Persona Q: Shadow of the Labyrinth è uno spin off della famosa serie di JRPG di Atlus Persona, che, a sua volta, era nata come uno spin off di Shin Megami Tensei. In Persona Q, Atlus ha voluto provare qualcosa di nuovo per la saga. Il gioco è infatti una sorta di crossover tra Persona ed Etrian Odyssey, altra serie molto famosa della medesima software house. Il risultato è un JRPG a turni di tipo Dungeon Crawling in prima persona, proprio come Etrian Odissey, ma i personaggi, il contesto e le ambientazioni sono prese da Persona. Più precisamente da Persona 3 e Persona 4. Questo particolare spin off è uscito il 5 Giugno in Giappone, accompagnato da ottime valutazioni, mentre in Europa è arrivato il 28 Novembre. Uscito su Nintendo 3DS, è il primo capitolo della serie ad essere realizzato per una console Nintendo.
 
 

TRAMA E PERSONAGGI

Ad inizio del gioco saremo chiamati a scegliere il protagonista della nostra avventura tra quello di Persona 3 e quello di Persona 4. La scelta cambierà solamente i dialoghi, il punto di vista e i personaggi che controlleremo nelle prime fasi di gioco, ma per il resto non avrà alcuna influenza sulla trama. La vera differenza sarà data dal fatto che il personaggio da noi scelto sarà il Leader durante il corso dell'avventura e quindi dovrà sempre essere presente nel nostro party in quanto possessore delle Leader Skills. Ma di questo parleremo in seguito. Scelti anche i nomi e cognomi dei suddetti protagonisti comincerà la storia vera e propria. Dopo una breve e abbozzata presentazione dei personaggi iniziali, ci ritroveremo imprigionati in una particolare versione della scuola Yasogami High durante un festival scolastico. Qui scopriremo che sarà impossibile evaderne e che la scuola pullula di misteri come i rintocchi di una campana e la presenza di pericolosi labirinti. Faremo anche la conoscenza di Zen e Rei, due personaggi inediti che potremo utilizzare e attorno a cui è incentrata tutta la vicenda. Ricevuto anche il supporto degli addetti della Velvet Room, comincerà l'esplorazione dei misteriosi labirinti popolati dai mostri Shadows. Se vi state chiedendo se è possibile poi utilizzare anche i personaggi dell'altro gruppo non scelto all'inizio, la risposta è sì. Senza spoilerare nulla, vi basti sapere che dopo poche ore di gioco il nostro party raggiungerà quota 17 personaggi giocabili, contando i 9 di Persona 3, i 7 di Persona 4 e Zen & Rei che contano come personaggio unico. I 16 utilizzatori di Persona, le emanazioni della forza interiore, dovranno quindi aiutare Zen e Rei a recuperare i ricordi, scoprire cosa si cela dietro ai misteri della Yasogami High e fuggire insieme.
 

L'interazione tra i personaggi dei due Persona è puro fanservice per gli amanti della serie. Dato che la presentazione dei suddetti è piuttosto sbrigativa, chi si avvicinerà per la prima volta alla saga potrebbe invece metterci un pò ad affezionarsi ad essi. Ci saranno anche diverse citazioni a Persona 3 e 4 che piaceranno sicuramente ai fan, mentre i neofiti non potranno coglierle. Nel complesso la trama è semplice, ma carina, semplicemente un modo per dare il via all'incontro tra personaggi provenienti da due giochi differenti. Anche chi non ha mai giocato a Persona potrà goderne, sacrificando solamente le varie citazioni. Come chicca finale saranno presenti anche camei di altri giochi Atlus, come ad esempio Catherine.
 
 

GAMEPLAY

Il gameplay è quello classico di Etrian Odyssey, adattato però alla saga di Persona. La Yasogami High sarà la nostra base di partenza, ma non sarà esplorabile liberamente. Ci muoveremo quindi tra i vari luoghi semplicemente selezionandoli da un menu. Potremo visitare il Workshop in cui comprare oggetti, armi e armature e vendere o depositare ciò che non ci serve. Per sbloccare nel negozio nuova merce è necessario vendere i drop che gli Shadows lasciano cadere al termine degli scontri. Altro luogo che si può visitare è il Nurse's Office, in cui potremo curare i nostri personaggi pagando una certa quantità di Yen che aumenta con il progredire del nostro livello, oppure potremo accettare alcune missioni secondarie, tra cui alcune con un limite di tempo. Nella Velvet Room potremo invece fondere i nostri Persona (all'inizio solo due, poi anche tre alla volta) per ottenerne di più potenti oppure vedere un elenco di tutti quelli ottenuti e gestire i dati StreetPass per inviare e riceverne altri. Selezionando Stroll invece avremo accesso a divertenti scenette in cui i vari personaggi interagiranno tra loro rafforzando i legami tra compagni. Dover leggere tutti quei testi in realtà risulta un pò noioso alla lunga. Se selezioneremo Party potremo gestire il nostro schieramento da mandare in battaglia, mentre con Save potremo salvare i nostri progressi. Premendo il tasto X potremo infine gestire le opzioni, i Persona, gli Equip, la formazione e usare le Skill di cura.
 

Il vero fulcro del gioco è l'esplorazione dei labirinti, a cui potremo accedere selezionando Labyrinth. Quando entreremo in un labirinto vedremo nello schermo superiore in prima persona ciò che il nostro gruppo ha di fronte, mentre in quello inferiore avremo una mappa che si completerà mano a mano che esploreremo il dungeon. Nostro compito sarà quello di farci largo tra i vari nemici e puzzle da risolvere per giungere alle scale che conducono al piano successivo. Così via fino ad arrivare al piano del Boss del dungeon. I piani dei labirinti saranno veramente grandi e intricati, per cui è consigliato segnarsi nella mappa, tramite specifici simboli, dove si trovano forzieri, porte, passaggi segreti, ecc... Dovremo inoltre stare attenti a particolari nemici molto potenti, chiamati F.O.E., poichè saranno addirittura più forti dei Boss. Al contrario dei normali Shadows, questi nemici saranno visibili su schermo e si muoveranno secondo un pattern predefinito, in modo da poterli evitare.
 

Le battaglie di Persona Q sono a turni. I comandi sono i classici attacca, difendi, usa ogetto, ecc... Inizialmente possono sembrare abbastanza sempliciotte, ma in realtà sono ben più profonde e ben pensate di quel che sembra. In battaglia potremo utilizzare 4 personaggi, più il protagonista scelto all'inizio, da schierare su una front line o una back line, entrambe con 3 posti disponibili. Sulla front line sarà bene schierare i personaggi con più vita e che resistono meglio ai colpi, mentre quelli nella back line verranno colpiti meno frequentemente. Ogni personaggio è dotato di una barra arancione per gli HP, una azzurra per gli SP e di un determinato tipo di arma. Se gli HP scendono a zero il personaggio in questione sarà sconfitto e, a meno che non si utilizzi una Skill o un oggetto, rimarrà KO per tutta l'esplorazione del dungeon. Riposandoci al Nurse's Office potremo poi fargli recuperare tutti gli HP e SP. Gli SP servono invece per utilizzare le Skill fornite dai nostri Persona. Infatti, oltre ad un Persona principale che non si può cambiare, potremo affidare un secondo Persona ad ogni personaggio. Questo SubPersona può essere cambiato fuori dagli scontri e, oltre a fornire le sue Skill, aumenterà durante i combattimenti gli HP e gli SP massimi del suo utilizzatore. Sconfiggendo i nemici potremo trovare al termine degli scontri dei nuovi Persona da utilizzare. Il Leader disporrà anche delle Leader Skills, ovvero le abilità da far utilizzare al personaggio navigatore che rimarrà a fornire supporto al di fuori del labirinto. Per utilizzare queste abilità dovremo spendere i punti che si accumuleranno colpendo i nemici e potremo tenerli sott'occhio dalla barra colorata sulla destra. Per sconfiggere velocemente gli avversari sarà necessario colpire i loro punti deboli. Ogni nemico ha le sue resistenze e debolezze e se sfrutteremo queste ultime potremo fargli perdere un turno e far entrare il nostro personaggio in stato Boost. In questo stato potremo colpire per primi e utilizzare le Skill senza sprecare SP. Se però verremo colpiti mentre siamo in Boost, questo purtroppo svanirà. Bisogna però fare attenzione: anche i nostri personaggi hanno le loro debolezze! Dovremo quindi stare attenti che non vengano messi in stato Down, perdendo così un importante turno. Sembra tutto molto complesso, ma in realtà, appena si prenderà confidenza con gli intuitivi menu a schermo, sarà tutto molto più chiaro.
 


GRAFICA E AUDIO

Tecnicamente Persona Q si pone su livelli altissimi. Per quanto riguarda il design dei personaggi è stato utilizzato uno stile chibi che ricorda quello realizzato da Square Enix per il suo Bravely Default. I modelli 3D, però, bisogna ammettere che non abbondino di poligoni, ma il tutto viene mascherato da uno stile grafico e di level design decisamente azzeccato e ispirato. Alcuni labirinti, come ad esempio il primo basato su Alice nel Paese delle Meraviglie, sono veramente memorabili. I vari dialoghi sono affidati ad una interfaccia grafica con sfondo fisso mentre i modelli dei personaggi che stanno parlando si pongono sul primo piano. Non male anche le espressioni facciali di alcuni. A volte saranno presenti anche cutscene con la grafica di gioco o addirittura in stile anime. Con la sola eccezione di queste ultime, il gioco è interamente in 3D stereoscopico, anche se non dei migliori.
 

Per quanto riguarda invece l'aspetto audio si può dire che è stato svolto un lavoro impeccabile. La colonna sonora è in puro stile Persona ed è veramente bella e ben realizzata. I vari dialoghi sono stati (quasi) tutti doppiati. E fidatevi che ce ne sono veramente moltissimi! Tanto che chi opterà per la versione digitale del gioco dovrà stare attento allo spazio necessario. Per ovvie ragioni di spazio, manca quindi il doppiaggio in giapponese. Poco male dato che i doppiatori inglesi hanno dato prova di essere veramente in gamba. Anche le traduzioni sono fedelissime, tanto che vengono mantenuti tutti i nomi dei vari cibi, i riferimenti culturali e i suffissi onorifici giapponesi. Parlando proprio della traduzione andiamo però anche a toccare un tasto dolente: nell'edizione europea del gioco l'unica lingua disponibile è l'inglese. E non solo per l'audio, ma anche per tutti i testi. Non che gli altri Persona o Etrian Odyssey siano stati tradotti in italiano. Per molti non sarà un problema, mentre per altri potrebbe esserlo dato che, per capire appieno i vari dialoghi, è necessaria una conoscenza della lingua piuttosto buona. I vari comandi a schermo da selezionare non rappresentano alcun problema poichè sono intuibilissimi e di facile comprensione, ma chi non va d'accordo con l'inglese probabilmente salterà la maggior parte dei discorsi. Può sembrare una questione di poco conto, ma purtroppo in questo modo Persona Q verrà considerato da una nicchia di videogiocatori ancora più stretta di quella che già lo avrebbe preso anche solo in considerazione.
 


LONGEVITÀ E GODIBILITÀ

E qui arrivano i dolori. Persona Q soffre di alcuni difetti strutturali, proprio di concept del gioco, che vanno a minare il fattore divertimento. Imprescindibile in un videogioco. Prima di tutto il titolo non è portatile. Nonostante sia stato sviluppato per Nintendo 3DS, Persona Q manca di quel fattore che ti spinge ad accendere la console anche solo 10 minuti per fare una partitella veloce per poi rispegnerla. Ciò è dovuto principalmente al fatto che, durante l'esplorazione dei labirinti, non è possibile salvare i propri progressi, a meno che non si esca dal dungeon o si arrivi di fronte alla stanza del Boss. Per poter uscire dal labirinto bisogna infatti ripercorrere a ritroso tutta la strada esplorata, oppure usare lo strumento che ci fa fuggire immediatamente. Una volta che ci saremo curati e avremo salvato, possiamo tornare all'esplorazione partendo dall'inizio dell'ultimo piano scoperto. In ogni caso, di quel medesimo piano dovremo ripercorrere tutta la strada fino a tornare al punto in cui eravamo arrivati. Ok, qualcuno potrebbe dire che per ovviare a questo problema basta mettere la console in modalità riposo (chiusa senza averla spenta), ma comunque non la trovo una giustificazione valida quando potevano benissimo mettere qua e là qualche punto di salvataggio in più come quello che troveremo prima dei Boss. Il gioco, così com'è, ci impone di trovarci minimo un'ora di fila libera per esplorare anche solo un piano di un labirinto. Cosa che sarebbe normalissimo su una console fissa, ma che non si può accettare su una portatile.
 

La godibilità di Persona Q è minata però da un difetto ben più grave: il livello di difficoltà mal calibrato. Detto francamente, ho trovato il livello di difficoltà Normal decisamente tosto. La difficoltà che chiunque, con un minimo di esperienza, dovrebbe riuscire a gestire è in realtà troppo difficile in quanto i nemici saranno decisamente tosti, ve ne compariranno randomicamente anche di piuttosto potenti che vi faranno consumare tutti gli SP per abbatterli e, soprattutto, quando morirete dovrete ricominciare dall'ultimo salvataggio! Cosa abbastanza frustrante dato che spesso si morirà per la semplice sfortuna di aver incontrato due volte di fila i suddetti nemici molto potenti, che vi faranno buttare letteralmente via anche 30 minuti abbondanti di gioco. Solo la mappa da voi disegnata si salverà al Game Over. Per fortuna chi sceglierà un livello di difficoltà tra Safety, Easy, Normal e Hard avrà la possibilità, prima di entrare in un dungeon, di cambiarla con una di queste altre. Chi invece aveva scelto la più difficile, Risky, non avrà questa opzione. Quando dicevo che la difficoltà era tarata male è perchè anche in Easy le cose non è che si mettano tanto meglio, mentre giocare in Safety è assolutamente ridicolo. Infatti anche in Safety i nemici saranno ugualmente tosti, ma quando tutto il vostro party sarà sconfitto vi verrà chiesto se vorrete continuare e, selezionando , i vostri personaggi torneranno magicamente tutti in salute col massimo degli HP e degli SP, ma la battaglia non sarà ricominciata, quindi gli avversari avranno tutti i danni subiti finora. In questo modo la modalità Safety diventa semplicemente un usare tattiche a caso, "tanto se muoio chissene frega"! Era così difficile mettere in Normal, Easy e Safety dei nemici meno furbi e ridurre il tasso di incontro di quelli molto potenti?! La scelta degli sviluppatori costringe anche chi si voleva godere la trama del gioco, senza ricorrere al trucchetto della rinascita del Safety, a doversi impegnare più di quanto avrebbe voluto. In certi casi il morire solo perchè si è stati sfortunati e dover ripetere intere mezzore di gioco pone nel giocatore un livello di frustrazione tale che supera il divertimento nel creare strategie durante gli ottimi combattimenti a turni e nell'esplorazione dei labirinti.
 

Vogliamo poi parlare della longevità? Il titolo, solo per completare la trama principale, richiederà come minimo 60 ore abbondanti di gioco. Ma di queste 60 e passa ore, quante realmente sono impiegate nel progredire nell'avventura? Cominciando a togliere gli interminabili dialoghi, di cui molti veramente inutili, e le decine di ore passate a tornare sui nostri passi per poter livellare i nostri personaggi perchè non riusciamo a sconfiggere un Boss, quelle 60 ore come minimo si dimezzano. Altro problema del gioco è infatti l'eccessivo grinding e backtracking. Infatti solamente i personaggi che avremo nel party guadagneranno esperienza e, se volessimo provarne altri, saremmo costretti a tornare nei vecchi dungeon per allenarli perchè altrimenti troppo deboli per affrontare quello in cui siamo arrivati. Ma anche se avessimo una squadra fissa ci troveremo più volte a passare ore ed ore a uccidere Shadows per poter superare un Boss, per guadagnare drop importanti o semplicemente per resistere di più agli scontri con i nemici più forti.
 


CONSIDERAZIONI FINALI
 
In conclusione, Persona Q: Shadow of the Labyrinth è un JRPG con un ottimo potenziale e un ottimo livello tecnico, che però soffre di eccessivo grinding e backtracking e di un livello di difficoltà mal studiato. Il gioco è consigliato ai fan di Persona e di Etrian Odyssey, ma anche i neofiti di queste due serie potranno apprezzarlo a patto di non comprendere le varie citazioni e rimandi ai capitoli principali. Un gioco suggerito anche a chi ha tanto tempo da dedicare ad un solo titolo e che non si lascia scoraggiare dagli innumerevoli Game Over a cui andrà incontro. Si può quindi dire che l'esperimento di Atlus su Nintendo 3DS sia in parte riuscito, ma ci aspettiamo un eventuale secondo capitolo decisamente migliore in quanto a godibilità e divertimento.