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Nicola Scarfaldi Cancello

Volumi letti: 34/34 --- Voto 6,5
Ed eccoci qua.
Se c'è qualche stalker del mio profilo, magari qualche streamer che vuole fare content facile bullizzando uno sconosciuto online, questo qualcuno si starà facendo una domanda: "Ma come? In altre sedi hai detto peste e corna dell'Attacco dei giganti, gli dai 6 e mezzo? Ma sei incoerente o cosa?".
Ebbene, in verità, in verità io vi dico, a differenza di molti, io ho un'onestà intellettuale.

L'Attacco dei giganti, di per sé, non è un'opera malvagia.
E' un manga carino, con dei disegni indecenti, adattato in un gran bell'anime a livello di animazioni, anime di cui non parlerò perché questa è la pagina del manga.
Quindi, parlando del manga, partiamo dal punto che mi occuperà probabilmente meno tempo nella recensione: i disegni.

Facciamoci tutti una sola e unica domanda "Perché questi disegni vengono così facilmente perdonati?".
No, perché l'Attacco dei Giganti è disegnato male!
Ma davvero male!
Soprattutto, i disegni non diventano mai davvero sufficienti, ma passano solo da "molti brutti" a "bruttini". Non c'è nessuna tavola del manga che sia un piacere per gli occhi, ma si ha sempre questa strana sensazione di star leggendo il fumetto pubblicato online di un ragazzino ai primi anni di liceo artistico. Quel livello di disegno in cui sai solo le basi, ma non le padroneggi bene, non hai alcuna finezza e non hai ancora sviluppato la capacità di pulire e rifinire le tavole.
Di solito, a sminuire ciò, si usa la retorica del "ha dei pregi così alti (in questo caso, a livello narrativo) che i suoi difetti passano in secondo piano". Una retorica che potrebbe anche starci, non ci fossero due problemi di base: Primo, "in secondo piano" non significa "smette di esistere"; secondo, l'Attacco dei Giganti non è scritto così bene.

Sì, perché è la verità. L'Attacco dei giganti NON è gestito bene.
Anzi, dirò di più, l'Attacco dei giganti è classica storia che ti scrive un autore in erba che conosce alcuni fondamenti di narrativa, ma si imbarca in un progetto più grande di lui, che non ha chiaramente pianificato nei dettagli, e deve fare ricorso a dei mezzi narrativi "panacea" capaci di mantenere in piedi tutto il flusso della narrazione.
Ma non riempiamoci la bocca solo di parole, e facciamo esempi concreti, premettendo che ci saranno spoiler su tutta l'opera.

- INIZIO SPOILER -

Dunque, quali sono i maggiori nodi di trama dell'Attacco dei giganti?

- L'umanità vive nelle mura al riparo dai giganti, quando improvvisamente le cose cambiano a causa di giganti apparentemente senzienti.
- Il re di questi uomini è un re fantoccio, la vera famiglia reale può ereditare un potere incredibile.
- Quelli che conosciamo non sono tutti gli uomini, ma una parte scacciata da una civiltà più grande e avanzata poiché discendenti di una figura nota come Ymir, il progenitore dei giganti.
- Il potere della famiglia reale è quello di poter entrare in contatto con Ymir e fare tre cose: controllare in più aspetti (memoria, biologia...) il popolo di Ymir, evocare un'armata di giganti colossali capaci di sterminare l'umanità e viaggiare nel tempo.
- Finale: si scopre che Eren, come Dr Strange in Endgame, ha avuto esperienza di tutti i futuri possibili e si è rassegnato a creare le condizioni in cui lui diventa il nemico ultimo dell'umanità, sterminandone la maggior parte ma permettendo a una gran parte di sopravvivere.

- FINE SPOLER -

Di tutto questo, la maggioranza ha avuto da ridire solo sul finale, perché è il deus ex machina dei deus ex machina, ma ha accettato tutto il resto. Eppure, analizzando bene, ci si può rendere conto di una cosa. I colpi di scena dell'Attacco dei giganti... non sono veri colpi di scena. Non di quelli fatti bene, almeno.
Di solito, è molto apprezzato in narrativa fare dei plot twist basati su elementi che un lettore può cogliere ma non capire del tutto, in modo che una volta che si arrivi al plot twist si capisca che ha perfettamente senso e che c'erano tutti gli elementi per arrivarci. I plot twist dell'Attacco dei giganti, soprattutto dopo il timeskip, sono invece dei deus ex machina camuffati in modo che non sembrino tali, ma che in realtà possono funzionare per giustificare qualsiasi cosa.
Uno dei maggiori colpi di scena è che Ymir abbia guidato i protagonisti affinché si venga a creare una determinata situazione. Questa cosa, cambiando nomi e alcuni dettagli minori, la si potrebbe incollare nella trama del Signore degli anelli, di Nier Automata o di Ghost in the Shell, e funzionerebbe lo stesso.
"In quel momento, prima di gettare l'anello nel Monte Fato, Frodo si rese conto di essere stato guidato da Eru Ilùvatar, la divinità creatrice di Arda, per sconfiggere Sauron." Vedete? Funziona.
Non è un colpo di scena, è una trovata narrativa che a posteriori può giustificare tutto.

Ma tutto questo potrebbe anche essere accettabile, non fosse che Isayama riesce pure a perdere il controllo sul finale.
Un finale che dimostra come lui non fosse pronto a gestire tutto ciò che aveva creato, e ha dovuto creare una pezza gigantesca capace davvero di giustificare tutto, ma che non è riuscito a camuffare bene. Un finale che lui stesso, in più interviste, ha detto di non apprezzare. Probabilmente perché non è stupido, e si è reso conto di aver fallito là dove un autore esperto avrebbe dovuto risplendere, è rimasto schiacciato dalla sua stessa ambizione. Ha provato ad aggiungere dei contenuti per sistemare il tutto, con il risultato di peggiorare ancora di più la situazione, sia a livello di sceneggiatura che di opinione pubblica.
Una storia tragica, a suo modo. Quasi più interessante dell'opera stessa.

Però, si potrebbe dire che l'Attacco dei giganti sia un'opera di altissima qualità che svacca nel finale, no? No.
E' di qualità buona nella prima parte, ed è mediocre nella seconda parte.

Partiamo sfatando un mito: i personaggi di quest'opera non sono profondi, non sono sfaccettati e non sono "umani e credibili".
Sono personaggi con una caratterizzazione sufficiente a non confonderli gli uni con gli altri, ma che non si comportano mai davvero in modo umano, e che comunque si basano su degli stereotipi, un po' camuffati (come i deus ex machina) e non tutti giapponesi, ma stereotipi sono. Eren è il protagonista shonen che vuole cambiare il mondo A.K.A. spaccare tutto, Mikasa è una tsundere, Armin è il classico nerd dal cuore buono ma spostato in un contesto simil fantasy, e gli altri personaggi seguono antifone simili. Aggiungere dei momenti di crisi non significa che evolvano, e soprattutto non significa che siano gestiti bene. Tutt'altro.

La seconda parte del manga, quella dopo il timeskip, è un macello a livello narrativo. Isayama ha messo troppa carne sul fuoco, e si è prodigato con vari escamotage a nascondere le cose che iniziavano a bruciare, ma un occhio esperto sa dove guardare e capisce dove sono i problemi.
La grande quantità di elementi narrativi da introdurre e gestire viene spesso fatta in modo didascalico, si ha sempre una costante sensazione che l'opera abbia "smesso di respirare". Succedono tante cose, molto velocemente, troppo velocemente. Non ci sono più momenti di pausa, di riposo tra un evento e l'altro, rendendo la lettura caotica.
Ma, soprattutto, non sono più i personaggi a mandare avanti la storia con le loro azioni, ma è la storia che li muove a forza per farsi mandare avanti. Questo appiattisce delle caratterizzazioni giù non così profonde.
Massima testimonianza di ciò è Eren: un personaggio su cui tutti si sono sperticati in atti di onanismo sulle sue azioni in questa parte della storia, credendo chissà quali piani stesse complottando, ma che in realtà è stato eroso dagli ingranaggi della narrazione affinché essi continuassero a girare.
Ed è letteralmente così, dato il colpo di scena finale.
Chiaramente, non mi aspettavo che Eren rimanesse un eterno incazzato con il mondo e con i giganti, ma la sua non è stata un'evoluzione, ma un cambiamento artificiale.

Ecco, artificiale.
Credo sia la parola che, più di tutte, possa racchiudere l'Attacco dei giganti.
Sin dall'inizio, è un'opera che cerca di essere quello che non è, mascherando i suoi difetti in modi che, a quanto pare, hanno funzionato. Non c'è amore nell'Attacco dei giganti, c'è molta poca arte. C'è solo una storia, e costanti iniezioni di dopamina per mantenere l'attenzione alta, mentre dietro le quinte si opera per nascondere la polvere sotto il tappetto, occultare tutte le sue mancanze.
Un'opera tuttalpiù sufficiente nei suoi picchi più alti, il cui unico vero merito è che, nella visione d'insieme, è leggermente meglio di altri suoi metri di paragone.

Sì, perché gliene va dato atto, l'Attacco dei Giganti, a differenza di opere come Naruto o Bleach, perde del tutto la brocca solo sul finale, laddove altre l'hanno persa molto prima, perdendo d'identità e d'interesse.
L'Attacco dei Giganti è un re orbo in un paese di ciechi, un altare di legno su un cumulo di letame. A questo altare molti si sono inginocchiati, venerandolo come un messia, non rendendosi conto di essere imprigionati nella caverna di Platone.

Ma io vi lascio con una profezia.
In verità, in verità io vi dico. Verrà un giorno in cui una nuova generazione non avrà i fumi dei media e dell'hype, e analizzerà l'Attacco dei Giganti. Laddove molti oggi dicono "Un capolavoro che cambierà la storia", essi diranno solo "Come abbiamo fatto a sbagliarci così tanto?".
Le mie parole saranno dimenticate, come lacrime nella pioggia, ma in cuor mio so di aver ragione.

Auf wiedersehen.


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VeganWarrior

Volumi letti: 34/34 --- Voto 9
"Quel giorno l'umanità ricordò... il terrore di essere controllata da loro... l'umiliazione di vivere come uccelli in gabbia..."
L'attacco dei giganti.
La trama è ambientata in un mondo alternativo dove la terra è popolata da giganti. Creature antropomorfe alte fra i tre ed i quindici metri, con un intelletto limitato che divorano gli umani.
L'umanità ad un passo dall'estinzione si è rifugiata dietro tre cinte di mura concentriche enormi alte cinquanta metri, chiamate in ordine dalla più esterna alla più interna Wall Maria, Wall Rose e Wall Sina. Queste muraglie hanno garantito all'umanità una protezione dalla minaccia dei giganti per circa un secolo. All'interno delle mura sono stati istaurati anche varie forze militari di protezione, il corpo di gendarmeria, il corpo di guarnigione e l'armata ricognitiva.
Tutto cambia quando un giorno un gigante di sessanta metri compare al di fuori del Wall Maria e lo sfonda facendo entrare in città a seminare il panico tutti i giganti che erano all'esterno. I nostri protagonisti saranno principalmente tre, Eren Jaeger, Mikasa Ackermann e Armin Arlert, tre amici inseparabili che dopo lo sfondamento del Wall Maria perdono tutto e per questo motivo decidono di arruolarsi nell'armata ricognitiva per combattere i giganti.
Le tematiche affrontate in quest'opera probabilmente saranno fra le più belle che io abbia mai avuto il piacere di vedere in un manga. Violenza, nazionalismo, dittatura, razzismo, terrore, lutto, queste saranno solo alcune dei temi che troveremo all'interno di quest'avventura che cercherà di scorticare nella maniera più cruda possibile le varie sfaccettature dell'umanità.
Difatti i vari personaggi che incontreremo nel corso della storia avranno caratteri, ideali ed inclinazioni differenti. Anche se tale caratterizzazione sarà destinata solo ad una piccola cerchia della grande moltitudine di personaggi che l'autore ci proporrà.
Infatti saranno poche le figure con un passato o con un approfondimento soddisfacente. Con questo ci tengo a specificare che tutti i personaggi godono di un temperamento umano e differente che tende a variare anche dalla situazione, ma il poco approfondimento nei loro confronti ci renderà difficile affezionarci a loro.
Graficamente a mio avviso si tocca il punto più basso di questo lavoro. Alcuni personaggi saranno molto simili ad altri, ed intendo veramente tanto, per farvi un esempio, Ymir è uguale a Levi, solo con le lentiggini, Berthold sembra il fratello di Marco e Reiner sembra il cugino di Jean e ci sarebbero davvero tanti altri esempi simili. Esteticamente la cura usata per descrivere alcuni giganti viene completamente a mancare con altri, addirittura in alcune scene sembrava come se avessero messo gli schizzi iniziali delle tavole. Per non parlare della poca espressività che hanno i personaggi, ed alcuni giganti che sembreranno caricature per l'anatomia scombussolata che si ritroveranno.
Altro punto a sfavore sono alcune scene comiche messe sporadicamente che tenderanno a smorzare bruscamente l'atmosfera del racconto.
In conclusione, quest'opera è da considerarsi con giusta causa un capolavoro che verrà ricordato al pari di altri grandi classici. La storia è travolgente e a modo suo innovativa e mai leggera, con un finale che onestamente, nonostante le varie critiche discordanti ho trovato giusto, forse non il migliore, non quello più originale e neanche quello che mi ha entusiasmato di più, ma una conclusione in linea con lo stile dell'opera e che comunque ho apprezzato.. Ma ciò che probabilmente colpisce di più è la violenza che ci viene mostrata nella sua forma più cruda e primordiale.
Non importa quale sia il vostro genere, se siete appassionati di manga, dovreste ritagliarvi del tempo da dedicare a quest'opera che in qualche modo vi assicuro vi lascerà qualcosa.


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Fabbrizio_on_the_Road

Volumi letti: 34/34 --- Voto 9
“L’Attacco dei Giganti” è un manga scritto e disegnato da Hajime Isayama, pubblicato in patria da Kodansha tra il 2009 e il 2021 per un totale di 34 volumi e giunto in Italia a inizio 2012 grazie a Panini Comics. Si tratta di un’opera che ha segnato profondamente la propria epoca e già da ora è facile immaginare che rimarrà anche negli anni a venire un titolo di riferimento. Aldilà dell’indubbio successo commerciale, credo si tratti effettivamente di un’opera di grande qualità e apprezzabile da un pubblico vasto ed eterogeneo.

L’aspetto che colpisce fin da subito del manga è la componente narrativa. “L’Attacco dei Giganti” può vantare tutto ciò che necessità una buona storia, grazie a una trama interessante, un’ambientazione affascinante e una narrazione incalzante. Sotto questo profilo l’opera riesce a catturare il lettore fin dai primi volumi, non solo per l’originalità delle vicende e la varietà di emozioni che riesce a suscitare, ma anche e soprattutto per l’impressionante mole di misteri straordinari che si creano di capitolo in capitolo. I dubbi che permeano le vite dei protagonisti sono gli stessi che il lettore prova nel proseguimento della storia, al pari del desiderio di voler scoprire di più su un contesto di cui inizialmente si sa poco, ma di cui ben presto si vuol sapere di più. Il manga riesce quindi nel difficile intento di gestire alla grande sia le vicende personali dei protagonisti, ma anche la storia ambientale del mondo che li ospita, in un susseguirsi di colpi di scena realizzati allo stato dell’arte, ben distribuiti all’interno della trama e realizzati per suscitare lo stupore più totale. In tutto questo, la narrazione è molto buona, perché alterna ottimamente le fasi più riflessive e ricche di dialoghi e spiegazioni con quelle più movimentate e d’azione, dando alla storia un ritmo estremamente dinamico che riesce a creare momenti di suspence allucinanti. Su questo punto però, esprimo anche la mia prima, e forse unica, critica verso l’opera. Se è vero che il modo di raccontare gli eventi di Isayama è complessivamente convincente nonché ambizioso, visto il frequente uso di flashback, salti temporali e cambi di scenario improvvisi, al tempo stesso credo sia innegabile che tutto ciò ogni tanto crei più confusione del necessario. Rimanere a volte disorientati di fronte allo scorrere degli eventi di questo manga credo sia fin troppo normale, anzi, occasionalmente sembra essere un fattore ricercato, ma ammetto che un po’ più di chiarezza su alcuni passaggi non mi sarebbe dispiaciuta.

Uno degli aspetti più convincenti dell’opera sono sicuramente i personaggi. Inizialmente molti dei protagonisti ci sembreranno abbastanza anonimi e di scarso rilievo. Questa comprensibile considerazione iniziale viene ribaltata molto preso, perché l’autore riesce a valorizzare molto bene personaggi di cui il lettore tende a sottovalutare l’importanza, caratterizzandoli al meglio spesso dopo diversi capitoli dalla loro apparizione. Oltre alla loro caratterizzazione, ho apprezzato molto anche lo sviluppo e la gestione che hanno questi personaggi. Negli stessi anni in cui il manga veniva pubblicato, avvertivo, forse erroneamente, che negli shonen mainstream moderni i personaggi rimanessero sempre uguali. Potevano subire ogni tipo di trauma, vivere qualunque tipo di avventura, ma nella sostanza rimanevano sempre gli stessi e non rischiavano mai nulla all’interno delle proprie storie. Ma qui, fortunatamente, le cose sono andate in maniera diversa e già alle prime battute ci si rende conto che anche ai personaggi più importanti possono capitare le peggio cose, coerentemente con il mondo in cui vivono e con le vite che fanno.

Ci sarebbero molte altre cose da dire su quest’opera che è riuscita nel difficile compito di rinnovarsi continuamente, proponendo sviluppi imprevedibili, battaglie straordinarie e rivelazioni clamorose. Il tutto in un mix di generi impressionante, dall’action al drammatico, dal fantasy al thriller politico. “L’Attacco dei Giganti” è già ora un’opera da leggere per l’importanza storica che ha avuto e che manterrà probabilmente anche negli anni a venire. Personalmente l’ho sempre apprezzato, ma è grazie a una recente rilettura che sono riuscito a rimanerne totalmente coinvolto. Eppure, sono sicuro che se lo rileggessi nuovamente riuscirei a scovare nuove chicche, a comprendere meglio certi passaggi, a leggere tra le righe di determinati dialoghi. La sensazione che trasmette questo manga è di qualcosa che in un modo o nell’altro non finirà mai di stupire.


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MG10

Volumi letti: 34/34 --- Voto 10
Shingeki no Kyojin, anche noto come Attack on Titan, è un manga di Hajime Isayama pubblicato dal 2009 al 2021

Essendo uno dei manga più popolari di sempre non c'è bisogno di dilungarsi troppo sulla trama: l'umanità è ridotta a diverse centinaia di migliaia di persone che vivono in una città circondata da cerchie di mura alte 50 metri per proteggersi dai temibili giganti, che si racconta abbiano quasi sterminato tutti gli esseri umani un centinaio di anni prima. Nonostante sia un'avvenimento ormai quasi dimenticato, un giorno un gigante più alto delle mura riesce a danneggiarle causando così l'entrata dei giganti in città e facendo sprofondare la popolazione nel caos e nella paura

La trama si sviluppa in modo eccellente, con la prima parte dedicata principalmente alla lotta fra umani e giganti e piena di azione, colpi di scena e misteri. Nella seconda parte invece, senza fare spoiler, ci si concentra più sui conflitti dell'umanità stessa, rispecchiando ciò che accade in continuazione nel mondo fin dalla nascita degli esseri umani. Qui c'è un po' meno spazio per l'azione e i misteri che vengono finalmente in gran parte risolti, ma vengono introdotti invece ottimi intrighi politici e lotte fra diverse ideologie e personalità. Questa parte ha inoltre un clima più cupo e serio, e questo nonostante la serie fosse drammatica fin dal primo episodio

Il trio protagonista dell'opera viene introdotto all'inizio ed è composto da Eren, Mikasa ed Armin. Eren inizia come classico protagonista degli shonen ma fortunatamente migliora costantemente col passare del tempo, i suoi sogni da bambino sono quelli di essere libero e di poter esplorare il mondo senza che ci siano giganti ad impedirlo. La seconda è un'amica d'infanzia di Eren, prova verso di lui una certa attrazione/attaccamento e diventerà in seguito uno dei soldati più validi di tutto l'esercito. Devo dire che la sua caratterizzazione nel manga è decisamente superiore a quella dell'anime. Il terzo è diventato amico degli altri due quando questi già si conoscevano, anche lui vorrebbe esplorare il mondo e viene considerato il più intelligente del gruppo

I personaggi secondari sono parecchi ma sono molto distinguibili tra loro, per la maggior parte sono ben caratterizzati e in diversi casi anche più interessanti dei protagonisti stessi. Citandone i migliori abbiamo personaggi come Erwin, indomabile comandante delle forze di spedizione, Levi, suo braccio destro e soldato più forte dell'umanità, e cadetti interessanti che avranno degli ottimi sviluppi di personalità come Reiner, Ymir, Jean e Christa. Ci sono poi altri ottimi personaggi introdotti in seguito come Zeke, Kenny, Gabi e a modo suo anche Floch. Nel complesso viene dato spazio e ruoli di rilievo anche a numerosi personaggi femminili (oltre ai 4 già citati ci aggiungerei anche Hange e Pieck) che in alcuni casi figurano anche tra i migliori della serie, cosa purtroppo non così comune nel mondo manga/anime

I disegni sono inizialmente non molto curati e parecchio confusionari, ma col passare dei capitoli migliorano decisamente e verso la fine del manga rasentano quasi la perfezione, con diversi pannelli così dettagliati da togliere il fiato

Gli unici difetti dell'opera che mi sento di evidenziare sono: il ritmo della narrazione non totalmente convincente nell'arco del governo reale ed in quello finale, unito ad alcuni dialoghi evitabili o migliorabili contenuti nel capitolo finale

Nel complesso la reputo un'opera monumentale e tra i migliori manga mai pubblicati, consigliato veramente a tutti a patto che abbiano almeno 13 anni di età per via di scene abbastanza crude e per la complessità dei temi trattati


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DonChipote

Volumi letti: 34/34 --- Voto 10
Pochi manga segneranno la storia del genere come quello di cui sto per parlarvi.
L'autore dell'opera Hajime Isayama è riuscito a entrare nella testa e nel cuore dei lettori raccontandosi attraverso una storia fantasy post-apocalittica dove l'umanità è rinchiusa all'interno di mura colossali per difendersi da un misterioso e spaventoso nemico mangia uomini: i Giganti, esseri tanto misteriosi quanto terrificanti, indifferenti alla sofferenza e morte degli uomini che divorano....uomini costretti a sopravvivere all'ombra del regresso in una piccola gabbia dentro a un mondo a loro ignoto tanto quanto la natura dei giganti stessi. Il senso di oppressione iniziale e l'atmosfera Steam Punk che si respira all'interno delle mura catturano il lettore all'interno di un World Building stratificato ed affascinante.
La trama cresce ed evolve nel modo più inaspettato possibile. L'opera si permea di tematiche forti come la sopravvivenza di specie, il desiderio di libertà dell'animo umano, il razzismo, l'onore militare, la gestione del potere, la relatività del male e l'inutilità e ciclicità della guerra.
I disegni dell'autore cambiano progressivamente col mutare dell'opera....inizialmente sporchi e grotteschi nei tratti caratteristici dei giganti diventano delle vere e proprie opere d'arte nei volti dei personaggi e nelle scene di guerra delle tavole finali.
Nonostante la storia, profonda, commovente e stimolante che tiene incollato il lettore volume dopo volume con continui colpi di scena e plot twist, a farla da padrone sono i personaggi. Umani, troppo umani...l'autore mette a nudo le paure e le debolezze dei suoi protagonisti, le incoerenze nel loro modo di pensare e il loro percorso di crescita in un mondo fin troppo crudele e corrotto che li circonda, con un tratto nelle espressioni facciali semplicemente stupendo che mette in strettissimo contatto il lettore con i sentimenti dei personaggi. Personaggi tragici, amletici costretti continuamente a scelte impossibili e a scindere la propria personalità tra sentimenti egoisti ed altruisti al punto da perdere se stessi nel corso della storia. Queste scelte costringono continuamente il lettore a schierarsi e a fare i conti con l'etica del proprio patteggiamento.
Shingeki no Kyojin è semplicemente un capolavoro con la C maiuscola non solo per ciò che ha raccontato ma soprattutto per il modo in cui l'ha fatto, imponendosi nel mercato fumettistico mondiale come manga di riferimento per le generazioni a venire e nel cuore dei fan come un ricordo impossibile da cancellare.

Ataru Moroboshii

Volumi letti: 33/34 --- Voto 9
Dopo dodici anni finisce il manga Shounen-horror che ha incarnato al meglio i turbamenti degli anni'10. Il concept dell'opera appare inizialmente come una classica struttura di "Assalto al Castello": un mondo fortificato, popolato da grotteschi titani mangia uomini e terrorizzati soldati che tentano di ricacciarli fuori dalle mura con l'unica arma che hanno a disposizione: il dispositivo di manovra tridimensionale, soldati che finiranno comunque per lo più con il fare da pranzo per questi titani. Non mancano inizalmente quasi tutti i clichè dei manga shounen: Un arrabbiato protagonista quattordicenne, "figlio d'arte", con un trauma infantile da risolvere e che diventa esattamente ciò che vuole distruggere, combattendo quindi il fuoco con il fuoco o in questo caso i giganti con i giganti. I clichè fortunatamente finiscono qui, Isayama mostrerà di volere dare ben poco spazio agli amori adolescenziali, o alle lezioncine spicce di autostima per giovincelli brufolosi. Si concentrerà invece su ciò che personalmente gli riesce meglio.

Tutta la prima parte del manga è davvero opprimente. La sproporzione di quindici metri fra uomini e giganti obbliga i soldati ad un'attenta analisi dei campi di battaglia, ed a tattiche spregiudicate se non completamente suicide per appianare questo enorme divario e vincere o addirittura solo pareggiare. In questo frangente la passione per la storia militare di Isayama si palesa, l'autore non solo dissemina numerosissimi riferimenti agli avvenimenti del'800 e del'900 durante il corso dei 139 capitoli, ma in un dejavù di "Band of Brothers" descrive minuziosamente l'addestramento dei soldati del 104esimo corso, il legame che si forma fra questi con il tempo e con il pericolo, la PTSD, le tattiche ed i dubbi nel rischiare la vita di molti soldati per un'informazione incompleta, o una supposizione azzardata. Per tutta la lunga prima parte e fino allo splendido arco di "Shingashima" ciò rappresenta il fiore all'occhiello de L'attacco dei Giganti, caratteristica adombrata solo da un sensibile Plot Armor che ci farà comprendere velocemente quali personaggi non sono mai realmente a rischio.

Una delle peculiarità maggiori de l'attacco dei Giganti è quello di essere stato strutturato quasi completamente prima dell'inizio della sua pubblicazione. Questo grandissimo sforzo iniziale di scrittura permette all'autore di inserire continui rimandi ad avvenimenti che verranno narrati in futuro e di riproporre continuamente i concetti chiave dell'opera, fra tutti le mura come dualismo libertà/costrizione. Le mura posso essere una difesa dietro cui nascondersi o da valicare a proprio rischio e pericolo nel tentativo di essere liberi. Molti personaggi si troveranno a dovere scegliere se valicare delle mura, siano esse fisiche/mentali o addirittura morali.

Un'altra caratteristica dell'opera è di partire moralmente candida con un umanità unita che affronta dei mostri e di ingrigirsi mano a mano che la trama avanza aggiungendo temi come razzismo, propaganda politica, odio sedimentato generazione dopo generazione e dilemmi impossibili. In un gioco di layer sovrapposti che si complica sempre di più all'aumentare delle informazioni in mano ad i nostri protagonisti, fino ad arrivare al perno centrale dell'opera: la cantina con dentro il terribile spiegone dell'universo narrativo. Lo spiegone non sarà però la fine di questa mistery box ideata da Isayama. L'autore compie l'impossibile in quella grande innovazione ed apice massimo dell'opera che è l'arco di Liberio: stravolge completamente i ruoli dei personaggi spostando brutalmente l'attenzione dei lettori dai misteri di questo universo narrativo, alle imprevedibili reazioni che i nostri personaggi avranno dopo questa scioccante verità. Da qui in poi non ci si chiederà più che cosa scopriranno Eren, Armin e Mikasa ma bensì come reagiranno Eren, Armin e Mikasa alla scoperta già avvenuta.

Il manga non ha però solo luci ma anche delle ombre, che si palesano nel finale. Isayama compie diversi errori, dall'introduzione di un ingestibile personaggio quasi divino, ad un generale caos della parte action in cui le battaglie pianificate lasciano spazio ad onirici eventi casuali, talmente randomici da fare sembrare The End of Evangelion realistico. Anche la caratterizzazione di personaggi fino a qui generalmente buona, cala bruscamente con i nostri protagonisti che fanno scelte più dettate da quella sorta di rivisitato Ragnarock nordico che vuole raggiungere l'autore, invece che dalla logica o dai sentimenti fino ad ora sviluppati. L'impressione è che il finale letto non sia quello originariamente pensato da Isayama, impressione motivata anche da alcune dichiarazioni dell'autore. Il cambio di finale ha così introdotto numerose forzature che non possono essere ignorate e che impediscono a quest'opera di essere un vero capolavoro, ciononostante resta un manga ottimo con molte innovazioni, un'opera con cui da ora in poi ogni mangaka shounen dovrà necessariamente fare i conti se non vorrà risultare vecchio già in fase di stesura del suo manga.


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chomp96v2

Volumi letti: 34/34 --- Voto 10
Recensione completamente NOSPOILER

L'attacco dei giganti, manga iniziato nel lontano 2009, ha avuto la sua vera grande esplosione nel resto del mondo nel 2013 con l'arrivo della serie animata, da quel momento ogni mese è stata presente l'attesa per il capitolo successivo, giunto infine a conclusione con i 139esimo, che ritengo un'ottima conclusione per questa opera che sicuramente entrerà, ed è già entrata, nella storia dei manga shonen e non solo; procediamo ora per punti;


Disegni 9+

Il punto "dolente" per molti almeno agli inizi; indubbiamente nei primi volumi sono presenti disegni dalle prospettive o fisionomie dei personaggi non perfetti, anzi, ma se mi venisse chiesto se volessi che qualche altro autore più blasonato dal punto di vista del disegno disegni nuovamente l'attacco dei giganti, direi di no. Nonostante tutto lo stile di Isayama è unico ed estremamente riconoscibile, ha i suoi picchi nelle espressioni facciali e soprattutto in quelle degli occhi, che riescono a trasmettere perfettamente le emozioni di quel personaggio e che non cambierei per nulla al mondo, anche nelle scene di azione dove le linee cinetiche si uniscono ai contorni dei personaggi e alle loro ombre, creando un'illusione del movimento quasi perfetti ed estremamente coinvolgente.

Personaggi 9,5

I personaggi dell'attacco dei giganti sono molti e ,più o meno, tutti ben caratterizzati; ma la loro vera unicità è la fallibilità ed umanità che spesso traspare nelle tavole nei loro comportamenti. L'autore non ha creato un manga dove i personaggi sono onniscienti, sono bensì umani che possono non sapere cose e che quindi possono dare opinioni o dire affermazioni errate, in quanto semplicemente non le conoscono; tale modo di tracciare i loro comportamenti, infatti, può creare spesso situazioni particolari con possibili apparenti incoerenze, ma ad una lettura più attenta dell'opera, e con un maggiore immedesimazione nei personaggi, si riuscirà ad entrare in un mondo con personaggi vivi e pensanti, con idee e comportamenti forti, raramente visibili in uno shonen.

Trama 10 e lode

La trama è probabilmente il punto più forte dell'opera, che nei suoi 139 capitoli rovescia più volte le carte in tavola, con rivelazioni e plot twist di una potenza estrema che hanno fatto discutere, e faranno ancora discutere per molto tempo, i lettori di quest'opera.
L'opera affronta molti temi: tra i più "banali" ,molto shonen, come i combattimenti, a temi molto più importanti e profondi, come questioni politiche, e altri estremamente delicati come la religione e la discriminazione razziale, tutto mescolato ottimamente per l'intera durata dell'opera, con cali presenti probabilmente solo nei primi capitoli generalmente più introduttivi e classici di un'opera shonen.
Quello che però più di tutto sorprende è l'abilità dell'autore a collocare per tutta la durata della sua opera indizi su avvenimenti futuri, con quindi molti collegamenti e parallelismi per tutta la durata dell'opera. Tutto ciò viene messo in luce da una seconda/terza lettura, con il quadro generale già chiaro, molte cose, infatti, saranno evincibili molto prima del loro avvenimento e tutto questo da un senso di appagamento e pienezza al lettore, che potrà assistere ad un'opera sotto molti aspetti dalla portata davvero "Gigante".

Voto finale 10

L'attacco dei giganti mi ha accompagnato per moltissimi anni, e nessuna opera come questa è riuscita a darmi un senso di soddisfazione pari dopo la sua lettura; per questo, e per mille altri motivi che spero di aver fatto trasparire da questa recensione, spero possiate dare a quest'opera un'opportunità. Molto probabilmente non ve ne pentirete!


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Angi98

Volumi letti: 33/34 --- Voto 9,5
Che dire di questo Capolavoro con la C maiuscola? Semplicemente che è probabilmente uno dei migliori shonen mai scritti. L’autore ha strutturato la sua opera, sicuramente basandosi sugli stilemi del battle shonen più classico, tuttavia la bravura dell’autore sta nel prendere tali stilemi e giostrarli in suo favore per rendere la trama meno scontata e prevedibile, trama che ci tengo a precisare, essere palesemente scritta a priori. Infatti non troverete buchi di trama, retcon e parti di storia totalmente improvvisate, bensì leggerete una storia in cui nulla è lasciato al caso; magari ogni tanto incapperete in qualche forzatura, ma glielo si può perdonare, d’altronde nulla è perfetto in questo mondo.
Se vogliamo parlare inoltre delle tematiche, signori qui siamo di fronte ad un’opera che rivaleggia con i mostri sacri del manga: infatti l’autore ha intavolato un discorso che abbraccia temi come l’essere umano nella sua totalità, la storia dell’uomo, la filosofia, l’etica, la politica, la stampa, la società, dando un forte schiaffone a tutto ciò che è stata, è, e sempre sarà l’umanità fin quando non si estinguerà completamente. Personalmente ho trovato la lettura di questo manga a dir poco illuminante.
Tuttavia non è esente da difetti, come detto prima ci sono delle forzature di trama, ma non è questo il problema più grande, perché la parte debole del manga è il comparto tecnico. I disegni dei primi 20 numeri sono orrendi, seppur in progressivo miglioramento; infatti da un certo punto in poi, seppur presentando sempre qualche problemino, i disegni migliorano drasticamente divenendo più che godibili. Io ve lo consiglio vivamente

Utente132024

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Utente132024

Volumi letti: 32/34 --- Voto 10
Recensione SHINGEKI NO KYOJIN/ATTACK ON TITAN NO SPOILER
Tutti gli organismi viventi per sopravvivere devono sopraffare altri viventi. Con questo pensiero prettamente schopenhaueriano Hajime Isayama riesce a far debuttare il primo capitolo di Shingeki no Kyojin nel Kodansha s’ Bessatsu Shonen Magazine, il 9 settembre 2009. Questo non avvenne senza difficoltà soprattutto per trovare un editore che si occupasse del lavoro di un inesperto mangaka come lui. Nonostante tutti gli editori fossero rimasti estremamente colpiti dall’originalità dei suoi lavori, erano fortemente scoraggiati dalla scarsa qualità dei suoi disegni. Fortunatamente per Kodansha, la loro fede cieca nei talenti in via di sviluppo fu ripagata. Nel 2013 il manga di Isayama vendeva quasi 16 milioni di copie all’anno, diventando un fenomeno di cultura pop globale.

L’opera racconta una storia in cui l’umanità è costretta a vivere in gabbia, in una serie di tre enormi cinta murarie, dovendosi proteggere da creature tanto terribili quanto misteriose che popolano il mondo esterno, i titani, umanoidi giganti mangiatori di uomini. La popolazione si culla in una apparente tranquillità fino a quando, in un fatidico giorno, la cinta muraria più esterna viene sfondata da un gigante anomalo, facendo in modo che gli altri esseri mostruosi devastassero l’area colpita, portando strage e distruzione dove prima regnava un’apparente pace. Il nostro protagonista, Eren Yeager, non potrà far altro che guardare inerme sua madre venire divorata da uno dei giganti invasori, per poi essere costretto a fuggire unito a altri superstiti oltre il muro di mezzo. Il giovane, traumatizzato dall’esperienza, decide di percorrere la strada della vendetta, arruolandosi qualche anno dopo nell’esercito per annientare i misteriosi titani e riprendersi ciò che gli è stato tolto. Con il passare degli eventi però scopre che il mondo reale non è affatto come se lo era immaginato e che aspirare alla libertà è ben più complesso di quanto potesse pensare.

Isayama ha avuto grande cura nel creare i titani, con un design semplice ma peculiare, a scopo di shock value, contribuendo pesantemente all’aumento di popolarità della serie. Inoltre i giganti sono caratterizzati solo ed esclusivamente dall’istinto bestiale che li spinge a divorare gli esseri umani, una orribile voracità che descrive l’unica legge di questo mondo, quella dell’irrazionalità e della sopraffazione reciproca, dovuta agli insaziabili desideri e istinti di tutti gli esseri viventi. I titani dalle terrificanti espressioni facciali agiscono esclusivamente per il piacere di mangiare, vivono proprio perché sentono questa necessità implacabile. Quando sfondano il muro per la prima volta, i titani appaiono a Eren e a noi come le incarnazioni del male assoluto e irrazionale, predatori che inseguono la loro preda naturale, la quale reagisce in preda al panico e poi alla meschinità pur di salvare la propria vita e raggiungere di nuovo una (falsa) sicurezza e benessere. L’animo umano nell’opera viene spesso mostrato in tutte le sue sfaccettature.

Dopo moltissimi e incredibili colpi di scena, momenti avvincenti e di azione, alcuni horror e altri di pura disperazione, l’opera raggiunge il suo picco quando si scopre la verità dietro il segreto dei giganti e del mondo esterno, rovesciando anche tutte quelle (poche) certezze nostre e soprattutto dei personaggi principali del manga. I sogni per cui si è così tanto sofferto, lottando e sempre lottando, per i quali molti si sono sacrificati, saranno in grado di ripagare offrendo la contentezza e la libertà? Oppure prevarrà la visione schopenhaueriana che aveva aperto l’opera dimostrando che in realtà tutti si sono solo illusi, che si sono tutti drogati di un qualche desiderio per poter tirare avanti e che in realtà la sola liberazione dal desiderio può costituire la libertà?
A questo punto si intrecciano storie, sogni, lotte per la vita, guerre, segreti, politica e complotti, il tutto legato a un gioco di prospettive perfetto che riesce a scandagliare l’animo umano fin nel profondo, nella sua crudeltà e vulnerabilità, svelando che il vero antagonista della serie è una visione del mondo semplicistica, in bianco e in nero, che consuma l’uomo e lo porta ad essere sopraffatto.

Quando si accetta il fatto che il conflitto e il desiderio sono parti inevitabili della natura umana, si hanno due possibilità: arrendersi e morire, o combattere e vivere.
- SPOILER -

Nel manga queste due opzioni sono rappresentate rispettivamente dai personaggi di Zeke (SPOILER - - - Piano di eutanizzazione) e Eren (SPOILER --- Marcia dei giganti, equivalente dell’olocausto nucleare, convinzione che la guerra non finirà finché una delle due parti non abbia il sopravvento decisivo sull’altra).
Eren non si arrende mai, non ha accettato una società che si nasconde ingabbiandosi in false certezze e sicurezze, sotto l’influenza di un re pacifista, lui combatte invece che dormire preferendo una libertà nella vita piuttosto che nella morte. Non ci potrebbe essere un’apertura più adatta alla serie quindi, di quando Eren si è sveglia da un lungo, lungo sogno. Anche se aveva le lacrime agli occhi la sua capacità di svegliarsi da quel sonno è un faro di speranza per il futuro. Eren è pronto ad affrontare i suoi nemici per difendere tutto ciò per cui vale la pena vivere. Anche la minima e sola possibilità di raggiungere la libertà è per lui una ragione sufficiente per continuare a lottare, perché arrendersi sia nella vita che nella morte è per lui intollerabile.


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alessiox1

Volumi letti: 27/34 --- Voto 8
Attenzione: presenza spoiler!!!

"L'attacco dei giganti" è un manga, il cui primo numero è uscito nel 2009, sono stati pubblicati attualmente 29 volumi e l'opera si avvia alla conclusione, il manga è di genere azione e splatter.
La trama ci porta in un mondo immaginario in cui l'umanità è stata quasi completamente annientata e i pochi sopravvissuti si sono rifugiati in una gigantesca zona fortificata, composta da tre cerchie di mura concentriche, alte 50 metri.
Il pericolo che queste mura servono a fermare, sono i giganti: esseri mostruosi, quasi completamente immortali, hanno infatti un solo debole sulla nuca: se non si taglia quella parte i giganti non muoiono, dato che il loro corpo si rigenera.
L'umanità non sa quasi nulla dei giganti e, per scoprire qualcosa di più sui giganti e sul mondo esterno, ha creato la legione esplorativa, si tratta di soldati che vanno oltre le mura per scoprire nuove informazioni , ma lo fanno a carissimo prezzo, infatti le perdite in vite umane sono altissime, e molte persone li vedono solo come dei pazzi suicidi che sprecano soldi pubblici.
Esistono altri militari, da una parte abbiamo il corpo di guarigione: sono i soldati più comuni, si occupano di controllare le mura, e di mantenere l’ordine nelle città, anche se spesso non fanno nulla, e vengono presi in giro per questo, dall’altra abbiamo il corpo di gendarmeria, che è il corpo più prestigioso, e gestisce la parte della città reale.
E poi abbiamo i nostri tre protagonisti principali, ovvero tre ragazzini/bambini: Eren, un ragazzo aggressivo che difende la legione esplorativa, in cui vuole entrare in futuro, per scoprire cosa c'e fuori dalle mura Mikasa, sua sorella adottiva, che ha perso i genitori in modo atroce, e che ha un legame speciale con Eren, come se fosse un fratello di sangue; e poi Armin, un ragazzino timido, che viene difeso da Eren e Mikasa, che possiede un libro sul mondo esterno (cosa vietata).
In quello che sembra essere un giorno come un altro, succede qualcosa che cambierà per sempre il loro destino: un enorme gigante, un gigante colossale, che supera in altezza le gigantesche mura fa capolino, emana un gigantesco calore, e con un poderoso calcio, distrugge il primo cancello, e da lì entrano i giganti più piccoli, e poi appare un altro gigante, molto più piccolo ma completamente ricoperto da una corazza, esso prenderà il nome di gigante corazzato .
Il gigante colossale distrugge anche l'altro cancello, i giganti imperversano, distruggono e divorano ogni cosa che capita loro a tiro, e qui il povero Eren, insieme a Mikasa, assiste alla morte (atroce) della madre di Eren, divorata da un gigante ancora viva.
I tre ragazzi vengono evacuati assieme a una parte delle popolazione, nella muraglia più interna, negli anni successivi si proverà a riconquistare la zona persa, ma sarà solo un inutile bagno di sangue.
Sono passati oltre cinque anni, i ragazzi si sono arruolati, e sono tutti e tre nella stessa unità, e dopo varie vicissitudini, riescono a diventare dei soldati, e gli altri cadetti che incontreranno avranno un ruolo molto importante nella storia.
Tutto procede bene, Eren durante una missione di routine si trova vicino al muro esterno, il nuovo confine tra il mondo degli umani e quello dei giganti, quando tutto a un tratto, alle sue spalle, dopo un gigantesco fulmine, ricompare il gigante colossale.
Esso riapre un altro portone sfondandolo col suo piede, e ritorna pure il gigante corazzato che fa lo stesso, allora Eren e compagni tentano di fare qualcosa, ma i due giganti sono già scomparsi, e rimangono solo i giganti più piccoli.
Eren prova a salvare Armin da un gigante, ma in questo modo perde il braccio, e finisce in pasto a un gigante, Mikasa appena apprende la notizia, attacca a testa bassa tutti i giganti, divenendo preda di una furia cieca, e non le importa più niente della sua vita.
Eren si trova nella pancia del gigante, e pensa che ormai la sua ora sia giunta, prova tristezza e rabbia pensando che morirà in questo modo, e che non potrà vendicare sua madre, ma tutto un tratto quella rabbia si trasforma, o meglio Eren si trasforma.
Il corpo di Eren si trasforma in quello di un gigante, facendo implodere quello che l’aveva inghiottito, ma lui è quasi cosciente, e comincia ad attaccare gli altri giganti, per sapere il resto dovete leggervi il manga.

Per quanto riguarda l'aspetto tecnico, ovvero i disegni, è necessario tenere conto sia del fatto che il manga viene pubblicato da oltre dieci anni, sia del fatto che questo è il primo manga di questo mangaka, e quindi il suo stile è molto cambiato/evoluto in questi anni. Tradotto in parole povere, le prime tavole sono letteralmente un pugno negli occhi, dato che all'inizio non sapeva disegnare, mentre nel prosieguo i disegni raggiungono una qualità abbastanza alta.
Per quanto riguarda la trama, devo dire che questo aspetto è completamente promosso: già parte da una storia non certo banale, ma molto innovativa per cosi dire, poi i colpi di scena successivi migliorano ancora la trama.
Per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi penso che sia stato fatto un buon lavoro, è un altro degli aspetti molto positivi di questa serie, che mi fa propendere per questo alto punteggio.
Per quando riguarda il world-building, anche qui aspetto pure promosso, molto interessante, sopratutto con i colpi di scena delle parti successive.
Io questo manga lo consiglio caldamente, non sempre mi piacciono le opere di tipo shonen estremamente mainstream, ma qui faccio un'eccezione, è difficile spiegare cosa mi piace di questa serie, ma penso che il motivo per cui mi piace risieda della caratterizzazione dei personaggi e nella storia.
Essa parte subito in modo veloce, parte da premesse semplici e interessanti, ma andando avanti le cose si fanno misteriosi e ancora più intriganti, e si arriva a colpi di scena completamente inaspettati, che sono uno dei punti di forza dell’opera.
Un altro aspetto che bisogna assolutamente citare a mio avviso, sono i combattimenti, essi sono assolutamente spettacolari, fanno moltissimo in quest’opera.
In conclusione: un ottimo manga, che consiglio caldamente, a chi vuole una serie shonen , mainstream, ma molto interessante e bella, ovviamente consiglio di vedere anche l'anime.
Voto finale 8+


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wolfdarker

Volumi letti: 17/34 --- Voto 9
L'umanità intera è rinchiusa all'interno di tre cerchie concentriche di mura altissime ed è minacciata da creature denominate giganti, molto superiori all'uomo per quanto riguarda la forza. Nessuno sa da dove siano venuti e come mai siano interessati a divorare gli esseri umani, ma ad un certo punto l'apparizione di un gigante colossale e di un gigante corazzato che sfondano le mura sembra mettere fine alla 'tregua', permettendo ai giganti di seminare panico e distruzione all'interno delle zone che appartengono al genere umano.
La storia narra le vicende di tre giovani ragazzi, Eren, Armin e Mikasa, appartenenti a un distretto della cerchia più esterna delle mura, la stessa che viene sfondata da quei due misteriosi giganti: dopo un evento traumatico vissuto dai protagonisti, Eren giura a se stesso di sterminare tutti i giganti e, in compagnia del suo amico e della sua 'sorellastra' decidono di arruolarsi nell'esercito per entrare a far parte del corpo di ricerca, branca dell'esercito che compie spedizioni al di fuori delle mura con l'intento di scoprire qualcosa sulla natura dei giganti e sul modo di distruggerli definitivamente.
Queste sono per grandi linee l'ambientazione e la trama, non mi concentrerò oltre sugli avvenimenti e sulla storia dei personaggi perché secondo me è meglio scoprirli leggendo. Sono rimasto molto colpito in positivo da questa serie, che ha addirittura vinto il premio Kodansha per i manga per la sua categoria, e non è un mistero che tantissime persone ne sono rimaste appassionate. Per quanto riguarda pregi e difetti, devo dire che l'unica nota negativa secondo me viene dalla parte grafica: i disegni secondo me non sono all'altezza di manga di altissimo livello e spesso non sono molto dettagliati, a differenza dell'anime che invece secondo me ha dei disegni davvero eccezionali. Per quanto riguarda la storia, sono rimasto molto sorpreso perché non c'è un attimo di tregua: nuove scoperte e continue evoluzioni all'interno della trama e dei personaggi spingono i lettori a rimanere incollati alle pagine per scoprire qualcosa di nuovo sulla natura dei giganti e dei vari componenti dell'esercito. Ciò che mi ha colpito maggiormente è l'aspetto psicologico che sta alla base dei personaggi principali ma soprattutto a quella della società: molti membri dell'esercito vogliono entrare tra i primi 10 durante l'addestramento solo per rimanere in una branca particolare, chiamata corpo di gendarmeria, che si occupa principalmente della sicurezza all'interno delle mura, in modo tale da non imbattersi nei giganti; non solo, la paura che sta alla base delle emozioni di chi risiede all'interno delle mura, civili e non, fa sì che si creino vere e proprie fazioni anche all'interno dell'esercito stesso e che sempre di più si dubiti della sicurezza delle mura, creando scompiglio soprattutto nei distretti a stretto contatto con i giganti (quelli di confine).
Man mano che si va avanti con i volumi la storia si intreccia sempre di più fino a passare da un momento di totale terrore a uno in cui si nutre una profonda speranza per il futuro dell'umanità nella guerra con i giganti. Se l'aspetto dei disegni penalizza in parte questa opera, la trama, il ritmo incalzante della narrazione e i dettagli che fanno la differenza tra la vita e la morte di ogni operazione rendono questo manga molto appetibile e imprevedibile, cullando il lettore tra combattimenti dalla forte componente splatter e momenti di studio di strategie da parte delle alte cariche dell'esercito nel tentativo di scoprire da dove vengano questi nemici.

Utente35402

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Utente35402

Volumi letti: 18/34 --- Voto 9
"L'attacco dei giganti" parla dell'umanità che vive all'interno di tre mura concentriche. Un giorno, un gigante più alto delle mura stesse distrugge con un calcio il muro, permettendo in questo modo l'ingresso dei giganti e seminando il terrore tra gli umani.
Fin qui tutto normale, la trama può risultare semplice, ma vi assicuro che non è così. Man mano che il manga prosegue, la storia diventa sempre più misteriosa, costringendo il lettore ad andare avanti e formulare le teorie più strane sui giganti e perché ce l'abbiano così tanto con gli umani. Una delle cose più belle secondo me di questo manga è appunto il mistero e come la storia sia ben intrecciata senza tralasciare nulla. Un'altra cosa che ho apprezzato di questo manga è la giusta caratterizzazione dei personaggi e l'approfondimento degli stessi. Infatti alcuni capitoli sono dedicati ad alcuni personaggi principali, quali ad esempio il capitano Levi: cupo e severo, ma molto astuto e saggio con i suoi soldati, come si può notare dai suoi dialoghi, molto interessanti e significativi. Lo stesso Eren, il protagonista, matura sempre di più col susseguirsi dei capitoli, sempre sostenuto dai due suoi migliori amici: la coraggiosa Mikasa e l'intelligente Armin.
Ora passiamo al lato tecnico dell'opera. Ho visto che molti si sono lamentati del fatto che i personaggi non siano disegnati bene, e posso anche concordare, ma comunque a me non dispiacciono e disturbano particolarmente. Anche lo stesso autore ha definito i suoi disegni "amatoriali". I dialoghi, in alcuni capitoli, sono lunghi, ma piacevoli da leggere e mai ridicoli come in altri manga dello stesso genere, infatti non mi sono mai annoiato.
In conclusione, è uno dei migliori shounen che abbia mai letto. Non è come altri dove c'è il cattivo di turno che viene sconfitto e si passa al prossimo. Qui, come detto prima, i personaggi sono approfonditi, e l'azione non è presente in ogni capitolo stile "HxH" o "Dragon Ball". Quello che più mi spinge a leggere il manga sono i misteri che vengono man mano svelati, più che i combattimenti.
Quindi, un'opera che consiglio di leggere e di non fermarsi ai primi 4 capitoli, dato che la vera storia inizia più avanti.

Oleron

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Oleron

Volumi letti: 16/34 --- Voto 9
"L'attacco Dei Giganti" è manga shonen che narra le vicende avvenute in un medioevo alternativo dove l'intera umanità è stata segregata all'interno di tre cinta murarie per difendersi dai temibili Giganti, esseri che nessuno sa da dove provengano e che hanno il solo obbiettivo di divorare esseri umani. Prima di iniziare va fatta una premessa, non si può recensire questo manga e dargli voti bassissimi (ma questo vale per lo più per tutti i fumetti) basandosi su 2 o 3 volumi come hanno fatto alcuni utenti... per questo ho aspettato di mettermi in pari con le uscite italiane (ovvero volume 16), detto questo parto con la review.

La trama di "SNK" è il fiore all'occhiello del manga, il vero punto forte che può attrarre numerosi nuovi lettori. Questa è piena di misteri che si sviluppano con l'avanzare dei volumi, si inizia pensando che il nemico sia un qualcosa di sconosciuto per poi capire, pian piano, che questo è tra noi, tra quelli che chiamiamo "amici" e che le autorità in cui crediamo sono le prime a farci del male. Dopo 16 volumi non sappiamo ancora come siano stati creati, da chi e perché questi giganti e la voglia di scoprire i segreti di questo universo distopico ci farà attendere ogni volta con trepidazione l'uscita del volume successivo.

Per quanto riguarda i disegni inizialmente il manga è davvero brutto (basti pensare che nel primo volume feci fatica a identificare i personaggi principali e i comprimari) ma via via che l'opera prosegue l'autore cresce con essa, certo non diventa un eccellente disegnatore (lui stesso ha affermato che odia disegnare) ma credo comunque che lo stile abbastanza crudo dei disegni serva a restituire veridicità al mondo crudele in cui è ambientata la vicenda.

I personaggi sono ben caratterizzati, soprattutto a livello psicologico, con aneddoti sulla loro vita passata e dopo taluni avvenimenti alcuni di essi cambiano totalmente, shockati dal terribile mondo che si trova all'esterno e da ciò che saranno spinti a fare per salvare la razza umana. Per questi motivi ci si può affezionare facilmente a determinati personaggi e arrivare a provar pena per i cosiddetti "nemici dell'umanità" che sembrano agire per una causa più grande di loro...

In definitiva "L'attacco dei giganti" è un ottimo shonen, consigliato vivamente a tutti coloro che cercano un'avventura complessa e misteriosa.


 4
lale29

Volumi letti: 17/34 --- Voto 6
Io non ho intenzione di recensire questo manga facendo degli spoiler, darò solo una mia opinione, qua ho letto recensioni esagerate sia da una parte che dall'altra, prima di tutto non è senza dubbio un horror, né splatter.
Diciamo che la storia è abbastanza campata in aria, nel senso che è totalmente irreale il fatto che possano esistere o essere creati questi giganti, nella mente dell'autore si e per il momento non si sa il segreto della stanza del padre del protagonista, però almeno hanno cercato di creare qualcosa di diverso dal solito.
Per i primi 7-8 volumi devo essere sincera, mi sono abbastanza annoiata, anzi adesso non mi ricordo neanche quando sono stati rivelati l'identità del titano corazzato e di quello colossale, ma diciamo che più o meno da lì, ho incominciato ad avere un po' di interesse, e poi la storia ha incominciato a prendermi.
La cosa che mi piace di questo manga sono i personaggi, i loro disegni e le loro caratteristiche, per una volta il protagonista non è quello super "cazzuto" che riesce a risolvere sempre la situazione, anzi, Eren viene spesso preso a legnate e salvato dagli altri.
La cosa che non mi piace è che per questo manga la tireranno per le lunghe, giusto perché hanno capito che si tratta di una gallina dalle uova d'oro, sta diventando un fenomeno mondiale, e temo che diventi una commercialata alla Dragon ball. Parlandoci chiaro sto manga in totale è da 6.5, ho letto manga decisamente più belli come "Deadman Wonderland", ma questo non ha riscosso lo stesso successo, e se lo meriterebbe! Non lo sconsiglio, ma deve piacere la storia, chi lo inizia deve sapere che potrebbe anche non piacere.


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Darkwil

Volumi letti: 14/34 --- Voto 5
"L'attacco dei Giganti" è uno dei manga più sopravvalutati degli ultimi anni. Record di vendite in patria, davvero non riesco a spiegarmi tutto il successo di quest'opera. Se avessi preso in mano un volume qualsiasi in fumetteria, non credo che mi sarei mai preso la briga di fare la conoscenza di quest'opera, ma visto tutto il clamore che questa saga ha generato attorno, ho voluto leggerla ad ogni costo.
La storia è ambientata in un mondo alternativo, in un'epoca simile al medioevo, dove la razza umana è stata messa in ginocchio da una stirpe, appunto, di giganti. Non è chiara l'origine di questa stirpe, ma si tratta di creature enormi, di un'altezza che varia da qualche metro fino a ottanta, che sono mosse da istinti primordiali, che semplicemente attaccano e distruggono villaggi per mangiare gli abitanti.
La storia è ambientata nella cittadina di Shiganshina, una delle tante città costruite all'interno di mura. Un bel giorno si fa vivo questo mega-gigante che distrugge le mura entra e fa una strage. I protagonisti, Eren e la sorella adottiva Mikasa, perdono la loro madre.
Terminato questo prologo, i due Fratelli sono già grandi e si sono arruolati nella milizia locale, una forza specializzata nel combattere questi mostri. Nel corso della storia fanno l'ingresso un gran numero di altri personaggi, principalmente dei commilitoni.
Quello che subito salta all'occhio è lo stile grafico scadente. I disegni sono pessimi ed i fondali quasi inesistenti. E' quasi imbarazzante vedere come sono disegnati i corpi dei personaggi, totalmente poveri di dettagli, soprattutto per i vestiti con le maniche letteralmente scarabocchiate. In ben più di un'occasione capita di vedere braccia e mani disegnate malissimo, in pose innaturali. I personaggi dopo qualche volume diventano tanti e si fa fatica a riconoscerli. Sembra quasi che un personaggio venga sembra disegnato con lo sguardo torvo (Rivaille) per distinguerlo da un' altro (Eren). Dopo qualche numero, all'inizio del volume, vengono messe due pagine di riepilogo con i nomi dei personaggi e rispettivi volti. Quasi un "mea culpa" per facilitare il riconoscimento? Forse non ero solo io che iniziavo a capirne sempre meno!
Dopo una decina di numeri lo stile grafico comunque secondo me migliora, anche se di poco.
La retinatura c'è, anche se usata in modo abbastanza elementare. Devo dire invece che i giganti sono resi molto bene, con aspetto davvero mostruoso e grottesco. A me ricordano abbastanza il modo in cui venivano rappresentate graficamente da Gustave Doré (tutti le avranno più o meno viste sui libri di scuola) le scene del "Inferno" di Dante Alighieri.
Quello che più mi piace è l'ambientazione medievale. In questo suggestivo scenario apocalittico, almeno per i primi otto volumi, la storia è veramente interessante. Per le locations l'autore si è ispirato alla città tedesca di Nördlingen, piccolo villaggio della Baviera circondato da mura, bellissima tappa della "Romantic Strasse". Ci sono stato: un pochino lo ricorda.
Altro elemento che mi è davvero piaciuto è come viene reso il senso di terrore e disperazione che alcuni personaggi provano. Nel corso della storia succede che entri in scena un personaggio nuovo; in maniera veloce ed essenziale si riesce subito a rendere chiaro chi sia, il suo carattere e cosa lo portato a diventare così forte. Nel giro di poco si trova a fronteggiare un branco di giganti, ce la mette tutta, dimostra di sapere il fatto suo, di essere veramente forte, ma i giganti continuano ad arrivare, lui si stanca, la sua attrezzatura si consuma, e alla fine prima perde la speranza, poi si dispera e viene praticamente divorato. Questo scenario in stile "l'uomo è niente in confronto alla natura" viene però ripetuto più di una volta, diventando pertanto un tantino monotono e prevedibile.
Come ho detto è un manga che è buono fino all'ottavo volume, poi si perde completamente.
Alcune idee discutibili, alcuni pezzi di trama che mi sembrano aggiunti tanto per riempire un volume mi hanno da tempo dato la sensazione che le buone idee siano finite da un pezzo e che si cerchi di tirare avanti la storia in qualche modo dato che in patria questo manga vende camionate, ma tante camionate, di volumi e sono stati realizzati anche degli spin-off.
L'edizione Italiana di Planet si presenta nel classico volumetto con copertina di cartoncino, niente di speciale. Se si cerca in giro per il Web, si scopre ben presto che le traduzioni forse non sono proprio perfette, vedi ad esempio alcuni nomi tipo Rivaille/Levi. Già da tempo è stato raggiunto il numero dei volumi pubblicati in Giappone, ma visto il successo dell'opera i fan possono ritenersi più che soddisfatti del fatto che i volumi vengono proposti in Italia praticamente alla velocità della luce.


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Rukia K.

Volumi letti: 16/34 --- Voto 8
"Shingeki no kyojin", conosciuto in Italia come "L'attacco dei giganti", ha catturato immediatamente la mia attenzione per via della trama unica nel suo genere. Questo manga ha raggiunto un tale successo da permettere la realizzazione di una serie anime, disponibile anche nella versione sottotitolata in italiano.
Trama: La maggior parte delle persone morì in seguito alla misteriosa comparsa dei giganti, tuttavia, i pochi sopravvissuti si rifugiarono all'interno di tre mura, sufficientemente alte da impedire l'accesso ai giganti, permettendo agli esseri umani di vivere in (un'apparente) pace e tranquillità. Le loro condizioni di vita sono piuttosto arretrate, dato che non possiedono oggetti elettronici o mezzi di trasporto a motore, in compenso sono in grado di realizzare sofisticate attrezzature per la manovra tridimensionale. Questi particolari equipaggiamenti vengono utilizzati prevalentemente dall'armata ricognitiva, un corpo militare il cui obiettivo principale è raccogliere informazioni sui giganti. La vera storia, in realtà, inizia cent'anni dopo la costruzione delle mura, con l'apparizione del gigante colossale. L'inizio è davvero coinvolgente, non poteva essere migliore! Fin dalla prima pagina, Hajime Isayama concede al lettore un assaggio della parte più critica e tesa della storia. La comparsa di un gigante più alto delle mura crea inizialmente un senso di indescrivibile stupore negli abitanti, che in breve tempo si trasforma in puro panico e terrore.
Per comprendere gli eventi è necessario non interrompere la lettura ai primi volumi. Infatti, la trama è ricca di incognite che inizieranno a essere risolte solamente a storia inoltrata ovvero dopo il quinto o sesto volume. La storia non smette di stupire grazie a numerose rivelazioni riguardanti non solo eventi, ma anche alcuni personaggi.
Il protagonista è Eren Jeager, un ragazzo impulsivo tremendamente determinato ad arruolarsi nell'armata ricognitiva. La sua suscettibilità è sfruttata anche per creare situazioni divertenti per rilassare il lettore tra una scena cruenta e l'altra. Un esempio evidente sono le dispute che nascono tra lui e Jean. L'unico difetto di questo personaggio sta nel fatto che, in molte situazioni, il suo comportamento è ripetitivo. Solitamente agisce seguendo tre fasi: fallire, autocompatirsi e uscirne con qualche frase come "non la passeranno liscia!" oppure "la prossima volta non fallirò!", ma comunque non compromette eccessivamente la qualità del personaggio.
Mikasa è esattamente l'opposto. Infatti, spetta sempre a lei tirare fuori dai guai Eren. Non solo è una ragazza calma e responsabile, ma è anche molto efficiente in qualsiasi cosa faccia e per questo è molto rispettata. Grazie alle sue abilità ha ottenuto il primo posto nel 104° corpo di addestramento reclute, insomma, è proprio quel genere di persona che tutti invidierebbero.
Il terzo elemento del gruppetto è Armin. Sebbene sia un ragazzo timido e fragile, è un eccellente stratega, anche nei momenti in cui la tensione è molto alta. Con il passare del tempo, seppur lentamente, aumenta la sua determinazione dimostrando un cambiamento nel suo carattere.
Anche i personaggi secondari hanno un ruolo decisivo nella storia. Il loro carattere può variare dalla gentile Christa, al suscettibile Jean, dal chiuso e timido Marco, alla sfacciata Ymir. <b>[POSSIBILE SPOILER]</b> Sasha potrebbe essere la più divertente della squadra. E' sempre energica e spesso crea delle situazioni esilaranti come quella in cui ha attaccato Christa per avere un pezzo di pane. <b>[FINE SPOILER]</b>
L'unico difetto di questo manga sono i disegni. In realtà la grafica attuale è di un buon livello, tuttavia non si può dire lo stesso dei primi volumi (in particolar modo del primo). Tralasciando la versione di Eren da bambino (orribile in alcune vignette), i personaggi peggiori sono i giganti. E' normale che abbiano un aspetto strano, in fondo devono incutere paura, tuttavia alcuni di loro sono davvero sproporzionati, soprattutto quello colossale. Il suo corpo non ha niente di normale: le gambe sono dei semplici cilindri, il tronco sembra fatto in fretta e furia, mentre la testa e le braccia appaiono troppo esili in confronto al resto del corpo (tra l'altro, nella quinta pagina del 4° capitolo ricorda vagamente del bacon...). Fortunatamente nel corso del tempo i disegni migliorano notevolmente, probabilmente grazie all'esperienza acquisita.
Nel complesso è un ottimo manga, adatto per chi vuole provare intense emozioni e per chi ama il genere sopranaturale. L'unico difetto evidente sono i disegni dei primi volumi, ma per il resto un bell'otto se lo merita.


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BMS130

Volumi letti: 10/34 --- Voto 10
Io non credo che questo 10 sia importante, bensì spero lo diventi, poiché credo fermamente che questo manga sia uno dei più belli ed originali usciti negli ultimi 10 anni.

L'attacco dei giganti di Hajime Isayama è uno shonen manga che spesso e volentieri sfocia nel seinen manga senza che il lettore abbia possibilità di accorgersene, penalizzato però per il tratto dell'autore, sporco e certe volte anatomicamente errato.

La trama (Leggibile nella scheda soprastante, grazie alla disponibilità del sito) è indubbiamente originale e ben elaborata, dove possiamo scorgere una società facilmente paragonabile a quella odierna e quindi porre un elaborata critica.

Ma quella della società è solo una delle tante tematiche affrontate dall'autore, l'autore spesso e volentieri pone i nostri protagonisti davanti ad alcune scelte che possono essere poste nella vita di tutti.

Dicendo questo spero vivamente che "L'attacco dei giganti"di Hajime Isayama non rimanga uno di quei manga che sullo scaffale di ogni fumetteria venga lasciato a prender polvere, solamente per i vostri bassi canoni di giudizio, bensì che diventi uno di quei manga che possiate usare per far capire alle persone quanto una vera, bella ed elaborata storia possano facilmente affrontare un mediocre tratto e far si che i loro canoni di giudizio subiscano un meraviglioso power-up.

Onestamente credo che lo stile grafico dell'autore sia perfetto per questo genere poiché la trama sviluppatasi sin dal primo volumetto è incentrata su morte, mistero, dolore e rinascita.

I personaggi, ben caratterizzati e ben articolati nel loro essere, sono complessi ed elaborati e vengono spesso coinvolti in vari tipi di evoluzione sia psicologica che fisica.

La punta di diamante che appartiene a quest'opera è formata dall'intero coinvolgimento dato dalla moltitudine di misteri.
L'intera opera è basata su quest'ultimi, la trama stessa ne è piena, e posso assicurarvi che nessuno di essi è poco elaborato o scontato.

Infine posso concludere dicendo che quest'opera merita, e non poco.
Drammaticità, dolore e gioia mescolati perfettamente ci danno il mix perfetto per godere appieno questa bellissima opera.

v3kk1

Volumi letti: 12/34 --- Voto 1
Senza ombra di dubbio il manga più insignificante che abbia mai letto.
In breve, siamo in un futuro post apocalittico, dove i giganti oramai sono padroni incontrastati della terra.
Sono sbucati fuori dal nulla qualche anno fa, e hanno iniziato a divorare le persone, che hanno eretto una città per nascondersi, difesa da tre mura.
All'inizio del manga però un gigante particolarmente grosso riesce a sfondare le mura, ed è l'inizio della fine.
Mi aspettavo una storia epica, e mi sono ritrovato per le mani un prodotto totalmente vuoto.

Trama, voto 1:
Lentissima, più o meno in ogni capitolo viene presentato un ragazzino, ci viene raccontata la sua noiosissima storia che non interessa a nessuna e alla fine questo viene sbranato dal gigante di turno, il tutto in teoria dovrebbe essere drammatica, appunto in teoria, perché in pratica a me non suscita niente veder morire un tizio anonimo, inserito solo per morire cinque minuti dopo.
Meraviglioso anche il fatto che i giganti possano distruggere battaglioni di militari, ma due-tre ragazzini armati di spada e un cavo elastico ne ammazzino a decine.

Personaggi, voto 2:
Perché Levi, grazie a The Birth Of Levi, un minimo mi piace, gli altri sono davvero troppo anonimi per considerarli come personaggi.

Disegni, voto 0:
A parte che le proporzioni anatomiche sono sballate e cambiano a ogni capitolo, ma vogliamo parlare dei giganti?
Dovrebbero suscitare paura, ma per quanto sono disegnati brutti a me fanno solo che ridere.

Voto finale 1, manga che non consiglierei nemmeno al mio peggior nemico.


 1
-Shiho-

Volumi letti: 14/34 --- Voto 7
Le aspettative per questo manga erano molte, forse troppe ma cercherò di essere concisa e neutrale. Il mio voto è 7 (in realtà sarebbe stato un 6,5 ma vorrei comunque confidare negli sviluppi futuri della trama).

Disegno: Il disegno è passabile, ma a tratti risulta quasi grossolano. Le deformazioni anatomiche dei giganti sono adeguate al contenuto dell'opera, ma non è possibile giustificare allo stesso modo la resa dei corpi umani. Vi sono evidenti sproporzioni anatomiche e i volti sono spesso inespressivi. Le ambientazioni sono scarne e la rappresentazione degli spazi (soprattutto nella scene a volo d'uccello) è troppo rigida e geometrica. Il tratto aspro dei primi volumi migliora nettamente a partire dal volume 10. Buona comunque la rappresentazione dei combattimenti e la realizzazione delle scene d'azione.

Trama: la trama non spicca per originalità (una tragica visione apocalittica del destino dell'umanità in un arco temporale non meglio precisato), ma presenta degli spunti interessanti. Il rapporto fra uomini e giganti e le abilità di alcuni umani, oltre che l'analisi dei giochi di potere dentro e fuori le mura, sono interessanti. Purtroppo la suspense dei primi volumi si perde secondo me negli ultimi usciti in Italia: la vicenda di svolge troppo lentamente e al quattordicesimo volume viene svelato meno della metà di quello che sarebbe necessario svelare al lettore per stuzzicarne la curiosità. Inoltre, vengono introdotti nuovi interrogativi ma molti dei vecchi non vengono svelati al lettore. Ho letto quattordici volumi in due giorni ma, alla fine del quattordicesimo, mi sono ritrovata a non sapere molto di più di quello che i primi due-tre volumi mi avevano mostrato.

Personaggi: Più che la trama o il disegno, ciò che secondo me abbassa il livello dell'intera opera è l'assenza di personaggi carismatici. Una trama banale o un tratto grossolano possono anche passare in secondo piano se i protagonisti riescono ad ottenere l'attenzione del lettore. Purtroppo il protagonista maschile (che nei primi volumi sembrava possedere tutte le carte in regola per spiccare il volo) si riduce ad una "figura fantoccio" in balia degli eventi. Lo stesso vale per la protagonista femminile. I personaggi secondari appaiono e scompaiono nella vicenda prima che possano attirare l'attenzione del lettore. Manca quasi del tutto un'introspezione psicologica o una crescita personale dei personaggi e i flashback che riempiono i volumi risultano inutili e ridondanti.: la storia è continuamente interrotta dai ricordi dei personaggi ma questi ricordi non sono di alcun aiuto né per la trama in sé, né per i protagonisti.

In conclusione, non mi sento di sconsigliare del tutto questo manga, che è sicuramente migliore di altri messi sul mercato ma che presenta comunque degli evidenti limiti stilistici e contenutistici. Spero in un miglioramento futuro, ma al momento la lentezza narrativa mi rende titubante nel volerne proseguire la lettura.


 3
Jarcis

Volumi letti: 10/34 --- Voto 6
Partiamo subito con una premessa: non confondiamo l'anime col manga! L'anime mi è piaciuto molto, ma il manga è un'altra questione.
L'attacco dei Giganti, manga shounen della Panini Comics, aveva tutte le carte in regola per poter entrare a pieno titolo nella mia rosa dei manga preferiti. Da buona amante dell'horror e del macabro, non appena letta la trama sono letteralmente andata in brodo di giuggiole: non è originalissima, lo ammetto, ma non si può negare che l'idea di base sia dannatamente intrigante. Dopo aver visto l'anime, poi, avevo la certezza che sarebbe stata una lettura appassionante e piacevole. Invece mi sono dovuta ricredere su molte cose, fino al punto da trovare a dir poco scadenti anche alcuni di quegli elementi che, nell'anime, mi erano piaciuti. Il mio consiglio, dunque, è questo: se avete già visto l'anime NON leggete il manga. La vostra stima nei confronti di quest'opera sarà destinata a calare a picco in maniera vertiginosa.

Partiamo dal presupposto che, di per sé, L'attacco dei Giganti parte col grande handicap della traduzione italiana di "titani" in "giganti", come si è già largamente discusso. Colgo l'occasione per ringraziare la Panini Comics per aver stabilito che noi italiani siamo troppo cerebrolesi per il termine "titani".

Al di là delle mere questioni linguistiche (che, in ogni caso, per me hanno sempre grande rilevanza in ambito manga e non solo), L'attacco dei Giganti è un'opera che sa conquistare, col tempo, ma che ti lascia con l'amaro in bocca: tante aspettative, forse troppe, riposte in un lavoro mediocre. Credo che se non fosse stato per l'anime non avrei mai iniziato a leggere il manga, scoraggiata dai pessimi disegni che, già dalle anteprime qui accanto in schermata, fanno bella mostra di loro, sproporzioni e occhi strabici in ogni vignetta. Non credevo possibile che i giganti potessero superare gli umani in "bellezza" ma, nel manga, ciò avviene con regolarità. I giganti sono molto ben fatti, inquietanti al punto giusto come dovrebbero essere. Gli umani, invece, sembrano tanti aborti reduci di esplosioni nucleari. Insomma, non proprio un bello spettacolo.

Ma tralasciamo anche il disegno, se vogliamo, visto che un po' tutti ci siamo lamentati su questo punto: sono consapevole di non essere in grado, da ignorante delle Belle Arti, di aprire un dibattito quando prima di me persone ben più esperte hanno già presentato i loro argomenti con ottime motivazioni. Andiamo dunque ai personaggi. Molto spesso mi è capitato di ritrovarmi magicamente dalla parte dei cattivi e anche qui, ammetto, che sta succedendo la medesima cosa. Il protagonista, Eren, è scialbo, senza carisma, senza quella x che possa distinguerlo dalla prima comparsa a caso di una vignetta qualunque del manga... insomma, del tutto anonimo. Si reputa un uomo fatto e finito per via dei dolori del suo passato, ma finisce puntualmente col farsi salvare dagli altri. L'unico protagonista, forse, che peggiora le situazioni anziché salvarle e, se non fosse per un misterioso potere random nato in lui chissà come (ed evito ulteriori spoiler), sarebbe persino più inutile di mia nonna nei 100 mt alle Olimpiadi. Superfluo dire che ho desiderato la sua morte a ogni numero, ma tant'è che è riuscito sempre magicamente a salvarsi, merito della sua amica d'infanzia perdutamente innamorata di lui, Mikasa, e del suo ancor più inutile amico, Armin. Anche su di loro potrei scrivere un bel po'. Mikasa, una delle più forti e promettenti speranze dell'umanità, le cui abilità tuttavia sono sempre assecondate al bene di Eren (motivo per cui, anche lei, molto spesso è più inutile che altro). Armin, il classico personaggio apparentemente asessuato, il cui unico scopo nella vita è pianificare strategie banalissime ma che per chiunque nel manga, anche per i veterani dell'esercito, sono indice di una geniale mente eccelsa. Evidentemente, se con individui del genere l'umanità non si è ancora estinta, è un vero e proprio miracolo! Alcuni personaggi secondari, come spesso accade, sono ben più interessanti di quelli principali: cito Levi, ben più famoso e amato di Eren, Hannes, o ancora Jean, Hansie, tutti personaggi che meriterebbero più spazio, talmente popolari da spingere lo stesso Isayama a produrre degli spin-off o degli OAV su di loro.

Per quanto riguarda i punti forti del manga, sono sicuramente l'atmosfera claustrofobica e inquietante, la trama criptica (sebbene ultimamente stia diventando leggermente monotona anche quella), il mistero che aleggia in ogni numero. Sto continuando a leggere il manga solo per tutti questi elementi che, nonostante tutti, mi fanno chiudere un occhio sul lerciume elencato sopra.

Concludendo, la media è del cinque e mezzo e, per amore dell'anime, arrotondo per eccesso con un sei: peccato, un vero peccato. Spero che la seconda serie dell'anime riesca a sollevarmi il morale, compensando le carenze del manga.


 1
Sebael

Volumi letti: 15/34 --- Voto 8
<b>Attenzione: presenza di pesanti spoiler sulla trama.</b>

"L'attacco dei Giganti" è un manga shounen scritto e disegnato dal giovane Hajime Isayama, pubblicato in Giappone dal 2009 e, qui in Italia, dal 2012 da Planet Manga.
Mi sono avvicinato a questo manga non tanto per interesse a quei frammenti di trama che avevo sentito, ma più che altro per i commenti contrastanti che si possono leggere/sentire su questo titolo (ne è un chiaro esempio la varietà di voti che precede la mia recensione). Quindi, perché non provare di prima mano?

Partiamo prima di tutto dalla trama. In una sorta di medioevo alternativo, sono passati poco più di cento anni da quando l'umanità è stata portata sull'orlo dell'estinzione a causa dell'apparizione dei giganti, enormi creature umanoidi, la cui altezza può variare generalmente tra i 3 e i 15 metri, privi di intelletto che divorano (anche se, come sembra, non ne avrebbero bisogno) gli umani. Quel che resta dell'umanità si rifugia entro tre gigantesche mura concentriche. Dopo un periodo di pace apparente, compare un gigante alto circa 60 metri, che con un calcio crea una breccia nella cinta esterna. I giganti entrano in città divorando tutti i cittadini che incontrano, mentre i soldati cercano inutilmente di difendersi e trasferire più gente possibile all'interno della seconda cerchia di mura; ma prima che gli uomini riescano a chiudere la porta interna, un gigante corazzato la sfonda con un colpo e gli umani sono costretti ad abbandonare la zona. Tra i sopravvissuti di questo massacro vi sono i tre protagonisti della storia: Eren Jaeger, Mikasa Ackermann e Armin Arelet. L'esperienza vissuta convincerà i tre ad arruolarsi nel Corpo di Ricerca, la parte più "spericolata" dell'esercito. Seguiremo quindi i nostri eroi nella lotta contro i giganti.
Fin qui tutto sembra la solita storia di sopravvivenza in un mondo post-apocalittico, non generato da zombi o armi nucleari vero, ma poco cambia. In realtà, la storia evolve da questo punto di partenza in un modo che magari non può essere ritenuto originale (<b>[Inizio spoiler]</b>con la comparsa i personaggi umani che posso trasformarsi in giganti, governo "mondiale" che sembra essere alleato con i giganti, il titano scimmia che trasforma umani in titani <b>[fine spoiler]</b>), ma che di certo appassiona il lettore. Alla fine di ogni volume (almeno dal quarto in poi) si hanno sempre più domande riguardo i misteri della storia e non si vedrà l'ora di aprire il successivo.

Passiamo ora a considerare i personaggi. In generale sono abbastanza ben caratterizzati, ma tenete presente che vedremo i nostri eroi sempre in condizioni di stress eccessivo (o in battaglia o a progettare piani di battaglia) quindi non aspettatevi di vedere la loro personalità a 360°, sarebbe irrealistico. Nonostante ciò, per fortuna, non risultano mai piatti. Ho letto spesso che risultano essere mono-espressivi. Vero, ma per quanto detto prima (situazioni di stress) è normale. Anche io davanti a un gigante che si è pappato la mia famiglia proverei solo odio o solo terrore allo stato puro. Questa non è la storia di come la gente vive in questo mondo, ma è la storia della lotta di chi decide di combattere.
Parlando del protagonista Eren, finalmente abbiamo un eroe che non sia un idiota sognatore e mangione, anzi, non è neppure un eroe. È un semplice (<b>[Inizio spoiler]</b>be', dai tanto semplice no, si trasforma anche in gigante!<b>[fine spoiler]</b>) ragazzo irascibile e avventato, il cui unico desiderio è quello di vendicarsi dei giganti.

Riguardo ai temi trattati, quelli che mi hanno colpito di più sono principalmente due. Il primo è quello della "libertà", semplice e banale. Il mondo è vasto e io sono nato in questo mondo. Allora perché sono costretto a vivere limitato da queste mura come un uccello in gabbia? Potrebbe sembrare il concetto di libertà di One Piece, ma forse in questo caso è un po' meno bambinesco: non solo affrontare le avventure che il mondo ti offre, ma anche SCOPRIRE le cose che di questo mondo non conosci. Il secondo è il tema della "lotta per il bene dell'umanità". Vedremo tantissimi personaggi morire, tutti per difendere i cittadini dall'assalto dei giganti. Emblematiche al riguardo sono le figure di Elvin e Pixis, capaci di perdere la loro umanità pur di strappare una vittoria per il genere umano.

Altro punto a favore del titolo è che il nostro mangaka riesce benissimo a rendere l'idea sulla insensatezza del tutto. I giganti sono privi di intelletto e quindi hanno comportamenti randomici, mangiano le persone non perché ne abbiano bisogno, ma per qualche altro motivo (e in più ignorano qualsiasi altra forma di vita). L'insensatezza con cui muoiono i soldati, dopo anni e anni di allenamenti che sembrano non servire a nulla. L'insensatezza con cui i soldati continuano a combattere contro un nemico che sembra imbattibile. Potrei continuare a lungo la lista, ma dovrei spoilerare pezzi di storia quindi mi astengo.

Passiamo, infine, al vero punto dolente dell'opera: il disegno. I primi numeri sono davvero brutti, prospettive e proporzioni sbagliate (e non mi riferisco ai giganti, le loro deformità innaturali non fanno altro che aumentarne il senso di angoscia/insensatezza). Va detto, però, che il disegno migliora con l'avanzare dei numeri fino ad arrivare ad un livello, sempre molto grezzo, ma accettabile. Il classico tipo di disegno che può piacere o fare schifo. A mio parere, questo disegno grezzo aiuta molto sia ad incupire ancora di più l'atmosfera che a rendere più dinamica una narrazione già abbastanza rapida di suo (ma non so se la cosa sia voluta o un semplice caso).

In conclusione, voto 8. Un po' più alto di quello che si meriterebbe davvero, ma dispiace vedere un'opera così buona sottovalutata principalmente per i disegni o per parti della storia (ricordate, qualsiasi domanda vi facciate, dal perché tizio è così forte al come hanno costruito le mura, alla fine troverà una risposta, cosa che non accade spesso). Reputo "L'attacco dei Giganti" un buon titolo appassionante, non un capolavoro, ma neanche una schifezza assoluta.


 8
GatsuFrankie

Volumi letti: 10/34 --- Voto 3
Attenzione: presenza di spoiler

Attratto dal titolo e dalle recensioni positive provenienti dal Giappone, oltre che dal premio vinto, appena è stato annunciato in Italia ho deciso di ordinare subito questo titolo. L'ho comprato con molte speranze, parecchie certezze, viste le recensioni, e grande curiosità. Il primo incontro non è stato piacevole, visto la grande pubblicità fatta mi sarei aspettato un manga completamente diverso sia dal punto di vista narrativo che da quello grafico.
Dopo sette volumi non ce l'ho più fatta e così l'ho venduto, prima che diventasse famosissimo, ricavandoci poco o nulla dalla vendita. Degli amici mi hanno consigliato di riprovarci così dopo qualche titubanza ho letto altri tre o più volumi. Visti i pregiudizi che ormai avevo nei confronti del manga sono state letture pesanti e impegnative che non hanno affatto migliorato la mia opinione.
Ma veniamo al punto, sul perché questo voto basso ad un opera così famosa.

Prima di tutto i disegni sono degli aborti. La parola è dura ma non riesco a trovare ulteriori aggettivi per definirli. Addirittura a volte la prospettiva è completamente assente.
I visi dei personaggi hanno tutti la stessa espressione, non sono caratterizzati, non hanno niente di particolare che faccia rimanere impresso il loro volto nella mente. Eren, il protagonista, cambia ad ogni scena del manga, passa da bambino ad adolescente ad adulto nel giro di poche pagine cambiando spesso fisionomia e aspetto. Disegni degni di nota sono quelli dei giganti, volutamente o meno, la mancanza di espressione nei giganti incute un certo timore, ci fa capire che son creature morte, prive di emozioni e sentimento. Mostri macabri senza intelletto. Spero sia voluto dall'autore e che non sia soltanto una mera casualità dovuta ai suoi limiti. Detto questo anche i giganti spesso sono soggetti a veri e proprio aborti grafici ma se non fosse per loro la qualità dei disegni sarebbe ancora più scadente.
Passiamo ora ai combattimenti in aria, vero punto forte del manga in quanto a originalità ma, per quanto riguarda la parte grafica e fisica, sembrano privi di ogni fondamento. Per giganti alti decine e decine di metri che sovrastano gli edifici circostanti senza davvero che i protagonisti si appendano al vuoto quando cercano di attaccarli dall'alto, questo è davvero un limite assai grave dal mio punto di vista.
Ci sono delle scene che dovrebbero sembrare delle gag, tipo quando Misaka porta Eren in spalla, praticamente sempre, ma risultano invece grottesche e inguardabili. La qualità in generale è bassa e da un manga vincitore di un premio importante e di fama mondiale ci si aspetterebbe ben altro.
Mi fanno spesso notare come i disegni siano, invece, azzeccatissimi per l'atmosfera cupa e tetra del manga. La mia opinione è che non sia altro che una strenua difesa del manga; infatti, chiunque dice questo è un appassionato accanito e secondo me non valuta in modo oggettivo un punto davvero fondamento per un manga, spesso son le stesse persone che leggono un manga in dieci/quindici minuti e che quindi non si soffermano minimamente a vedere i disegni, cosa che invece andrebbe fatto visto che in un fumetto sono essenziali.
Potrei citare altri manga come Berserk e Dorohedoro, entrambi manga con un'atmosfera cupa e tetra ma i cui disegni son capolavori incommensurabili.
Riepilogando, secondo me il disegno pecca parecchio; un manga, o più in fumetto in generale, per essere un top deve avere una buona parte narrativa e una buona parte grafica altrimenti perde e non poco diventando bello solo a metà. Tanto vale scriverci un libro se i disegni devono mancare di qualità.
Il mio voto per i disegni è un due senza discussioni, degli aborti. Non sono all'altezza della notorietà di questo manga.

Passiamo ora ai personaggi, poco caratterizzati e fin troppo "stupidi". Dopo cento anni ancora c'è gente nell'esercito di difesa addetto ai combattimenti che non sa dove si trova il punto debole dei loro avversari. Il buon senso viene spesso scambiato per intelligenza, sembrano tutti degli stolti al confronto di un ragazzino (Armin) dotato, oltre che di una certa intelligenza tattica, del solo buon senso.
Eren è il protagonista più penoso di sempre. Ha una crescita personale pari a zero. Si lancia sempre a capofitto nelle situazioni di pericolo senza pensare mai ad una strategia o ai compagni che gli stanno attorno, sembra non imparare mai dai propri errori e non ha consapevolezza di quello che fa. Non è raro infatti che venga catturato o che si trovi in difficoltà, viene poi salvato dai compagni, una buona parte dei quali muore, e lui non curante dei morti che ha sulle spalle continua a comportarsi nello stesso modo come se niente fosse. Davvero una scarsissima crescita personale, resta un completo idiota all'inizio e lo è anche dopo dieci volumi nonostante le centinaia di morti sulle spalle.
Di Misaka si sa poco o nulla, è forte ed è innamorata di Eren. Non si sa perché sia così forte ma lo è punto.
Dei tre, Armin è quello meglio caratterizzato. E' un piagnucolone, è inutile e spesso le sue tattiche, che si rivelano solamente del semplice buon senso, vengono scambiate dagli altri personaggi per argute e stupefacenti strategie. Sembra davvero che siano all'età della pietra quanto a capacità logiche.

Nel complesso la caratterizzazione dei personaggi è scadente e non si denota nessun miglioramento e presa di coscienza da parte dei protagonisti. Un buon personaggio è invece il capitano Levi. Il resto dei personaggi è completamente inutile e per questo ricordarsi i nomi è un'impresa da Guinness dei Primati.
Per quanto riguarda la narrazione e la trama (attenzione, più avanti potrei mettere degli spoiler) l'idea di fondo è praticamente sempre la stessa. Un mondo post-apocalittico dove l'umanità di rifugia in zone e cerca di combattere i cattivi, fino a qui nulla di così eclatante o sofisticato: di manga, libri, film così ce ne sono a migliaia. La gestione della trama stessa, però, risulta a volte scontata e banale. Penso che in molti si soffermino al "Wow, i giganti, il personaggio si trasforma in un gigante, il manga più figo degli ultimi cent'anni". Ecco, questa è l'idea che mi sono fatto leggendo un po' di commenti. Ci sono delle gravi lacune da parte dell'autore. Perlopiù, non si capisce il contesto storico, ma l'umanità si è già sviluppata come ai giorni nostri e poi è decaduta o è sempre rimasta in una sorta di sistema feudale? Se fosse la seconda opzione sarebbe difficile immaginare un certo livello di marchingegni o attrezzature ma anche un certo livello nella costruzione mura così alte e solide dal punto di vista strutturale. Mura alte cinquanta, cento metri e così larghe non sono di certo opere semplici. Insomma, senza soffermarci troppo sugli aspetti tecnici ci sono dei punti oscuri. Un altro esempio potrebbe essere: perché i giganti se ne stavano buoni buoni mentre la popolazione per cento'anni ha costruito questi enormi muri? Sono aspetti poco importanti, forse, ma che andrebbero approfonditi secondo me.

Come se non bastasse una cosa che non mi è piaciuta è la gestione dei personaggi. Credo sia completamente inutili mandare dei personaggi a caso al macello nei primissimi volumi salvo poi farceli vedere in flashback (tra l'altro flashback inutili e irritanti visto che quei personaggi sono già morti da un pezzo). Se l'autore avesse gestito meglio questa parte non sarei rimasto indifferente alla morte di certi personaggi nei primissimi volumi.

La trama è abbastanza scontata, a volte intriganti ma i misteri di cui tutti parlano son i soliti cliché, nulla di nuovo. La reputo una storia dalle grandi potenzialità, ma gestita molto male.

Spoiler
Che il protagonista diventasse un gigante lo si intuiva sin dal primo volume, insomma come mai avrebbero potuto combatterli altrimenti? la reazione che ha quanto altri cittadini gli confidano di essere dei giganti è davvero ridicola, passa in secondo piano e non c'è la benché minima emozione. Davvero non riesco a capire come sia possibile.
Nobiltà che governa un popolo rozzo e ignorante coinvolta apparentemente nelle apparizioni di giganti. Scusate, ma cosa cambia da One Piece? Quante storie di questo genere ci sono dove i potenti sono in combutta con gli antagonisti? Non ditemi che questo sarebbe un colpo di scena.
Fine spoiler

Mi sembra un classico shonen come ce ne sono a centinaia, un fumetto per bambini che può sembrare bello all'apparenza ma che visto con occhio critico delude profondamente.
Il mangaka è alla sua prima esperienza e non può che migliorare, si può capire che non è ancora bravo a giostrarsi e spero non si faccia colpire da questo successo, ma si ponga l'obiettivo di migliorarsi.
Il successo è del tutto immeritato perché ci son decine e decine di manga meno pubblicizzati e famosi ma almeno dieci volte più validi. Questo è uno dei pochissimi manga in grado di farsi battere dalla versione animata e credo di aver detto tutto.

Sarà l'esperienza accumulata con altri generi di fumetto: europei, indipendenti, americani o semplicemente dei seinen, ma proprio non riesco a dare un superiore al tre a questo manga. Avrei potuto apprezzarlo una decina di anni qua quando il mio cammino nel mondo del fumetto era appena iniziato, ora come ora questo manga non vale.
Credo che fra qualche anno riproverò a leggerlo, solo perché cerco sempre di dare una seconda chance, spero di dimenticarmelo in fretta così da leggerlo nuovamente con una mente aperta e senza pregiudizi. Le premesse per un'opera di alto livello c'erano tutte ma leggerlo è stato davvero un'esperienza deludente sotto ogni punto di vista.


 1
Irich

Volumi letti: 5/34 --- Voto 6
Shinjeki no Kyojin, miglior shonen del 2012 secondo alcuni, ma amato tanto quanto odiato.
Ma effettivamente è bello oppure no?
Personalmente, dopo aver sentito le opinioni contrastanti provenienti da qualsiasi media esistente, ho deciso di farmi un pensiero tutto mio riguardo quest'opera. Secondo me non è un capolavoro del genere come molti dicono, ma non è nemmeno una schifezza, infatti ha moltissimi difetti e un solo ma grande pregio.

La prima cosa che si nota quando si inizia a leggere l'opera sono i disegni, decisamente brutti (non ho parole più delicate per descriverli)... I personaggi hanno sempre la stessa espressione e sono sprovvisti di un'anatomia ben definita.

Poi abbiamo l'ambientazione, non molto originale, come anche la trama, anche se nel complesso sono passabili. Altro grande difetto? I personaggi, estremamente poco caratterizzati e alquanto inutili. Eren ne è un ottimo esempio. Molto macho un ragazzo che si lascia sempre rapire e non sarebbe in grado nemmeno di mettersi le scarpe col velcro.

Un consistente e forse unico pregio di questo manga è il fatto che la storia, anche se non è granché, riesce a prenderti subito e a tenerti sempre col fiato sospeso.

Appena ho iniziato a scrivere questa recensione avevo in mente di dare come voto un 8, ma analizzando il tutto per bene non sono riuscita proprio a trovare dei pro a parte quello che ho indicato sopra, quindi ho deciso di attribuirgli una sufficienza, e niente di più.

Comunque, non mi sento di consigliare a tutti questa opera, ma solo a quelli che se la sentono di chiudere un occhio o forse anche due sui grandi difetti di quest'opera, e che sono disposti a buttarsi in una lettura un po' confusionaria.

utios

 6
utios

Volumi letti: 14/34 --- Voto 4
<b>Attenzione: presenza di pesanti spoiler sulla trama.</b>

Non capisco ancora come L'attacco dei giganti possa essere lodato e osannato da chiunque. Lo considero un manga molto mediocre, lontano dai livelli di molti altri shounen.

L'ambientazione non è molto originale ed è già vista in altri 1231 manga: la terra è sull'orlo della sua fine, ecc.; ma non è questo quello che dà noia.
Innanzitutto i disegni, come molto giustamente molti altri hanno già detto, sono osceni: l'anatomia trascurata, personaggi che si confondono ripetutamente fra di loro perché molto simili, combattimenti non sempre chiari, paesaggi non molto curati e così via.
Ma se è anche possibile chiudere un occhio su questo punto, dal momento che esistono shounen non molto curati graficamente ma molto ben dettagliati a livello di trama e personaggi, ciò non è possibile per quanto riguarda soprattutto i personaggi.
Per prima cosa, ritengo spesso piuttosto inutili i frequentissimi flashback sull'allenamento dei protagonisti all'accademia perché non riescono quasi mai a dire qualcosa al lettore e aggiungono pochissime informazioni.
La trama è abbastanza scontata (come se non si fosse capito fin da subito che i nobili della città sapessero qualcosa sui giganti - e non mi stupirei per nulla se alcuni di essi fossero giganti stessi).

I personaggi sono caratterizzati ben poco. Eren è un personaggio inutile: in quattordici volumi viene continuamente rapito e i suoi compagni rischiano le proprie vite per salvarlo (e lui se ne frega). Stesso discorso per Mikasa (forte e bella, poi basta). Gli unici secondo me abbastanza caratterizzati sono il capitano Levi, Christa, Jean, Armin (pauroso all'inizio, che poi si riscatta con la sua intelligenza), Hanji e Ymir. Gli altri a malapena riesco a ricordare il nome da quanto sono inutili.
La curiosità per sapere cosa siano i giganti, perché uccidono gli uomini, la storia di Annie, Berthold e Reiner ecc. ecc. rimane, ma questo è l'unico motivo per cui continuo a seguire il manga, oltre a qualche personaggio già citato sopra che mi è rimasto pure simpatico.
Poi la cosa che mi ha fatto ridere (e che già in moltissimi hanno detto) è quando Berthold e Reiner hanno rivelato a Eren di essere giganti: una scena inizialmente anche messa in secondo piano, le espressioni prive di tutto, cioè non so che dire. Potevano avergli chiesto benissimo a Eren anche di andare a fare una partita di calcetto con loro... maddai!
Il voto finale sarebbe 4,5 ma siccome non ci sono mezzi voti, metto 4.


 3
noffkino

Volumi letti: 11/34 --- Voto 9
L'umanità è stata sterminata dai giganti, e ora si vede costretta a vivere all'interno di tre cinta murarie concentriche, con le città disposte lungo il perimetro di quest'ultime per poter contenere un eventuale attacco dei giganti.
Un giorno un gigante alto 50 m (i giganti di solito vanno dai 3 ai 15 m d'altezza) riesce a creare una breccia, e i giganti conquistano la prima cinta muraria.

La trama non è mai lineare, infatti ogni volume presenta più di un colpo di scena che svelerà uno dei segreti di cui questo manga è zeppo, ma scombussolerà tutto quello che noi pensavamo di sapere, creando nei lettori una voglia matta di andare avanti con la lettura. Oltre a creare domande all'interno della storia, ne crea anche dentro di noi: come si comporterebbe l'umanità se venisse attaccata? Ci aiuteremmo l'un l'altro per combattere il nemico, o faremmo di tutto per difenderci in singolo? Saremmo pronti a sacrificarci per dare alle generazioni future una vita migliore? Beh, scopritelo leggendo L'Attacco Dei Giganti.

L'inizio è lentino, ma comunque godibile, per spiegarci bene il mondo in cui siamo stati catapultati. I personaggi sono tutti ben caratterizzati, capiamo bene il loro carattere e le emozioni che provano: ognuno ha un passato che ci viene spesso raccontato, avanzando nella storia, che ci farà capire perché la pensa in un certo modo e perché si comporta in un altro.
La linea che separa bene e male è assai tenue, perché anche i "cattivi" a volte sono talmente misteriosi e carismatici da far valere le loro motivazioni anche se spesso ignote, mentre i buoni diventano cattivi da un momento a l'altro.
Tutto sembra studiato nei minimi particolari fin dall'inizio: episodi che avvengono, e che lì per lì sembrano casuali, volumi dopo risaltano fuori e vanno così a creare un "puzzle" di emozioni, misteri e chiarimenti.
Il mangaka ci fa vivere all'interno di un sogno: ci sembra di sapere tutto quello che ci serve, ma al contempo non conosciamo bene neanche come funziona il mondo (o quel che ne resta) degli umani.
Un ultimo pregio, a mio parere, è quello del realismo, che si fa sentire dappertutto, ma soprattutto in un aspetto che ho particolarmente apprezzato: chi deve morire muore, senza tanti indugi.

I difetti in quest'opera comunque ci sono e, a volte, si fanno sentire: capita che cose importantissime vengano svelate in modo deludente; alcuni rari passaggi possono apparire forzati, ma di fondo non ho trovato difetti troppo evidenti che potrebbero danneggiare la lettura.
Nei primi numeri, come già detto, l'opera parte tranquilla ma comunque emozionante, verso i volumi 6-7 esplode in quella che finora è stata la mia parte preferita; tra l'ottavo e il decimo volume l'opera ci riempie di nozioni un po' confuse, che vengono però riordinate nell'undicesimo, il quale promette uno sviluppo epico.

Il disegno è assai inesperto e sgraziato: prospettive sbagliate, proporzioni alterate e particolari disegnati come farebbe un bambino; tuttavia le scene di combattimento sono fighe, e i fogli riempiti di nero danno cupezza aggiuntiva al manga.
L'edizione italiana è orrenda: le pagine si sfogliano addirittura male e il prezzo, inizialmente di 4,50 €, attualmente si situa sui 4,20 € (con l'arrivo delle copertine variant) ed è decisamente troppo. Comunque, d'altro canto cosa ci si può aspettare dalla Planet?
Consiglio questo manga, o quantomeno la visone dell'anime, a tutti: un'opera atipica, pieno di combattimenti, di mistero e di tutto quello che si può desiderare da uno shounen (ovviamente disegno a parte), che vi farà viaggiare con la fantasia o che quantomeno vi faccia godere del tempo.


 4
Mikan99

Volumi letti: 10/34 --- Voto 8
Ammetto di aver iniziato questo manga solo perché ne ho sentito parlare bene, ma sono felice di averlo fatto. Nonostante sia molto diverso da quello che leggo di solito, mi è subito piaciuto e ora è fra i miei preferiti.
Tutta la storia gira intorno a un'idea molto semplice: sconfiggere i naturali nemici dell'umanità, i titani. Questi essere spaventosi, che possono essere alti anche molti metri, sono apparsi all'improvviso facendo strage ovunque mangiando persone e riducendo la popolazione mondiale a vivere dentro delle alte mura per proteggersi. Nessuno sa da dove siano arrivati, o perché ce l'abbiano con gli umani, e ogni informazione su di loro è costata moltissime vite umane. Il protagonista è Eren, un quindicenne che fin da piccolo ha sempre avuto il desiderio di uscire dalle mura e scoprire cosa c'è oltre, visto che ormai le persone hanno quasi dimenticato che aspetto abbia il mondo esterno. Un giorno compare però un titano alto 60 metri, più delle mura, che apre un varco, e in quella tragedia finisce col morire anche la madre di Eren. Questo evento scatena in lui un tale odio gli fa giurare che distruggerà tutti i titani.
Anche se la base è molto semplice, tutta la storia si sviluppa in modo interessante ed avvincente, con tantissimi colpi di scena. Ogni personaggio ha la sua crescita emotiva personale, e tutto ciò che vivono, anche se in un mondo fantasy, è molto realistico, perché ogni piccolo errore può costare carissimo. Morire in un mondo così crudele è incredibilmente facile, e molta gente ha perso la speranza, ma Eren ha una forte volontà e non si lascia scoraggiare. Possiamo conoscere personaggi odiosi e senza spina dorsale e incontrare poi persone che si fanno amare con pregi e difetti, pronte a sacrificare ogni cosa per portare avanti le loro idee. Non posso dire altro, è semplicemente una storia emozionante in ogni parte.
Però qui veniamo al perché non posso dare un voto pieno. I disegni non si può dire che siano capolavori… anzi, diciamo anche che a volte sono addirittura grotteschi. Penso che un po' sia pure voluto, ma si vede che l'autore non ha ancora esperienza in questo campo. Però la storia compensa ogni mancanza del disegno, perciò è un manga che consiglierei a chiunque!
A prima vista può sembrare un horror, ma c'è molto di più, e ci si affeziona facilmente a buona parte dei personaggi ricorrenti e non. Il manga è ancora in corso, e ci sono ancora molti segreti da scoprire, perciò consiglio vivamente di recuperare tutto e godervi la storia!

Fma35

Volumi letti: 12/34 --- Voto 4
L'attacco dei giganti è il manga rivelazione degli ultimi tempi in Giappone. Viene dunque da pensare, quale capolavoro ha creato Isayama per avere tutto questo successo? Purtroppo l'attacco dei giganti è ben lontano da questa altisonante nomea anzi, la parola che più gli compete è mediocrità.

ATTENZIONE, LA RECENSIONE CONTIENE SPOILER.

Da dove partire per recensire questo manga? Perchè non dai disegni giustamente criticati. Anatomia inesistente e se la cosa può essere abbonata per i giganti,visto che la sproporzione dei corpi li rende più inquietanti, lo stesso non si può fare per gli umani che appaiono grotteschi. Non solo la sproporzione li rende pessimi ma anche la indistinguibilità. L'autore è riuscito a rendere identici una ragazza alta un metro e settanta ( Mikasa) e un uomo ( Rivaille)"alto" un metro e sessanta. Nelle fasi più concitate è quasi impossibile distinguerli se non fosse che Mikasa si porta appresso sempre una sciarpa dunque per riconoscerla si va sempre alla ricerca di questo pezzo di stoffa. Se per lei è andata male ad Armin, altro personaggio di rilievo, è andata pure peggio visto che è identico ad una ragazza e nel suo caso non solo nelle scene in movimento ma anche nei primi piani!! A non aiutare la distinguibilità dei personaggi c' è anche la pessima caratterizzazione di questi. Non parliamo poi dell'impostazione della pagina, cose che uno studente di disegno si vergognerebbe di presentare al proprio insegnante.

Visto che ho menzionato la caratterizzazione dei personaggi perchè non andiamo a vedere nel dettaglio il trio protagonista?

Eren è osceno. Penso di non aver mai visto un protagonista meno indicato di lui. Non ha alcuna crescita personale, è rimasto identico a quando viene presentato ovvero un bambino di una decina di anni. Non prova rimorso per le sue azioni anche se queste mettono in pericolo i suoi compagni, non ragiona, si butta a capofitto nelle situazioni per poi essere tratto in salvo ( ovviamente a discapito della vita dei suoi commilitoni, di cui tanto a lui frega poco).

Mikasa, la protagonista femminile è forte, figa ed innamorata di Eren. Questo è tutto ciò che è dato sapere al lettore. Perchè è così forte? Boh, misteri della scienza, è forte e basta.

Del trio protagonista l'unico con un accenno di caratterizzazione è Armin, descritto come un ragazzo con poca forza ma di grande intelligenza. Peccato che questa sua intelligenza superiore non si altro che buon senso in un mondo in cui non è la forza dei giganti a soggiogare gli umani ma la stupidità di questi che impedisce loro di creare una valida resistenza. Esempio lampante? I giganti si muovono male di notte, cosa risaputa, gli umani devono riparare una falla nella muraglia che permette ai giganti di entrare all'interno. Dopo ore ed ore di discussioni ecco che Armin se ne viene fuori con un " e se chiudessimo il buco di notte?" Ed ecco che la sua genialità viene lodata dal caporale del suo battaglione. Fantastico.

Per farla breve, in tutto il manga sono appena sei i personaggi con una caratterizzazione credibile. Levi, il capo della legione esplorativa, Hanjii la mente della legione, Christa, Ymir e Jean tre reclute, Annie il cattivo del secondo arco ( la caccia al gigante femmina)Quelli invece che oltre al compitino sono studiati di più si riducono invece a due personaggi. Christa e Ymir. In un rooster che vanta una decina di persone è un bel traguardo, non c'è che dire.

Oltre alla caratterizzazione dei personaggi in larga parte pessima, il disegno osceno, cos'è che non va ancora in questo manga? La sceneggiatura ovviamente. Cosa c'è di meglio di un nemico sconosciuto che va da protagonista a dirgli "ehi, lo sai che sono io il cattivone?"

Immaginate Darth Vader che, invece dalla canonica e sorprendente rivelazione a Luke entrata nella storia del cinema, fosse andato dal ragazzo con tutta la tranquillità del mondo e, dopo avergli dato una pacca sulla spalla, gli avesse detto " Ehi Luke, ma lo sai che sono tuo padre?"
Ecco, questo è un esempio che calza a pennello per descrivere la pessima scena in cui Reiner, il gigante colossale, colui che ha causato indirettamente la morte della madre di Eren, svela al protagonista la propria identità. Geniale, non c'è che dire. Ah, ovviamente Eren si getterà immediatamente in un combattimento perso in partenza causando il proprio rapimento. E per recuperarlo la legione esplorativa sacrificherà uomini e il comandante perderà un braccio. Ovviamente di questo a Eren non frega nulla.

La pessima sceneggiatura non si limita solo a cose come queste. Già nei primi volumi ad esempio invece di concentrarsi ,come è giusto che sia, sull'addestramento dei ragazzi ci butta subito nel campo di battaglia e, una volta finita, dopo che i cadetti sono stati decimati Isayama ha la bella idea di mostrarci il passato che comprende anche i caduti. Fantastico, sono stata proprio colpita dalla morte di personaggi di cui non conoscevo niente. Certo che serve molto creare un manga crudo in cui la morte è in agguato quando questa alla fine tocca solo personaggi di cui giustamente non frega niente a nessuno.

L'unica volta in cui veramente si è dato un senso alla morte di alcuni commilitoni è stato con la squadra di Levi che si sacrifica per Eren. Qui almeno l'autore ha avuto la brillante idea di caratterizzare questi poveri cristi prima di mandarli al macello, dunque per il lettore è un bel colpo.

Tralasciando la sceneggiatura, com' è la storia? Ho sentito spesso lodarla e sentirla definire " un mindfuck". Sul serio? Se questa è una storia intrigante e piena di misteri oscuri non so veramente cosa dire. Verso gli ultimi volumi si scopre come la nobiltà sia coinvolta con l'apparizione dei giganti. Noo, non lo avrei mai immaginato!! Un manga in cui sin dall'inizio è mostrata una rigida gerarchia tra popolino utile solo per fare il mangime dei giganti e nobili protetti nelle loro mura svela che alla fine della fiera sono proprio i nobili parte ( se non tutta) della causa della presenza dei giganti. Non mi dilungo oltre che è meglio va.

Quale voto dare dunque a questo manga? Ovviamente un'insufficienza piena, mi limito al 4 solo perchè in quanto prima opera di Isayama dalla sua gioca parecchio l'inesperienza


 1
Zenzero

Volumi letti: 12/34 --- Voto 7
Inizio dicendo che sono passato alla versione cartacea solo dopo aver visto l'anime, quindi la differenza nel voto delle due recensioni (9 per l'anime e 7 x il manga) già lascia intendere il mio pensiero a riguardo.
Il problema fondamentale sono i disegni, che definire pessimi sarebbe quasi un complimento, davvero non si poteva chiedere l'aiuto ad una persona qualsiasi che sapesse disegnare?
La trama per fortuna d'altro canto è stupenda ed originale, ricca di misteri, con vari e spesso riusciti colpi di scena, anche se siamo solo all'inizio, dato che a mio parere si arriverà molto lontano, diciamo che siamo sulla scia di One Piece o Naruto per lunghezza totale.
I personaggi sono molto ben caratterizzati e credo che col passare dei capitoli la caratterizzazione sarà sempre più dettagliata per quanto riguarda i protagonisti principali, ma anche per quei comprimari che alla fine sono sempre presenti ed attivi capitolo dopo capitolo. Per non parlare dei più anziani, di cui sappiamo ben poco ma sembra abbiano un gran rilievo nella storia.
Purtroppo il confronto con l'anime non regge un secondo, su carta viene persa tutta l'azione dei combattimenti, le espressioni dei visi sono molto diverse e le/i musiche/suoni che riempiono ogni singolo instante sono assenti.
Posso concludere consigliando la visione dell'anime, che segue piuttosto fedelmente il manga, sperando che venga realizzato un seguito, altrimenti fate come me, prima anime e poi manga, perché davvero la storia che ci viene raccontata è stupenda.


 2
rocktd

Volumi letti: 11/34 --- Voto 7
Si dice in giro che ai bambini faccia bene leggere delle storie con dei Draghi perchè così imparano che dei nemici davvero ostici possono essere sconfitti. In questo manga non ci sono Draghi ma Giganti ma la sostanza è la stessa. Solo che a differenza delle storie un po soft per bambini ne L'attacco dei Giganti c'è da vincere una paura molto intensa, pietrificante, frutto di un contesto di morte e massacro degno di un film Horror-Splatter. L'identità stessa dei personaggi si costruisce in questo rapporto con la paura. Dovranno scegliere chi essere, ma per essere una qualsiasi cosa dovranno preliminarmente combattere. I personaggi di l'Attacco dei giganti, in altre parole sono obbligati a combattere la paura per poter vivere. ed è queto un aspetto che rende molto interessante la lettura di questo manga.
Personalmente mi è venuto in mente un recente film, After Heart (quello con Will Smith e il figlio), dove il nemico, un mostro alieno, poteva essere sconfitto solo con un'abilità chiamata spettralità che altro non è se non l'abbandono della paura. Atarassia dunque, o se preferite Keep Calm.
Anche e soprattutto di fronte a mostri deformi e smisurati che sembrano soddisfatti di compiere un male brutale e fine a se stesso. Solo così si potrà andare oltre i propri confini ed evitare che la propria patria diventi una prigione.
Anche i disegni fanno la loro parte ma c'è da dire che il manga non risalta certo per i disegni. Non sto quì dunque a sindacare sull'aspetto grafico altrimenti renderei poca giustizia ad un opera molto originale e nel suo complesso estremamente positiva. Basta dire che tutto sommato mi piacciono nella loro semplicità e nel loro richiamare uno tratto infantile. Stilisticamente caratterizzano l'opera e la rendono subito riconoscibile tra tante.
L'attacco dei giganti riesce dunque ad incuriosire. Vogliamo tutti sapere cosa c'è dietro il muro. E' la natura umana.
Il manga di Hisayama riesce dunque ad incuriosire. Volgliamo tutti andare oltre il muro. Vedremo come andrà a finire.

Behemoth°
Behemoth°

Volumi letti: 11/34 --- Voto 9
[Nessuno spoiler]
L'attacco dei Giganti, Shingeki no Kyojin o Attack on Titan è un manga scritto da Hajime Isayama pubblicato nel 2009 da Kodansha in madrepatria, nel 2012 in Italia dalla Planet Manga.
Parto con una premessa: è uno dei migliori manga che abbia mai letto. Non a caso il mio voto è 9.

Penso che la trama sia uno degli elementi più intriganti di tutto questo manga, si vede la grande cura con cui l'autore l'ha imbastita già prima di addentrarsi nella realizzazione delle prime tavole e non capisco chi critica questo manga accusandolo di avere dei "buchi nella trama". Un'espressione del genere a mio avviso va usata a opera compiuta e bisogna anche tener conto che questo manga si basa sulle incognite e i misteri è ovvio che le loro soluzioni non ti verranno rivelate già nei primi volumi dandoti l'impressione che l'opera abbia, appunto, "buchi nella trama".
E' bello vedere come, dopo un accurata rilettura, ogni pezzo del puzzle in questo manga si combini in modo direi quasi magistrale e come tutto torni nel quadro ogni qualvolta la soluzione di un mistero viene a galla. La bravura di Isayama sta anche nell'equilibrare momenti di azione e suspense con momenti più statici e di riflessione per smorzare la tensione e come quest'ultimi non risultino mai noiosi e anzi il più delle volte (per non dire tutte) arricchiscono la trama e la caratterizzazione dei personaggi.
Un altro punto forte del manga sono i misteri: Isayama riesce con grande bravura a tenere viva l'attenzione del lettore aggiungendo ad ogni mezza verità almeno un altro mistero invogliandoti sempre di più a continuare nella lettura.
Altro pregio dell'autore (e, ovviamente sottinteso, del manga) sta nel "dosare lo splatter". I momenti un po' più truculenti ci sono ma non stonano mai e non scadono mai nella banalità.
I personaggi dell'Attacco dei Giganti sono vivi, veri, realistici, sono immersi in un mondo dove regna l'angoscia, la tristezza e reagiscono come un normale essere umano reagirebbe in quelle determinate situazioni: i personaggi infatti risultano credibili.
Questo manga viene criticato anche sotto un altro aspetto: la mancanza di caratterizzazione dei personaggi sia grafica che psicologica.
Io però non mi trovo d'accordo.
Tralasciando il fatto che una volta letti tutti i volumi fino al decimo trovo abbastanza difficle non ricordarsi i nomi della 104esima squadra di addestramento (alias la "compagnia di Eren") e poi a mio avviso l'autore evita di sbilanciarsi troppo sulla caratterizzazione dei personaggi per non lasciare terreno fertile ad eventuali teorie sull'identità di certi personaggi (a buon intenditor poche parole).
Sotto il profilo grafico invece apprezzo moltissimo i personaggi (questo per gusti personali).
Adesso passiamo alla nota dolente (il motivo principale per cui il voto non è un 10 ma bensì un 9):lo stile di disegno.
Sarò oggettivo, Hajime Isayama disegna male. O meglio disegnava male. E' sotto gli occhi di tutti la sua evoluzione grafica negli ultimi volumi, però è vero pure che nei primi, il disegno non è dei migliori (per usare un eufemismo):proporzioni sballate, tratto abbozzato.
Personalmente ritengo quest'opera per certi versi riflessiva e psicologica dato alcuni temi affrontati, sempre con grande maestria dell'autore, quali la paura ed il coraggio.
In sintesi, vi consiglio caldamente la lettura di questo manga.
Se volete leggere un manga shonen un po' diverso ricco d'azione, di misteri questo è il manga che fa per voi!


 7
OhCheBello

Volumi letti: 5/34 --- Voto 9
Bellissimo, non c'è che dire. Un'opera che risulta una vera rivelazione e una benedizione per gli occhi di noi, poveri lettori, stufi di tutte le mediocrità che pubblicano ora. Parto ora col dire che avrei voluto dargli un bel dieci, ma non si possono ignorare i difetti dei disegni, però c'è anche da dire che, trama e i personaggi, sono talmente elaborati e fantastici che alla fine non te ne frega proprio un bel niente delle proporzioni o dello stile sbilenco. Potresti sopportare di tutto pur di vedere ancora un avolta Eren, Mikasa e gli altri all'azione contro questi titani quasi invincibili.
La trama è semplicemente qualcosa di innovativo e pazzesco. Veniamo gettati subito nel mezzo della disperazione di questi personaggi e quasi riusciamo persino a provare, addirittura sulla nostra pelle, il loro senso di impotenza e rassegnazione di un'umanità che non sa più cosa fare per rimediare alla imminente estinzione. Ho solo letto cinque volumi per ora, ma posso già affermare quanto sia bella quest'opera e la consiglio a tutti. I personaggi sono tutti ben caratterizzati, tanto che anche quando muiono (e per alcuni ciò avvine persino nel primo volume) ti si stringe il cuore nonostante tu li abbia conosciuti solo per pochi capitoli! Questo è uno Shonen come si deve! Spero solo che altri ne seguano l'esempio dannazione poiché io, amante in particolare di questa categoria, sono stufa di vedere la solita brutta copia di "mettere manga a caso" e spero anche che il suo creatore si migliori nel disegno. Così non mi girano quando ne compro i volumi.


 1
Mark12

Volumi letti: 9/34 --- Voto 5
Eccomi qui a recensire uno dei fumetti più polari degli ultimpi tempi, "Shingeki no Kiojin" ("L'attacco dei giganti"). Il manga è edito da Planet Manga a partire da Marzo 2012.

Da dove parto? posso sicuramente dire che questo fumetto ha una trama intrigante e coinvolgente, ma vi dico anche che è molto (ma molto) ricco di difetti grafici.
Lo stile di disegno dell'autore non è per nulla pulito, abbastanza mediocre e trovo i disegni pasticciati e abbozzati. La trama ruota attorno ai giganti che vogliono papparsi tutti gli umani presenti nel mondo e i protagonisti di questa storia (Armin, Eren e Mikasa) non risultano abbastanza originali e carismatici. I volti dei personaggi secondari sono troppo simili, delle vere fotocopie, mente trovo i giganti abbastanza piacevoli nelle loro raffigurazioni.
L'azione c'è, non manca, ma a volte non si riesce a seguire bene la vicenda, la trovo confusa. Trovo abbastanza interessante la trama principale, ma non riesco ad appassionarmi ai personaggi principali.
Se volete un fumetto splutter vi piacerà, se volte un fumetto ricco di azione e dramma vi piacerà, ma tenete conto che avrete a che fare con quei difetti che ho detto sopra. Io non lo esaltano e non lo stronco, mi metto nel mezzo, il voto che mi sento di dare è un 5, non di più.

Marco Onizuka

Volumi letti: 10/34 --- Voto 9
Si parla molto di questo manga in questi anni, e se ne parla soprattutto bene, così, dopo aver visto le prime puntate dell'anime, mi sono accorto che avevo a che fare con roba che scotta e mi sono messo a leggere il manga dal primo volume, arrivando a superare in fretta l'anime, e proprio oggi ho letto tutti i capitoli di questo manga. Che dire? Il suo successo è davvero così meritato? Assolutamente si. Cosa rende speciale questo manga? Tutto rende speciale questo manga. L'evolversi della storia, che diventa sempre più intrigante di volume in volume con l'aggiunta di tantissimi misteri legati ai titani, le scene d'azione, perfette, aerodinamiche e spettacolari, e anche i personaggi, caratterizzati estremamente bene, ognuno con un suo modo di approcciarsi alle situazioni. C'è chi parte spavaldo, e poi si tira indietro non appena si rende conto di quanto siano forti i titani, c'è chi evita gli scontri, c'è chi si batte con tutte le sue forze, insomma, sono tutti personaggi per niente stereotipati. Posso davvero dire che ciò che mi aspettavo da questo titolo, così lodato da tutti, mi ha pienamente soddisfatto, anche più di quanto mi sarei aspettato. I disegni li criticano in molti, ma a me sembrano adatti agli eventi raffigurati, e nessun altro disegno si sarebbe potuto adattare a simili scene. I titani, soprattutto, sono una delle cose più belle di questo manga. Degli esseri giganteschi e grotteschi, che si rivelano essere più forti del previsto, e in ogni volume mieteranno vittime a non finire, alla faccia degli shonen in cui solitamente non muore nessuno. Qui è tutto realistico. Non c'è scampo per nessuno, e qualunque personaggio potrebbe scomparire nel giro di una pagina, divorato dai titani. Un manga imprevedibile, quindi, che fa affezionare il lettore ai suoi personaggi, per poi toglierli di mezzo nei modi peggiori, lasciando l'amaro in bocca. Le scene di violenza sono di alto livello e lo splatter è assicurato, inoltre c'è quel pizzico di horror che non guasta di certo, ma anzi, rende il tutto più realistico e cupo. Quindi, vi consiglio di leggere questo manga, che è entrato a far parte dei miei shonen preferiti e che non tradirà le vostre aspettative, ma se vi aspettate un manga fatto di buonismo, discorsi smielati e il classico eroe infallibile che batte tutto e tutti, allora vi state sbagliando. Questo è un manga spietato, furioso, violento, misterioso, cupo, reale ma che ha anche i suoi momenti toccanti. Capolavoro.


 6
oberon

Volumi letti: 8/34 --- Voto 7
Tempo fa abbiamo assistito ad un avvenimento abbastanza inconsueto: un titolo fino alla settimana precedente pressoché sconosciuto, compare improvvisamente nella classifica dei manga più venduti in Giappone con, addirittura, i primi tre volumi in contemporanea.
Si trattava di Shingeki no kyojin, in Italia L'attacco dei giganti, opera dell'esordiente Hajime Isayama che ha velocemente conquistato le attenzioni di lettori e critica, fino ad aggiudicarsi, tra l'altro, il Kodansha Manga Award del 2011 come "miglior manga per ragazzi". Ora il piccolo miracolo si ripete: approfittando del traino dell'uscita dell'anime, il manga continua ad assediare le classifiche di vendita, dove addirittura tornano a far capolino i primi volumi.
Ed intanto Shingeki no kyojin è già diventato un fenomeno di tendenza, le parodie (da sempre indice della notorietà di un titolo) già proliferano ovunque, da faccialibro al tubo. E viene quasi il sospetto che, dopo i vampiri e gli zombies, sia già in arrivo una nuova moda dedicata ai giganti, almeno a guardare ad esempio il recente Il cacciatore di giganti, film del 2013 diretto da Bryan Singer che in certi passaggi presenta delle similitudini non indifferenti con l'opera in esame (o forse dovremmo dire il contrario, paragonando L'attacco dei giganti alla favola originale di Jack the Giant Killer).

Ma qual è il segreto di tale successo? Di primo acchito viene da pensare che la differenza in questi casi possa farla l'elemento di rottura, l'agire fuori dal coro. Ed indubbiamente il principio vale per L'attacco dei giganti.

Il manga parla di un mondo apocalittico in cui esistono i giganti, mostruosità che hanno decimato l'intera umanità cibandosene. La narrazione inizia dopo un periodo di relativa tranquillità durato cent'anni, in cui gli esseri umani superstiti son giunti ad asserragliarsi entro enormi muraglie per difendersi dai giganti.
E proprio quando ormai tutti si son abituati a questa esistenza sicura, anche se priva di vera libertà, un gigante alto più di sessanta metri fa capolino al di sopra delle mastodontiche mura, aprendo una breccia, scatenando orrore, morte e devastazione.
Eren è un ragazzo che riuscirà a scampare a questi orrori, ma a caro prezzo. Il suo obbiettivo da quel giorno sarà entrare nella "squadra di ricognizione", un corpo di avventurieri che è solito combattere i giganti esplorando i territori all'esterno delle mura di cinta. Eren vuole infatti scoprire la verità sull'origine e l'esistenza dei giganti: Chi o cosa sono? Da dove vengono? Perché manifestano tanta aggressività nei confronti degli esseri umani? Cosa c'è e cosa è avvenuto nel resto del mondo durante questi anni di isolamento?
E sicuramente di carne sul fuoco ce n'è: una trama diversa dal solito, una bella dose di mistero, horror, avventura e tanti giganti che, come gli zombie di The Walking Dead, spuntano fuori all'improvviso tentando di addentare ogni umano nei dintorni.

Nonostante la curiosità e le ottime premesse, il sottoscritto ha però tranquillamente snobbato questo manga fino ad oggi. Il motivo principale (a parte la senilità galoppante che porta a dimenticare le cose e la roba interessante da seguire che non finisce mai) è che i disegni di Shingeki no kyojin mi han sempre fatto abbastanza ribrezzo. E qui apriamo subito una doverosa e ampia parentesi: il ribrezzo. Si perché è innegabile come il disegno di Hajime Isayama faccia spesso ca... dere le braccia. Ma qui il discorso è abbastanza complesso: chiunque abbia studiato un po' di osteologia e miologia, può notare subito, osservando i giganti ignudi o scorticati ritratti da Hajime Isayama, come le loro figure siano caratterizzate da un'anatomia che l'autore conosce solo per sentito dire. Certo si nota qua e là un deltoide, un trapezio, uno sternocleidomastoideo, un sartorio, ma il risultato finale è sempre decisamente grottesco o talmente gommoso da far invidia a cappello di paglia.
Tutto ciò però rende, volutamente o meno, esponenzialmente raccapriccianti gli orrori protagonisti del manga in esame: si veda il "gigante sorridente" del primo volume (nell'immagine più giù).
Tirando quindi le somme, questa particolarità non è da condannare, in quanto contribuisce a rendere "diverso" L'attacco dei giganti da centinaia di altri manga odierni, nel bene e nel male.
Ed infatti quando l'autore comincia pian piano ad evolvere nel disegno (perché migliora, ed è lampante osservando anche solo i visi dei protagonisti), questa sensazione di angoscia un po' tende a scemare, unitamente ai personaggi dalle piccole braccine atrofiche.

L'attacco dei giganti - sorridi alla vita e il gigante ti sorrideràMa in verità L'attacco dei giganti non ci fa mancare nulla, citazioni alla storia dell'arte incluse. Nei giganti deformi ed inquietanti di Shingeki no kyojin si possono per esempio ritrovare le stesse forme disturbate tipiche di Hieronymus Bosch: bocche abnormi, facce corrotte, corpi stravolti e sproporzionati.
E poi c'è Francisco Goya il cui Saturno che divora i suoi figli, soprattutto, ricorda tanto le affamate mostruosità presenti nelle tavole di questo manga; ma si potrebbero fare altri esempi.

Dal punto di vista narrativo l'autore nei primissimi volumi è bravo a giocare coi flashback, saltando temporalmente dal passato al presente.
Questo al fine di immergere subito nel vivo dell'orrore il lettore, per per poi tornare al passato per svelare avvenimenti pregressi che aiutano a conoscere meglio i personaggi e le loro motivazioni.
Il ritmo non è sempre serratissimo, anzi, ci son molti dialoghi, elucubrazioni esistenziali e discussioni che lo rallentano molto. Ma l'equilibrio finora tiene abbastanza bene.
I personaggi inizialmente risentono di mancanza di espressività (come già accennato, ciò è da imputare in gran parte al disegno non ancora maturo), le scene commoventi risultano a volte un filo stucchevoli, o ancora i rari passaggi ironici non vengono avvertiti neanche lontanamente come tali. Ma fortunatamente il manga evolve anche sotto questo aspetto col procedere dei capitoli.

L'attacco dei giganti è pubblicato in Italia da Planet Manga a cadenza bimestrale. L'edizione economica da edicola è stata soggetta, come molti altri manga di questa fascia, a cambiamenti di materiali, spessore e sfogliabilità, e ne scaturisce quel risultato eterogeneo di cui già abbiamo parlato abbondantemente, quindi non mi di dilungherò ulteriormente in merito.
Per quel che riguarda l'adattamento, è impossibile purtroppo sorvolare sulle molte frasi inutilmente contorte, altre di cui si fatica di primo acchito a capirne il senso, o semplicemente sgrammaticate con errori grossolani che si sarebbero potuti facilmente evitare con una ulteriore rilettura. Un peccato. Tutto ciò rende a volte la lettura poco scorrevole, e ciò non è un difetto da poco visto che in questo manga i dialoghi son una componente non marginale, che anzi in alcuni volumi preponderano sull'azione in maniera anche pesante.

I giganti, come accennato, non sono come quelli di Ron Mueck, intimisti o smarriti, ma delle folli macchine affamate di carne umana.
Sono loro forse i veri protagonisti di quest'opera a tratti malata, figure che rendono palpabile, nei momenti più significativi, la sensazione di asserragliamento o ancora risvegliano timori ancestrali nel lettore facendolo sentire braccato.
L'attacco dei giganti resiste alla tentazione di dedicarsi ai combattimenti in ogni capitolo, alle scene d'azione, ma anzi non manca di approfondire le psicologie, gli aspetti socio-culturali e religiosi del contesto in cui è ambientata la storia; di come dai fanatismi religiosi e dalle diseguaglianze sociali scaturiscano follie che non sfigurano neanche dinnanzi ai giganti mangiauomini, anche perché son gli stessi umani che non esitano a "mangiarsi" tra loro e sacrificare egoisticamente i loro simili se messi alle strette, immancabilmente fedeli alla famosa locuzione latina dell'homo homini lupus.

In un periodo di non indifferente appiattimento stilistico e contenutistico, L'attacco dei giganti costituisce una "piacevole" ventata di novità; sicuramente un titolo da continuare a tenere d'occhio e che, si spera, non finisca per uniformarsi troppo alla corrente mainstream diventando, ad esempio, una sorta di mecha sui generis (chi è avanti con la lettura, capirà).

Facendo un po' il tirchio, assegno per ora un 7,5 come voto.


 2
Elam

Volumi letti: 7/34 --- Voto 7
Devo premettere che questo genere di manga non è propriamente dei miei preferiti, non amo lo splatter, ne il susseguirsi di tavole di combattimenti senza fine. Devo ammettere però che questa opera ha ritmo. Questo ritmo incalzante ti prende un pò alla volta e certi capitoli penso di averli letti in completa apnea. I protagonisti sono tre ragazzi, Eren, Armil e Misaka che vivono in una città medioevale circondata da mura altissime. Le mura sono vecchie di un secolo e sono l'unico baluardo che ha l'umanità per difendersi dai giganti, enormi creature colossali molto stupide, che vanno a zonzo con l'unico scopo di divorare gli esseri umani. Gli esseri umani li hanno combattuti, molti sono morti, e l'unica soluzione che l'umanità ha trovato per difendersi è vivere all'interno di alte mura che Eren paragona a recinti. La tranquillità e la pace durate 100 anni però un giorno finiscono, e appare un titano altissimo che fa una breccia ed ha inizio l'invasione.
Devo premettere che questa non è un'opera profonda di largo respiro e pertanto i lettori più maturi ed esigenti storceranno il naso, questo è forse uno degli elementi che non l'elevano a capolavoro. Si può leggere spegnendo il cervello, lasciando al cuore e alle emozioni di fare il resto e compensare il tutto. Non sto dicendo che manca la trama, anzi, ma gli elementi di svolta, quelli interessanti che dovrebbero delineare l'ambientazione, le parti in causa, il perché delle cose, per ora sono pochissimi e sparsi tra moltissime immagini di combattimenti truculenti senza sosta. Dopo un pò mi sono ritrovato a desiderare di saltare tutte le scene di azione per arrivare al succo, al perché il mondo è così terribile. Avete presente quei film in Alien style, in cui si sa fin dal principio che tutti i presenti tranne uno moriranno e viene voglia di andare direttamente alla fine? Ecco questo è proprio il limite di quest'opera che, non essendo ancora conclusa, spero ci regali momenti differenti andando avanti.
I tre protagonisti iniziano giovani e poi a seguito della perdita della famiglia entrano nell'accademia militare dove si preparano ad affrontare i giganti. Eren sarà il più determinato, Misaka la più abile, mentre Armil si rivelerà un vero stratega. Un appunto sul protagonista Eren, temevo che fosse il solito stereotipato eroe, abilissimo e capace di tutto, ed invece non lo è (completamente), pure lui ha dei limiti e si ritroverà molto presto ad aver paura. Un secondo appunto sulla collettività militare degli esploratori. A fronte di grandi sacrifici, provano a lottare e a sopravvivere assieme affidandosi gli uni agli altri. Forse i veri e propri eroi sono loro (e non Misaka, Eren e Armil), la massa senza nome, la collettività unita per un fine nobile a discapito del singolo, chissà. Speriamo l'autore oltre che al ritmo e ai colpi di scena, inizi anche a scrivere bene, sarà un autore interessante da seguire in futuro.
Il 7 è legato oltre a ciò che ho già detto, anche ai disegni, a volte rendono moltissimo, altre volte sono proprio brutti. Lo stile è questo non ci si può far nulla.

Johnny93

Volumi letti: 7/34 --- Voto 10
Leggendo le recensioni fin ora scritte si nota facilmente una cosa: coloro che hanno dato un voto basso si sono limitati al primo volume di quest'opera o al secondo in rari casi, dunque hanno solo visto la punta dell'iceberg di emozioni, colpi di scena, suspance, gioia e dolore che questo manga rappresenta. Il 1° volume è un susseguirsi di emozioni ma risulta un po' confusionario, se proprio si vuole trovare il pelo nell'uovo; dal 2° in poi si assiste alla nascita di quello che, a meno di svarioni mostruosi dell'autore, può diventare un manga al livello dei più famosi e apprezzati. Non sto qui a scomodare tali leggende e a fare paragoni inappropriati, ma "L'attacco dei giganti" è un manga che si farà sentire, che piaccia o meno, perchè la storia si evolve in un susseguirsi di colpi di scena e situazioni che neanche il più fervido sognatore potrebbe immaginarsi. Alla fine di un volume si resta impassibili ad osservarne l'ultima pagina, con quella scritta "continua nel prossimo volume", sperando che magicamente ne compaiano anche solo altre due dietro, per leggere 10-15 vignette in più, che bastano da sole a mettervi KO.
Qui si parla di un manga che non pecca da nessun punto di vista, narrativamente parlando, che è capace di attrarre a se chiunque, purché gli si dia l'opportunità leggendolo.

C'è chi critica il disegno di Isayama, che non eccelle certo per stile o varietà, ma che rende perfettamente se inquadrato nell'aspetto di ciò per cui è stato creato: l'attacco dei giganti. Non riuscirei neanche lontanamente a immaginarmi i protagonisti di questo manga disegnati in modo diverso, per non parlare di quelli che poi sono le vere star, i Giganti, o titani che dir si voglia, che sono a dir poco inquietanti.

Non ho parlato della trama e non ne parlerò, basta leggere quella riportata dalla scheda di Animeclick, mi limito solamente a consigliare a chi dovesse leggere questa recensione, COMPRA L'ATTACCO DEI GIGANTI!!
Con tanti soldi spesi in manga giusto "per fare numero" 4 € in più possono cambiarvi la giornata, dandovi ciò per cui un lettore veramente vive, le emozioni!

MNemef

Volumi letti: 6/34 --- Voto 8
<b>ATTENZIONE SPOILER</b>

Io ho letto tutti i volumi usciti per ora in Italia,
ci voleva un manga diverso dagli standard... Credo che nessuno finora abbia trattato tal genere e questo, essendo un argomento "fresco", possiamo aspettarci da lui molto.
Non vorrei far spoiler ad eventuali lettori quindi non mi dilungherò troppo sulla trama.
Eren, un ragazzo dal passato turbolento che vive in una città fortificata per difendersi dai giganti, dopo la perdita della madre durante un attacco sferrato dai giganti decide di arruolarsi nell'armata ricognitiva (un gruppo di soldati che fa missioni fuori dalle mura di cinta della città), insieme alla sorella adottiva Mikasa e l'amico Arim. Si scoprirà nel secondo volume che Eren è capace di trasformarsi in gigante ed il segreto dei suoi poteri si trova nella sua cantina.
L'obbiettivo dei nostri protagonisti è quello di riuscire a uccidere tutti i giganti, specialmente il gigante colossale un gigante alto più di 50 metri, che ha sfondato le mura della città per far entrare i suoi compagni più piccoli.

Detto questo posso dirvi la mia opinione sui volumi:
In particolare nel 3,4,5 potevano essere tagliati gran parte dei capitoli, perchè poco o niente produttivi per la trama e pieni di personaggi poco caratterizzati, appaiono per due vignette dicendo frasi spesso nemmeno degne di nota e poi nessuno li vedrà mai più. Mentre sul 1,2,6 niente da dire, sono perfetti sotto l'aspetto della trama, mi hanno appassionato e non volevo smettere di leggerli perchè non avevo mai visto un intreccio così complicato e spiegato bene, ma come anche il 3,4,5 i disegni lasciano a desiderare perchè poco curati nei particolari e anche molto spesso grossolani, però bisogna anche elogiare l'autore per alcuni giganti visivamente spettacolari.
Purtroppo non si sa in che pianeta sia ambientato e nemmeno l'anno... l'ambientazione sembra ottocentesca ma credo venga spiegato tutto nei prossimi volumi.
Consiglio a tutti questo manga anche ai più scettici...


 2
Ros09

Volumi letti: 6/34 --- Voto 5
Shingeki no kiujin, ovvero "L'attacco dei gignanti" in Italia, è un manga scritto e diseganto da Hajime Hisajama. In italia è edito da Planet Manga a partire dal 22 marzo 2012.
La storia è abbastanza dinamica e icolpi di scena conferiscono suspence al lettore. I tre protagonisti principali della vicenda, Erin, Mikasa e Armin, evidenziano tre personalità interessanti che certamente suscitano particolare interessente durante la lettura. Ma cosa è che porta me al voto di 5 su 10? cercherò di mostrarvi i punti che non riescono a farmi piacere a pieno questo manga:
1. Una trama come già anticipato dinamica, originale, avvincente, ma sorretta da dei disegni decisamente scarsetti! Quello che più si può contestare sono i volti dei personaggi, i quali si mostrano palesemente simili, anzi uguali, in diverse parti della trama!
2. I giganti sono il vero fiore ad occhiello dell'opera: macabri, misteriosi, mostruosi, che ci danno la sensazione di un atmosfera chiusa e allo stesso tempo oscura. Se non fosse per la loro continua presenza, il manga sinceramente sarebbe vuoto.
3. Una narrazione che ha alti e bassi... il volume n° 4 (tendenzialmente spoiler!), ci presenta un flashback lunghetto, che non conferisce grande interesse per il semplice fatto che i personaggi sono davvero irritanti, oltre ad essere delle fotocopie in viso (togliendo ovviamente i 3: Erin, Armin e Mikasa).
Ecco, questi sono i 3 punti che mi portano purtroppo a dare un voto basso all'opera. Sono al volume n° 6 e devo dire che la trama è sempre su buoni livelli, ma non riesce ancora a darmi l' attessa che a me stanno dando altri manga; detto ciò, lo consiglio per chi volesse leggere qualcosa di horror e misterioso, però i disegni , i personaggi non sono un granchè. Voto finale: 5 (che può anche crescere!)


 1
Julaaar

Volumi letti: 2/34 --- Voto 6
Al momento ho letto solo i primi due volumi di "Shingeki no kyojin" ma mi sento già in grado di esprimere il mio pieno consenso su quest'opera.
Magari il concetto dell'umanità che è in via di estinzione è già stato abusato molte volte, ma in questo caso l'ho visto in una maniera interessante e posto in modo parecchio fresco.
I tre personaggi principali sono ben caratterizzati e quelli secondari si fanno apprezzare. I disegni anche se non fra i migliori in circolazione, dal mio punto di vista sono perfetti per descrivere le situazioni che vengono raccontate e a trasmetterci le varie emozioni dei personaggi.

Non capisco tutte queste lamentele e voti bassi dati da persone che hanno letto solo un paio di volumi: è evidente che è si tratta di un mero incipit di quello che accadrà a livello di trama. Per quanto riguarda il disegno, invece, ci sono milioni di mangaka che iniziano con disegni veramente grezzi e capitolo dopo capitolo migliorano.
Con questo non voglio certo dire che lo dobbiamo esaltare come un capolavoro, ma dargli una possibilità in più non sarebbe mica una cattiva idea.

Detto questo, il manga riceve un sei in attesa di osannarlo o stroncarlo quando concluderà, cosa che non succederà molto presto dal mio punto di vista.


 9
Sakuragi94

Volumi letti: 6/34 --- Voto 9
L'Attacco dei Giganti è un manga Seinen scritto e disegnato da Hajime Isayama. In un periodo temporale non molto diverso dal nostro, il genere umano è a rischio di estinzione a causa di giganti che si cibano di uomini e distruggono tutto ciò che trovano sul loro cammino. La comunità umana si è quindi chiusa in un' immensa fortezza divisi in vari strati per potersi difendere meglio dagli attacchi. È proprio in questa città vive Eren, giovane ragazzo dotato di un potere particolare che potrebbe salvare il genere umano dai giganti. Accennata brevemente la trama, passo ora al lato tecnico del manga. Per prima cosa analizziamo i disegni. Se c'è una parola per descriverli è ORRIBILI. Volti poco curati, un tratto molto sporco, e le proporzioni che vengono rispetatte di tanto in tanto. E allora vi domanderete perché ho dato un voto così alto a questo manga? Il fatto è che i disegni in questa storia contano assai poco messi al confronto con la trama. Proprio questo è il punto di forza che caratterizza il tutto: non aspettatevi un avvenimento felice, perché tutto è crudele nell'Attacco dei Giganti, quando pensi che peggio di così non possa andare, ecco che accade qualcosa di ancora più grave. I conclusione L'Attacco dei Giganti è un manga che, sorvolando i disegni, saprà regalarvi una lettura forte ma allo stesso tempo appassionante e che difficilmente vi stancherà

xx

 3
xx

Volumi letti: 4/34 --- Voto 7
Questo manga non è un capolavoro, diciamocelo, ma non mi sentirei neanche di cestinarlo su due piedi!
Certo, la qualità dei disegni è imbarazzante, le proporzioni spesso (troppo spesso) non vengono rispettate: l'autore avrebbe dovuto avere la decenza lasciar fare i disegni a qualcun altro invece di presentarci certe orride tavole che sembrano realizzate in fretta e furia. Ma la storia non è male, a mio parere. Mi appassiona abbastanza, e riesce anche ad emozionarmi (anche se gli scenari post apocalittici ormai se devo dirla tutta mi hanno un po' stancato...). Non mi disturbano le storie truculente, e apprezzo l'atmosfera disturbante di questo manga. Le scene d'azione non mancano affatto, nonostante la narrazione scorra un po' lenta.
Il design dei giganti a mio parere è piuttosto interessante; sono quel tipo di mostri che riescono davvero a impressionare il lettore in qualche modo.
Non tutti i personaggi purtroppo sono caratterizzati bene. I protagonisti per esempio sono classici stereotipi da shounen manga: Mikasa è la cooldere tipo, tanto per dirne una. La maggior parte dei personaggi secondari al contrario è ideata molto bene dal punto di vista psicologico, almeno a mio parere, e le loro reazioni di fronte al pericolo sono innegabilmente, dolorosamente umane a differenza di quello che avviene in altri manga di questo genere.
Si, certi buchi nella trama lasciano un po' l'amaro in bocca, questo non si può negare (esempio: come mai non usano delle trappole per fare fuori i giganti?!); è una delle ragioni per cui in tutta coscienza non potrei dare a questa serie un voto superiore a sette...
In ogni caso, una cosa che apprezzo di questo manga è la totale mancanza di fanservice e romanticismo da quattro soldi, che sembrano abbandonare in tanti shounen (anche perché in questa storia ci sarebbero stati bene come il cavolo sulla marmellata).

FeuerSaint

 3
FeuerSaint

Volumi letti: 8/34 --- Voto 6
"L'attacco dei giganti" è uno di quei manga in cui viene dimostrato che con una storia interessante e solida e uno sviluppo particolare e ben sortito (quantitativamente) di colpi di scena si può creare un prodotto notevole pur mantenendo dei disegni che vanno contro ogni concezione di estetica; anzi, non si tratta solo di andare contro un'idea di bellezza, ma proprio di mostrare la deformazione e l'inaccettata diversità della fisionomia sgradevolmente contorta (che talvolta caratterizza anche le persone stesse).
Potrà apparire stupido, ma in "Shingeki no Kyojin" c'è qualcosa che mi ricorda il fenomeno "dolan": vi è una sorta di gusto dell'orrido quasi portato all'estremo. Questa è la mia idea, l'idea che Hajim Isayama stia utilizzando questo stile apposta o stia sfruttando la sua brutta mano per creare un che di distintivo. Ovviamente potrà essere semplicemente una scarpa nel disegnare, ma chissà se vi saranno miglioramenti, nei prossimi capitoli lo scopriremo certamente.
Vorrei aggiungere che, comunque, i personaggi meglio riusciti sono quelli secondari, sono dotati di psicologie contorte e particolari, mentre i protagonisti più o meno rimangono nello standard dello shounen. Tutto sommato, chiudendo un occhio su alcuni errori della storia, il manga è un prodotto positivo: intriga parecchio, carino il background, molto gradita l'attenzione per il design e lo sviluppo delle armi e dell'equipaggiamento dell'esercito. Secondo me bisognerebbe lavorare meglio l'ambito del "mistero": è vero che vi è una grandissima nebbia di interrogativi che incombe sulla storia, ma ogniqualvolta Isayama dà un indizio, quell'indizio poi finisce col rovinare il colpo di scena perché rende molto deducibile l'andazzo degli eventi.
Dando una votazione oggettiva direi 6, ma personalmente, per me che amo questo tipo d'orrido, è un 7.

Dennidarko

 6
Dennidarko

Volumi letti: 2/34 --- Voto 4
Diverse centinaia di anni fa, la razza umana fu quasi sterminata dai giganti. Si racconta di quanto questi fossero alti, privi di intelligenza e affamati di carne umana; peggio ancora, essi sembra divorassero umani più per piacere che per necessario sostentamento.
Una piccola percentuale dell'umanità però sopravvisse asserragliandosi in una città circondata da mura estremamente alte, anche più alte del più grande di giganti.

Elen è un adolescente che vive in questa città, dove non si vede un gigante da oltre un secolo. Ma presto un orrore indicibile si palesa alle sue porte, ed un gigante più grande di quanto si sia mai sentito narrare, appare dal nulla abbattendo le mura ed imperversando assieme ad altri suoi simili fra la popolazione.
Elen, vinto il terrore iniziale, si ripromette di eliminare ogni singolo gigante, per vendicare l'umanità tutta.

Primo numero intrigante, ma che mi lascia dubbioso. Disegni scadenti.
Con il secondo trovo la conferma di quanto penoso sia, troppo dispersivo, personaggi confusionari. Disegni ancora peggio.
Terzo numero <b>prezzo aumentato</b>. Panini comics impazzita. <b>Cestinato subito</b>.


 2
NatsuTheWizard

Volumi letti: 1/34 --- Voto 6
Aspettavo da tempo di acquistare questo manga. Me lo sono lasciato scappare nella mia fumetteria di fiducia ma il Comicon mi ha ricompensato e l'ho finalmente comprato. L'ho letto in circa due ore e mi ha colpito molto, sia negativamente che positivamente.
Per prima cosa - e non posso evitare di parlarne - vorrei parlare dei disegni. Credo che siano i peggiori che abbia mai visto. Non so dove Hajime Isayama abbia imparato a disegnare ma di certo non era il primo della classe.
Comunque è un particolare che può in parte essere tralasciato.
Un altra cosa che non va è la rilegatura del manga. È praticamente pessima e bisogna sforzarsi per leggere bene le parole al limite della pagina.
Altra cosa è la storia. Devo dire che tutta quella gente che ne parlava bene mi ha colpito e così non ho esitato a prendermelo. Dopo che l'ho letto non ne sono rimasto molto colpito, però la storia non era male. Dico solo che ho visto manga migliori. Seppur per poco, si è salvato dall'insufficienza. E poi sono curioso per il contenuto del secondo volume, quindi continuerò, almeno per ora, a seguirlo.


 3
Peldrigal

Volumi letti: 7/34 --- Voto 7
Nonostante avessi giurato di non leggere più uno Shonen, sono stato indotto a leggerlo da recensioni favorevoli. Nonostante un tratto molto grezzo, che pure ho apprezzato per la sua sostanziale differenza da ciò che va di moda adesso, e da un gusto molto poco manga per il tratteggio e l'inchiostratura, ho apprezzato le scelte stilistiche del disegno: il dinamismo delle scene di combattimento tra avversari di dimensioni molto diversi è ben reso e avvincente.
La storia, pur cogliendo logicamente molti cliché di genere, è abbastanza avvincente: si tratta sostanzialmente di un dramma orientale sul dovere. Il tema principale sono le situazioni disperate in cui si riconosce il coraggioso come colui che non attende nella stasi la lenta consunzione, ma rischia il tutto per tutto: vittoria o sconfitta. Nonostante alcuni colpi di scena non del tutto ben gestiti, l'intreccio viene visto attraverso gli occhi ingenui di giovani reclute che non conoscono tutto quello che sta accadendo, e ciò contribuisce a far maturare la curiosità. Trovo abbastanza interessante la narrazione di dettagli della vita dei personaggi per flashback, che aiuta a dare alla vita dei personaggi una scansione temporale realistica, pur dando al lettore modo di conoscerli ed affezionarcisi.
Quello che un recensore segnalava come un grosso buco di trama, ovvero il mistero che riguarda le azioni del padre del protagonista, viene definito come insensato ed irrazionale dal protagonista stesso: mi aspetto che tutto ciò abbia una spiegazione, e non sia semplicemente il vecchio cliché "sono figlio di un superscienziato che mi ha lasciato una superarma con cui salverò il mondo". Se così fosse sarei molto deluso, ma non sembra essere questa la direazione che prende la storia al settimo volumetto.
Ho trovato ben giostrate e di buon gusto il contrasto tra l'assoluta freddezza dei Giganti ed il panico delle reclute che li affrontano vedendo i loro compagni mangiati vivi, esprimendosi in sguardi vacuti, denti che battono, balbettii paralisi e tutto l'armamentario del terrore più assoluto. Pregevole l'assenza di fanservice, la presenza di personaggi femminili forti, pur in presenza di chiari indizi che i personaggi possono essere romanticamente interessati gli uni agli altri in modo realistico.

za,za

 5
za,za

Volumi letti: 1/34 --- Voto 6
Prima di leggere questo primo volume mi aspettavo un manga fantastico, pieno di colpi di scena ed emozionante. Devo dire che solo la metà delle cose che mi aspettavo, però, si sono rivelate esatte.
Questa serie ha vinto il premio come miglior manga per ragazzi. Ma sinceramente di "manga per ragazzi" ha davvero pochissimo.
Il tratto non è né ben lineato né fatto accuratamente, ma ha comunque qualcosa che lo rende speciale e che lo fa spiccare rispetto agli altri.
"Shingeki no kyojin" (titolo giapponese) è un buono shonen, nel complesso, ma gli manca qualcosa che lo potrebbe far diventare migliore delle altre serie di questo genere! Spero solo che andando avanti con la publicazione il tutto diventi migliore.

Moonwhisper

Volumi letti: 2/34 --- Voto 3
Non c'è troppo da dire riguardo questo manga: dovrebbe essere una sorta di fumetto dell'orrore, ma gli unici brividi che Shingeki no Kyojin riesce a provocare sono quelli dati dall'idea che un'opera del genere stia riscuotendo tutto quest'immeritato successo. Come ha scritto qualcuno, se questo è il manga-rivelazione del 2012 c'è da temere che i programmi di Giacobbo sulla Fine del Mondo debbano avere qualche fondo di verità.

Potrei stare ore a parlare della qualità vergognosa del livello di disegno di Hajime. Potrei stare ore a far notare che gli occhi dei protagonisti sembrano disegnati adoperando metodi e lineature reperibili in quei libroni per imbecilli "Come disegnare manga" in vendita al mercato rionale sotto casa mia. Potrei stare ore a far notare che le scene nelle quali Mikasa prende in spalla Eren sono a dir poco grottesche: in più occasioni, sul serio, stava scappandomi persino una mezza risatina a fronte di quelle che credevo simpatiche gag per via delle fattezze caricaturali assunte dai personaggi; ogni volta che però mi rendevo conto di come quelle fattezze non fossero realizzate a fini di gag ma rappresentassero bensì un'involontaria variazione del tratto dell'autore, un brivido mi saliva lungo la schiena. Eren diventa irriconoscibile da una scena all'altra: una pagina prima sembra un bambino, quella dopo un adulto, quella dopo ancora un adolescente. L'unico punto apprezzabile del tratto sono, va ammesso, i corpi dei Giganti (opinabile in tal senso la scelta di Panini di tradurli a questo modo: il "Titani" delle traduzioni amatoriali mi sembrava decisamente più epico e azzeccato): le loro fattezze di creature enormi e prive d'espressione, quasi fossero mostri autistici senza raziocinio, riescono a mettere davvero i brividi; il problema è che questo è tutto, non c'è altro. Mi sono permesso di scannerizzare, ritagliare e piazzare online una pagina del volumetto acquistato in fumetteria proprio per far ben comprendere ai lettori non ancora avvicinatisi al "magico" mondo dei Giganti a cosa stiano avvicinandosi. <a href="http://img694.imageshack.us/img694/6341/shingeki1.jpg">Guardate bene</a>: questa è la qualità di disegno del manga che in tanti stanno osannando. Penso di non dover nemmeno commentare più di così: l'immagine parla da sé e, se per caso state chiedendovelo, quella non è una scena caricaturale, al contrario, dovrebbe essere una drammatica scena di rissa. Fra l'altro i due iniziano a picchiarsi senza alcun motivo apparente e dopo una pagina di rispettiva calma, ma di meraviglie simili avremo modo di disquisire allegramente nella sezione circa la storia.

Chiedo scusa ad altri recensori certo con idee non campate per aria, ma di mio la tanto decantata originalità della storia non riesco a vederla. Cosa c'è di nuovo nel solito mondo post-apocalittico? Magari la variazione dell'apocalisse avvenuta non per via di guerre/armi nucleari/proliferazione delle multinazionali cattive ma bensì a causa dei Giganti? Magari il fatto che quella cui si accenna non sia stata una vera apocalisse, bensì un'estinzione di massa? Viene da chiedersi: e quindi? Nel fatto che gli Umani si rintanino in città-fortezze per difendersi dai Giganti che dominano il pianeta non vedo nulla di diverso dai vecchi villaggi post-apocalittici di Kenshiro in cui la gente sperava di non farsi trovare dai teppisti. Nulla di diverso dal concetto dei villaggi-rifugio dai mostri di Dragon "Quest Roto No Monsho". Nulla di diverso dal confinamento dell'umanità in (brividi a nominare un altro orrore di manga, ma è necessario) "Needless". Nulla di diverso dalle modalità di protezione dagli Angeli di Neo-Tokyo 3 in Evangelion. Svegliamoci: non c'è nulla di originale nel concetto dell'umanità semiestinta e rifugiata, e non sono dei mostri autistici a rendere più originale il mondo dell'ambientazione. Posto che l'idea di un mondo dominato da Titani giganteschi combattuti dal guerriero di turno non è neanche del tutto nuova di per sé: sono assolutamente certo che Hajime abbia preso spunto dal vecchio videogioco "Shadow of The Colossus". Non dico si possa gridare al plagio, beninteso, dato che le due storie sono comunque diametralmente opposte e i Giganti giocano ruoli completamente diversi. Ma non si può neanche gridare al miracolo d'originalità per un'opera che di originale non ha assolutamente nulla. Va detto in effetti che per la prima parte del primo volume si è invogliati a leggere proprio per il desiderio di scoprire dopo quante pagine i Giganti sconfineranno nella città rispetto al momento in cui Hanneth dice che "in cent'anni nessun Gigante è riuscito ad oltrepassare le nostre mura, non serve addestrarci" (o un'altra boiata simile). Lo sconfinamento dei Giganti nella città-fortezza di Eren è una cosa così prevedibile, scontata e preannunciata dalla copertina che non considero il presente nemmeno come uno spoiler (per capirci, non mi sarei sentito in torto a parlarne se anche la descrizione della trama del manga qui sul portale non avesse già parlato di questo avvenimento). Vuoti nella trama? A centinaia.

I Giganti sono alti "appena" quindici metri ciascuno ed ucciderne uno richiede la morte di mediamente trenta uomini; eppure, da ciò che traspare dai primi volumi l'unica loro vera caratteristica è la forza fisica e per il resto sono mostrati come incapaci persino di pensare razionalmente e non sono manco armati. Ma dov'è la coerenza? Vogliamo poi parlare dei rapporti fra i personaggi? Il padre di Eren che magicamente se ne va dalla città-fortezza il giorno stesso dell'attacco dei Titani dopo oltre cent'anni? Il problema in questo caso è decisamente lieve, dal momento che di sicuro l'autore più avanti farà saltar fuori una sua responsabilità o quanto meno consapevolezza nell'assalto alla città (mi ci gioco gli attributi). Ma il modo in cui se ne va? Il modo in cui senza alcun sentimento espresso consente al figlio di arruolarsi nell'esercito di difesa promettendogli di aprigli le porte di un non meglio specificato luogo non appena sarà tornato? Ed intanto esce di casa andando via senza che a figli e moglie importi nulla, come se stesse andando a far la spesa? Personalmente non m'importa se l'autore darà in seguito altre risposte che giustificheranno questi problemi: una trama non può partire già da principio con assurdità del genere.

I personaggi sono tutti stereotipi: la Rei Ayanami di turno tacitura e imperscrutabile, la madre che in quella che appare come una brutta parodia di "Barefoot Gen" chiede al figlio di salvarsi lui lasciando lei indietro nelle macerie di casa, il protagonista buono e giusto che nel corso del primo volume vede fare una brutta fine ad alcuni cari ed è per questo spinto a serietà e voglia di vendetta (a questo proposito, è assurdo come la crescita avvenga in passaggi temporali estremamente dilazionati ma narrati in poche pagine: se non abbiamo neanche modo di affezionarci al carattere ingenuo e sognatore del protagonista, cosa ci frega di vederlo diventare poi serio, mezzo emo e idealista appena tre pagine dopo?). Plauso a parte merita il personaggio di Hanneth, o Anneth, o Hannet che dir si voglia: lui dovrebbe essere quello più umano, il Guardiano che al momento supremo non riesce ad alzare un dito contro i Giganti poiché paralizzato dalle lacrime di paura. La scena in questione mi ha commosso tanto che m'è venuta voglia di rileggerla con "Yakety Sax" in sottofondo. In una parola: ridicola, a sufficienza da rispecchiare la ridicolaggine di tutta questa storia che tenta di essere seria e drammatica ma altro non riesce a fare che sconfinare nel banalissimo cliché da film dell'alta tensione in cui i personaggi muoiono tutti uno dopo l'altro.

Temi e Profondità: zero. Ribadisco, questo è un film dell'alta tensione a fumetti, non un romanzo disegnato o che altro. Se c'è un messaggio o un tema portante, mi sfugge. Dovrebbe essere quello che l'uomo non dovrebbe imporsi sulla natura perché poi tanto salteranno fuori creature più potenti di lui che lo scalzeranno dalla catena alimentare (vedi appunto i Giganti che hanno divorato gran parte dell'umanità portandola sull'orlo dell'estinzione)? Mi pare che questo sia l'unico, e per come è trattato fa anche abbastanza pena nonostante i Titani siano effettivamente considerati nell'economia della storia come animali affamati senza raziocinio e null'altro; magari, ecco, questo potrebbe anche essere carino. Cattivi che in realtà non sono cattivi ma vogliono solo sopravvivere e a causa loro gli Umani devono rifugiarsi nelle città murate. Sarebbe stata carina, se non fosse che il medesimo concetto dei "mostri che non sono cattivi ma vogliono solo sopravvivere e per questo attaccano la città fortificata per difendersi da loroo" è già stato ampiamente trattato e sfruttato in Evangelion, del quale dubito fortemente che Hajime come qualsiasi altro mangaka degli ultimi vent'anni non abbia mai visionato una singola puntata (a maggior ragione per la giovane età dell'autore in questione).

In conclusione: ho letto due volumetti in tutto e ho sperato ingenuamente che magari l'edizione italiana avrebbe potuto colmare se non altro lacune a livello di trama e storia. Errore. La tanto amata/odiata Panini ha fatto un ottimo lavoro di adattamento, ma quel che è feccia resta feccia - per di più pubblicata da editori senza scrupoli ben consapevoli di quanto possa vendere quello pubblicizato come un seinen ma che come già accennato più volte altro non è che un film dell'alta tensione a fumetti.


 6
Zarko91

Volumi letti: 1/34 --- Voto 7
Non voglio esagerare dando un voto troppo alto perché sono ancora al primo volume, ma le prospettive di questo manga sembrano oltremodo allettanti e curiose. La storia parte dallo sterminio di gran parte della razza umana da parte dei giganti e si focalizza in particolare sul protagonista Eren e sui suoi compagni impegnati a combattere questi orribili mostri. L'originalità sta sicuramente tanto nella storia quanto nel disegno dell'autore, che riesce a rendere al meglio tramite un tratto crudo e forte, sebbene a volte impreciso e approssimativo, l'atmosfera di oppressione e costante paura che la popolazione soffre a causa di questi mostri. Altro soddisfacente elemento sono proprio i cattivi del manga, ossia i giganti, rappresentati non come degli esseri intelligenti, ma come dei mostri ritardati che non sanno fare altro che mangiare e massacrare gli umani, quasi come se fosse questa la loro unica ragione di vita. I personaggi non sono ancora stati analizzati a dovere (ma in fondo siamo soltanto al primo volume) dando più spazio alla trama e ai colpi di scena, ma in futuro l'autore potrebbe riservarci qualche bella sorpresa anche per questo. Come molti hanno evidenziato l'unica vera e propria pecca è l'edizione, la quale rende estremamente scomoda e poco piacevole la lettura dalla prima all'ultima pagina (sembra quasi si sfogliare un pezzo di cemento). Per concludere le prospettive per un'evoluzione della trama avvincente e piena di colpi di scena ci sono e sono certo che l'autore le saprà sfruttare al meglio per dar vita ad uno dei manga più affascinante degli ultimi tempi.

Street Fighter

Volumi letti: 1/34 --- Voto 9
Penso che ormai non ci sia nemmeno bisogno di parlare della trama, visto che questo manga è veramente sotto i riflettori in questo periodo.
Onestamente mi sento di dargli 9 per svariati motivi:
- la trama è molto bella e soprattutto (almeno per quello che si è potuto leggere qui in Italia) sviluppata bene, tranne piccole incongruenze
- i disegni, seppur non perfetti, si adattano in modo fantastico alla storia trattata
- non è banale, in quanto ci sono molti colpi di scena (alcuni dei quali non ci si aspetterebbe mai, non come accade nella maggior parte degli shonen di oggi, noiosi e ripetitivi).

Inoltre bisogna sempre tenere conto che il primo numero è quello meno bello (di solito) di tutta la serie,per ovvi motivi e quindi si potranno avere ampi margini di miglioramento.

GidanTribal90

Volumi letti: 1/34 --- Voto 9
È da un pò che vedevo sparse qua e là pubblicità su quest'opera. Ovviamente nelle pubblicità si tende sempre a esaltare l'opera, a prescindere dal contenuto vero e proprio. Nonostante questo ho comprato il primo volume a 3,90 € e devo dire che mi è piaciuto molto.

Partendo dalla trama, ormai tutti avrete capito di che si parla, dunque mi limito semplicemente a dire la mia:
essa è senza dubbio innovativa, non vi è la presenza dei soliti luoghi comuni, i personaggi sono particolari, non sono i classici super eroi capaci delle imprese più impossibili, in più la storia, nonostante sia lineare, lascia con il fiato sospeso fino alla fine della lettura, rendendo gli esiti di ogni azione quasi imprevedibile.

I disegni sono a parer mio l'unica pecca. Si nota una difficoltà da parte dell'autore a rappresentare le proporzioni e le distanze, i personaggi tra di loro sono quasi tutti uguali (almeno io facevo fatica a riconoscerli se non fosse stato per i capelli, almeno esteticamente dico). Nonostante questo le emozioni sono ben rappresentate, soprattutto il carattere poco definito dei giganti che sembrano essere dei burattini con sguardi spenti.

In definitiva mi sento di dare a quest'opera emergente in Italia un bel 9, dato che è difficile trovare primi volumi che siano incisivi, oltre al fatto che si può definire un manga che probabilmente piazzerà i paletti per chi in futuro vorrà tentare la fortuna con questo genere.


 3
KratosNoir

Volumi letti: 1/34 --- Voto 6
Ho appena finito di leggere il primo volume de "L'attacco dei giganti". Non mi sento ancora di assegnare un voto. La trama è molto interessante e non mi sento di dire che ci siano delle incongruenze. Mi sembra riduttivo farlo a primo volume: è vero che non mi spiego il perchè i giganti non si arrampicano sul muro ma è anche vero che non sappiamo questi giganti che intelligenza hanno. Per quanto riguarda le informazioni che l'autore ci dà, credo siano abbastanza per il primo numero, non ci dice in che pianeta ci troviamo ma dal dialogo dei ragazzi si evince che sia il pianeta Terra o comunque simile ad esso, parlano di mare, ghiacciai, deserti con sabbia. Secondo me il manga pecca in tre aspetti.

1 i disegni non sono molto curati: il tratto è sempliciotto e le ambientazioni sono molto strane (case allineate perfettamente ecc) per non parlare dei volti dei giganti.

2 la caratterizzazione dei personaggi è poco curata: si conosce poco dei ragazzi che conosciamo nel primo volume se non gli eventi che ci accingiamo a vivere insieme a loro ed i dialoghi sono poco incisivi.

3 la qualità del fumetto è scarsa: carta grigia molto sottile e un formato ridotto. Forse perché sono abituato alle edizioni di J-POP e Ronin Manga.

Il voto è indicativo mi esprimerò in seguito.


 8
Northensnow

Volumi letti: 1/34 --- Voto 4
Mi sono avvicinato a questo manga interessato dalla premessa più che dagli elogi che a quanto pare quest'opera ha ricevuto - dico a quanto pare perché non ho mai letto commenti di alcun tipo riguardanti questo manga.

Mentre la premessa si conserva interessante, lo sviluppo lo è molto meno. Nel primo volume è condensata una mole notevole di informazioni e dettagli riguardanti l'ambiente in cui si sviluppa la storia, la maggior parte dei quali vengono comunicati al lettore in modo piatto e artificiale.

Allo stesso modo la caratterizzazione dei personaggi viene data in modo molto esplicito e poco genuino. Ogni volta che un personaggio prova un'emozione deve trasmetterlo con una frase banale, tipo "sono un codardo" o "ora te la faccio pagare". I personaggi sembrano ignari di informazioni veramente banali per il solo scopo di poterlo dire a chiare lettere al lettore: com'è possibile che un ragazzo che ha vissuto una vita a temere i giganti non sappia una cosa banale come il loro SOLO ED UNICO punto debole?

Infine, il disegno. Nonostante il tratto sia piacevole, le proporzioni sono spesso sballate a livelli assurdi: teste enormi e piatte su corpi esili fanno da padrone.

Insomma, sembra uno dei soliti manga che escono recentemente: qualche idea originale messa insieme in una struttura banale e poco armonica.

evan
evan

Volumi letti: 1/34 --- Voto 5
Se questo è il manga evento del 2012, prevedo un'annata magra. Ho letto ieri il primo volume ed è stata una grande delusione. Innanzitutto ci sono evidenti incongruenze nella storia, come già evidenziato in alcuni post precedenti (ne aggiungo una: ma i giganti non potrebbero scalare le mura? in un disegno si vede chiaramente che una delle porte del Wall Rose ha una struttura "a gradini" che sembra fatta apposta per un gigante. Ma evidentemente sono troppo stupidi...). La cosa però che più mi ha irritato è il disegno. Come si può disegnare così male? Guardate il gigante sulla copertina del secondo numero qui a fianco, io lo trovo imbarazzante. E non ditemi che il disegno è volutamente rozzo in quanto si tratta di una storia cruda; secondo me è semplicemente l'autore che ha dei grossi limiti: mai sentito parlare di prospettiva? E le città con tutte le strade perfettamente allineate e le case perfettamente allineate e le mura perfettamente allineate? ma per favore... Comunque penso che darò a quest'opera una seconda possibilità, perché la storia in sé non sarebbe male.

Tizio
Tizio

Volumi letti: 7/34 --- Voto 4
Partiamo da una premessa: questo non è un pessimo manga. Parte da una buona premessa, ha un buon ritmo.
Eppure io gli ho dato 4. Perchè? La ragione è molto semplice: difetta di tutto il resto. Il disegno è pessimo, la caratterizzazione dei personaggi pure (si credono tutti piccoli Rambo finché hanno le mura davanti...) e dei buchi nella trama grandi quanto i giganti del titolo. Ovvero: Che pianeta è questo? La terra? Orione? Non esiste una cartografia o una minima conoscenza della terra pre-invasione?(Dovrebbe visto che la tecnologia sembrerebbe almeno settecentesca). I giganti possono nuotare? Le isole sono salve? Quanto è grossa questa città? Quanti uomini ci sono?
Sono domande banali, che vengono ignorate dall'autore.
Poi la nota dolente: perchè tutti gli uomini (e donne ovviamente) sono stupidi? Li combattono da più 100 anni e non sanno niente di loro! Solo che li possono uccidere mirando al collo. Poi non usano trappole (scavare una bella buca profonda, no?), marchingegni o cose simili. Muoiono e basta. Fino alla nausea. Muore talmente tanta gente che dopo un pò non ci si fa neanche caso. Insomma mi troverei a sconsigliare questo manga a chiunque. Infine qualcuno potrebbe spiegarmi che cosa ha di shounen questo manga? Perchè io sono in pari e non capisco.


 3
tsuna x-burner

Volumi letti: 1/34 --- Voto 7
"L'attacco dei giganti" è uno shounen manga scritto da Hajime Isayama, portato in Italia da Planet Manga al costo di 3,90 euro.

Mi sono avvicinato a questo manga per puro caso, infatti vidi su Internet la copertina del primo volume e piacendomi molto mi interessai e cominciai a leggerlo in scan fino a prendere il 1° volume del manga. Devo ammettere che sin dal primo capitolo rimasi colpito e mi innamorai, un manga crudo, violento, con una trama solida ed interessante.

Per quanto riguarda la trama, la specie umana ormai ha perso il predominio sulla terra a favore dei giganti, esseri altissimi e mostruosi che sembrano avere come unico scopo quello di mangiare gli esseri umani. Le persone per salvarsi si sono rinchiuse in città fortificate con enorme muraglie che non permettono il passaggio dei giganti. In questa città vivono 3 ragazzi che non hanno mai visto un gigante; un giorno un gigante più alto di tutti quelli mai visti sfonda le mura ed entra in città, così il terrore dei giganti ritorna ora che non ci sono piu le mura a proteggerli. Sostanzialmente si parla di una guerra tra umani e giganti: questi ultimi sono nettamente in vantaggio ma l'esercito umano li contrasta con tutte le forze. Anche i tre protagonisti vogliono entrare nell'esercito per combattere contro i giganti e salvare la loro gente. La cosa che colpisce è la crudeltà dei giganti che uccidono, squartano e mangiano gli umani con grande felicità e senza rimorsi. I giganti hanno le sembianze di enormi esseri umani deformi e dalla cattiveria inaudita.

Il disegno si adatta molto bene all'opera, crudo e sporco. I giganti sono fatti magnificamente mentre le persone risultano quasi tutti uguali e quindi difficili da distinguere. L'edizione è quella tipica della Planet Manga da 3,90 euro, quindi con molti difetti e pochi pregi. Per concludere lo consiglierei a tutti coloro che sono alla ricerca di uno shounen crudo e molto violento, con una storia travolgente.

rosemary

Volumi letti: 6/34 --- Voto 8
E' grazie ad AnimeClick che ho scoperto questo manga e ora mi ritrovo a recensirlo proprio qui. Interessante. "L'attacco dei Giganti" è uno shonen che parla di come la razza umana tenti il tutto per tutto per sopravvivere alla terrificante armata dei giganti, appunto. Questi enormi esseri hanno l'aspetto di persone nude e deformi, il cui unico scopo sembra essere divorare gli esseri umani. D'altro canto l'umanità ha il solo scopo di uccidere i giganti. Le persone vivono segregate nella città barricata in una enorme muraglia circolare che per centinaia di anni ha impedito l'ingresso di quelle orrende creature, ma all'inizio del manga un titano più alto degli altri sfonda il muro con un calcio e la situazione non è più rassicurante come prima. Si vive in una guerra perenne. In questo clima nascono e vivono i tre ragazzi protagonisti, il cui sogno è di divenire dei soldati per annientare i mostri e vedere il mondo esterno. In ogni volume c'è un combattimento contro questi giganti. Scene di una violenza incredibile e ovviamente cannibalismo. La cosa più scioccante, è il fatto che i titani abbiano un aspetto quasi sempre umano, e commettano gli atti più terrificanti con uno sguardo neutro o sorridente, come se ciò non li riguardasse. La grafica è spoglia e scarna, sporca, i personaggi hanno spesso volti non troppo riconoscibili e semplici, anche se incredibilmente espressivi, invece i giganti sono ben tratteggiati anche se sproporzionati. I combattimenti sono realizzati benissimo. C'è un buon uso del chiaroscuro, e anch'esso migliora col passare dei volumi. Per quanto riguarda i personaggi... ho parlato di "protagonisti", prima, ma ci vuole un po' prima di identificarli. Questo a causa di una sorta di effetto "Battle Royale": qualunque personaggio sembra essere sacrificabile, anche quello che non ti aspetteresti affatto. Non bisogna mai affezionarsi a nessuno. Segnalo inoltre una mancanza totale di fanservice (inteso come con nudità o cose legate al sesso), cosa mai riscontrata in nessun shonen da me letto o visto. Da provare.

Londar

Volumi letti: 4/34 --- Voto 8
Shingeki No Kyojin è un manga che segue le vicende di 3 ragazzi amici d'infanzia, le cui vite, come quelle di tutti gli esseri umani, sono costantemente minacciate dalla presenza di enormi creature: i Titani. In questo scenario apocalittico, in cui gli uomini hanno perso il titolo di specie dominante sul pianeta, gli unici luoghi di rifugio sono delle città circondate da immensi muri concentrici con lo scopo di bloccare l'avanzata dei Titani.

L'idea che sta alla base della storia è abbastanza classica: l'umanità è sotto attacco da quella che sembra essere una forza maggiore e l'unico modo per sopravvivere è combattere. Comunque rispetto ad altre opere con temi simili in questo caso la lotta per la sopravvivenza è narrata proprio come una guerra dove scende in campo l'esercito con le sue diverse formazioni e squadre, e non come un gruppo di persone le quali riescono a sventare ripetute minacce, e ciò dona all'opera maggior realismo. Dunque la trama, per quanto ancora in via di sviluppo, è decisamente buona e raramente cade nel banale.

Il disegno si adatta perfettamente al genere narrato, le espressioni riescono ad esprimere perfettamente rabbia, paura e disperazione dei personaggi, ed anche i titani sono disegnati in in maniera da renderli incredibilmente inquietanti. Unico difetto riscontrabile è la grande somiglianza fisica tra i molti, forse troppi, personaggi, che a volte sono difficili da riconoscere.

Ricapitolando Shingeki No Kyojin è un manga che vale la pena leggere perché va oltre la banalità del genere per trovare nuove soluzioni, capaci di appassionare perfino coloro i quali non prediligono questo genere.