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Fabbrizio_on_the_Road

Piattaforma: Game Boy Advance --- Voto 7
Dragon Ball Z: il Destino di Goku è un titolo sorprendentemente importante per la storia videoludica di Dragon Ball. Il Franchise, infatti, aveva smesso di sfornare nuovi capitoli nel lontano 1997 quando uscì Dragon Ball: Final Bout su PS1, dopo che per un decennio ne erano stati pubblicati a decine su tutte le piattaforme del tempo. Ma a partire dal 2002, la produzione di giochi dedicati all’universo di DB avrebbe ripreso a pieno regime regalandoci numerosi capitoli degni di nota. Sicuramente il parco titoli PS2 rimane il più conosciuto e probabilmente il migliore di quegli anni. Tuttavia, anche il GBA di Nintendo non avrebbe scherzato, e questo Dragon Ball Z: il Destino di Goku, fu il primo a uscire per questa generazione, nel lontano maggio 2002, precedendo di qualche mese l’unico videogioco di DB per GBC, I Leggendari Super Guerrieri e il più celebre Dragon Ball Z: Budokai per PS2. Il titolo in questione è importante anche perché è di fatto il primo action gdr dedicato al franchise, un genere che avrebbe conosciuto fortune alterne per quanto riguarda Dragon Ball, visto che ben più spesso verranno realizzati dei picchiaduro a turni.

Nonostante i buoni propositi, il gioco è stato realizzato in maniera soddisfacente su alcune cose, e approssimativa su altre. La storia riprende le prime due saghe dell’anime, dall’arrivo di Radish alla battaglia contro Freezer, molte però sono le parti completamente originali e non poteva essere altrimenti visto che Goku è l’unico personaggio che si controlla per tutta la durata del gioco. Il concept di base del titolo non è male, accanto alle scontate battaglie, il gioco infatti ci concederà un minimo di esplorazione delle mappe, seppur all’interno di una struttura lineare. Questo donava al gioco sicuramente un respiro d’avventura superiore a quello che naturalmente non potevano vantare dei picchiaduro a turni. La componente gdr è molto semplice, abbiamo degli hp, una barra del ki, dei punti esperienza, delle quest principali e secondarie da portare a termine, un inventario ecc. Questa impostazione da gioco di ruolo è molto superficiale, tuttavia considerando il target di riferimento direi che è comprensibile. Diverso il discorso per il sistema di combattimento, realizzato davvero male. Se da un lato abbiamo un pulsante per sparare i nostri colpi speciali, dall’altro abbiamo ovviamente i pugni, che tuttavia non funzionano come dovrebbero. Il giocatore, infatti, cercando di colpire l’avversario noterà che quest’ultimo non viene mai stordito o respinto in nessun modo, restituendo un feedback pessimo, per il quale sembrerà di colpire un fantasma. Per questo motivo, il nemico restituisce immediatamente il colpo, che toglie di norma ingenti quantità di energia. Con l’eccezione di scoiattoli e serpenti, ogni nemico in questo gioco può stendere Goku con 3 o 4 colpi, quindi buttarsi in un combattimento corpo a corpo la maggior parte delle volte significa Game Over. Il giocatore è quindi costretto a combattere seguendo un tatticismo esasperato, sparando colpi dalla distanza, oppure ricorrendo abusivamente al colpo del sole per accecare momentaneamente i nemici, colpirli un po’, scappare e poi ripetere il tutto svariate volte. Insomma, il combattimento in questo gioco funziona male in generale e funziona peggio contro i boss, naturalmente più resistenti, e il fatto che non ci sia una barra della vita per il nemico, rende tutto più tedioso. Nonostante questo difetto, il comparto tecnico è piuttosto buono, con una grafica discreta e un impianto musicale di ottima qualità con alcune tracce inaspettatamente memorabili. Apprezzabili anche gli inserti animati presi direttamente dalla serie tv con immagini e filmati abbastanza sorprendenti per un titolo del genere.

In conclusione, a Dragon Ball Z: il Destino di Goku vanno numerosi meriti, e in particolare quello di aver tentato la via dell’action gdr con fortune alterne, regalandoci un’esperienza avventurosa con ottime musiche, ma anche con un sistema di combattimento troppo approssimativo. L’eredità di questo primo capitolo però, verrà raccolta dal suo seguito, che sarà in grado di sistemare le pecche e migliorare le buone idee viste qui, in quello che probabilmente diventerà il miglior videogioco portatile di Dragon Ball di sempre.