logo GamerClick.it


Tutte 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10


 0
GianniGreed

Piattaforma: PlayStation 4 --- Voto 7
"Kotodama: The 7 Mysteries of Fujisawa" è un videogame di genere visual novel, sviluppato da ART Co. Ltd, e pubblicato da PQube, uscito nel 2019 per PlayStation 4, Nintendo Switch e PC.

Oltre al gameplay classico da visual novel, fatto di scelte e finali alternativi, "Kotodama" ha al suo interno anche elementi da puzzle game, sottoforma di un minigioco "match 3".

La storia inizia quando il protagonista senza nome (sta al giocatore sceglierne uno, così come il sesso) si trasferisce in una nuova scuola, l'istituto Fujisawa. Qui, a causa di varie vicende e a un incontro fortuito con Nanami, una ragazza del club dell'occulto, il protagonista decide di indagare sui sette misteri della scuola, il più famoso dei quali è la "maledizione di Mikoto", che deve il suo nome a una studentessa che, un anno prima si è suicidata lanciandosi dal tetto della scuola. Indagando sul suicidio della ragazza, il protagonista e i suoi amici, che si uniscono a lui nel corso della storia, scoprono che la scuola e alcuni studenti, nascondono davvero segreti oscuri. Per fortuna, il protagonista è dotato di un potere: grazie ad un patto con un demone volpe, è adesso in grado di svelare le bugie delle persone e rivelare la verità.

Il gameplay di "Kotodama" è dunque diviso in due fasi ben distinte: la prima è quella da visual novel classica, si legge e si clicca per andare avanti nella storia, spesso si fanno scelte, e queste scelte influenzano la direzione della storia, nonché il finale della stessa. Scelte sbagliate portano al game over e alla bad ending, quelle corrette alla good ending o true ending.

La seconda fase di gioco è quella da puzzle game: quando il protagonista mette alle strette alcuni dei personaggi, per farli confessare usa il suo potere. Questo a livello di gameplay si traduce in un minigioco di tipo match 3, ovvero quei giochi dove bisogna allineare tre simboli uguali per eliminarli dal campo di gioco. Lo scopo specifico di quello in "Kotodama" è di realizzare abbastanza punti e riempiere la barra della "felicità" degli avversari prima che si esauriscano le mosse a disposizione. In questa fase l'avversario, è mostrato di fianco al campo di gioco, e man mano che la barra della "felicità" si riempie, perde pezzi di vestiario, fino a rimanere in biancheria intima. Nel gioco la cosa è spiegata dicendo che gli indumenti rappresentano le bugie dette, e per arrivare alla confessione, è necessario mettere a nudo la verità.

Ovviamente, è una trovata per giustificare il fanservice del gioco, ma è tutto sommato convincente, nel contesto della trama. La maggior parte degli avversari infatti sono ragazze, le varie studentesse incontrate nella storia, ma c'è anche un personaggio maschile. Una volta sconfitto un personaggio, è possibile affrontarlo liberamente, nella modalità "fantasize", scegliendo anche il tipo di biancheria indossata, tra quattro tipi diversi a scelta.

Il videogame è completamente doppiato in giapponese, mentre i sottotitoli sono purtroppo solo in inglese. Il doppiaggio è di ottima qualità, e anche la colonna sonora non è da meno, con brani sempre adatti alle varie situazioni, su cui spiccano le due canzoni, una d'apertura, energica e orecchiabile, e una di chiusura, molto malinconica.

La durata di "Kotodama" si attesta sulle venti ora circa, dovute in gran parte al fatto che la storia va rigiocata obbligatoriamente più volte per poter aprire il percorso verso il vero finale. Il puzzle game invece è abbastanza semplice, e una volta capite le meccaniche, le "battaglie" si possono completare in un paio di minuti.

Nel complesso "Kotodama: The 7 Mysteries of Fujisawa" è una valida visual novel, con una storia abbastanza interessante e divertente da leggere, e il minigioco all'interno offre una piacevole distrazione, che spezza le lunghe fasi di lettura.
Se siete appassionati di questo tipo di giochi, è sicuramente da provare.


 1
Marco Senpai

Piattaforma: Nintendo Switch --- Voto 3
"Kotodama: The 7 Mysteries of Fujisawa" è una visual novel edita da PQube, un compagnia che ha fatto molto parlare di sé, proponendo in Europa storie che hanno saputo far breccia nel cuore del pubblico. Ma "Kotodama" è davvero un titolo all'altezza delle aspettative?

Ci troviamo nella solita ambientazione scolastica, l’Accademia Fujisawa, che custodisce incredibili misteri. Ben sette per l'esattezza. Nulla è come sembra e ogni alunno nasconde un oscuro segreto. Peccato che questi misteri si sono rivelati banali e per nulla interessanti.

L'opera ci consente di scegliere se interpretare un personaggio femminile oppure maschile, privo di carattere e anonimo. Anche i comprimari risultano poco caratterizzati, infatti rispecchiano i classici stereotipi della cultura giapponese.

Il protagonista possiede un potere, in pratica costringe le persone a dire la verità, dopo averle messe alle strette in una sorta di realtà parallela strettamente correlata al gameplay. Dobbiamo mettere a nudo l'avversario attraverso un minigioco in stile "Candy Crush". Potete ben intuire quanto questa meccanica di gioco diventi ripetitiva e conduca la trama a dei risvolti prevedibili e scontati.

Ci vengono proposte anche le scelte tradizionali a schermo, che non possono mancare nelle visual novel. Tuttavia il titolo delude anche sotto questo aspetto, in quanto spesso viene data un'unica opzione possibile, quasi prendendo in giro il videogiocatore.

Sul versante tecnico, considerando il budget, i modelli dei personaggi risultano buoni. Tuttavia lo stile non è nulla di estremamente originale a differenza di altri giochi proposti da PQube. Le OST costituiscono uno dei pochi punti forza del titolo, in quanto sono adatte all'atmosfera scolastica rappresentata.

Purtroppo c'è da rimanere allibiti nel constatare che questo titolo sia stato pubblicato dalla stessa casa editrice che ha portato in Europa visual novel di spessore del calibro di "Steins;Gate". "Kotodama: The 7 Mysteries of Fujisawa" è un prodotto che ha poco da offrire e lascia solamente quella fastidiosa sensazione di avere sprecato il proprio tempo.