Avvertimento numero uno: il gioco qui in esame è espressamente indirizzato ai fan di Saint Seiya, è quindi ovvio-ma-non-troppo premettere che se non si conosce la serie è bene evitarlo, anche per non spoilerarsi un manga di una certa importanza storica.
Avvertimento numero due: la modalità principale del gioco in questione segue la trama del manga classico fino alla conclusione, perciò in questa recensione parlerò apertamente di alcuni dettagli della storia nella sua interezza.
Come direbbe qualcuno, quindi: "spoilers".
Per quanto contino su un grande successo per quel che riguarda il modellismo, i Cavalieri dello Zodiaco hanno avuto un numero piuttosto limitato di videogames a loro dedicati, soprattutto se paragonati ad altre serie di quegli stessi anni.
Tuttavia, nella generazione di console a 128bit ha fatto capolino un duo di picchiaduro per Playstation 2, incentrati sulla saga del Santuario e di Hades rispettivamente, riaprendo le porte del mondo dei videogiochi ai Saint di Athena e di cui questo Brave Soldiers è il seguito nemmeno troppo velato.
Per quanto originariamente gli scontri della serie siano più un susseguirsi di mosse speciali che non dei combattimenti veri e propri, il genere picchiaduro ben si presta a rappresentare videoludicamente le eroiche gesta dei paladini della Dea della Giustizia, e questo Brave Soldiers ha anche la fortuna d'essere il terzo capitolo di una saga che si protrae, evolvendosi, da quasi dieci anni.
Se il primo capitolo soffriva di una certa monotonia di fondo e il secondo cercava di arginare la cosa inserendo alcune meccaniche legate ai quick-time event ed approfondendo di più la gestione del proprio Cosmo e del Settimo Senso, questa nuova incarnazione rende il tutto più veloce e meno legato a filmati statici e mini-giochi a base di tapping, e più sul tempismo nel sorprendere l'avversario quando la sua guardia è abbassata.
I comandi sono piuttosto intuitivi, anche perché ereditati dai due capitoli precedenti: Levetta Sinistra per muoversi, Quadrato per gli attacchi deboli, Triangolo per quelli più forti, Cerchio per la mossa speciale e X per saltare o scattare, se premuto due volte.
L1 è adibito alla difesa, L2 al caricamento del Cosmo per poter utilizzare le mosse speciali e/o effettuare movimenti o colpi particolari se abbinato a uno dei tasti principali, R1 serve per schivare gli attacchi dell'avversario e portarsi alle sue spalle, mentre R2 serve per lanciare l'attacco più potente (Big Bang) che il nostro guerriero ha a disposizione, mentre con la pressione di R3 si può scatenare il Settimo Senso, una volta riempita la barra apposita: ciò ci potenzierà e permetterà di caricare la barra del Cosmo automaticamente, indipendentemente che noi si attacchi l'avversario/tenga premuto L2 o meno, oltre a far risplendere la nostra armatura di meravigliosi riflessi lucenti.
Gli scontri sono piuttosto rapidi e un po' più "puristi" rispetto al passato, è stata infatti rimossa la possibilità di "risorgere" tramite pressione ripetuta di uno o più tasti in caso di sconfitta, a favore di un maggiormente usuale sistema a round multipli (il vecchio metodo fa capolino, però, se si perde uno scontro nella modalità "Cronache Zodiacali", la classica modalità "storia"), ed anche la possibilità di contrattaccare l'attacco Big Bang dell'avversario con la pressione tempestiva di un determinato pulsante è stata rimossa, presumibilmente perché con la libertà di movimento del motore fisico e l'allungo estremamente ristretto delle mosse in questione, è già piuttosto difficile che vadano a segno di loro, senza il rischio di vedercele anche ritorte contro.
La profondità dell'esecuzione delle combo è piuttosto scarsa, visto che tutti i personaggi condividono gli stessi comandi (ma non gli stessi movimenti, per fortuna, a parte un paio di casi giustificati, come tra maestri e allievi, e comunque parziali e non sulla totalità del moveset), ma per poter concatenare più combo e mosse insieme, e mettere a segno anche combo volanti, è necessario conoscere in maniera un po' più approfondita gli attacchi di ognuno, per sapere quali sono i più adatti a lanciarlo come vogliamo noi.
Alcuni personaggi erano più divertenti da giocare in passato però, come Milo dello Scorpione o Shaka della Vergine, ma il tutto è diventato molto più rapido e questo offre un maggior dinamismo e divertimento spiccio.
In realtà il vecchio fantasma della scarsa varietà aleggia ancora attorno al gioco, ma non eccessivamente, i ritmi elevati e i diversi stili di combattimento dei numerosi personaggi presenti arginano perfettamente la cosa: il gameplay è dunque promosso senza remore.
Visivamente parlando il gioco parte più che bene, con uno spettacolare filmato in animazione tradizionale a fare da apripista ad un comparto grafico di tutto rispetto, tra modelli poligonali immensamente dettagliati, armature sfavillanti e ricche di particolari ed effetti di luce ad ogni colpo segreto che rendono le battaglie realmente "cosmiche" e "divine".
E' veramente difficile descrivere a parole lo splendore delle Armature Divine o delle Surplici in movimento, solo le immagini (in via minore) e i video (soprattutto) rendono loro giustizia.
Il tutto unito ad una qualità delle animazioni e una fluidità molto elevate.
Anche l'interfaccia dei menu è ben realizzata e chiara, e alcune parole a parte vanno spese per la modalità "Cronache Zodiacali".
Le vicende della trama vengono narrate tramite dialoghi su schermate statiche, spesso rappresentate dai modelli poligonali dei personaggi coinvolti; in alcune situazioni però, essi vengono sostituiti da delle più esplicative immagini che risulteranno familiari ai fan: sono infatti fotogrammi della serie animata storica e degli OAV di Hades, la cui presenza, legata a doppio filo allo splendido lavoro svolto dal leggendario character designer della serie Shingo Araki, è valore aggiunto a un già ben dotato comparto grafico, oltre che un bel colpo al nervo della nostalgia per coloro che hanno amato e amano la serie animata.
Anche nel comparto audio il gioco si comporta egregiamente: il filmato d'apertura è accompagnato da una melodia strumentale che purtroppo non è Pegasus Fantasy, per quanto la scimmiotti palesemente in più punti.
Non solo, l'intera colonna sonora del gioco è palesemente ispirata a quella classica della serie anime, e questo può essere solo un bene: musicalmente l'anime era infatti memorabile, e tale stile malinconico ed epico viene mantenuto anche nel corso delle battaglie e dei menu, con ben 70 tracce presenti e ascoltabili dopo aver raggiunto degli obiettivi precisi all'interno del gioco.
Alcune tracce peraltro risulteranno familiari ai navigati Saint-videogiocatori, essendo riprese dai due picchiaduro per Playstation 2.
Gli effetti sonori di colpi, armature che si assemblano da sole o che si infrangono, teste che impattano inevitabilmente a terra da altezze notevoli e colonne che vanno in frantumi sono a loro volta presi di peso dall'anime, quindi non potrebbero essere più adatti.
Preso di peso dall'anime è anche il cast di doppiaggio, per quanto sia quello degli ultimi OAV dell'Hades Chapter, almeno per i personaggi che lì vi appaiono, mentre gli altri provengono direttamente dalla serie anni '80.
Un po' dispiace che, dove possibile, non sia stato preso interamente il cast storico, ma c'è da dire che anche le voci sostitutive fanno un ottimo lavoro.
La modalità principale del gioco ha indubbiamente una durata più che soddisfacente, permettendo d affrontare ogni scontro delle saghe delle Dodici Case, di Poseidone e di Ade, offrendo per ogni combattimento da una a quattro sfide "extra" (effettuare un dato numero di prese o una combo particolarmente lunga, per esempio) che, se soddisfatte, permettono di sbloccare materiale extra che viene poi aggiunto alla sezione "collezione".
Essa contiene i modelli poligonali dei vari personaggi (che sono più di 50, per quanto alcuni siano solo versioni alternative di altri già presenti), i filmati delle loro mosse Big Bang, una lunga serie di Myth Cloth, un'ancor più lunga serie di carte collezionabili e le musiche di sottofondo del gioco.
E' possibile inoltre raccogliere denaro virtuale ottenendo buoni punteggi nei combattimenti, per poi poterlo spendere in "sfere" da equipaggiare ai personaggi nel multiplayer online, in modo da potenziarne alcune caratteristiche.
Ma non di sola storia e multiplayer vive il gioco: è presente anche una modalità "survival" e una modalità che riproduce le Galaxian Wars, permettendo tornei a 8 giocatori, sia umani che controllati dal computer, con tanto di commentatore ad accompagnare gli scontri ed indcatore della potenza dei colpi ben visibile sullo schermo ad ogni attacco portato a termine, esattamente come nel torneo che apre la serie.
Considerando che questi tornei sono divisi in quattro livelli di difficoltà diversi, ed ogni livello ha una decina di stipulazioni speciali differenti (tornei dedicati ai soli cavalieri di un certo rango, tornei dove non contano i danni inflitti ma il numero di volte che si fa cadere a terra l'avversario e tornei con combattimenti che si risolvono con un singolo colpo, per esempio), ma all'inizio se ne può giocare solo uno e gli altri vanno sbloccati di volta in volta, è indubbio che Saint Seiya: Brave Soldiers sia in grado di intrattenere per lungo tempo, e se si è spaventati dall'eventuale ripetitività del tutto, la presenza di un numero così elevato di valenti condottieri dallo stile particolare permette di donare più varietà alle ore di gioco.
E' Saint Seiya: Brave Soldiers un titolo che vale l'acquisto?
Sicuramente, se si ama la serie, considerato anche l'avvicinarsi delle festività natalizie, ma è necessario rendere noti alcuni piccoli appunti, dettagli che non trovavano molto spazio nelle sezioni precedenti e che è il caso di rendere noti.
L'adattamento italiano dei dialoghi e delle schermate segue quello dell'anime storico italiano: Pegasus, Sirio, Crystal eccetera dunque, per quanto alcuni termini e nomi (pochi) abbiano invece un adattamento più vicino al manga, e il registro dei dialoghi tende leggermente all'aulico, similmente a quanto avveniva nel doppiaggio storico (per quanto una pagina di dialogo tutta in spagnolo in un intermezzo dell'Elisio sia ben poco aulica, a meno che non sia spagnolo aulico, io tristemente questa lingua non la conosco...).
Questo non lo considero né un pregio né un difetto: documentarsi e adattare i dialoghi mantenendo un registro simile a quello che gli aficionados conoscono da sempre è un lavoro che fa trasparire una certa attenzione, pur distaccandosi dalla fedeltà all'originale: sta al pensiero di chi legge gioire o inveire per questo.
E' un difetto invece l'assenza di molti personaggi o "versioni" importanti: solo Seiya e Saori hanno la loro God Cloth, ed Ikki e Shun non possono nemmeno contare sulle Gold Cloth del Leone e della Vergine usate durante la battaglie nei Campi Elisi; indubbiamente con più di 50 personaggi giocabili certe lamentele lascerebbero il tempo che trovano, se non fosse che Ikki col Cloth di Leo è già stato rilasciato come DLC, dettaglio da cui si può già intuire che fine abbiano fatto anche le varie God Cloth e come si farà ad ottenerle...
Presumibilmente, stessa sorte subiranno alcuni Silver Saint, qui presenti in minima parte.
Considerato che personaggi come Misty della Lucertola erano già presenti nei due giochi per PS2, l'assenza degli stessi in questo terzo capitolo e il quasi certo destino che li attende mi porta a lanciarmi in un "j'accuse" contro la pratica dei contenuti scaricabili e la piega che ha preso.
Quello che infatti nelle premesse doveva essere un arricchimento a posteriori di un gioco completo, si è mestamente tradotto in una vera e propria presa in ostaggio di contenuti che sarebbero potuti benissimo essere presenti all'interno del gioco stesso, un autentico "se volete il contenuto tal dei tali sano e salvo lascate tot euro al Playstation Store all'ora prestablta, niente sbirri", e questo fa rabbia perché i giochi s'impoveriscono e i giocatori, interessati ad avere questo o quell'oggetto di gioco, pure.
Brave Soldiers, peraltro, di suo tanto povero di contenuti non è, quindi la sua parziale castrazione suona come una vera e propria presa per le terga dell'acquirente.
A parte questo comunque, l'operato del team di sviluppo è encomiabile e soddisfacente per ogni amante dell'opera di Masami Kurumada, e quindi più che consigliato ad ogni fan storico armato di Playstation 3.
Avvertimento numero due: la modalità principale del gioco in questione segue la trama del manga classico fino alla conclusione, perciò in questa recensione parlerò apertamente di alcuni dettagli della storia nella sua interezza.
Come direbbe qualcuno, quindi: "spoilers".
Per quanto contino su un grande successo per quel che riguarda il modellismo, i Cavalieri dello Zodiaco hanno avuto un numero piuttosto limitato di videogames a loro dedicati, soprattutto se paragonati ad altre serie di quegli stessi anni.
Tuttavia, nella generazione di console a 128bit ha fatto capolino un duo di picchiaduro per Playstation 2, incentrati sulla saga del Santuario e di Hades rispettivamente, riaprendo le porte del mondo dei videogiochi ai Saint di Athena e di cui questo Brave Soldiers è il seguito nemmeno troppo velato.
Per quanto originariamente gli scontri della serie siano più un susseguirsi di mosse speciali che non dei combattimenti veri e propri, il genere picchiaduro ben si presta a rappresentare videoludicamente le eroiche gesta dei paladini della Dea della Giustizia, e questo Brave Soldiers ha anche la fortuna d'essere il terzo capitolo di una saga che si protrae, evolvendosi, da quasi dieci anni.
Se il primo capitolo soffriva di una certa monotonia di fondo e il secondo cercava di arginare la cosa inserendo alcune meccaniche legate ai quick-time event ed approfondendo di più la gestione del proprio Cosmo e del Settimo Senso, questa nuova incarnazione rende il tutto più veloce e meno legato a filmati statici e mini-giochi a base di tapping, e più sul tempismo nel sorprendere l'avversario quando la sua guardia è abbassata.
I comandi sono piuttosto intuitivi, anche perché ereditati dai due capitoli precedenti: Levetta Sinistra per muoversi, Quadrato per gli attacchi deboli, Triangolo per quelli più forti, Cerchio per la mossa speciale e X per saltare o scattare, se premuto due volte.
L1 è adibito alla difesa, L2 al caricamento del Cosmo per poter utilizzare le mosse speciali e/o effettuare movimenti o colpi particolari se abbinato a uno dei tasti principali, R1 serve per schivare gli attacchi dell'avversario e portarsi alle sue spalle, mentre R2 serve per lanciare l'attacco più potente (Big Bang) che il nostro guerriero ha a disposizione, mentre con la pressione di R3 si può scatenare il Settimo Senso, una volta riempita la barra apposita: ciò ci potenzierà e permetterà di caricare la barra del Cosmo automaticamente, indipendentemente che noi si attacchi l'avversario/tenga premuto L2 o meno, oltre a far risplendere la nostra armatura di meravigliosi riflessi lucenti.
Gli scontri sono piuttosto rapidi e un po' più "puristi" rispetto al passato, è stata infatti rimossa la possibilità di "risorgere" tramite pressione ripetuta di uno o più tasti in caso di sconfitta, a favore di un maggiormente usuale sistema a round multipli (il vecchio metodo fa capolino, però, se si perde uno scontro nella modalità "Cronache Zodiacali", la classica modalità "storia"), ed anche la possibilità di contrattaccare l'attacco Big Bang dell'avversario con la pressione tempestiva di un determinato pulsante è stata rimossa, presumibilmente perché con la libertà di movimento del motore fisico e l'allungo estremamente ristretto delle mosse in questione, è già piuttosto difficile che vadano a segno di loro, senza il rischio di vedercele anche ritorte contro.
La profondità dell'esecuzione delle combo è piuttosto scarsa, visto che tutti i personaggi condividono gli stessi comandi (ma non gli stessi movimenti, per fortuna, a parte un paio di casi giustificati, come tra maestri e allievi, e comunque parziali e non sulla totalità del moveset), ma per poter concatenare più combo e mosse insieme, e mettere a segno anche combo volanti, è necessario conoscere in maniera un po' più approfondita gli attacchi di ognuno, per sapere quali sono i più adatti a lanciarlo come vogliamo noi.
Alcuni personaggi erano più divertenti da giocare in passato però, come Milo dello Scorpione o Shaka della Vergine, ma il tutto è diventato molto più rapido e questo offre un maggior dinamismo e divertimento spiccio.
In realtà il vecchio fantasma della scarsa varietà aleggia ancora attorno al gioco, ma non eccessivamente, i ritmi elevati e i diversi stili di combattimento dei numerosi personaggi presenti arginano perfettamente la cosa: il gameplay è dunque promosso senza remore.
Visivamente parlando il gioco parte più che bene, con uno spettacolare filmato in animazione tradizionale a fare da apripista ad un comparto grafico di tutto rispetto, tra modelli poligonali immensamente dettagliati, armature sfavillanti e ricche di particolari ed effetti di luce ad ogni colpo segreto che rendono le battaglie realmente "cosmiche" e "divine".
E' veramente difficile descrivere a parole lo splendore delle Armature Divine o delle Surplici in movimento, solo le immagini (in via minore) e i video (soprattutto) rendono loro giustizia.
Il tutto unito ad una qualità delle animazioni e una fluidità molto elevate.
Anche l'interfaccia dei menu è ben realizzata e chiara, e alcune parole a parte vanno spese per la modalità "Cronache Zodiacali".
Le vicende della trama vengono narrate tramite dialoghi su schermate statiche, spesso rappresentate dai modelli poligonali dei personaggi coinvolti; in alcune situazioni però, essi vengono sostituiti da delle più esplicative immagini che risulteranno familiari ai fan: sono infatti fotogrammi della serie animata storica e degli OAV di Hades, la cui presenza, legata a doppio filo allo splendido lavoro svolto dal leggendario character designer della serie Shingo Araki, è valore aggiunto a un già ben dotato comparto grafico, oltre che un bel colpo al nervo della nostalgia per coloro che hanno amato e amano la serie animata.
Anche nel comparto audio il gioco si comporta egregiamente: il filmato d'apertura è accompagnato da una melodia strumentale che purtroppo non è Pegasus Fantasy, per quanto la scimmiotti palesemente in più punti.
Non solo, l'intera colonna sonora del gioco è palesemente ispirata a quella classica della serie anime, e questo può essere solo un bene: musicalmente l'anime era infatti memorabile, e tale stile malinconico ed epico viene mantenuto anche nel corso delle battaglie e dei menu, con ben 70 tracce presenti e ascoltabili dopo aver raggiunto degli obiettivi precisi all'interno del gioco.
Alcune tracce peraltro risulteranno familiari ai navigati Saint-videogiocatori, essendo riprese dai due picchiaduro per Playstation 2.
Gli effetti sonori di colpi, armature che si assemblano da sole o che si infrangono, teste che impattano inevitabilmente a terra da altezze notevoli e colonne che vanno in frantumi sono a loro volta presi di peso dall'anime, quindi non potrebbero essere più adatti.
Preso di peso dall'anime è anche il cast di doppiaggio, per quanto sia quello degli ultimi OAV dell'Hades Chapter, almeno per i personaggi che lì vi appaiono, mentre gli altri provengono direttamente dalla serie anni '80.
Un po' dispiace che, dove possibile, non sia stato preso interamente il cast storico, ma c'è da dire che anche le voci sostitutive fanno un ottimo lavoro.
La modalità principale del gioco ha indubbiamente una durata più che soddisfacente, permettendo d affrontare ogni scontro delle saghe delle Dodici Case, di Poseidone e di Ade, offrendo per ogni combattimento da una a quattro sfide "extra" (effettuare un dato numero di prese o una combo particolarmente lunga, per esempio) che, se soddisfatte, permettono di sbloccare materiale extra che viene poi aggiunto alla sezione "collezione".
Essa contiene i modelli poligonali dei vari personaggi (che sono più di 50, per quanto alcuni siano solo versioni alternative di altri già presenti), i filmati delle loro mosse Big Bang, una lunga serie di Myth Cloth, un'ancor più lunga serie di carte collezionabili e le musiche di sottofondo del gioco.
E' possibile inoltre raccogliere denaro virtuale ottenendo buoni punteggi nei combattimenti, per poi poterlo spendere in "sfere" da equipaggiare ai personaggi nel multiplayer online, in modo da potenziarne alcune caratteristiche.
Ma non di sola storia e multiplayer vive il gioco: è presente anche una modalità "survival" e una modalità che riproduce le Galaxian Wars, permettendo tornei a 8 giocatori, sia umani che controllati dal computer, con tanto di commentatore ad accompagnare gli scontri ed indcatore della potenza dei colpi ben visibile sullo schermo ad ogni attacco portato a termine, esattamente come nel torneo che apre la serie.
Considerando che questi tornei sono divisi in quattro livelli di difficoltà diversi, ed ogni livello ha una decina di stipulazioni speciali differenti (tornei dedicati ai soli cavalieri di un certo rango, tornei dove non contano i danni inflitti ma il numero di volte che si fa cadere a terra l'avversario e tornei con combattimenti che si risolvono con un singolo colpo, per esempio), ma all'inizio se ne può giocare solo uno e gli altri vanno sbloccati di volta in volta, è indubbio che Saint Seiya: Brave Soldiers sia in grado di intrattenere per lungo tempo, e se si è spaventati dall'eventuale ripetitività del tutto, la presenza di un numero così elevato di valenti condottieri dallo stile particolare permette di donare più varietà alle ore di gioco.
E' Saint Seiya: Brave Soldiers un titolo che vale l'acquisto?
Sicuramente, se si ama la serie, considerato anche l'avvicinarsi delle festività natalizie, ma è necessario rendere noti alcuni piccoli appunti, dettagli che non trovavano molto spazio nelle sezioni precedenti e che è il caso di rendere noti.
L'adattamento italiano dei dialoghi e delle schermate segue quello dell'anime storico italiano: Pegasus, Sirio, Crystal eccetera dunque, per quanto alcuni termini e nomi (pochi) abbiano invece un adattamento più vicino al manga, e il registro dei dialoghi tende leggermente all'aulico, similmente a quanto avveniva nel doppiaggio storico (per quanto una pagina di dialogo tutta in spagnolo in un intermezzo dell'Elisio sia ben poco aulica, a meno che non sia spagnolo aulico, io tristemente questa lingua non la conosco...).
Questo non lo considero né un pregio né un difetto: documentarsi e adattare i dialoghi mantenendo un registro simile a quello che gli aficionados conoscono da sempre è un lavoro che fa trasparire una certa attenzione, pur distaccandosi dalla fedeltà all'originale: sta al pensiero di chi legge gioire o inveire per questo.
E' un difetto invece l'assenza di molti personaggi o "versioni" importanti: solo Seiya e Saori hanno la loro God Cloth, ed Ikki e Shun non possono nemmeno contare sulle Gold Cloth del Leone e della Vergine usate durante la battaglie nei Campi Elisi; indubbiamente con più di 50 personaggi giocabili certe lamentele lascerebbero il tempo che trovano, se non fosse che Ikki col Cloth di Leo è già stato rilasciato come DLC, dettaglio da cui si può già intuire che fine abbiano fatto anche le varie God Cloth e come si farà ad ottenerle...
Presumibilmente, stessa sorte subiranno alcuni Silver Saint, qui presenti in minima parte.
Considerato che personaggi come Misty della Lucertola erano già presenti nei due giochi per PS2, l'assenza degli stessi in questo terzo capitolo e il quasi certo destino che li attende mi porta a lanciarmi in un "j'accuse" contro la pratica dei contenuti scaricabili e la piega che ha preso.
Quello che infatti nelle premesse doveva essere un arricchimento a posteriori di un gioco completo, si è mestamente tradotto in una vera e propria presa in ostaggio di contenuti che sarebbero potuti benissimo essere presenti all'interno del gioco stesso, un autentico "se volete il contenuto tal dei tali sano e salvo lascate tot euro al Playstation Store all'ora prestablta, niente sbirri", e questo fa rabbia perché i giochi s'impoveriscono e i giocatori, interessati ad avere questo o quell'oggetto di gioco, pure.
Brave Soldiers, peraltro, di suo tanto povero di contenuti non è, quindi la sua parziale castrazione suona come una vera e propria presa per le terga dell'acquirente.
A parte questo comunque, l'operato del team di sviluppo è encomiabile e soddisfacente per ogni amante dell'opera di Masami Kurumada, e quindi più che consigliato ad ogni fan storico armato di Playstation 3.
Specialmente se il gioco è tradotto come l'anime italiano, più di 10 euro non sono disposto a darglieli, e se non lo troverò a quel prezzo rinuncerò.
ahah adoro il modo di scrivere di Narutimate
Brave Soldiers non è nella mia lista dei prossimi acquisti (attendo di più Jojo) ma una partitina ce la farei sicuramente. Peccato per l'adattamento, imho un passo indietro inaspettato rispetto alle ultime uscite.
Per fortuna non hanno inserito pg delle serie "what if" come ep.G, Omega o lost canvas, che non c'entrano un bel nulla con la serie classica di saint seiya.
Per i fan del vecchio Saint Seiya è un gioco da prendere al volo poichè è divertente e curato nei dettagli.
Poi ci sono ben 30 DLC.
@gianni
scherzi? l'anime non dovresti criticarlo perché è uno dei migliori doppiaggi in assoluto nel panorama anime-ita insieme a slam dunk.praticamente ci sono determinate bauute che per capirle devi aver studiato alla Crusca e tu "lamenti" della cosa..mah..
Io ho provato il primo titolo per PS2, carino e bello per i fans della saga, ma tremendamente legnoso. Spero che con questo gioco si sia dato più dinamismo ai combattimenti, senza troppe barre del cosmo da caricare, movimenti legnosi o filmati di attacchi che si possono bloccare premendo tasti. Non mi va tanto giù questa politica dei DLC, ma tutto sommato sembra un bel gioco per i fans della serie.
Bellissima recensione come sempre da parte di Narutimate, come già detto molte altre volte mi piace molto il suo stile e sono contento quando mette mano alla penna
Inanzitutto io non ho criticato il "doppiaggio" ma "l'adattamento" che è una cosa diversa. E poi perchè non dovrei criticarlo?
Si meritano tutte le critiche possibili invece. Dialoghi inventati, frasi aggiunte dove c'era il silenzio, i nomi dei personaggi...
Il fatto che usi uno stile ricercato nei dialoghi non lo rende migliore. E' uno dei peggiori adattamenti mai fatti per un anime. Le voci sono ok, ma con i nomi giusti sarebbe stato molto meglio.
Questo è un gioco che mi interesserebbe anche ma al momento non posseggo la console su cui gira (che mi comprerei anche ma poi non troverei il tempo per giocarci temo )... Anche l'attuale trend del DLC... forse era meglio un tempo
A parte il fatto che c'è chi lo fa (conosco gente che ha TUTTE le edizioni di Ken il guerriero e, pur criticando quella Panini che ha molti adattamenti sballati, continua a comprarla pur conoscendo a memoria la storia, e di certo non ha rinunciato a comprare i cofanetti delle cose Yamato anche se "Raoh" veniva chiamato "Raoul"), il caso è diverso. Il manga serve a conoscere e leggere la storia, il gioco si rivolge a chi ha già letto il manga o conosce già la storia e vuole solo giocare con i personaggi che già ama e conosce, e in quel caso non gli frega se si chiamano Seiya o Pegasus, Kenshiro o Andrea, perché il personaggio sempre quello è (non gli cambiano le mosse in base al nome), e sempre potrai giocarci.
In primis un doveroso ringraziamento di massa a tutti coloro che si sono complimentati per qualsiasi cosa, dopodiché:
@Ayachan: se vuoi un consiglio a più di 40 euro non prenderlo, più che altro perché credo che oltre i 40/49 un gioco non dovrebbe costare, di più si comincia ad esagerare e se i prezzi finiscono davvero per standardizzarsi sui 69 siamo freschi
@Itachi: non ho voluto considerare il gameplay "migliore" o "peggiore" ma appunto "diverso", e nella sua diversità funziona, per quanto appunto si assista ad una diminuzione del parco mosse che in molti casi fa danni (abbiamo citato entrambi Shaka).
A me il gameplay di Hades piaceva moltissimo e ci ho giocato per molto molto tempo, ma ho trovato che anche questo funzioni, con le dovute differenze, poi appunto come dici tu è soggettivo ^^
@Vejita: i dialoghi sono solo in giapponese sottotitolati, quindi sei già a posto
Questione adattamento: non ho voluto considerare nemmeno l'uso dei termini del doppiaggio storico né un difetto né un pregio proprio perché c'è una spaccatura tra detrattori e fedeli all'interno del fandom, e di conseguenza l'uso dei termini del doppiaggio storico può essere in entrambe le categorie.
Io ho passato la mia adolescenza sull'anime, per poi leggere e amare anche il manga con la Perfect della Star, per me il protagonista si chiama Seiya e non Pegasus (infatti per quanto il gioco abbia i nomi "storici" io nella recensione ho usato sempre solo quelli ufficiali) ma non per questo ho il mal di pancia a sentir parlare del doppiaggio storico che anzi, in quanto recitazione è un punto molto elevato nel doppiaggio italiano.
Credo però che privarsi di un gioco per via dell'adattamento dei nomi sia un estremismo.
Potrei capire se la motivazione fosse il prezzo elevato, o un qualche cambiamento non apprezzato nel gameplay (come la questione citata da Itachi), ma per l'adattamento credo sia un po' troppo, considerato che forse (non mi è mai passato per la mente quindi non ho controllato) basta cambiare lingua dei sottotitoli/della PS3 per arginare il problema.
*aggiunta posticcia*
Epperò in effetti come dice Twinkle mi sorprese l'uso dell'adattamento storico data la mancanza della dicitura "I cavalieri dello Zodiaco" nel titolo
Ok, è in inglese ma siamo sempre lì.
Quindi le altre lingue hanno almeno i sub basati su nomi e dialoghi originali? In quel caso, se c'è una scelta, il gioco può essere usufruito per quel che mi riguarda (ognuno si sceglie da sè l'adattamento tarocco o quello fedele). Ma appunto, come mi sembrava, erroneamente di aver capito, tale scelta non c'è... Allora dare soldi, e non pochi, a chi lavora coscienziosamente male come questo distributore, non mi passa per l'anticamera del cervello.^^
Kotaro, se non era chiaro, mi REPELLE leggere nomi inventati, dialoghi inventati e, sopratutto, sapere che queste cose sono state volutamente fatte così male, per compiacere un pubblico con la sindrome di Peter Pan. Non accetto che si lavori volontariamente male e che si debba pure pagare, leggitimandolo, il "lavoro" di questi "professionisti".
Tra l'altro è quello che succede con tutti i giochi PAL, si cambia la lingua di sistema e cambia pure quella dei giochi.
Quando uscì il primo io non avevo nemmeno la PS2
La comprai quando era già uscito il secondo, ma preferii acquistare prima il Sanctuary perché l'Hades Chapter nel manga non l'avevo ancora letto e gli OAV non erano ancora andati in onda in televisione, dunque non volevo spoilers (oltre a voler andare per ordine).
Quella volta al prezzo di un gioco nuovo mi comprai l'Hades, Dragon Ball Z Budokai 3, Naruto Ultimate Ninja 2 e One Piece Round the Land, ebbi da fare per un po'
Anche a noi piacque molto, soprattutto quando ci trovammo davanti Kayme e Pappagu completamente a sorpresa (non avevamo ancora letto le avventure a puntate di Hacchan nella ristampa, ma l'avevamo già incontrata nella parte relativa all'ascipelago Sabaody)
Ma almeno questo titolo di Saint Seiya mantiene i nomi dell'adattamento italiano, diciamo ha una logica dietro. Figurati che su Dragon Ball Z Budokai Tenkaichi 3 ha nomi totalmente sballati come Devilman, Syn Shenron, Omega Shenron e Nuova Shenron che provengono dall'adattamento americano...
La cosa divertente poi è che nella modalità storia quando Son Goku si rivolge ai draghi malvagi, nei sottotitoli li chiama "Sushinron" e "Ishinron" come nella versione giapponese XD Addirittura Syn Shenron è un caso assurdo, dato che la versione base ha il nome americano mentre la trasformazione si chiama "Super Ishinlon". Per quanto riguarda Devilman/Akkuman anche per lui la traduzione della mossa finale è divenuta "Raggio di Akkumite", ma leggendo i sottotitoli durante la storia speciale che lo vede scontrarsi con Mecha-Freezer e Re Cold la tecnica verrà tradotta "Akkumitekosen" ed anche quando si rivolgerà a se stesso nei sottotitoli verrà trascritto col nome corretto "Akkuman". In pratica avevamo un adattamento che era un misto tra le traduzioni del manga (le edizioni tradotte dai Kappa Boys), l'adattamento americano (il Gran Demone Piccolo viene chiamato Piccolo Re degli Inferi, difatti nella versione americana lo chiamano King Piccolo oppure il Makankosappo di Piccolo tradotto come Cannone Speciale dell'Anima, che rimanda allo Special Beam Cannon americano) e l'originale giapponese (moltissime tecniche hanno mantenuto il nome giapponese, come il Chou Makohou degli Oozaru o il Bakuretsu Ranma ed il Gekiretsu Madan di Gohan bambino). E queste stesse traduzioni in parte sballate ce le portiamo dietro anche nella generazione attuale XD
Ma ammetto che, al massimo, a causa di questa mancanza, lo potrei comprare usato a non più di 15 euro.
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