il procedere nel gioco. A titolo esemplificativo la stessa casa sull’albero è stata richiesta quattro volte dalla stessa “venere dei boschi” nell’arco di sei diversi mondi… Il titolo stesso suggerisce infatti di copiarla in toto con l’apposito strumento, così da poter completare in futuro la missione con poco impegno, ma anche con relativa soddisfazione.
Durante la notte sarà possibile scambiare la moneta di gioco (i classici mattoncini tondi dei titoli Traveller’s Tales) con altri oggetti, cuori di salute aggiuntivi e così via, tramite una mongolfiera-negozio che atterra dopo il tramonto.
È anche possibile condividere l’esperienza con un amico sia in locale che online, ma nel secondo caso soltanto tramite invito e non con sconosciuti, per cui il multiplayer cooperativo risulta di difficile fruizione.
 

Anche la costruzione da zero è sì appagante, ma alla lunga non del tutto soddisfacente. Non è possibile creare tutto ciò che ci passa per la testa in quanto i pezzi possono essere posizionati soltanto dritti, e non ad esempio inclinati a 90 gradi come spesso accade con i set veri. È invece possibile farli fluttuare per costruire oggetti sospesi. I comandi dell’editor sono piuttosto complessi usando il gamepad, e può capitare di sbagliare posizione o rimuovere pezzi costringendoci a sistemare gli errori. Inoltre i pezzi a disposizione sono inizialmente pochi, e per sbloccarne altri è necessario rincorrere delle creature verdi chiamate “combinaguai” ed atterrarli. L’inseguimento dopo poco diventa molto ripetitivo, ed i pezzi da sbloccare sono decine e decine, per cui è facile capire come la cosa alla lunga possa risultare noiosa. Fortunatamente per terminare le missioni di costruzione sono sufficienti i pezzi disponibili di default.

L’aspetto sicuramente più appagante di LEGO Worlds riguarda le ambientazioni e la loro rappresentazione all'interno dei vari mondi, soprattutto sbloccando quelli di dimensioni maggiori che fondono più locations insieme. Trovarsi in una savana, tra giraffe ed elefanti al tramonto, che sfuma gradualmente in un paesaggio artico ed ammirare fuori dalla terraferma uno stupendo mondo subacqueo da esplorare è veramente notevole e non smette di incantare ogni volta che si cambia pianeta, passando dalle piramidi egizie a paesaggi montani, a foreste e così via. La realizzazione tecnica è pregevole, anche se non raggiunge le vette di LEGO Star Wars Il Risveglio della Forza (in cui però si usavano anche scenari più realistici e non esclusivamente costruiti con i pezzi LEGO),  ed unita al doppiaggio di ottima caratura rendono l’aspetto tecnico il lato migliore del titolo. Rimangono dei problemi, oltre che come detto con la sintesi procedurale, anche con la telecamera che tende a rimanere impallata in zone strette; a tal proposito tramite i trigger è possibile aumentare e ridurre lo zoom e passare anche alla visuale in prima persona.
 
LEGO Worlds poteva diventare il sand box definitivo, ed invece lascia un po'di amaro in bocca in quanto non è stato sfruttato al meglio il brand di Billund. Alcuni bug e l’eccessiva ripetitività dell’azione di gioco non trasforma un bello e piacevole esercizio di stile in un capolavoro degno di essere ritenuto la quintessenza del mattoncino virtuale. Rimane comunque un’esperienza da provare, soprattutto per i videogiocatori che apprezzeranno l’aspetto esplorativo del gioco e le sue bellissime visuali o quello più puramente di costruzione. Anche in considerazione del prezzo budget a cui viene proposto si tratta sicuramente di un titolo da consigliare, soprattutto se destinato a dei mastri costruttori in giovane età o utilizzato come introduzione per gli altri titoli della serie LEGO di Traveller's Tales.