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Summer Pockets è la trasposizione anime della omonima Visual Novel della Key, uscita nel 2018.
Ecco un accenno alla trama: nell'isola di Torishirojima, in Giappone, Takahara Hairi arriva per passare le vacanze estive, sfruttando la necessità di risistemare l'eredità della defunta nonna come opportunità per allontanarsi da una certa situazione a casa sua. Qui, in un ambiente rurale che gli provoca un certo senso di nostalgia, conosce sua zia e sua cugina, così come diversi ragazzi dell'isola, ogniuno con le sue strane abitudini e storie che si portano dietro. E proprio qui, cercherà di riscoprire cosa si prova a godersi davvero le vacanze estive.

Derivando da una VN, anche in questa serie Key andremo a conoscere una serie di personaggi, in particolare le quattro protagoniste Kamome, Tsumugi, Ao e Shiroha, in diversi mini archi narrativi, con a seguire l'arco proncipale finale o true route. All'interno di essi conosceremo meglio la protagonista di turno, la sua storia, le sue motivazioni e vedremo dipanarsi la crescita del rapporto col protagonista. A differenza di molte trasposizioni di VN però, comprese quelle passate della Key, qui Summer Pockets sfrutta a pieno il classico formato omnibus tra le varie route. Cioè, invece di creare una unica route fatta dalla somma delle diverse route della VN, spesso edulcorate dalle relazioni sentimentali, qui vengono mantenute le singole route separate, sfruttando a pieno il reset tipico delle VN. Per di più, i vari reset sono funzionali e necessari alla trama di sottofondo che verrà svelata nella seconda parte della serie. Una scelta che non si può che definire coraggiosa, anche se necessaria, che sicuramente farà storcere il naso a qualcuno ma che permette di mantenere una assoluta fedeltà alla trama originale, sopratutto per la true route nella seconda parte della serie.

Andiamo a vedere i singoli mini archi, tutti di quattro episodi salvo quello di Shiroha di tre.
Abbiamo quello di Kamome, una sorta di piccola avventura alla ricerca di un tesoro nascosto: questo arco presenta un ritmo molto calmo e pacato nei primi tre episodi, mentre seguiamo i nostri protagonisti all'avventura, per poi concentrare nell'ultimo episodio molte rivelazioni e plot twist. Ritengo ci fosse un po' troppa carne al fuoco per l'ultimo episodio, forse si sarebbe dovuta spalmare meglio, ma in generale la storia è ben raccontata e Kamome molto divertente da seguire.
Passiamo a quello di Tsumugi, una continua ricerca di creare nuove e strambe avventure e ricordi prima che finisca l'estate: qui a farla da padrone sono le situazione e batutte spesso assurde di Shizuku, oltre che il mistero sulla identità di Tsumugi. A differenza di quella di Kamome, questa è una route più classica per la Key e come ritmo, qui si va all'inizio veloci e piano sul finale. Ho apprezzato la scelta e trovo che il finale di questa route sia uno dei meglio riusciti, anche per quanto riesce a commuovere.
Passando a quella di Ao: quest'ultima è tra i personaggi più buffi dell'intera serie, spesso involontariamente suo malgrado. Le interezioni col protagonista sono naturali e divertenti da seguire, inoltre è qui che scopriamo diverse informazioni sul alcuni fenomeni che accado sull'isola, trovati anche nelle precedenti route. La trama si può dire è una continua ricerca di un ricordo e benché la motivazione sia un po' troppo classica per serie di questo tipo, il ritmo è buono e il finale tra i più esaustivi.
Infine c'è larco di Shiroha: qui scopriamo perchè la nostra ragazza è così isolata e il peso che da anni si porta sulle spalle, in una situazione di dicerie e voci tipiche dei piccoli paesi. Scopriamo il percheè di alcuni suoi comportamenti nei primi episodi. E' qui che, sentendo una forte assonanza, Hairi rivela gran parte della sua storia. Purtroppo quest'ultima è evedentemente accorciata per mancanza di tempo, così come la parte finale della route. Nonostante questo Shiroha è un bellissimo personaggio e il finale è dolcissimo e fa ridere allo stesso tempo.
A questo punto abbiamo l'arco finale con la true route, che va a coprire ben nove episodi: qui è impossibile accennare la trama senza fare grossi spoiler, mi limiterò a dire che la serie per me fa un grosso balzo in avanti in tutti i termini, dal ritmo alla storia stessa, passando dal "solo" buona al davvero ottima. E' qui che si ricongiungono i fili delle diverse route e che scopriamo la trama di fondo. Questa true route è divisa in due sotto archi, Alka e Pocket, che avranno scenari diversi ma in ogni caso un unico filo conduttore. Mi sono trovato commosso in diverse occasioni e ho apprezzato molto come, grazie ai nove episodi, il ritmo sia molto più calmo e si riescano ad assaporare meglio i sentimenti e le storie dei protagonisti. E nel finale, piccolo tocco, si capisce finalemente il significato del titolo.

Parlando dei protagonisti e in generale dei personaggi della serie, ovviamente si entra nella sfera del gusto personale, ma li ho trovati non aderenti a schematizzati cliché, almeno non in maniera decisamente evidente. Anzi direi che rispetto a personaggi di serie Key del passato, chi più chi meno, questi siano meno melodrammatici e più realisitici. Qualcuno potrebbe definirli scialbi, ma ritengo siamo molto più simili a come potremmo essere noi senza eccessi difficilmente tipici della loro età. Una ventata di aria fresca insomma. Tutte le loro storie sono belle da seguire, anche se personalmente il personaggio che ho preferito è Shiroha: oltre ad essere decisamente bella come design, ho apprezzato molto il contrasto tra la sua versione burbera e impacciata e quella dolce e calma, ho empatizzato molto con il suo carattere, frutto di anni di sostanziale isolamento dalle compagnie, le sue difficoltà, così come è stato bello vederla uscire dal guscio e trovare il suo posto nella storia. Sono felice che questa serie mi abbia dato la possibilità di conoscerla. Oltre a questo, è la fonte principale di facce buffe da meme dell'intera serie. Per il protagonista Hairi, anche lui è un ragazzo semplice alla fine, con una certa storia alle spalle, che riesce a ritrovare se stesso ma si lascia anche andare a battute e comportamenti appena sopra le righe. Insomma un bravo ragazzo sì, ma non un finto santo ogni secondo del giorno.

Sul lato visivo la serie è molto piacevole, senza scossoni con cali di qualità ecc. Considerando che è uscita con ventisei episodi consecutivi nell'arco di due stagioni, non è cosa da poco al giorno d'oggi. Il desing è fedele all'originale e non mancano inquadrature a fondali di grande pregio, specie nei primi episodi. Sulle musiche, lo staff ha preso a piene mani dalla VN originale e sono di altissimo livello, come gli standard Key hanno abituato. Il doppiaggio vede il ritorno della maggior parte dei doppiatori giapponesi originali della VN ed infatti è perfetto. Per i sottotitoli, ho visto l'intera serie sia con quelli italiani che inglesi e benché anche questi ultimi presentino qualche errore, in generale mi paiono migliori e li consiglio (se uno può leggerli), mentre quelli in italiano a volte tendono a far travisare allo spettaatore alcuni punti della trama.

A chi consiglierei la serie e perchè vederla ? Sicuramente ai fan della Key e chi è alla ricerca di storie che possono commuovere o anche solo farti ripensare ogni tanto ad essa con nostalgia, un tema centrale in questa serie. Soprattutto se si vuole provare nostalgia per le estati che anche noi abbiamo passato quando eravamo ragazzi.

Per il punteggio, la serie come detto ha molti meriti, una bella e solida trama, bei protagonisti ed è piacevole da vedere, ma ovviamente non è perfetta. Si percepisce una certa costrizione, come se volesse spesso avere più tempo per raccontarci la sua storia, cosa che si sente in alcune route. Sicuramente ventisei episodi non sono pochi, ma se ne avesse avuti esempio trentanove o quarantotto come altre serie Key del passato (Little Buster, Clannad), probilmente parleremmo di un capolavoro. Nonostante questo, quello che fa col tempo a disposizione ritengo sia un piccolo miracolo, se mi si passa il termine, perciò ritengo che 9 sia un punteggio appropiato.