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Bello e poetico: una avventura di stampo classico, ma rivista per essere moderna e al passo con i tempi, almeno dal punto di vista del gameplay. Non richiede particolari abilità, non vi sono real time events, si tratta solo di parlare con i personaggi, esplorare e in caso riavvolgere e fare le cose meglio. Difficile? No, non lo è, per nulla, ho potuto giocare in tranquillità con mia moglie, che non è una videogiocatrice, e gustarci il gioco con soddisfazione.

Siamo in una piccola cittadina americana costiera, Arcadia Bay in Oregon, popolare per un’importante scuola di fotografia, la Blackwell. Voi, una ragazza tornata dopo qualche anno vissuto lontano, siete una promettente fotografa, un po’ incasinata come lo sono un po’ tutti i ragazzi. Casualmente rincontrate una vecchia e carissima amica di infanzia, riuscendo a malapena a riconoscerla da tanto che è cambiata. L’incontro non è dei più felici, visto che la vedrete morire davanti ai vostri occhi. L’evento vi sciocca così tanto che scatena i vostri poteri, ovvero la facoltà di tornare indietro nel tempo. Da lì partirà il viaggio di “Super Max” per salvare Chloe e i suoi amici, davanti ad alcuni fatti misteriosi che turbano la tranquilla Arcadia Bay.

Il gioco come accennato è una avventura focalizzata in primis sui dialoghi e sull’esplorazione. Non propone azione e nemmeno questi grandi rompicapi o enigmi, anzi, direi che proprio non ce ne sono. L’unica vera difficoltà è il collezionare le fotografie, per concludere il gioco al 100%, tutto il resto non richiede particolare abilita, piuttosto viene stimolato il vostro lato empatico. Il sistema di riavvolgimento del tempo è divertente, vi capiterà di tornare indietro più volte per scegliere ogni opzione possibile, ciononostante dovrete poi scegliere una strada, che ovviamente avrà delle conseguenze. La meccanica di riavvolgimento è interessante e lo scoprirete sin da subito. Dialoghi e situazioni si concretizzano in una attenta caratterizzazione psicologica dei personaggi, caratteristica in cui "Life is Strange" eccelle. Maxine è veramente adorabile, così come imparerete ad affezionarvi ad alcuni personaggi, arrivando ad odiarne altri. La trama è ben strutturata, con colpi di scena forse un po’ pilotati e facili da prevedere, e finisce in modo davvero intelligente. Vi è qualche pausa a metà, che fa calare un po’ troppo il ritmo al gioco e lo rende meno interessante di quanto avrebbe potuto essere, ma si riprende molto bene nel finale. Lo finirete in una decina di ore giocando con calma.

Dal punto di vista tecnico il gioco alterna a fondali veramente ispirati e musiche stupende a dei modelli fisici per i personaggi un po’ non al passo con la tecnologia attuale. Si arriva anche a bug piuttosto evidenti negli ultimi capitoli, con labiali per esempio che non seguono i dialoghi. La regia è invece veramente fenomenale, così come lo è la sceneggiatura.

I difetti tecnici di cui sopra non vi impediranno di godervi questa splendida avventura, che tra l’altro ha un costo contenuto.
Imperdibile e da giocare, voglio assolutamente altri titoli come questo.