Recensione
Kingdom Season 4
9.0/10
Siamo arrivati alla quarta stagione di Kingdom e una delle cose ormai palesi è che pur seguendo il manga vi sono comunque delle differenze, direi degli arricchimenti: questo è dovuto alla scelta di non esagerare con i volumi da animare in modo tale da non condensare troppo ciò che accade ma aggiungendo magari un dialogo, una situazione.
Le animazioni sono di altissimo livello, ottimo il comparto musicale, purtroppo la Kingdom non ha avuto un grande successo in Italia ciò anche perché le prime serie sono recuperabili solo a livello amatoriale e poi anche perché gli anime storici non sfondano facilmente da noi come d’altronde dimostrano le edizioni di manga di questo genere.
Invece in Giappone questo genere è molto amato e dunque si continua a produrre questi capolavori.
Alle animazioni troviamo stavolta lo studio Pierrot, quello delle famose maghette, alla composizione della serie Noburo Takagi che ha lavorato nello stesso ruolo per The legend of the Galactic Heroes ma è stato anche sceneggiatore del molto valido Baccano! nel lontano 2007. Il regista Kenichi Imaizumi, che avevo conosciuto per Tutor Hitman Reborn, poi ha fatto un così buon lavoro che stato confermato per le serie successive.
Insomma al lavoro c’è stata una grande squadra è fra questi la Dandelion Animation Studio che qui ha fatto molto meglio che in The first Slam Dunk.
Il voto è nove anche grazie alla trama che da molto spazio hai combattimenti ma dipinge personaggi se non credibili al 100% comunque possibili e passabili, con una attenzione alla politica e alla strategia militare. Come facevo notare a degli amici i trucchi militari non sempre convincono totalmente ma non sono campati in aria come ad esempio in Arslan serie che proprio perché dava spiegazioni stupide non mi è piaciuta.
Poi non tutto è campato in aria ci sono le fonti antiche e le speculazioni moderne sulla storia cinese e la vita del primo Imperatore che servono da matrice per poi fargli vivere accanto storie fittizie. In fondo anche di certi personaggi citati nelle opere storiche di sa bene poco.
Le animazioni sono di altissimo livello, ottimo il comparto musicale, purtroppo la Kingdom non ha avuto un grande successo in Italia ciò anche perché le prime serie sono recuperabili solo a livello amatoriale e poi anche perché gli anime storici non sfondano facilmente da noi come d’altronde dimostrano le edizioni di manga di questo genere.
Invece in Giappone questo genere è molto amato e dunque si continua a produrre questi capolavori.
Alle animazioni troviamo stavolta lo studio Pierrot, quello delle famose maghette, alla composizione della serie Noburo Takagi che ha lavorato nello stesso ruolo per The legend of the Galactic Heroes ma è stato anche sceneggiatore del molto valido Baccano! nel lontano 2007. Il regista Kenichi Imaizumi, che avevo conosciuto per Tutor Hitman Reborn, poi ha fatto un così buon lavoro che stato confermato per le serie successive.
Insomma al lavoro c’è stata una grande squadra è fra questi la Dandelion Animation Studio che qui ha fatto molto meglio che in The first Slam Dunk.
Il voto è nove anche grazie alla trama che da molto spazio hai combattimenti ma dipinge personaggi se non credibili al 100% comunque possibili e passabili, con una attenzione alla politica e alla strategia militare. Come facevo notare a degli amici i trucchi militari non sempre convincono totalmente ma non sono campati in aria come ad esempio in Arslan serie che proprio perché dava spiegazioni stupide non mi è piaciuta.
Poi non tutto è campato in aria ci sono le fonti antiche e le speculazioni moderne sulla storia cinese e la vita del primo Imperatore che servono da matrice per poi fargli vivere accanto storie fittizie. In fondo anche di certi personaggi citati nelle opere storiche di sa bene poco.