Quando si parla di dungeon crawler oggigiorno si pensa a rpg action nel quale, dopo aver creato un personaggio, si entra in ambienti generati proceduralmente ed in tempo reale si massacrano ondate di nemici in un tripudio di distruzione e bottino (come nel recente Diablo 4), tuttavia gli esperti sanno che le origini del genere affondano le radici in tempi molto più antichi, quando ci si avventurava in dungeon con una visuale in prima persona e si affrontavano difficili scontri a turni dove ogni scelta andava ponderata con cura perché la morte poteva essere sempre dietro l'angolo ed è proprio a questo tipo di esperienza a cui puntavano gli sviluppatori di ginolabo con il loro SoulVars, un titolo particolare a metà tra tradizione e novità che, come vi racconteremo nella nostra recensione, è riuscito solo a metà nel suo compito.
 
Per quanto trasudi stile da ogni poro, SoulVars è un'opera che non riesce a convincere fino in fondo

Di norma questa sarebbe la sezione dove (ndr. perlomeno io sotto sottoscritto) vi parlo della trama del gioco, ma uno dei problemi del titolo emerge già da qui: la trama di SoulVars è infatti estremamente misteriosa e non lo diciamo nel senso positivo del termine, passerete circa le prime 3 ore di gioco a tirare dritto ottenendo informazioni sparse qua e là cercando di capire cosa effettivamente stia succedendo e non sarà raro affrontare interi dungeon senza sapere perché lo state facendo; tolto questo senso di smarrimento iniziale verremo a sapere che la società è al collasso a causa dell'invasione di mostri chiamati Dominator, che non si stanno facendo molti scrupoli a divorare tutti gli umani a cui vengono incontro o peggio, infettarli con il loro virus e trasformarli in loro simili, l'unica via di salvezza contro questa minaccia è rappresentata dalla criptica società DDO, che si impegna a schierare in battaglia degli individui chiamati Soulbearers, persone venute al mondo con una seconda anima ed in grado di utilizzarla per brandire fenomenali poteri e trasformarsi in esseri in grado di distruggere senza problemi i Dominator; in tutto ciò noi seguiremo le vicende di Yakumo, un ragazzo dal passato misterioso unitosi da poco al DDO che decide di sfruttare questa sua connessione con la società per scoprire di più sulle sue origini.
 
La trama del gioco ci mette davvero tanto tempo a decollare

Dal punto di vista del gameplay SoulVars propone un interessante mix di gdr dungeon crawler e deckbuilder, muovendoci per le aree di gioco (con una mappa che verrà scoperta solo man mano che la navigheremo, nel pieno stile del genere) di tanto in tanto partirà uno scontro casuale con un gruppo di Dominator, per affrontarli il nostro team dovrà avvalersi dei SoulBit, delle sorte di "carte digitali" con un elemento che saranno più o meno efficaci contro il nostro bersaglio e sarà proprio la loro efficacia la chiave del combat system, in quanto colpire un nemico con un elemento a cui è debole ci consentirà di utilizzare più SoulBit nella nostra prossima azione, dando via anche alle spettacolari Arti eseguibili combinadone due o più specifici, qualora inoltre dovessimo "terminare le carte" nel nostro mazzo potremo sacrificare il 25% dei nostri punti vita per richiamarle nuovamente, oppure spendere gli SP per evocarne specifiche, magari per completare un'arte di cui abbiamo già un pezzo.
A differenza degli altri titoli del genere deckbuilder il gioco integra l'ottenimento di nuove carte nella meccanica gdr in maniera perfetta: ogni elemento che andremo ad equipaggiare sul nostro personaggio, sia esso l'arma, l'armatura o l'accessorio, ci fornirà delle nuove carte, nelle armi sarà inoltre possibile inserire dei modificatori con effetti aggiuntivi; completando gli scontri con i nemici otterremo inoltre una valuta aggiuntiva che ci permetterà di sviluppare la cintura dei protagonisti, al quale è direttamente legato l'ottenimento di nuove statistiche o abilità, tuttavia per poterle sbloccare dovremo ottenere prima un certo livello di Sintonizzazione, che crescerà man mano che vinceremo gli scontri, inoltre durante la storia ne troveremo altre, per poter personalizzare in maniera interessante lo stile di combattimento di ogni singolo individuo del party.
 
Una volta padroneggiato il combat system regala molte soddisfazioni

Se in sede di apertura abbiamo fatto una leggera critica alla trama purtroppo siamo costretti a farne un'altra anche per quanto riguarda il gameplay: durante il breve tutorial abbiamo infatti avuto la sensazione costante che qualche elemento mancasse e sfogliando la guida interna del gioco abbiamo potuto costantare come circa oltre metà delle meccaniche dell'intera produzione non fosse spiegata in tal sede, cose tra l'altro importanti come il sovraccarico (che permette di stordire gli avversari per un turno), come sviluppare i personaggi e tante altre cose, fattore che ci ha fatto seriamente chiedere il perché di questa mancanza in un titolo già così complesso di suo.
Dal punto di vista grafico il titolo si difende piuttosto bene, la pixel art è infatti molto apprezzabile e ben realizzata, tuttavia ci siamo nuovamente chiesti il perché dell'attivazione di default dei due filtri grafici, il primo che sembra rendere il titolo riprodotto su una TV a tubo catodico ed il secondo che rende i colori più accesi, in quanto questi due vanno a cozzare clamorosamente e, soprattutto il primo, regala un'esperienza davvero fastidiosa.
 
 
SoulVars è una produzione che ci ha lasciato piuttosto perplessi: se da un lato abbiamo infatti un combat system ben stratificato e dalle molteplici possibilità ed una trama che tutto sommato risulta godibile, dall'altro abbiamo questo costante alone di mistero che sembra voler privare il giocatore di informazioni che invece risulterebbero fondamentali per il godimento dell'esperienza complessiva e vanno ad intaccare la godibilità generale di un prodotto altrimenti molto valido.