Persona Q2: New Cinema Labyrinth - Recensione

Il crossover della serie Persona in salsa Etrian Odyssey torna con un nuovo capitolo

di Viroro

Persona Q2: New Cinema Labyrinth è l'ultimo spin off della serie di JRPG Persona targata Atlus, diventata più popolare che mai a seguito della pubblicazione di Persona 5 e riconfermando la serie come molto più di successo del suo progenitore, la serie Shin Megami Tensei. La sottoserie Persona Q (iniziata con Persona Q: Shadow of the Labyrinth nel 2014) ha una posizione particolare comparata ad altri spin off di Persona in quanto mantiene gli elementi da JRPG tipici della serie, ma trasponendoli in un sistema di dungeon crawler in prima persona chiaramente ispirato ad un'altra prolifica serie Atlus, Etrian Odyssey, cosa che rende Persona Q e Persona Q2 effettivamente degli spin off di due serie Atlus, unendo le caratteristiche di entrambe. Il primo esperimento di questa particolare sottoserie (incentrato sul cast di Persona 3 e 4) si è dimostrato un titolo piuttosto valido nonostante qualche imperfezione notevole, come la nostra recensione di allora aveva sottolineato. Viene da sé chiedersi quindi come questo seguito, che aggiunge i protagonisti di Persona 5 come personaggi focali della vicenda, risulti al confronto con il suo predecessore.
 
Persona Q2: New Cinema Labyrinth - Recensione

Per chiunque non fosse familiare con le due serie Atlus summenzionate, Persona è una serie di JRPG ambientati principalmente nel Giappone dei giorni nostri, prendendo ispirazione dall'opera dello psicologo Carl Jung come base per la propria mitologia condivisa (in particolare il concetto di "Persona" come maschera per affrontare le difficoltà della vita), con forme diverse a seconda dei temi trattati dal gioco, nel caso di Persona 5 rappresentando una ribellione contro gli abusi di potere della società da parte di un gruppo di "ladri fantasma" capaci di cambiare il metaforico cuore delle persone tramite dei veri e propri 'colpi' nell'inconscio delle loro vittime. La serie di Etrian Odyssey è invece basata su meccaniche di tipo dungeon crawler a tema fantasy ispirata a classici come Wizardry e Dungeon Master, con un'enfasi sul creare un proprio party di avventurieri ed esplorare vari piani di dungeon zeppi di trappole e nemici, disegnando una propria mappa del percorso attraversato.

La trama del gioco vede i ladri fantasma ritrovarsi bloccati in un misterioso cinema, incontrando la curatrice Nagi ed una misteriosa ragazza di nome Hikari. Incapaci di evadere, i protagonisti si ritrovano costretti ad esplorare dei mondi basati sui film disponibili nelle sale del cinema, tutti accomunati da temi di oppressione e rinnegamento dell'individualità. Esplorando il mondo dei film, gli eroi di Persona 5 si ritroveranno ad incrociare la strada dei loro predecessori di Persona 4 e 3 (inclusa la protagonista femminile di quest'ultimo titolo, finora relegata solo al remake per PSP) e gli immancabili addetti della Velvet Room, cercando di scoprire quale sia la misteriosa connessione tra i film e Hikari nella loro ricerca di una via d'uscita dalla loro situazione. Al contrario di Shadow of the Labyrinth, Persona Q2 non permette una scelta tra due punti di vista alternativi, posizionando i ladri fantasma come veri e propri protagonisti delle vicende, cosa resa evidente anche dalle schermate di dialogo e dai menù del gioco, il cui stile richiama con molta più evidenza quello di Persona 5 oltre all'uso di leitmotiv come Life Will Change in momenti appropriati. Altra differenza con il titolo precedente è anche una maggiore connessione tra la trama dello spin off e quella dei titoli della serie regolare, dai film basati su elementi vari dei titoli coinvolti a riferimenti sia specifici che obliqui a eventi dei titoli di origine dei vari personaggi.

Da un lato, questa scelta permette la formazione di una narrativa più forte del suo predecessore e un più grande senso di unità dello spin off nei confronti della serie, ma dall'altro questo significa che la storia richiede una familiarità abbastanza pronunciata con gli altri titoli, nonostante alcuni tentativi di introdurre i vari personaggi in maniera rapida ed il fatto che la trama di Persona Q2 sia completamente indipendente da quella del suo predecessore. Le prime ore di gioco, in particolare, non spendono molto tempo nello spiegare i dettagli più fini di come i ladri fantasma si siano formati o altre informazioni non immediatamente pertinenti di Persona 5, quasi presumendo che il giocatore ne sia già a conoscenza e non necessiti di ulteriore infarinatura. Questo significa che, per quanto la trama principale del gioco sia perfettamente godibile senza conoscenza dei titoli di origine, un giocatore poco versato nella serie dovrà fronteggiare parecchi grattacapi per poter seguire tutto con chiarezza, soprattutto a fronte di una mole di testo che alle volte tende ad essere eccessiva. Per chiunque abbia la conoscenza necessaria, tuttavia, Persona Q2 è esattamente ciò che qualunque fan della serie possa chiedere: fanservice puro e semplice per permettere a tutti i loro personaggi favoriti di incontrarsi ed interagire insieme. A livello di trama, Persona Q2 è quindi un gioco più indicato a fan sfegatati di Persona piuttosto che a neofiti interessati a scoprire una nuova serie.
 
Persona Q2: New Cinema Labyrinth - Recensione

Per quanto riguarda le meccaniche di gioco, Persona Q2 prende come base il gameplay di Etrian Odyssey in quanto ad esplorazione, mentre il combattimento deve la sua struttura ai titoli della serie principale. L'esplorazione ha luogo in prima persona all'interno dei vari dungeon, con il movimento ristretto ad una griglia che permette un solo passo alla volta. Questa limitazione deve la sua origine a una delle caratteristiche principali di Etrian Odyssey: la presenza dei F.O.E., eccezione agli incontri casuali e nemici esponenzialmente più potenti di qualunque altro nel dungeon dai quali il giocatore deve cercare di tenersi alla larga. I F.O.E. aggiungono un livello di sfida ulteriore all'esplorazione, costringendo i giocatori a tenere d'occhio i movimenti dei propri avversari e pianificare il modo migliore per superarli senza uno scontro. Ogni dungeon è strutturato in un certo numero di piani da esplorare, fino al raggiungimento di un boss a conclusione del tragitto. Il combattimento vede il giocatore controllare un gruppo di cinque personaggi, con eroi e nemici suddivisi in una prima linea (Front row) e le retrovie (Back row): i personaggi in prima linea avranno la possibilità di attaccare i nemici su entrambi i piani a costo di essere più vulnerabili ad attacchi, mentre i personaggi nelle retrovie saranno meno a rischio di essere colpiti ma senza la possibilità di utilizzare attacchi fisici nei confronti dei nemici nelle rispettive retrovie, eccetto per l'utilizzo di attacchi magici o di attacchi fisici a lunga gittata.
 
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Va da sé quindi che la nicchia di ogni personaggio gioca un ruolo fondamentale nel decidere la posizione da utilizzare, e con un totale di ventisei personaggi giocabili (più tre 'navigatori' capaci di sfruttare abilità speciali tramite un'apposita barra), non c'è che l'imbarazzo della scelta nelle opzioni da utilizzare. Altro importante elemento del sistema di gioco è il Boost, ovvero uno stato monoturno che permette l'utilizzo di attacchi potenziati e a costo zero a seguito di un colpo critico o dopo aver sfruttato una debolezza elementale, ponendo un'alta enfasi sul controllare il ritmo dello scontro e sfruttare ogni debolezza possibile senza essere colpiti, in quanto ogni personaggio in Boost perde il suddetto stato una volta ricevuti danni. Altro elemento da tenere in considerazione sono gli 'Unison attacks', speciali attacchi che avvengono solo con la combinazione giusta di membri del party ed ulteriore incentivo a sperimentare con team di personaggi diversi.

Ogni personaggio è dotato di una Persona principale (Main Persona) che definisce il suo ruolo, ma a ognuno di essi può essere accompagnata una Persona secondaria (Sub Persona) capace di dare ulteriore abilità e migliorie alle statistiche, fornendo un'ulteriore dimensione strategica da tenere d'occhio e la possibilità di rendere ogni personaggio versatile con il giusto approccio. Grande pecca del sistema è, tuttavia, il fatto che solo i personaggi direttamente coinvolti in battaglia e non sconfitti otterranno punti esperienza, obbligando i giocatori a ruotare i personaggi spesso in caso vogliano tenere il livello di tutti sulla stessa media, oltre a una carenza di strumenti capaci di ripristinare SP per l'utilizzo di tecniche magiche, in particolare all'inizio del gioco. A differenza di Shadow of the Labyrinth, uscire da ogni labirinto (tornando all'entrata o tramite l'utilizzo dell'oggetto Goho-M) farà rimettere in sesto tutti i personaggi scelti per il proprio team, permettendo un approccio mordi e fuggi dell'esplorazione al costo di un lieve tedio. Nonostante questo, i cinque livelli di difficoltà proposti permettono una sfida adatta ad ogni giocatore, soprattutto tramite la possibilità di cambiare ognuno di essi in ogni momento eccetto per il più alto, Risky.
 
Persona Q2: New Cinema Labyrinth - Recensione

Anche a livello puramente tecnico, Persona Q2 è un gioco di ottima fattura. La grafica super deformed mantiene ogni personaggio perfettamente riconoscibile nonostante una notevole carenza di poligoni per alcuni modelli (in particolare per quelli di ritorno dal precedente capitolo), ognuno dei quali ha mantenuto il proprio modello con alcune eccezioni (come il divertente costume da popcorn di Theodore), e il gioco offre una notevole varietà di situazioni da affrontare tramite i vari film, passando da ambienti urbani a giungle a futuri distopici, solo per menzionarne alcuni. La maggior parte dei dialoghi avviene su sfondi statici con i modelli dei personaggi sovrapposti durante le azioni, ma vi sono molte apprezzate deviazioni nel corso del gioco in veri e propri filmati ed anche scene in stile anime per i momenti più importanti. Persona Q2 non offre il 3D stereoscopico come molti titoli recenti per la console e anche il suo predecessore, ma l'assenza non è per niente notevole a fronte della qualità della presentazione.

Per quanto riguarda il comparto sonoro, il gioco si dimostra dello stesso livello della sua serie madre, con un numero di orecchiabili ed eccitanti musiche perfettamente adatte ad ogni situazione, ed è notevole la presenza dei cantanti associati ad ognuno dei titoli Persona coinvolti per donare a ognuno dei temi di combattimento un'identità affine a quella dei titoli d'origine, cosa che rende la possibilità di selezionare a piacimento la musica di sottofondo per gli incontri casuali del gioco un'opzione particolarmente apprezzata. Piuttosto grave è tuttavia l'assenza di un doppiaggio inglese, tipicamente presente per Persona ed i suoi vari spin off (tra i quali figura anche Shadow of the Labyrinth), che insieme alla sola presenza della lingua inglese come opzione per i testi riduce ulteriormente la nicchia di possibili interessati per un gioco che già di per sé non è per tutti.

Nonostante l'ottima presentazione e il buon gameplay, Persona Q2 dimostra alcuni problemi piuttosto vistosi, alcuni dei quali mutuati dal suo predecessore, e il più grosso è sicuramente la scarsa portabilità del titolo. Il gioco infatti non solo non permette di salvare durante l'esplorazione dei dungeon, ma ha, come già menzionato prima, un numero di cutscene che tirano estremamente per le lunghe, arrivando a durare persino dai venti ai quaranta minuti nei casi più eclatanti. Sebbene la trama sia piuttosto ben scritta e le interazioni tra i vari personaggi davvero divertenti da seguire, New Cinema Labyrinth non è un gioco indicato a qualcuno che può permettersi solo brevi sprazzi di tempo per giocare, anche approfittando della modalità riposo del 3DS. Il numero di opzioni a disposizione del giocatore rischia poi spesso di essere esagerato, tra le possibili Sub Persona da equipaggiare allo sperimentare con le varie formazioni possibili, soprattutto dal secondo dungeon in poi con il numero di protagonisti reclutati esponenzialmente più alto.

Non vi sono vere e proprie scelte 'sbagliate' e ogni personaggio può essere sfruttato bene, ma non è difficile immaginare che un giocatore poco avezzo possa avere problemi a scegliere il proprio team ideale. Detto ciò, la difficoltà è piuttosto generosa e il giocatore ha sempre un'idea chiara di quando dovrà affrontare un incontro casuale grazie a un utile contatore al lato dello schermo, oltre alla possibilità di acquistare Goho-M a un modico prezzo sin dall'inizio dell'avventura. Tale accorgimento non significa che il dover lavorare duro per tenere tutti i personaggi all'incirca dello stesso livello sia meno frustrante, ma è sicuramente un elemento apprezzabile per rendere l'avventura più accessibile. Per via della più contenuta difficoltà, il gioco è leggermente meno longevo del suo predecessore, raggiungendo tra le 40 e le 45 ore in caso di un playthrough poco impegnato, ma le varie migliorie al sistema garantiscono che il tempo speso all'avventura sia molto meno frustrante rispetto a Shadow of the Labyrinth, anche con qualche necessità di backtracking e grinding di troppo nei casi peggiori.
 
 
In conclusione, Persona Q2: New Cinema Labyrinth rappresenta un chiaro miglioramento nei confronti del suo precedessore, mantenendo un alto livello di fattura tecnica sul piano del gameplay, presentazione grafica e colonna sonora, con una storia meglio focalizzata ed una sana dose di fanservice per ogni fan della serie. Un gioco che rappresenta un'ottima introduzione per dungeon crawler in prima persona anche con qualche imperfezione di gameplay e dialoghi di troppo, ma che tra l'assenza di un doppiaggio inglese, una trama che rischia di perdere i non affezionati e l'appartenenza a un genere di nicchia potrebbe non dare a questo titolo un grande appeal per i giocatori al di fuori dei fan della serie. Chiunque sia interessato a provare New Cinema Labyrinth, tuttavia, non rimarrà deluso da ciò che il titolo Atlus ha da proporre.


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