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Il fine giustifica i mezzi
Ma se i mezzi, in fondo, fossero già il fine?



“The Quintessential Quintuplets” è un harem. E come harem è anche abbastanza classico.
Sarebbe bastato questo a farmi scadere il giudizio perchè, sono sincero, non amo il genere: trovo difficile immedesimarmi nella storia del classico protagonista loser, emarginato, che irrealisticamente passa da una vita vissuta interamente in solitaria, a una in cui viene improvvisamen1 [ continua a leggere]

5.0/10
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Ciò che è frenetico non è necessariamente divertente
Ciò che è lento non è necessariamente profondo



Un bel giorno, la mangaka di Blue Box si svegliò di buon mattino. Per colazione si fece un toast, tagliato rigorosamente a metà in diagonale, a formare triangoli. Mentre sorseggiava il tè, la nuvola che oscurava timidamente il sole si spostò e un raggio di luce irruppe dalla finestra, abbagliandola per un istante e illuminando il piatto sul tav1 [ continua a leggere]

9.5/10
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Anata dake mitsumeteru /
deatta hi kara ima demo zutto
(Okarun)

Kimi ga suki da to sakebitai /
ashita wo kaete miyo
(Jiji)

Okarun, dopo un momento di sconforto davanti alla minaccia dell’amico d’infanzia di Momo (Jiji) decide di non darsi per vinto e in gesto di sfida comincia a cantare l’ending di Slam Dunk. Così, de botto senza senso. Jiji gli risponde con l’opening. E Momo in mezzo a loro due che non capisce cosa diavolo stia succedendo.1 [ continua a leggere]