Makiko Futaki inizia la sua avventura nel mondo dell'animazione realizzando film amatoriali per il PAF Animation Festival con la tecnica della cine-calligraphy. Tali opere ricevono numerosi apprezzamenti, ritenute in grado di superare i limiti intrinseci della tecnica utilizzata, e si racconta anche che l'animatrice abbia danneggiato la propria vista per l'eccessivo lavoro nel produrli.
Nel 1979 Makiko Futaki fa il debutto da professionista per la Telecom Animation Film, realizzando le animazioni intercalari per l'episodio 153 della seconda serie di Lupin III. Ben presto diventa però un'animatrice freelance, lavorando a film importanti come Akira di Katsuhiro Otomo e Tenshi no tamago di Mamoru Oshii ma, sopprattutto, la maggior parte dei lavori dello Studio Ghibli, a partire da Nausicaa fino a Quando c'era Marnie. Per la maggior parte dei suoi incarichi Makiko si è occupata dei disegni chiave delle animazioni, sebbene abbia anche fatto da assistente alla direzione delle animazioni ne I racconti di Terramare di Goro Miyazaki e diretto un corto per il Museo Ghibli.
Makiko Futaki amava gli uccelli ed alcune delle animazioni per cui è maggiormente ricordata coinvolgono volatili, come Howl trasformato che vola via in una tempesta di piume blu, Pazu che sfama un branco di uccelli in Laputa oppure Kiki che osserva una colonna di volatili spostarsi seguendo il vento.
Sono molte anche le animazioni incentrate sulla natura in generale, come la crescita del grande albero in Totoro, la corsa di Ponyo sul mare in tempesta e la foresta de La principessa Mononoke in preda al vento.
Makiko Futaki si spegne a 58 anni durante una cura per una brutta malattia.
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