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Marco Senpai

Piattaforma: Nintendo Switch --- Voto 8
Per celebrare il 10° anniversario della saga, finalmente la trilogia di "Danganronpa", serie di visual novel targata Spike Chunsoft, sbarca su Nintendo Switch. La raccolta, intitolata "Danganronpa Decadence", racchiude in un'unica cartuccia: "Danganronpa: Trigger Happy Havoc", "Danganronpa 2: Goodbye Despair" e "Danganronpa V3: Killing Harmony". Inoltre offre per l'occasione un gioco bonus esclusivo: "Danganronpa S: Ultimate Summer Camp"; volendo si può anche acquistare separatamente i giochi in digitale.

La trilogia trascina il videogiocatore nello spietato mondo dei survival game, dove si pone però l'azione in secondo piano, donando alla trama una caratteristica unica che la differenzia da altre storie simili. Ispirato proprio dal titolo di Capcom, "Ace Attorney", in "Danganronpa" è l'elemento investigativo a far da collante alla trama, inserito all'interno di un contesto decisamente insolito. Dunque degli studenti di una prestigiosa accademia, costretti ad uccidersi a vicenda, devono compiere un omicidio, senza però essere scoperti dal resto del gruppo per farla franca durante i processi di classe. Se l’assassino riuscirà nel suo intento, sarà libero di abbandonare l'istituto e i suoi compagni verranno giustiziati. In caso contrario, il colpevole viene punito e il gioco mortale prosegue. A seconda del capitolo varia l'ambientazione. Il primo "Danganronpa" riesce a creare l'atmosfera più claustrofobica e cupa all'interno della saga. Le meccaniche del survival game, invece, rimangono pressoché invariate.

Questo canovaccio dà vita ad una serie di intriganti casi, che si complicano sempre di più nelle battute finali. Alcuni nemmeno si esauriscono in unico capitolo e si riallacciano in maniera sorprendente all'inizio del gioco. Spesso non ti vengono fornite tutte le prove per risolvere il mistero, rendendo imprevedibile l'esito dei vari processi. Infatti, alcuni personaggi tengono nascosta la prova decisiva per incastrare l'assassino. A volte, invece, l'identità del colpevole potrebbe sembrare chiara sin dal principio, tuttavia il gioco cerca di portarti continuamente sulla falsa strada, rendendo interessante in ogni caso la dinamica dell'accaduto. Degni di nota, sotto questo questo punto di vista, il terzo e il quarto capitolo di "Trigger Happy Havoc" ad esempio. Globalmente "Goodbye Despair", invece, vanta i migliori casi, fra tutti spicca l'ultimo che stravolge la logica del gioco.

L'ottimo gameplay permette al videogiocatore di risolvere questi misteri in prima persona. Solitamente quando si gioca a una visual novel ci si sente più lettori che videogiocatori. "Danganronpa", pur appartenendo a questo genere videoludico, è una serie decisamente più atipica. Oltre all'incredibile mole di testo da leggere, offre anche sequenze di gioco più interattive. I tre capitoli condividono delle meccaniche abbastanza simili, ma vengono sempre più perfezionate. Potremmo interagire con gli altri personaggi, raccogliere indizi sulle scene degli omicidi e usare le prove raccolte per mettere alle strette gli assassini nei processi di classe. Dobbiamo risolvere anche vari minigiochi e rompicapi di logica, che ci aiutano a svelare la verità del caso. Peccato solo per la manovrabilità legnosa delle fasi di esplorazione, che risulta spesso frustrante, a causa di un porting non proprio eccellente.

"Trigger Happy Havoc" e "Goodbye Despair", seppure siano due storie con un cast diverso, si possono considerare un unico nucleo narrativo, che si conclude definitivamente con la serie animata "Danganronpa 3: The End of Hope's Peak High School"; che si divide a sua volta in due parti: "Future Arc" e "Despair Arc", che culminano poi nell'episodio finale "Hope arc". Il survival game proposto nell'arco "Future Arc" perde il fascino della saga videoludica, in quanto l'appassionante componente investigativa, che rendeva unici "Trigger Happy Havoc" e "Goodbye Despair", viene meno. Senza contare la scelta discutibile di realizzare un anime come seguito di un videogioco. In ogni caso non si tratta di una visione obbligatoria e non compromette in alcun modo la comprensione del terzo episodio della serie videoludica: "Killing Harmony".

"Danganronpa V3" è una vera e propria decostruzione dei suoi predecessori, che spezza più volte la quarta parete, rendendo palpabili i drammi dei personaggi. Affronta, inoltre, temi decisamente profondi con un finale non banale rispetto le conclusioni buoniste dei suoi predecessori, che mal si amalgamano con il resto dell’opera. Compie un passo in avanti anche a livello di world building. In "Trigger Happy Havoc", infatti, tutto ciò che avviene al di fuori del gioco mortale lascia a desiderare. Nonostante la componente fantascientifica di "Goodbye Despair" sia indubbiamente ben scritta, si porta comunque appresso i difetti del primo capitolo.

Il gioco bonus "Danganronpa S: Ultimate Summer Camp" non segue la storyline principale di alcun titolo, bensì è un'espansione della modalità extra "Ultimate Talent Development Plan" di "Danganronpa V3". Si tratta a conti fatti di un RPG, che si presenta come un gioco da tavolo da completare in massimo 50 turni. L'esperienza proposta non ha una vera e propria trama e le meccaniche di gioco diventano alla lunga ripetitive dopo qualche partita. In determinate caselle è possibile sbloccare diverse scene slice-of-life, dove tutti i personaggi della serie interagiscono tra di loro, compreso il cast di "Danganronpa Another Episode: Ultra Despair Girls". Quest'ultimo spin-off sparatutto non è stato incluso in questa collezione, anche se paradossalmente la copertina dell’edizione regolare ne ritrae la protagonista. In caso si abbia la possibilità di recuperarlo su altre piattaforme, per completezza consiglio di prenderlo in considerazione dopo aver concluso "Danganronpa 2", in quanto la storia narrata funge da midquel per i primi due capitoli. Le sezioni puzzle sono molto divertenti. Non mancano nemmeno misteri da risolvere e riusciti colpi di scena soprattutto nelle battute finali.

"Danganronpa Decadence" potrebbe rappresentare un perfetto entry point nel mondo delle visual novel per via di un gameplay più variegato rispetto a prodotti dallo stampo più tradizionale. Non si tratta comunque né di una trilogia perfetta né di un porting perfetto, ma l'idea alla base di un survival game investigativo risulta estremamente interessante e viene sviluppata bene, riuscendo a toccare temi complessi nell'ultimo capitolo. Il vero fulcro di "Danganronpa" rimangono comunque i casi appassionanti e ben congegnati. Il gioco spin-off "Danganronpa S: Ultimate Summer Camp" non è all'altezza delle aspettative e non aggiunge nulla alla serie rispetto un "Danganronpa Another Episode: Ultra Despair Girls", ma già da soli i tre capitoli mainline valgono il prezzo del biglietto.