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TheKors

Volumi letti: 1/1 --- Voto 9
Le nove storie raccolte in questo volume sono perfette per chi si approccia per la prima volta al maestro Junji Itō e voglia passare un po' di tempo in compagnia di racconti horror ben fatti.
Come nei racconti di Lovecraft i protagonisti sono inermi di fronte a ció che sono destinati a subire. Tutto è già stato scritto per loro, non possono sfuggire al loro destino.
Tutte le storie sono così caratterizzate da contrasti forti e netti; basti pensare al contesto quotidiano dei personaggi, che sembrano condurre vite quasi perfette. Le loro vite vengono puntualmente sconvolte da qualcosa di inaspettato, disarmante e perfettamente inquietante (oltre che strano). Questi contrasti si notano anche nella contrapposizione fra i volti dei personaggi (talmente perfetti da sembrare quasi delle bambole, con lineamenti dolci e puliti) e le loro disavventure splatter e molto violente.
Volume che mi è piaciuto un sacco e consiglio moltissimo, le cui storie mi sono piaciute tutte, forse, quella che più mi è piaciuta è stata “palloncini appesi”.


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scarlet nabi

Volumi letti: 1/1 --- Voto 9,5
Ho appena finito di leggere il primo volume della raccolta "Junji Itō Collection" (ITÔ JUNJI JISEN KESSAKUSHÛ) 伊藤潤二自選傑作集
In Italia pubblicato col titolo "Brivido e altre storie".
Itô è uno dei migliori fumettisti giapponesi per quanto riguarda il genere horror, perché le sue storie sono sì spaventose, ma anche molto originali.
All'interno di questo primo volume (di due), due sono stati i miei racconti preferiti.
Il primo s’intitola “Fashon Model”. Ha avuto anche un adattamento animato nella recente, bellissima serie antologica e parla di una modella davvero molto brutta, terrificante, alta e magrissima e col brutto vizio del cannibalismo. Nella spiegazione che accompagna il racconto, Itô dice che l’idea ebbe origine dal fatto che sulle riviste appaiono diversi tipi di modelle, ma secondo me questa storia ha a che fare con l’anoressia e per questo motivo, ora vorrei leggere il fumetto "Diletta" (UE WO SHITA E NO DILETTA) 上を下へのジレッタdel grandissimo Osamu Tezuka (il Dio del manga), che tratta proprio questo tema spinoso. E poi vorrei provare ad avvicinarmi anche al libro "Sofia veste sempre di nero" di Paolo Cognetti.
L’altra storia che mi ha colpito nella raccolta di Itô è “Lunghi Sogni”. Qui un uomo ricoverato in ospedale fa dei sogni progressivamente sempre più lunghi fino a vivere un’eternità nello spazio di pochi istanti.
Questa visione apre un discorso narrativo e filosofico profondo che andrebbe indagato meglio e che ha a che fare con la percezione del tempo e con l’immortalità. Consiglierei quindi la lettura del racconto di Fitzgerald “Lo strano caso di Benjamin Button” (in "I racconti dell'età del Jazz"), dal quale è anche stato tratto un film con Brad Pitt, e del romanzo di Luciano Ligabue "La neve se ne frega" in cui si parla di persone che nascono vecchie per poi ringiovanire man mano (… E come non pesare alla splendida “Dream Brother” di Jeff Buckley?)

Per quanto riguarda l’edizione italiana di questo volume della JUNJI ITÔ COLLECTION, ho apprezzato moltissimo i commenti dell’autore alla fine di ciascuna storia, ma penso che a volta essi siano semplici spigolature o curiosità e che non siano sufficienti, quindi mi piacerebbe guardare l’intervista rilasciata da Itô a Lucca Comics 2018 per capire meglio il complesso mondo di questo maestro del brivido.