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Utente109323

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Utente109323

Volumi letti: 1/1 --- Voto 8
Interessante opera del Maestro Tezuka, apparsa su rivista fra il 1969 e il 1970, poi raccolta in tankobon. Questo è il primo titolo portato in Italia da J-POP per la collana Osamushi Collection, encomiabile iniziativa della casa editrice, che in questi anni sta contribuendo alla diffusione nel nostro paese dei lavori del Dio dei Manga.

"I.L -La ragazza dai mille volti" è un titolo che poco spesso si sente nominare fra le opere più rappresentative del prolifico autore nipponico, ma contiene in sé le tracce di una indiscutibile maturità: sono anni turbolenti sia per il Giappone che per il mondo occidentale, in particolare per l'America impegnata in quel periodo in violente operazioni militari in Vietnam. Questa inquietudine globalmente diffusa viene intercettata dalla mano di Tezuka, che usa il pretesto di un racconto a episodi, il cui unico filo conduttore sono i due protagonisti, per mettere in luce storture e contraddizioni della società nipponica ritratte da un punto di vista non solo sociale ma anche sentimentale: si passa attraverso le riflessioni sulle dinamiche umane più comuni come la gelosia ("Storia di Yoshiko dei fiori"), l'amore ("Il manichino"), il tradimento ("Il tesoro del presidente Fralerno"), la follia ("Il riscatto") fino ad arrivare ai vizi più stravaganti conditi con una buona dose di erotismo ("Falene", "Rasputin"). Non mancano ovviamente i riferimenti alla corruzione presente in ogni fascia della società unita allo sfruttamento perpetrato dal Giappone sui paesi economicamente più deboli ("Le iene"), la critica antimilitarista sulla guerra in Vietnam ("L'uomo venuto dal sud") e la denuncia della soppressione della libertà di pensiero dei paesi assoggettati al blocco sovietico ("Il fantasma del Brocken").

Al centro di tutte queste vicende, come detto, vi sono i due protagonisti principali e la loro crescita spirituale: Daisaku Imari, regista fallito, si accorgerà a sue spese di quanto la realtà che lo circonda sia spietata e cinica e di come il mezzo cinematografico sia ormai diventato arido quanto la società di cui non riesce più ad essere specchio; dall'altro lato la bellissima vampira I.L, novella Frankenstein al femminile, che storia dopo storia sarà capace di trasformarsi, in un processo di graduale umanizzazione, da bambola dalle infinite identità a donna con una personalità e dei sentimenti ben precisi.

Se quindi la maturità delle tematiche affrontate si accompagna al classico stile semplice e pulito di Tezuka, che concede qui pochissimo spazio alla sperimentazione visiva, il tutto non risulta però sempre sorretto da una sceneggiatura all'altezza che in alcuni episodi pecca di approssimazione nella risoluzione di certe vicende, complice anche il limitato numero di pagine a disposizione per ogni avventura. Il risultato è nel complesso un ottimo volume, che sa far riflettere ed emozionare, fino ad un finale assai riuscito che spiazza completamente il lettore per pessimismo e disillusione.

Alla fine sono le parole di Tezuka a riassumere al meglio il suo stesso lavoro: Daisaku, alter ego dell'autore e tramite fra il mondo crudo della realtà e l'universo idealizzato della finzione cinematografica, dice ad una sconsolata I.L che "un semplice vampiro non ha più niente a che fare con questo mondo senza sogni, in cui contano solo invidie e denaro".