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Scaru22

Piattaforma: Windows --- Voto 4
Final Fantasy XIII è sicuramente il capito più controverso della saga, non è infatti un mistero che quello diretto da Motomu Toriyama venga ritenuto da molti uno dei capitoli meno riusciti della saga, difficile spiegarsi come mai dopo il deludente Final Fantasy X-2 si sia deciso di affidare un capitolo principale a Motumu Toriyama, difficile spiegarsi anche il perché dopo il risultato del tredicesimo capito si continuino ad affidargli grossi progetti. detto questo Final Fantasy 13, così come il 12 ed 15 ha avuto grossi problemi di sviluppo, il Crystal Tool si è rivelato essere un motore grafico molto problematico e uno dei principali problemi di Final Fantasy 13 è stato il decidere di scendere a compromessi con la struttura di gioco per migliorare il più possibile la resa grafica. Qui il peccato originale è stato quello di annunciare il gioco troppo presto, infatti la prima cosa a cui ha lavorato il team è stata il trailer del gioco e poi durante tutto lo sviluppo il team è stato limitato dal dover fare a tutti i costi qualcosa che coincidesse col trailer e per mantenere l’elevata qualità grafica vista nel trailer si è rovinata la struttura di gioco. Uno dei più grossi compromessi a cui il gioco è dovuto scendere per mantenere la qualità grafica desiderata dagli sviluppatori è stata la gestione delle mappe, Final Fantasy XIII è un corridoio, giocare al gioco consiste nel correre lungo un lungo corridoio affrontando di volta in volta i nemici che si parano davanti e assistendo a numerosissime cutscenes. Mantenere il dettaglio grafico ha costretto gli sviluppatori al rinunciare a creare mappe ampie e complesse, anche se forse la complessità è venuta a meno più per carenza di tempo, non che il tempo non ci sia stato, il gioco è stato in sviluppo per diversi anni, ma è presumibilmente mancata la capacità di gestirlo, infatti per ammissione del director molte cose sono state decise all’ultimo momento, quando gli è stato domandato perché nel gioco non ci sono città, pare abbia risposto “farle era difficile non pensavo di farcela”.
Ad ogni modo le mappe di Final Fantasy 13 sono caratterizzate da un level design estremamente banale e ripetitivo, questo però non è tuttavia il difetto peggiore del gioco, anche Final Fantasy X è basato su mappe a corridoio, però viene comunque ritenuto un capolavoro. In mezzo alle mappe usa e getta basate su una struttura a corridoio estremamente lineare c’è un eccezione, la zona dove si svolge l’end game del gioco, la piana di Archylte, questa è una mappa piuttosto ampia purtroppo però caratterizzata da un level design piuttosto semplice ed artisticamente non è per nulla variegata.
Uno dei grossi difetti di Final Fantasy 13 è la storia, che per quanto sia molto presente, il titolo è molto story driven e ha davvero tante e frequentissime cutscenes, non è all’altezza di quella dei classici della serie. I protagonisti di Final Fantasy XIII per quanto siano personaggi abbastanza caratterizzati sono tutti molto forzati e poco credibili oltre a ciò, con l’eccezione di Sazh tendono a risultare antipatici, i dialoghi sono scritti male rovinano le scene cercando di apparire forzosamente epici, i protagonisti non sembrano mai sinceri e spontanei in quello che dicono, sembrano sempre degli attori che cercano di far sembrare epico ciò che stanno dicendo, quando spesso stanno recitando frasi fatte. Oltre ai protagonisti gli altri personaggi, che si riducono sostanzialmente ai cattivi, sono assolutamente dimenticabili per quanto sono poco caratterizzati ed approfonditi. La storia in sé a livello di trama non è assolutamente nulla di speciale, è priva di colpi di scena ed è basata su una grande fuga durante la quale vengono narrate le storie dei personaggi, vi è il tentativo di dare una evoluzione del personaggio a Hope ma è un tentativo poco riuscito a causa di un eccesso di esposizione.
Un altro grosso problema del gioco è l’assoluta mancanza di varietà, come già detto in questo gioco o corri lungo il corridoio o combatti oppure guardi una cutscene, mancano i mini giochi che hanno contribuito a rendere grandi i migliori titoli della saga, il gioco non prova mai gameplay diversi e tutto ciò è un peccato e contribuisce a rendere il gioco noioso.
Anche le subquest del gioco hanno questo grave difetto, oltre all’essere tutte concentrate nell’ultima porzione di gioco hanno tutte una grave mancanza di varietà dato che tutte oltre a non avere una narrativa a supporto sono tutte basate sull’andare in un determinato punto e combattere un determinato nemico.
In tutto ciò però la tredicesima fantasia finale ha un elemento che è un vero e proprio fiore all’occhiello un combat system eccezionale. Il combat system di Final Fantasy XIII è in assoluto il più incompreso. Dopo una fase iniziale disastrosa, perché nelle prime quindici ore il sistema di combattimento si riduce a premere x e basta, il sistema di combattimento esplode e rivela una profondità ed una componente strategica mai viste nella saga. Nei Final Fantasy classici IV VI VII VIII per citarne alcuni il sistema di combattimento era basato sull’ATB, l’active time battle. L’active time battle è una variante del sistema di combattimento a turni dove ogni personaggio ha a disposizione una barra che si riempo col tempo ed una volta riempitasi consente al personaggio a cui è assegnata di compiere un azione. Final Fantasy 13 reinventa completamente il classico ATB della serie aggiungendoci degli elementi strategici molto elaborati. Nei sistemi di combattimento dei Final Fantasy più classici c’era la possibilità di usare attacchi fisici, evocazioni, oggetti e magie, purtroppo però il sistema ATB fa si che la barra non si carichi mentre stai scegliendo la mossa da eseguire e quindi per attaccare di più era importante scegliere velocemente la mossa da eseguire e questo va in conflitto con un eventuale componente strategica perché costringe a scegliere velocemente, nel tempo in cui si carica la barra ATB, allo stesso tempo questo sistema svantaggia certe opzioni e ne avvantaggia altre, perché per spammare attacchi fisici è sufficiente tenere premuto il tasto x, mentre per selezionare una magia è necessario muovere il cursore. Questo meccanismo è parzialmente ridotto dalla possibilità di impostare l’ATB su attesa che fa si che il tempo si blocchi mentre si sceglie tra i vari oggetti o magie ma non quando si deve scegliere se eseguire attacchi fisici o magie e questo fa si che le opzioni oggetti e magie oltre che invocazioni siano sempre svantaggiate perché più difficili da selezionare e in questi giochi metterci un secondo a selezionare l’azione piuttosto che mettercene due poteva facilmente fare la differenza tra vincere o perdere, oppure tra vincere e vincere prendendo molti danni, cosa che in un sistema dove le cure sono limitate e la vita non si ripristina automaticamente dopo ogni battaglia è molto importante. Quindi in Final Fantasy 6, 7 e 8 il giocatore finiva nella maggior parte dei casi per spammare attacchi fisici tenendo premuto, o schiacciando a ripetizione il tasto x senza usare le magie o le invocazioni perché era più complicato selezionarle, tranne che nelle battaglie più lunghe dove erano necessari per curarsi. Oltre a ciò usare le magie non era nemmeno necessario perché non è che facessero più danno degli attacchi fisici, tranne quando l’avversario aveva una debolezza, ma non si potevano conoscere in anticipo le debolezze degli avversari e quindi spesso era necessario andare per tentativi, ma perché sprecare tempo a provare tutte le magie quando tenendo premuto il tasto x e spammando attacchi fisici il nemico va giù prima senza doversi complicare la vita? Allo stesso tempo l’uso delle magie e degli oggetti era limitato e quindi il giocatore tendeva a conservarle per quando c’è ne era davvero bisogno cosa che purtroppo non succedeva praticamente mai, tranne che per le magie e gli oggetti curativi facendo si che i giocatori terminassero il gioco nella maggior parte dei casi senza quasi usare magie oggetti ed evocazioni. Final Fantasy 13 corregge questo sistema perché utilizzando l’opzione autobattle quasi obbligata per stare dietro alla velocità delle battaglie è l’intelligenza artificiale che decide autonomamente se usare magie o attacchi fisici e questo rende finalmente le magie un opzione, dato che adesso sceglierle non fa perdere tempo e oltretutto non sono più limitate, molti hanno criticato ciò perché fa perdere l’elemento strategico del scegliere quale magia utilizzare e quando utilizzarle al posto degli attacchi fisici, il problema è che questo elemento strategico non c’è mai stato perché le magie erano quasi sempre un opzione sub ottimale e anche nei casi in cui erano utili non erano necessarie perché si vinceva comunque spammando attacchi fisici tenendo premuto il tasto x, nei Final Fantasy classici non c’è mai stato il bisogno di pensare se usare una magia o meno e quindi lasciare questo compito all’intelligenza artificiale significa semplicemente semplificare il sistema senza perdere nulla o quasi.
Il sistema di combattimento di Final Fantasy 13 è un evoluzione dell’ATB, il sistema consiste in una barra ATB a vari segmenti che si riempe nel tempo ad ogni segmento corrisponde un azione si può anche scegliere di attaccare prima che la barra sia completamente carica ma nella maggior parte delle situazioni ciò non fa differenza. Inoltre si possono scegliere manualmente quali azioni selezionare, oppure ci si può affidare all’autobattle, l’autobattle ha una sua intelligenza artificiale che colpendo varie volte il nemico impara quali sono i tipi di danno più efficaci ed inizia ad utilizzarli quello che nei precedenti Final Fantasy i giocatori non facevano perché il bilanciamento non lo rendeva necessario. Oltre a ciò in determinate situazioni si rivela utile utilizzare attacchi ad area piuttosto che attacchi singoli e l’intelligenza artificiale è brillantemente in grado di scegliere l’attacco giusto all’occorrenza. Dato che è possibile impostare i comandi prima che la barra ATB sia carica ciò riduce moltissimo la fretta del dover selezionare sempre il comando il più velocemente possibile togliendo la velocità di selezione dell’azione dalle abilità fondamentali per avere successo. Diversamente dagli altri capitoli qui si può controllare solamente il leader, altra cosa che è stata criticata, ma in realtà come si vedrà più avanti tramite l’intelligenza artificiale è possibile controllare i propri compagni che si comportano sempre in modo soddisfacente.
Un altro punto di rottura con il passato sono gli oggetti, qui gli oggetti curativi a causa del bilanciamento del gioco si rivelano utili solamente durante le prime ore per poi venire sostituiti dal nuovo sistema di utilizzo delle magie curative, un sistema molto più comodo che in passato.
Quello che conferisce al sistema di Final Fantasy XIII una dimensione completamente nuova e lo rende molto diverso da quello dei capitoli precedenti sono gli elementi strategici che sono stati aggiunti, adesso ogni personaggio ha a disposizione sei ruoli che può interpretare in battaglia, questa è un evoluzione del classico job system, soprattutto perché se nei Final Fantasy classici che adottavano questo sistema era semplicemente necessario scegliere la classe più forte e usare sempre quella, qui la possibilità di cambiare ruolo durante la battaglia come in Final Fantasy X-2, fa si che sia necessario scegliere la classe più adatta in base alla fase della battaglia, cosa che in Final Fantasy 10-2 non avveniva. In Final Fantasy 13 esiste un ulteriore meccanica che aggiunge strategia alle battaglie, la crisi e la barra bonus, ogni nemico ha una barra bonus che si riempe attaccandolo e si svuota non attaccando il nemico e aumenta il danno inflitto di una data percentuale. Una volta riempita la barra bonus del nemico lui cadrà in stato di crisi e per un certo lasso di tempo sarà più vulnerabile agli attacchi nemici.
Esistono poi delle opzioni speciali che permettono di usare delle manovre aggiuntive tramite dei punti che non si ricaricano completamente di battaglia in battaglia e andrebbero usate come bonus nei momenti di difficoltà, queste azioni sono per esempio scan, che permette di vedere le debolezze nemiche, fondamentale, o le invocazioni, questo sistema permette alle invocazioni di distinguersi dalle magie cosa che in molti Final Fantasy non avviene e permette loro di assumere una loro dimensione unica nel battle system.
I sei ruoli che è possibile interpretare in battaglia sono: attaccante, che reca molti danni al nemico ma fa crescere lentamente la barra bonus ma che però fa anche si che si svuoti più lentamente, l’occultista, che coi suoi attacchi elementali fa meno danno ma fa crescere velocemente la barra bonus, la sentinella, che attira l’ira nemica e grazie alla sua difesa subisce pochi danni, utile contro i nemici che in certi momenti usano attacchi molto potenti, il terapeuta, che cura se stesso ed i propri alleati, azione resa molto meno macchinosa che nei Final Fantasy classici, il sabotatore, che infligge debuff ai nemici e il sinergista, che casta dei buff sui propri alleati.
Questi ruoli sono distribuibili in sei formazioni che potremo selezionare prima della battaglia, queste preimpostazioni sono dette optimum e ciascuna ha un nome, per esempio la combinazione di due occultisti ed un attaccante è detta raid inesorabile.
Grazie a questi ruoli e alla necessità di alternarli in battaglia in base al nemico ed alla situazione il gioco diventa molto più strategico e stimolante perché se in Final Fantasy 6 e 7 dovevi semplicemente bombardare il nemico di attacchi fisici e curarti quando necessario, qui per prima cosa devi analizzare le debolezze nemiche poi in base a quelle devi decidere se utilizzare il sabotatore o meno, perché qui infliggere status alterati al nemico è utile a differenza che nei Final Fantasy classici, dove gli status alterati erano diversi e molto meno bilanciati. Infatti nei vecchi Final Fantasy esistevano status alterati come cecità e mutismo che rendevano rispettivamente molto difficile usare attacchi fisici e impossibile utilizzare magie ed invocazioni, questi status erano molto situazionali potevano essere inutili come “overpowered” in base alla situazione, purtroppo però nella pratica erano inutili tranne che per pochissime situazioni, perché negli scontri contro i nemici casuali non aveva senso utilizzarli perché oltre alla scocciatura di selezionarli non erano necessari, si concludeva più facilmente e più velocemente la battaglia spammando attacchi fisici tenendo premuto il tasto x e negli scontri contro i boss in cui questi stati alterati sarebbero effettivamente stati utili, il gioco ti toglieva la possibilità di utilizzarli rendendo i boss immuni alle alterazioni di status. In Final Fantasy XIII al contrario se il nemico è debole a degli status alterati vale la pena infliggerglieli e quindi è necessario pensare per prima cosa a questo, oltre a ciò bisogna pensare a se è il caso di attaccare con gli attaccanti piuttosto che con gli occultisti in base a quanto velocemente si riempe la barra bonus e al fatto che il nemico si trovi o meno in crisi, elemento purtroppo poco sfruttato tranne che nelle fasi finali, inoltre se la battaglia è lunga bisogna pensare anche ad utilizzare il sinergista dandogli il tempo e la possibilità di buffare i propri alleati, se poi il nemico ha fasi in cui utilizza attacchi molto potenti allora è il caso di far scendere in battaglia la sentinella e poi quando i punti vita calano bisogna utilizzare il terapeuta, però va utilizzato il meno possibile perché utilizzare il terapeuta significa non far attaccare un personaggio e quindi riduce il dps e ridurre il dps incrementa la lunghezza delle battaglie e adesso vedremo perché ciò non è positivo.
Un ulteriore elemento che dà valore al battle system è la valutazione post battaglia che assegna al giocatore da zero a cinque stelle in base a quanto è stato veloce nell’eliminare il nemico prendere più stelle permette di prendere più punti esperienza, ma cosa più importante gratifica il giocatore e lo spinge a migliorarsi perché la chiave del sistema di combattimento di Final Fantasy 13 è la velocità, battere il nemico non è poi così difficile, la sfida è batterlo velocemente perché tutte le scelte strategiche che si possono fare vanno a influenzare la velocità con cui si tira giù il nemico, affrontando diverse volte lo stesso nemico e trovando la strategia adeguata si riesce a battere un nemico che prima aveva richiesto due minuti di battaglia in trenta secondi e ciò è estremamente gratificante, il pensiero e la capacità di variare optimum al momento giusto vengono ricompensati.
Se nei Final Fantasy precedenti la difficoltà era data dallo sconfiggere orde di nemici tra uno spostamento e l’altro utilizzando oggetti e magie curative disponibili in quantità limitata, in Final Fantasy 13 la difficoltà viene dallo sconfiggere il nemico che si ha davanti e soprattutto dallo sconfiggerlo il più velocemente possibile.
Un altro punto di rottura col passato è dato dalla meccanica del cambiamento di optimum, la combinazione di ruoli nella squadra se prima era necessario inserire i comandi il più velocemente possibile e ciò normalmente corrispondeva a tenere premuto il tasto x adesso, più che sulla velocità è necessario focalizzarsi sul cambiare optimum proprio al momento giusto e non tenere in squadra il terapeuta od un altro ruolo un attimo più di quanto non sia necessario.
Arrivati a questo punto si può capire come una delle critiche più comuni mosse al gioco sia completamente priva di senso, infatti questo non è un gioco dove si spamma il tasto x qui è necessario pensare a quando usare un optimum piuttosto che un altro, è necessario analizzare le debolezze nemiche ed agire di conseguenza, paradossalmente i giochi dove si spamma il tasto x sono proprio i Final Fantasy classici difesi strenuamente da coloro che criticano il 13.
Il vero difetto del sistema di combattimento di Final Fantasy XIII è la sua partenza lenta, non ha davvero senso che il sistema sia così limitato per le prime quindici ore di gioco è un periodo troppo lungo il giocatore è in grado di imparare le basi molto più velocemente di così, se avete abbandonato Final Fantasy XIII prima di aver sbloccato sabotatore e sinergista allora potete dire con ragione che il gioco si limita ad essere uno spam del tasto x. L’altra cosa che non ho gradito del sistema di combattimento ma che non basta a rovinare un sistema eccezionale, è che si va in game over quando muore il leader, mentre se uno degli altri due personaggi cade sotto gli attacchi nemici è possibile rianimarlo la dipartita del leader si tradurrà automaticamente in game over, una meccanica frustrante di cui si sarebbe facilmente potuto fare a meno, ma che per fortuna diventa di intralcio in poche situazioni.
Un altro aspetto che va trattato in sede di recensione è il post game esattamente come in Final Fantasy 10 le ultime ore di gioco sono dedicate al potenziamento dei personaggi allo scopo di sconfiggere i boss più potenti del gioco, purtroppo uno dei difetti dell’impressionante Final Fantasy 10 era un post game incredibilmente farmoso e ripetitivo, qui nel 13 arriviamo ad un livello di ripetitività addirittura superiore. L’end game di Final Fantasy 13 è basato sullo sconfiggere l’Adamanthart il nemico più forte del gioco, in un primo momento sarà necessario sconfiggerlo utilizzando degli espedienti per decine di volte, fino ad ottenere i soldi ed i materiali necessari a potenziare le armi, potenziamento delle armi che per tutta l’avventura principale si rivela non necessario e marginale, una volta potenziate le armi cosa si può fare? Sconfiggere lo stesso nemico lÀdamanthart ma in modo tradizionale, molti saranno scoraggiati da questo end game incredibilmente ripetitivo, però per i temerari che oseranno avventurarsi attraverso tutto questo vi sarà una ricompensa, lo scontro contro l’Adamanthart è una boss fight incredibilmente stimolante e soddisfacente, non sarà facile capire qual’è la strategia migliore per affrontarlo ed attuarla richiederà di spremere a fondo tutte le possibilità del battle system creando una magnifica coreografia.
Il sistema di sviluppo del gioco è detto cristallium, questo però è sostanzialmente una versione guidata della sferografia di Final Fantasy X, un sistema di sviluppo lineare al pari delle mappe che non lascia possibilità di scelta al giocatore che non sarà costretto a pensare a quale ramo sviluppare o sviluppare per primo, una scelta interessante però è quella di limitare lo sviluppo dei personaggi sulla base del punto della storia in cui ci si trova, ciò impedisce ai giocatori di grindare e li obbliga ad utilizzare la strategia per battere i nemici che si trovano davanti, la rimozione del grinding rende Final Fantasy XIII e gli altri JRPG moderni nettamente più godibili.
Concludo menzionando l’ultimo pregio del gioco, la difficoltà davvero ben gestita che rende la sfida stimolante e mai frustrante, gli scontri di per se sono più difficili che in passato ma ciò è bilanciato dal fatto che gli HP vengono completamente ripristinati a fine battaglia.
In definitiva assegno a Final Fantasy XIII un 4 perché il gioco ha dei difetti troppo importanti per poter essere ritenuto sufficiente e l’eccezionale battle system non è abbastanza per ribaltare la situazione, Final Fantasy 13 è un gioco brutto e al giorno d’oggi non vale la pena recuperarlo, per quanto però esistano sicuramente giochi peggiori.


 2
Meganoide

Voto 5
Final Fantasy è sicuramente la saga di jRPG più famosa del mondo. Nata da una Square (oggi Square Enix) sull'orlo del fallimento, ha saputo ritagliarsi un posto nel cuore di moltissimi videogiocatori, prima giapponesi e poi internazionali, capitolo dopo capitolo. Nonostante gli albori di questa saga si identifichino nelle console Nintendo, è solo in casa Sony che raggiunge l'apice, grazie a un settimo capitolo definito "il gioco che vendette la Playstation".
Lo stile di allora era ben consolidato: una grande world map con diversi insediamenti molto ben caratterizzati (il free roaming però non è veramente possibile, ma compensato con la dimensione delle aree); una sezione di combattimento tattico a turni (la famosa modalità ATB), con annesso un sistema di crescita dei personaggi particolareggiato (e quasi sempre diverso di capitolo in capitolo); e infine una particolare attenzione alla storia e ai rapporti fra i personaggi.
Il passaggio alle varie next-gen non è mai stato indolore, e dal decimo capitolo (che per lo meno tenta ancora la strada della continuità) iniziarono i primi malumori connessi al fatto che, per via di limitazioni tecniche, si decise di eliminare pian piano alcuni aspetti tipici della saga in virtù del comparto tecnico.
In questo panorama come si colloca Final Fantasy XIII? Semplice: di Final Fantasy ha solo il nome, ma filosoficamente sta agli antipodi per quasi ogni aspetto. Ovviamente questo non basta per dire che sia un cattivo gioco, ma sfortunatamente sono moltissime le criticità che ruotano attorno a questo capitolo.

Ma è meglio iniziare dalla trama. Il gioco inizia durante la deportazione di alcuni cittadini di Cocoon, una città-continente fluttuante governata dai semidivini Fal'cie e dall'ordine religioso connesso, verso la piana sottostante di Pulse. Il motivo della deportazione è semplice: un Fal'cie di Pulse, nemico atavico di Cocoon, è stato rinvenuto nei pressi di un insediamento, e di conseguenza è stata ordinata l'epurazione. I Fal'cie possono trasformare gli umani in l'cie, esseri dotati di poteri magici e vincolati a una missione da compiere. Chi riesce nella missione ottiene la vita eterna e viene tramutato in cristallo, mentre chi fallisce o non termina la missione entro un termine temporale viene tramutato in cie'th, un mostro schiavo del Fal'cie e destinato alla sofferenza eterna.
Visto che il rischio che alcuni abitanti siano stati trasformati in l'cie di Pulse, nemici di Cocoon, è concreto, inizia dunque una deportazione che presto diviene massacro incondizionato: qui vengono introdotti i primi personaggi e inizia il gioco.

La trama presenta diverse analogie con i precedenti capitoli della saga: vi è una teocrazia e una religione che hanno il controllo della società, i protagonisti scoprono la verità sul sistema oppressivo, parte l'avventura per rovesciare il sistema. Già il fatto che abbiano usato lo stesso leitmotiv per diversi capitoli di fila denota una certa stanchezza compositiva in casa Square Enix, ma sfortunatamente non è questo il problema più grosso. Infatti l'ambientazione del gioco è veramente interessante, e almeno all'inizio c'è veramente tanta voglia di scoprire come evolverà la trama e come è strutturato il mondo. Poi si comincia a sbattere contro un muro di limiti e cattive scelte dopo l'altro.

Questo già a partire dai personaggi: la saga Final Fantasy ha sempre presentato più d'un personaggio stereotipato nel cast, ma qui si raggiunge l'en plein. Essi sono essenzialmente monolitici, e non presenteranno mai una vera maturazione marcata durante il corso dell'avventura (che durerà parecchie ore). Inoltre la caratterizzazione è, in alcuni casi, davvero frivola e banale, e non ho i dubbi sul fatto che in moltissimi possano aver provato un certo grado di antipatia per alcuni membri del cast principale.
Un discorso simile si può fare con gli antagonisti. Di solito si tende a dare un po' meno peso a questo aspetto, in quanto essi non solo sempre sotto i nostri occhi (e infatti la saga ha peccato più spesso di antagonisti secondari o principali piuttosto fiacchi), ma anche in questo caso siamo al di sotto del minimo sindacale.

E ora veniamo al gameplay, dove purtroppo si concentrano i maggiori aspetti negativi. Il sistema di combattimento ha perso quasi tutti gli aspetti tattici che caratterizzavano i precedenti capitoli, raggiungendo un grado di automatismo imbarazzante. Di fatto è possibile controllare solo il leader della squadra, e il suo KO equivale alla sconfitta per tutto il party, mentre i compagni vengono gestiti dall'IA (che fortunatamente fa il suo giusto). L'unica cosa sulla quale si ha un vero controllo è la gestione dei ruoli da assegnare ai personaggi (Attaccante: attacco fisico; Occultista: attacco magico; Terapeuta: recupero; Sinergista: status positivi al party; Sabotatore: status negativi ai nemici; Sentinella: difesa). I combattimenti sono estremamente rapidi e frenetici, e spesso utilizzerete il comando predefinito anche per il leader, lasciando scegliere all'IA le tecniche migliori. Di conseguenza i ruoli assegnati ai personaggi risultano fondamentali, e il tempismo nel cambio di ruolo (potrete creare sei set di combinazioni) si rivela fondamentale per prevalere nelle battaglie più ostiche. Qui si potrebbe fare un certo discorso sulla difficoltà delle battaglie: in FFXIII la sconfitta è più comune rispetto agli altri capitoli della saga (ma non vi preoccupare, con un bel "continua" sarete riportati in un luogo adiacente alla battaglia), e uno de motivi è che sbagliare distribuzione dei ruoli contro un boss è letale. Ma come si fa a sapere a priori la strategia migliore contro un boss? Semplice: non si può. Quindi in alcuni casi dovrete andare a tentativi ed errori, ed è un aspetto che più essere decisamente frustrante.
Per il resto la personalizzazione del cast è piuttosto scarsa. Si possono assegnare oggetti e migliorare le armi, ma tale aspetto è talmente poco evidenziato che potreste addirittura dimenticarvene. In sintesi le battaglie sono molto belle da vedere per via della frenesia connessa, ma di tangibile c'è ben poco.

E ora veniamo al level design, che è in assoluto il punto peggiore: Final Fantasy XIII è "corridoioso". L'esplorazione è quasi del tutto assente, e per il 90% del gioco non dovrete fare altro che proseguire e andare dal punto A al punto B. Soltanto nel capitolo 11 si può incontrare un'area di free roaming dove fare qualche missione secondaria, e quella è con tutta probabilità le sezione migliore del gioco. In generale dal punto di vista estetico non avrei nulla da ridire, e infondo il gioco si difende piuttosto bene anche a distanza di anni, ma la quasi totale mancanza di un minimo di esplorazione e di missioni secondarie è davvero una gravissima pecca (che mina anche la rigiocabilità).

Di fatto Final fantasy XIII è quasi considerabile come un film interattivo più che un JRPG, e non ha quasi nulla da spartire con la nomea della saga del quale fa parte. È vero che ha avuto uno sviluppo travagliato (sarebbe dovuto uscire su PS2, ma poi i lavori furono dirottati sulla generazione successiva), ma è evidente che gli sviluppatori hanno perso la bussola da lungo tempo, e la ricerca di una nuova formula vincente è ben lontana da un felice traguardo. Infatti il successore, pur risolvendo le maggiori criticità di questo capitolo, ne aggiunge diverse nuove delle quali non c'era bisogno.
In conclusione, mi sento di poter salvare solamente il comparto tecnico del gioco, con una parte video per l'epoca ottima e un comparto audio funzionale. Sul doppiaggio inglese non mi pronuncio, in quanto utilizzato solo per pochi minuti, ma il doppiaggio giapponese lo reputo ben fatto e appropriato ai personaggi.
Resta il grosso rammarico per un'ambientazione buona ma mal sfruttata, un gameplay eccessivamente semplificato e in alcuni punti approssimativo, e infine per un cast un po' troppo superficiale. Di fatto lo consiglio solo agli appassionati, e anche loro difficilmente lo giocheranno più di una volta.

Versione provata: PC

Voto Finale: 5