Oggi Marvelous ci propone un action RPG dungeon crawler ambientato nello stesso mondo dei suoi famosi farming games Rune Factory e Story of Seasons. Nei panni di sette avventurieri, in un mondo calato nel silenzio più totale, dovrete affrontare le prove dell’Abisso per scoprire la verità sull’antico Re che ha rubato la voce al mondo. Vediamo assieme i dettagli in questa recensione!
 
La recensione di Silent Hope

C’era una volta un regno dove il Re e la sua principessina regnavano nella benevolenza. Preoccupato per i continui litigi fra i sudditi, un giorno il re decise di rubare la voce dal mondo e fuggì nell’Abisso, una profonda cavità nella terra, dal quale non riemerse più. La principessina pianse tutto il suo dolore finché le sue lacrime non si cristallizzarono e la ricoprirono, creando un misterioso cristallo azzurro. Con gli anni, la storia divenne leggenda e si perse il ricordo dell’antico regno. Un giorno, però, sette brillanti luci portarono sette eroi a ritrovare l’Abisso perduto e, miracolosamente, la voce della Principessa raggiunse i loro cuori: questi sette sconosciuti unirono così le loro forze per riportare alla luce la verità e ridare la voce al mondo. Superando i vari livelli e le cinque aree dell'Abisso, verrete a conoscenza di nuovi dettagli sul Regno e sulla sua storia, ma solamente arrivando in fondo al dungeon potrete veramente capire il segreto dietro al gesto sconsiderato del Re. La storia di Silent Hope da quindi il via all'esplorazione, ma è ben presto oscurata dal gameplay: il fulcro vitale dell’esperienza di gioco è immergersi a fondo nell’Abisso, livellando i personaggi e ottenendo equipaggiamenti sempre migliori.
 
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Scegliere tra uno dei sette eroi da utilizzare sarà la vera impresa!

L’Abisso è, infatti, il vero protagonista di Silent Hope: dimenticate la diabolica singolarità di quello di Made in Abyss, qui vi ritroverete unicamente delle aree a più livelli pullulanti di mostri, di tesori e di oggetti da raccogliere. Ogni area, che presenta una visuale isomentrica, si ispira agli ambienti e alle feste dell’antico Regno della principessa, come la foresta, la festa dell’Autunno e la zona innevata. Il vostro compito sarà avventurarvi sempre in profondità, arrivando a trovare i checkpoint per poter risalire comodamente, facilitando la vostra discesa. Potrete iniziare l'esplorazione un solo eroe per volta, ma vi imbatterete spesso in speciali cristalli tramite i quali potrete ritornare all’accampamento oppure cambiare eroe, ottenendo un bonus casuale non trascurabile. Questo elemento favorisce quindi il continuo passaggio da un eroe all’altro ed è ottimo per testare i sette avventurieri e le loro abilità speciali. Silent Hope ricade nella categoria dei roguelike: vi ritroverete ad esplorare livelli procedurali sempre differenti e ogni run sarà perciò unica. Dovrete prepararvi al meglio per ogni discesa, con equipaggiamento e piatti cucinati per aumentare determinate statistiche. Il vostro personaggio avrà a disposizione due pozioni, terminate le quali verrà sconfitto e riportato direttamente all’accampamento. Attenzione però, una parte del bottino verrà perduta, senza possibilità di recupero. Si tratta però di perdite parziali, che non causeranno la frustrazione tipica di molti altri roguelike (come per esempio i capitoli di Pokémon Mystery Dungeons) e nulla vi impedirà di ripartire alla ricerca di un bottino migliore. La difficoltà del gioco non è troppo alta e con una buona preparazione raramente vi ritroverete in difficoltà: si tratta perciò di un titolo adatto anche ai principianti, grazie all'assenza di elementi troppo punitivi.
 
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Dei teneri animalini luminescenti vi cureranno durante le run nell'Abisso.
 
I sette eroi rappresentano la parte forse meglio riuscita del gioco: potremo scegliere, infatti, fra sette differenti classi, ognuna con un gameplay unico, pronte a sfidare i nemici dell’Abisso. Abbiamo il biondo Avventuriero, bilanciato, con spada e scudo; la Guerriera, una bella ragazza rossa armata di un mega spadone; una cameriera Rogue che combatte con agilità brandendo due pugnali; la Contadina, una classe originale che combatte con il suo fedele forcone; l’Arciere che sfrutta al meglio gli attacchi a distanza; la Lottatrice, una ragazza di buona famiglia che combatte a suon di pugni e l’affascinante Alchimista, che utilizza magie per attaccare e respingere i nemici. Purtroppo di questi personaggi non saprete praticamente nulla e, visto che il mondo è avvolto nel silenzio, non ci saranno dialoghi tra i vari eroi. Ognuno di essi avrà le proprie armi e accessori da equipaggiare, tre abilità attivabili e un proprio livello: spetterà a voi scegliere chi utilizzare, in base alle vostre preferenze e al vostro gameplay preferito. La grande varietà di combinazioni e il fatto che gli eroi aumentando di livello possano cambiare di classe, garantisce un’ottima flessibilità e una grande rigiocabilità. La scelta è difficile perché tutti e sette sono dotati di ottime skill e attacchi che faranno a pezzi tutti i nemici che vi sbarreranno la strada. Livellarli tutti, però, richiederà molto impegno e tempo e in Silent Hope non esistono oggetti per aumentare l’esperienza di un eroe non direttamente usato in battaglia. Questo fattore causa spesso una sensazione di forte ripetitività, a volte sbilanciata rispetto al divertimento garantito da altri titoli dal gameplay simile, come la serie di Diablo o il pluripremiato Hades.
 
Il crafting vi permetterà di potenziare l'equipaggiamento e ottenere materiali per la cucina
Per prepararvi al meglio in battaglia vi occorrerà aumentare l'efficienza dei vari punti di crafting dell'accampamento
 
Tra una run e l’altra dell’Abisso, vi ritroverete nell’unica altra area disponibile: l’accampamento. La vostra base avrà tutti i punti di crafting necessari e potrete potenziare i vostri equipaggiamenti, coltivare ortaggi o cucinare deliziosi manicaretti. Saranno disponibili fin dall’inizio un campo coltivabile, una cucina, un fabbro, un laboratorio alchemico e una piccola postazione dove mungere le mucche e allevare galline. Purtroppo, però, non ci saranno interazioni o mini-giochi per queste attività, ma sarà sufficiente cliccare velocemente per ordinare nuovi materiali, piatti o forgiare nuove armi e armature. Un peccato, quindi, perché si crea un disequilibrio tra le divertenti e a volte impegnative discese nell'Abisso e la semplificazione della zona di crafting. Il farming è solamente abbozzato nel gioco: non potrete attivamente piantare i vostri semi o raccogliere le uova delle vostre galline, ma solamente fare ordini che le riguardino. Il concetto di tempo è usato in maniera interessante: una volta fatta la vostra richiesta, dovrete attendere per ottenere gli oggetti e potrete quindi addentrarvi nell’Abisso nel frattempo. Una volta terminata la richiesta, riceverete un messaggio in-game, ma spesso vi ritroverete nell’indecisione tra rientrare alla base per fare nuovi ordini oppure continuare l’esplorazione dei piani. Craftando molti oggetti, le attività aumenteranno di livello e potrete richiedere sempre più ordini contemporaneamente, ma sempre con questo sbilanciamento con il tempo di esplorazione. Silent Hope propone anche una serie di sfide e missioni da completare. Alcune si trovano direttamente nell’Abisso e richiedono di compiere determinate azioni prima di scendere al livello successivo. Altre invece, molto più numerose, sono offerte dalla Principessa: si tratta principalmente di mini achievement, come compiere un numero preciso di azioni , sconfiggere nemici e così via. Ogni missione ha una piccola descrizione, ma il menù e la stessa presentazione sono così scialbi che vi ritroverete a raccoglierle velocemente per potervi ri-immergervi nell’esplorazione.
 
Silent Hope 1.Purtroppo solamente la Principessa parla, non ci saranno dialoghi tra gli eroi
Il design dei sette eroi è veramente adorabile!
 
Dal punto di vista grafico, Silent Hope è molto colorato e ricco di dettagli, ma non propone nulla di innovativo. I vari livelli dell’Abisso sono pieni di elementi decorativi, ma la ripetitività degli ambienti si sente fin troppo presto (data la sua natura procedurale). I modelli chibi dei personaggi sono carini, anche se alcuni non presentano tutti i dettagli delle belle illustrazioni del character design. Dal punto di vista di caricamenti e tempi di attesa, il gioco regge bene: passare da un livello ad un altro è questione di alcuni secondi (su Nintendo Switch) e questa fluidità invoglia a continuare le run. Gli elementi in comune con Story of Seasons e Rune Factory, che hanno fatto furore tra i fan all'annuncio del gioco, si limitano però a dei semplici camei: faranno la loro apparizione le adorabili Mucche dalla testa rotonda nell’accampamento e i teneri Wooly (mostri- pecora) come nemici nei dungeon, ma nessun altro riferimento di rilievo viene proposto ai fan delle due saghe.

Il gioco presenta un audio in giapponese e in inglese, ma purtroppo la lingua italiana non è disponibile tra le numerose proposte. Devo ammettere che trattandosi di un gioco basato sul gameplay, i testi e le descrizioni sono spesso saltabili, quindi non credo che questa mancanza rappresenti un vero e proprio scoglio. Le musiche sono orecchiabili e la sigla in stile anime è di ottima fattura. Una nota a parte, invece, merita la voce della Principessa. Allora, abbiamo una tenera principessina che non appena il padre sparisce, invece di partire all’azione e buttarsi nell’esplorazione dell’Abisso, cede al dolore tanto da essere racchiusa dalle sue stesse lacrime. Da più di cent’anni è bloccata nel silenzio e improvvisamente sette eroi la sentono: bam! Aperte le dighe, la principessa non smetterà un momento di parlare! Doppiata egregiamente sia in giapponese che in inglese, dopo le prime ore di gioco vi renderete conto che la solitudine può chiaramente portare alla follia e che la fanciulla è proprio al limite: ogni vostra azione verrà commentata, ogni oggetto craftato e ogni cambio di equipaggiamento, tra osservazioni e ricordi a caso sul suo passato, fino a che non potrete che zittirla con la comoda opzione attivabile dal menu principale.
CONCLUSIONI
Silent Hope è il primo tentativo interessante di Marvelous di proporre un roguelike action RPG con sette eroi tra cui scegliere, per una grande varietà di stili e armi disponibili. Da una parte troviamo un gameplay additivo e immediato da padroneggiare, divertente, dove ogni run invoglia la successiva e grazie al quale il gioco potrebbe avere un punteggio ben più alto, ma dall’altra troviamo la scarsa profondità degli altri contenuti. Ogni eroe è piacevole da utilizzare e da customizzare con skill, classi e equipaggiamento, ma è tutto molto semplificato. La storia è accattivante, ma non molto approfondita e fornisce principalmente uno sfondo all’esplorazione dell’Abisso (e uno scopo, anche se ogni tanto si perde anche questo nella ripetitività dell’azione), il crafting è invece molto schematico e anche visivamente spesso privo di interesse. Gli elementi farming sono solo accennati, come i camei di Story of Seasons e Rune Factory. La principessa, l’unica in grado di parlare, diventerà ben presto insopportabile proprio a causa di ciò. Le premesse per un buon gioco ci sono tutte e spero in un eventuale sequel con una storia e una caratterizzazione degna degli altri giochi dello sviluppatore.

Versione testata per Nintendo Switch.