Dragon Quest IV: Le Cronache dei Prescelti
Dragon Quest 4: Le Cronache dei Prescelti è il primo capitolo che segue le vicende della trilogia Zenithiana e uscito originariamente per Famicom nel 1990 in Giappone, poi in Nord America per NES nel 1992 ed infine qui da noi in Europa come remake per Nintendo DS nel 2008 (successivamente a Dragon Quest 8: L'Odissea del Re Maledetto, il primo capitolo della saga di Dragon Quest uscito in Europa nel 2006 per PS2).
Proprio come l'ottavo capitolo, questo remake per DS non ha il numero "4" nel titolo proprio perché non essendo usciti i capitoli precedenti in Europa avrebbe portato poi ad una ambiguità collettiva e confusione tra i videogiocatori (proprio come Dragon Quest 8 infatti).
Questo quarto capitolo della saga è stato sicuramente un titolo rivoluzionario per il suo tempo proprio perché non si seguono direttamente le vicende dell'eroe protagonista, ma a poco a poco si gioca ogni "capitolo" con ognuno dei singoli personaggi che avrebbero successivamente composto il party dell'eroe (proprio per questo il titolo: "Chapters of the Chosen").
La storia si sviluppa quindi in 6 capitoli principali: i primi 4 capitoli dedicati ad i personaggi del party, il quinto capitolo segue le cronache dell'eroe protagonista che a poco a poco incontrerà i suoi nuovi compagni ed il capitolo del gioco numero 6 che entrerà nel vivo delle fasi finali di gioco e di conseguenza al boss finale del gioco, seguito poi da un post game veramente variegato ed interessante, abbastanza complesso a livello di nemici e boss, ma che comunque presenteranno una bella sfida e un risvolto interessante che segue la fine di trama.
Questo Dragon Quest racchiude a pieno le caratteristiche radicali dei suoi predecessori, aggiungendo caratteristiche inedite all'interno del gioco: lo sviluppo di trama frammentato che a mio avviso serve proprio a scoprire di più sui personaggi, il loro passato e le loro vicende attuali e conoscerli sempre più a fondo, tra momenti tristi e momenti epici, come se fossero dei veri e propri amici e compagni di avventura.
Se si vuole vivere a pieno una esperienza "dragonquestiana" questo gioco è proprio l'ideale e racchiude appieno quella che è la filosofia del brand, ridere e divertirsi con momenti più vivaci ed esilaranti e al contempo diventare tremendamente serio invece con momenti più cupi durante l'avventura ed il susseguirsi della trama principale; a differenza poi della trilogia di "Erdrick" o "Roto" (ovvero i primi tre capitoli storici della saga di Dragon Quest) questo gioco è completamente scollegato, nonostante sia venuto direttamente dopo il terzo capitolo, infatti, narra vicende che poi saranno collegate nei successivi capitoli 5 e 6, e con elementi ricorrenti: la spada e l'armatura Zenithiana, e in tutti e 3 i capitoli della trilogia ci sarà il luogo forse più bello non solo di questi capitoli, ma dell'intera saga di Dragon Quest: La Città di Zenithia, che giocherà un ruolo fondamentale nelle trame e nello sviluppo della trilogia.
Proprio Dragon Quest è una saga criticata per lo più sul piano della trama, che a mio avviso in questo capitolo è forse una delle più interessanti, anche livello di boss e nemico principale della storia, che incontreremo più volte con l'avanzare dell'avventura, quasi da conoscerlo a fondo grazie anche a personaggi secondari vicini a lui e che avranno un risvolto proprio sul finale che porterà al precedentemente citato post game.
Tutto questo contornato da subquest secondarie fantastiche ed interessanti e che non annoiano mai, ambienti meravigliosi proprio come abbiamo conosciuto nei precedenti capitoli, dungeon variegati e pieni di segreti proprio di stampo alla Dragon Quest; tutto questo porta a vivere una avventura magica ed unica, con personaggi fantastici e simpatici, ognuno con la propria storia ed il proprio carattere; con delle musiche veramente fantastiche che rendono unica questa esperienza ed un monster design e design dei personaggi insuperabile del maestro Toriyama, che mette il suo timbro onnipresente nei giochi della saga, ed è proprio ciò che la rende unica e così famosa, soprattutto in Giappone.
Questo capitolo della saga è, dal mio punto di vista, uno dei migliori, a cui sono molto legato essendo proprio il primo gioco e primo JRPG che giocai da bambino sul mio Nintendo DS a seguito poi dei capitoli 5 e 6 (sempre sul DS) e del meraviglioso ottavo capitolo su PS2, forse ancora il mio preferito; sia chiaro che il voto che darò è pienamente soggettivo, anche perché nella mia condizione di fan della saga è difficile (ma non impossibile) dare un giudizio oggettivo, ma spero che scoprirete e troverete fantastico anche voi questo magico quarto capitolo di una saga che più di tutte ha ridefinito il concetto di JRPG, non solo del brand, ma del mondo videoludico.
Proprio come l'ottavo capitolo, questo remake per DS non ha il numero "4" nel titolo proprio perché non essendo usciti i capitoli precedenti in Europa avrebbe portato poi ad una ambiguità collettiva e confusione tra i videogiocatori (proprio come Dragon Quest 8 infatti).
Questo quarto capitolo della saga è stato sicuramente un titolo rivoluzionario per il suo tempo proprio perché non si seguono direttamente le vicende dell'eroe protagonista, ma a poco a poco si gioca ogni "capitolo" con ognuno dei singoli personaggi che avrebbero successivamente composto il party dell'eroe (proprio per questo il titolo: "Chapters of the Chosen").
La storia si sviluppa quindi in 6 capitoli principali: i primi 4 capitoli dedicati ad i personaggi del party, il quinto capitolo segue le cronache dell'eroe protagonista che a poco a poco incontrerà i suoi nuovi compagni ed il capitolo del gioco numero 6 che entrerà nel vivo delle fasi finali di gioco e di conseguenza al boss finale del gioco, seguito poi da un post game veramente variegato ed interessante, abbastanza complesso a livello di nemici e boss, ma che comunque presenteranno una bella sfida e un risvolto interessante che segue la fine di trama.
Questo Dragon Quest racchiude a pieno le caratteristiche radicali dei suoi predecessori, aggiungendo caratteristiche inedite all'interno del gioco: lo sviluppo di trama frammentato che a mio avviso serve proprio a scoprire di più sui personaggi, il loro passato e le loro vicende attuali e conoscerli sempre più a fondo, tra momenti tristi e momenti epici, come se fossero dei veri e propri amici e compagni di avventura.
Se si vuole vivere a pieno una esperienza "dragonquestiana" questo gioco è proprio l'ideale e racchiude appieno quella che è la filosofia del brand, ridere e divertirsi con momenti più vivaci ed esilaranti e al contempo diventare tremendamente serio invece con momenti più cupi durante l'avventura ed il susseguirsi della trama principale; a differenza poi della trilogia di "Erdrick" o "Roto" (ovvero i primi tre capitoli storici della saga di Dragon Quest) questo gioco è completamente scollegato, nonostante sia venuto direttamente dopo il terzo capitolo, infatti, narra vicende che poi saranno collegate nei successivi capitoli 5 e 6, e con elementi ricorrenti: la spada e l'armatura Zenithiana, e in tutti e 3 i capitoli della trilogia ci sarà il luogo forse più bello non solo di questi capitoli, ma dell'intera saga di Dragon Quest: La Città di Zenithia, che giocherà un ruolo fondamentale nelle trame e nello sviluppo della trilogia.
Proprio Dragon Quest è una saga criticata per lo più sul piano della trama, che a mio avviso in questo capitolo è forse una delle più interessanti, anche livello di boss e nemico principale della storia, che incontreremo più volte con l'avanzare dell'avventura, quasi da conoscerlo a fondo grazie anche a personaggi secondari vicini a lui e che avranno un risvolto proprio sul finale che porterà al precedentemente citato post game.
Tutto questo contornato da subquest secondarie fantastiche ed interessanti e che non annoiano mai, ambienti meravigliosi proprio come abbiamo conosciuto nei precedenti capitoli, dungeon variegati e pieni di segreti proprio di stampo alla Dragon Quest; tutto questo porta a vivere una avventura magica ed unica, con personaggi fantastici e simpatici, ognuno con la propria storia ed il proprio carattere; con delle musiche veramente fantastiche che rendono unica questa esperienza ed un monster design e design dei personaggi insuperabile del maestro Toriyama, che mette il suo timbro onnipresente nei giochi della saga, ed è proprio ciò che la rende unica e così famosa, soprattutto in Giappone.
Questo capitolo della saga è, dal mio punto di vista, uno dei migliori, a cui sono molto legato essendo proprio il primo gioco e primo JRPG che giocai da bambino sul mio Nintendo DS a seguito poi dei capitoli 5 e 6 (sempre sul DS) e del meraviglioso ottavo capitolo su PS2, forse ancora il mio preferito; sia chiaro che il voto che darò è pienamente soggettivo, anche perché nella mia condizione di fan della saga è difficile (ma non impossibile) dare un giudizio oggettivo, ma spero che scoprirete e troverete fantastico anche voi questo magico quarto capitolo di una saga che più di tutte ha ridefinito il concetto di JRPG, non solo del brand, ma del mondo videoludico.