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    Città e infrastrutture è una serie di racconti brevi e brevissimi (dalle 4 alle 8 pagine al massimo l'uno) senza particolari trame o storie. Sono in sostanza esercizi di stile, ironici, macabri ed tendenti agli eccessi. Tra le tante opere di Kago questa raccolta non brilla di particolare luce, ci sono tante idee che sembrano ritagli di storie più dense. Lettura interessante per i già fan del maestro curiosi di conoscere tutto quello che ha creat1 [ continua a leggere]
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    La principessa del castello senza fine di Shintaro Kago è un capolavoro, e come tutti i capolavori possiamo sminuzzarlo a più livelli e ad ogni analisi mantiene una coerenza eccezionale.

    Il castello senza fine è una delle grandi opere della maturità di Kago, che ha trovato ormai forza e coraggio nell'inseguire fino in fondo gli spettri della sua incredibile immaginazione. Nel descriverlo, per rispetto all'opera tenterò di mantenere un punto di1 [ continua a leggere]

    9.0/10
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    In Kijin Gahoh ci troviamo al cospetto di uno Shintaro Kago in grandissima forma.
    Come da sua tradizione ha composto una sequenza di racconti medio/brevi concatenati per logica ed argomenti. Vuoi per la copertina bruttina, vuoi per il titolo non tradotto (in giapponese suona come "raccolta di persone eccentriche"), quest'opera si trova ancora in libreria nel momento in cui scrivo (novembre 2025), metto questo inciso perchè normalmente le opere1 [ continua a leggere]

    7.5/10
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    Tra le tante opere di Kago, "Brain Damage" si presenta come un piccolo contenitore di appunti e variazioni sul tema: quattro racconti autoconclusivi che alternano scene di violenza estrema a trovate surreali e a momenti di humor nero, come sempre nella cornice della sua ferrea logica surreale. La struttura a racconti indipendenti purtroppo lascia con l'amaro in bocca, manca infatti quella connessione che di solito spinge il lettore delle opere d1 [ continua a leggere]

    9.0/10
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    A vent'anni dalla sua stesura (serializzata nel 2006–2007) diventa splendido rileggere un'opera come "La mia Maetel" del maestro Oku.

    La trama ha un'apparenza lineare: uno sguardo domestico, pochi luoghi, pochi personaggi. Eppure quella semplicità ci stupisce: l'andamento accelera, spezza il ritmo e lascia quasi senza fiato, Oku rompe intenzionalmente la monotonia per far emergere le crepe emotive del protagonista. Il risultato è un equilibrio1 [ continua a leggere]

    2.5/10
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    Un'opera come "Hikari Man" se fosse stata scritta da un autore sconosciuto sarebbe finita nel dimenticatoio o, forse, sarebbe apprezzata da qualche fan che inciampa su alcune buone idee annegate in sei volumi di banalità e "fattomalismo".
    Purtroppo però "Hikari Man" esce a firma Hideo Yamamoto, lo stesso che 10 anni prima ha fatto innamorare il mondo degli otaku con la sua personalissima metafora della vita che ancora oggi risulta quasi inarriv1 [ continua a leggere]
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    "Super Conductive Brain: Parataxis" è una delle rare opere di Kago che si può misurare coi canoni standard. In sostanza è un racconto breve di fantascienza distopica, con tratti splatter. Volendo misurarsi con una fabula lineare, comparsa graduale di personaggi e archi narrativi semplici, è come se Kago con Parataxis volesse dire al mercato "guardate che so anche fare storie normali". Il sospetto di questa volontà mi viene anche dall'alta cura n1 [ continua a leggere]

    8.5/10
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    Se non hai tempo per leggere tutto, il riassunto è: Si, vale sicuramente la pena recuperare questa piccola perla dimenticata di quasi trent'anni fa... se ti interessi di hentai estremi e ambientalismo. Per capire però come queste due tematiche apparentemente lontane si leghino alla perfezione in Last Man ho bisogno di prenderla larga.

    Gli anni '90 sono stati per i Manga un grande periodo di esplorazione e cambio di guardia. Quelli che poi sare1 [ continua a leggere]

    5.5/10
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    C'è un momento, leggendo Oh, Baby!, in cui ti chiedi se stai sfogliando un manga erotico, una parodia di James Bond o il quaderno di un liceale che ha deciso di risolvere la crisi energetica mondiale con l'ormone dell'amore.

    Ōshima Takeshi, autore ormai dimenticato, non si pone limiti: mischia esperimenti chimici, triangoli amorosi, spie, laboratori segreti sotto alla montagna, e studenti più confusi che colpevoli. Il risultato? Una centrifuga1 [ continua a leggere]
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    NOTA introduttiva: per poter leggere le opere di Kago servirebbe una patente apposita. I suoi fumetti disturbanti, estremi, violenti e senza morale possono essere pericolosi per una psiche fragile.

    Tra le tante opere del maestro Kago, Il Grande Funerale è quella in cui troviamo la sua vena comica più delirante e senza freni (l'altra è sicuramente il Compendio della vera storia universale, che tuttavia è stato scritto ben 12 anni dopo il Grande1 [ continua a leggere]

    9.5/10
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    "Harem End" è uno dei tanti capolavori di Kago che non vorrei fosse dimenticato.

    La logica è questa: il racconto parte facendo il verso ironico al genere harem che di solito troviamo negli ecchi o negli hentai e lo porta ad un livello di delirio fuori da ogni immaginazione. Se pensate di sapere cos'è il macabro, in "Harem End" troverete l'ultra-macabro. Se pensate di immaginare cos'è la violenza, in "Harem End" troverete il vostro limite di so1 [ continua a leggere]
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    "Inferno e Paradiso" è un'opera difficile.

    Riesce ad essere sia lineare ed esplicita che altamente filosofico/esistenziale: spesso propone domande come "a che cosa serve crescere?" o "a cosa serve diventare forti?" mentre cerca di ispirare i lettori riproponendo un significato alternativo per poesie della tradizione giapponese. La storia principale è ambientata nella classica cornice scolastica che troviamo di solito negli shonen. La trama app1 [ continua a leggere]