Con il 2023 alle spalle si sperava non si dovesse più parlare tanto di licenziamenti e studi chiusi come nell'anno appena trascorso, eppure non è neanche passato interamente il primo mese che apprendiamo con rammarico che Riot Games, la casa che ha dato i natali al popolare Moba League of Legends e tutti i suoi prodotti satelliti quali Wild Rift, Legends of Runeterra e l'ultimo arrivato Valorant, ha deciso di lasciare a casa ben 530 impiegati
 
La crisi dei licenziamenti colpisce ancora

La notizia arriva proprio dal sito ufficiale della compagnia (che potete visionare in inglese per intero a questo indirizzo) e giustifica i licenziamenti a causa di mancanza di fondi, ad essere impattati maggiormente da ciò saranno senz'altro il gioco di carte Legends of Runeterra (che vedrà un ridimensionamento dello staff ed un focus maggiore sulla modalità PvE) e soprattutto la sussidiaria Riot Forge, ossia quella che si occupava di collaborare con gli studi indipendenti ed ha creato titoli come Ruined King, Mageseeker e Convergence, che dopo il rilascio quest'anno di Bandle Tale chiuderà definitivamente, poiché i progetti non hanno riscosso il supporto monetario sperato.

Purtroppo i costi di sostentamento della compagnia negli ultimi anni sono diventati davvero elevati e ciò si vede anche nell'inserimento di certe strategie commerciali quali bundle di skin su Valorant a prezzi che superano tranquillamente i 100€ o l'introduzione di meccaniche gacha per ottenere certi cosmetici su League of Legends e Teamfight Tactics, tuttavia apprendere che hanno portato a conseguenze così catastrofiche è davvero scioccante.