Dead or Alive 2 intro
"Girl Power" o "Girls e basta"?
E' un bel dilemma quello che fa da sfondo alla saga di Dead or Alive, nota per l'abbondante dose di personaggi femminili e di fanservice relativo agli stessi, tanto da riportare, di quando in quando, un'opzione che influisce sulla forza di gravità relativa al decolleté delle guerriere.
Fare delle signorine il perno di tutta la trama principale e renderle numericamente pari o superiori ai maschietti (al contrario di quanto accade in altre serie) a quale delle due metà del cielo può far più piacere?
Ma soprattutto, perché chiedersi questo quando il punto forte della saga è, in realtà, un gameplay di tutto rispetto?
Consapevole che dire di giocare a Dead or Alive, per un maschietto, è come dire di guardare Free! per la trama per una femminuccia, mi appresto dunque ad analizzare questo secondo capitolo, scelto a discapito del primo che, pur essendo interessante, aveva ancora poco di quel che sarà l'essenza del franchise negli episodi a venire (no, non le curve!).

Dead or Alive 2 rece 1Rapido ripassino delle vicende "Beautiful-con-più-gengive-calciorotate" che fanno da sfondo alla vicenda: la bella Kasumi e suo fratello Hayate, insieme alla loro amica d'infanzia Ayane (toh, che somiglianza di nomi) crescono nel villaggio che ospita il clan ninja Mugen Tenshin, di cui i fratelli sono gli eredi ufficiali (la terza è invece un'orfanella tutta sfortune, pezzi di pane elemosinati e dolceremiate varie).
Colpo di scena dei colpi di scena, salta fuori che il malvagio zio dei due fratelli, Raidou, prima di abbandonare il clan ha fatto violenze sulla di loro madre (sua cognata), e il risultato del deplorevole gesto è proprio la nascita della sempre più fortunata Ayane (notiamo come, al momento della scelta del nome, sia stato fatto di tutto per nascondere la parentela).
Fast forward di qualche anno, il trio è ormai ben esperto nelle arti marziali e in una tragica notte, Raidou fa ritorno al villaggio per attaccarlo e rubare il segreto di una tecnica mortale: riesce nel suo intento, e in un disperato tentativo di fargli resistenza (e di proteggere Ayane), Hayate finisce in coma.
Vendetta, tremenda vendetta, Kasumi decide di abbandonare il villaggio (cosa che le costerà la nomea di traditrice e una condanna a morte, con conseguente perenne fuga da assassini di ogni genere, Ayane compresa) per entrare nel Dead or Alive Tournament ed affrontare il malvagio zio, che ucciderà alla fine dello stesso.
Il secondo episodio comincia da qui, dallo status di fuggitiva di Kasumi e dall'incrocio di tutta una serie di personaggi secondari, da Bass e Tina Armstrong, padre e figlia wrestler dal rapporto piuttosto complicato, a Jann Lee e Leifang, rispettivamente "salvatore maestro di Kung-fu" e "damigella in pericolo che, desiderosa d'imparare a cavarsela da sola, è diventata maestra di T'ai chi ch'uan", passando per Ryu Hayabusa (si, quello di Ninja Gaiden).
Il roster di Dead or Alive si dimostra fantasioso, seppur abbastanza ancorato ai classici stereotipi del genere, senza però eccedere dal lato opposto ed andare a prendere personaggi eccessivamente "borderline" e a tratti assurdi, come avviene, ad esempio, in Tekken (eccezion fatta per i boss finali).
 
Dead or Alive 2 gameplay

L'interfaccia di Dead or Alive, almeno per quel che riguarda il numero di pulsanti coinvolti, è tutto fuorché complicata, rimandando palesemente a quella di Virtua Fighter: un tasto per i pugni, uno per i calci, uno per la difesa e i contrattacchi.
E sono proprio questi ultimi, probabilmente, la parte più caratteristica ed interessante del franchise: mentre nelle altre serie sono pochi i personaggi a poter contrattaccare, e solo con movenze specifiche, qui ognuno è dotato di almeno sei "counter", per calci e pugni alti, medi e bassi, avendo quindi la possibilità di ribaltare la situazione contro quasi ogni tipo di colpo nemico.
Ovviamente è fondamentale un buon tempismo, e questo porta a tutta una serie di scelte strategiche negli scontri, per evitare di fallire troppo spesso e prendere gratuitamente legnate ogni due secondi, oltre a spingere il giocatore ad impararsi le combo nemiche (ed eventuali varianti) in modo da poter più facilmente fermare l'azione nemica con un vigoroso ribaltamento di fronte.

Dead or Alive 2 rece 2A questi contrattacchi si aggiungono le classiche combo stile Tekken e mosse particolari eseguibili tramite mezzelune e similari alla Street Fighter (solo nell'esecuzione però, perché, almeno nelle fasi lottate, nessun personaggio è in grado di lanciare palle di fuoco e varianti), più le prese, molto importanti (come sempre e in particolare in questo caso dove il gioco "in difesa" è altamente consigliato) per far fronte a contrattaccanti seriali.
L'altra grande particolarità di Dead or Alive 2 (e seguiti) è l'elevata interazione con gli stage: in caso di terreni nevosi o bagnati c'è il rischio di scivolare subendo colpi di media portata (che non ci gettano a terra o lanciano, quindi), è possibile gettare gli avversari dai bordi se colpiti in maniera brutale (finendo in altre zone del livello) ed anche l'eventualità d'essere sbattuti contro i muri è da considerare: molte prese dei personaggi hanno animazioni "alternative" più dannose, che prevedono, appunto, l'interazione con un muro vicino.
I muri possono anche essere abbattuti, così come eventuali elementi decorativi degli scenari come colonne o statue, e questo aumenta la spettacolarità, la frenesia e le alternative durante il gioco.
Una così vasta scelta di possibilità e di varianti rende sicuramente il gameplay profondo e da studiare, ma anche chi è alle prime armi potrà apprezzare il tutto, almeno finché non si sarà fatto una certa esperienza all'interno del gioco, in modo da poter affrontare i livelli di difficoltà più ostici.
 
Dead or Alive 2 grafica

Dead or Alive 2 rece 3Visivamente il gioco rende più che bene: i modelli poligonali dei personaggi sono ben realizzati, e il character design, seppur senza troppe fantasie, li rende riconoscibili ed interessanti: aiuta molto la presenza di numerosissimi costumi sbloccabili per ognuno di loro, offrendo numerose varianti.
Gli stage sono, poi, meravigliosi, sia come grandezza che come livello di dettaglio, esplorabilità, varianti di movimento e particolarità: a classici come la spiaggia o l'angolo buio di strada, si aggiungono livelli più particolari e interessanti, come quello che ci porta sul palco di un teatro d'opera.
Il motore fisico è ottimo e lo stesso si può dire della precisione nel contatto dei poligoni, cosa fondamentale in un picchiaduro.
Inutile poi chiudere gli occhi sulla cura con cui sono stati realizzati i personaggi femminili, tutti, a modo loro, affascinanti e con uno stile ben preciso, ma anche i maschili, in alcuni casi, non scherzano.
Dead or Alive 2 sonoro

Dead or Alive 2 rece 4Anche dal punto di vista uditivo il gioco sa cavarsela più che bene, con melodie orecchiabili e temi dei personaggi ben caratterizzanti, ottimi effetti sonori ed un eccellente lavoro di doppiaggio, che coinvolge l'ahinoi perduto Daisuke Gouri, Hideyuki Hori e Banjou Ginga, tra gli altri, sul lato maschile, e Sakura Tange e Wakana Yamazaki per quel che riguarda le signorine (e le due sorellastre, nello specifico).
Nota di merito per la cura musicale dell'intro: nelle versioni per Dreamcast e PS2 ad occuparsene sono stati i Bomb Factory, gruppo Hardcore-Punk giapponese, mentre per la versione Ultimate per X-Box, ad aprire le danze è nientemeno che Dream On, degli Aerosmith.
Peccato per l'assenza di You Spin me Around, ma d'altronde, la perfezione non è di questo mondo.
 
Dead or Alive 2 longevità

Il gioco presenta varie modalità, alcune classiche, altre meno: si parte dalla modalità Storia, che segue le vicende del personaggio scelto dandoci un'idea un po' più precisa del suo carattere, delle sue ambizioni e dei suoi rapporti con gli altri.
Questa modalità è composta da pochi scontri, il che, tutto sommato, non è un difetto eccessivamente grande, visto che è necessario affrontarla più volte a più livelli di difficoltà per sbloccare gli elementi segreti, tra costumi (oltre un centinaio in totale) e personaggi.

Dead or Alive 2 rece 5In alternativa ci sono i classici Time Attack e Survival, affrontabili sia in singolo che in tag (in maniera simile ma diversa a quanto avviene nella serie Tekken Tag, visto che qui è necessario sconfiggere entrambi i membri della squadra nemica per ottenere la vittoria), e anch'essi vanno affrontati per sbloccare alcuni elementi nascosti del gioco, non sono quindi presenti solo "per bellezza" ma hanno una ragion d'essere ben precisa all'interno dell'ottica del completamento del gioco.
Una tale quantità di possibilità e contenuti sarebbe però buttata alle ortiche se non venisse riequilibrata da un gameplay solido, funzionante e che stimoli il giocatore ad affrontare e riaffrontare le varie modalità più volte, e come detto in precedenza, Dead or Alive 2 questa qualità ce l'ha eccome.

Ogni personaggio ha un moveset piuttosto ampio e non sono presenti personaggi-clone, a parte alcuni dettagli in due casi, quindi ognuno dei 13/15 guerrieri presenti ha una gestibilità e dei tempi ben precisi, rendendo l'esperienza di gioco (e la combinabilità dei personaggi delle sfide in tag) sempre profonda ed ampiamente "esplorabile".
Il tempo passabile con Dead or Alive 2 è dunque parecchio, e l'esperienza sempre intensa.
 
Dead or Alive 2 considerazioni finali

Dead or Alive 2 rece 6Rispetto ai colleghi Tekken e Street Fighter, Dead or Alive è sempre stato un po' in sordina, nonostante abbia le carte in regola per divertire ed intrattenere ad un livello simile (pari, minore o superiore è relativo) a quello dei suoi due "rivali".
Vuoi perché non sempre le installazioni su cui è viaggiato sono state le più note o fortunate, vuoi perché lo "spettro" del fanservice può far pensare, ad un occhio esterno, a qualcosa di banale e poco personale riempito di semplici mezzi attira-pubblico, le avventure messe insieme dal Team Ninja sono rimaste nell'ombra (battuta) rispetto a quelle di Namco e Capcom, ma Dead or Alive (ed in particolare il 2 qui recensito) ha tutte le carte in regola per intrattenere, divertire e farsi ricordare.
Qualora si voglia giocare questo secondo capitolo, esso è disponibile, in occidente, per Sega Dreamcast, Playstation 2 e, nella collection "Ultimate", che comprende anche il primo capitolo ed alcuni contenuti extra, X-Box.
E mettervi le mani sopra, per un amante del genere, merita, per tanta tecnica, divertimento e spettacolarità.
E si, tante belle ragazze (e qualche bel ragazzo).