
Cosa si proverà ad essere un dio?
Ad avere il controllo sugli elementi, sulla natura, sul tempo, sullo spazio, su qualunque cosa si possa posare lo sguardo ed oltre?
E soprattutto, come sarà possibile riuscire a riversare il concetto di divinità pressoché onnipotente in un videogioco, riuscendo ad essere credibile, divertente e, perché no, innovativo?
Il Team Clover (che già fu al lavoro di un altro gioco dalla grande carica innovativa, Viewtiful Joe) c'ha provato e c'è più che riuscito, sfornando un titolo di rara bellezza e degno d'essere ricordato e preso ad esempio per gli anni a venire: Okami.

Le premesse: nel villaggio Kamiki, più di un secolo fa la popolazione subiva ciclicamente un'atroce maledizione, un sacrificio umano da pagare al demone a otto teste Yamata no Orochi per poter scampare alla distruzione totale. Ma, a cent'anni esatti dagli eventi del gioco, il mostro sceglie la vergine sbagliata, e il suo coraggioso fidanzato Nagi si lancia alla battaglia per liberare il villaggio e la sua amata dalle grinfie del terribile Orochi, affiancato da un misterioso lupo bianco di nome Shiranui.
Il duo non riesce ad avere la meglio sul mostro, ma quantomeno lo sigilla all'interno della caverna, liberando il villaggio dalla maledizione al prezzo della vita di Shiranui, almeno apparentemente.
Un secolo dopo però il mostro si libera e lancia una potente maledizione sul villaggio e i suoi abitanti, costringendo Sakuya, spirito degli alberi e guardiano del villaggio, a chiedere l'aiuto della dea del sole Amaterasu, che altri non è che la protagonista delle vicende nonché reincarnazione del lupo bianco Shiranui.
Amaterasu farà presto amicizia col minuscolo, simpaticissimo pittore errante Issun, ed insieme si lanceranno all'avventura per liberare il mondo dalle forze oscure.
Un'avventura ricca di personaggi carismatici e memorabili, particolari tanto nel carattere quanto nell'aspetto, di luoghi particolari e meravigliosi, di misteri, colpi di scena, azione ed avventura, unita a tanti particolarissimi enigmi legati a doppio filo a quella che è l'arma segreta di Amaterasu: il Pennello Celeste.

L'esplorazione in Okami è, all'apparenza, quanto di più classico possibile, tra piccoli villaggi da visitare, estese pianure, ostacoli da superare e persone con cui parlare.
Tra scatti, salti e quant'altro i primi passi sembrano proprio quelli di un titolo "regolare", ma ben presto ci si renderà conto che non è così, perché ad accompagnare ogni fase di gioco ci sarà una funzione molto speciale, ovvero il sopracitato potere del Pennello Celeste.
Attivabile tenendo premuto un tasto, questo potere "bloccherà" l'azione di gioco, facendo apparire lo schermo come fosse una pergamena su cui far scorrere un pennello in grado di modificare la realtà a seconda di quanto abbiamo disegnato: i vari segni e relativi effetti vanno sbloccati un po' per volta nel corso del gioco, e permetteranno azioni come il tagliare gli elementi sullo schermo, riparare oggetti e ponti, direzionare flussi d'acqua, ma anche far cambiare la notte in giorno e viceversa.

Per ottenerne di nuovi, è necessario trovare le costellazioni corrispondenti e farseli donare dalle divinità appartenenti alle stesse, spesso tra il serio e il faceto.
Come i poteri di Joe però, anche quelli del Pennello Celeste sono limitati, legati alla quantità d'inchiostro divino a nostra disposizione, in continua rigenerazione lungo tutto il tempo in cui non mettiamo mano a questi enormi poteri ma che, se esaurito, ci farà ritrovare nelle vesti di un semplice lupo senza poteri e, quindi, senza grandi capacità di resistenza, difesa, attacco o azione.
Eh si, perché i poteri del Pennello Celeste saranno utilissimi anche durante le fasi di combattimento, che si svolgono in tempo reale in arene circoscritte lungo le aree di gioco: possono essere usati sia per difendersi che per attaccare a seconda della situazione, ed ogni mostro mandatoci contro da Orochi necessiterà di una strategia specifica per essere eliminato, ed alla conclusione di ogni scontro si potrà ricevere anche una valutazione sul nostro operato in base ai danni subiti ed al tempo impiegato per sbarazzarsi di tutti gli avversari.
Al di là dei poteri del Pennello Celeste, a disposizione di Amaterasu nel corso degli scontri saranno disponibili un'arma principale ed una secondaria, selezionabili tra quelle trovate nel corso dell'avventura e dotate di poteri ed effetti diversi a seconda del ruolo che gli si assegna, offrendo quindi maggiore profondità agli scontri, portando il giocatore ad equipaggiare le armi che preferisce nei ruoli che preferisce, per plasmare lo stile di combattimento intorno alla strategia d'attacco che più gli piace.

Questi potenziamenti sono possibili spendendo i punti accumulati dalle preghiere delle creature viventi che credono in noi, ed ottenerle sarà possibile solo comportandosi in maniera generosa ed altruista (come si conviene ad una dea benevola) con tutti gli esseri con cui ci troveremo davanti: dando da mangiare agli animali che incontreremo (è persino possibile completare un bestiario con tutti gli animali che abbiamo nutrito), facendo rifiorire alberi e zone erbose avvizziti o marciti per colpa delle energie oscure, o aiutando gli esseri umani in difficoltà in svariate sub-quest che ci permetteranno di affrontare mini-giochi o sessioni regolari di gioco alternative.
Si ha la più completa libertà nello scegliere cosa rinforzare della nostra Amaterasu, che di conseguenza potrà avere statistiche che rispecchieranno appieno il nostro stile di gioco.
Tornando alla Borsa Astrale, essa verrà riempita con le cibarie che accumuleremo durante il cammino, ed una volta piena ci permetterà di tornare in vita qualora venissimo sconfitti, svuotandosi di colpo: è possibile trovare cibo un po' ovunque, dai frutti sugli alberi ad altri manicaretti più elaborati all'interno delle case.
La domanda più ovvia è: tutto ciò funziona?
Eccezion fatta per dei minimi problemi iniziali alla telecamera (a cui ci si abitua in fretta e con cui si riesce ad entrare in confidenza, fino al dominio completo), il gameplay di Okami è oro puro, immediato e profondo al tempo stesso, costruito intorno al carattere del giocatore in ogni singolo dettaglio, senza lanciarlo mai allo sbaraglio ogniqualvolta qualcosa di nuovo s'aggiunge alla formula, grazie ai consigli di Issun o chi per lui.

Come già accennato, visivamente Okami ha un'anima ed uno stile artistico unici: dal ben noto Cel-Shading si è arrivati a tratteggiare un mondo fatto di eleganti pennellate e colori acquerellati, brillante, vivido, ricco di personalità ed a suo modo unico, colmo di dettagli tanto semplici quanto meravigliosi, come le montagne in lontananza, composte da semplici tratti neri nel cielo, i paesaggi che passano da malsani e invasi da una dannosa nebbia nera a lussureggianti e colorati dopo l'intervento della nostra dea del sole, che si lascia anche alle spalle strisce d'erba rigogliosa e fiori quando corre, e più veloce è il suo passo, più luminoso e maestoso sarà l'effetto del passaggio della dea del sole.

Dal punto di vista grafico, il gioco è come un enorme puzzle composto da mille e più piccoli tocchi di classe, che gli donano un carattere forte e ben preciso degno di lode, ma che non gli precludono una certa accessibilità.
I menu riescono ad essere tanto chiari quanto particolari, ed anche l'esplorazione fine a sé stessa è resa agevole ed immediata anche grazie a molti tocchi di classe, come le nuvolette che ci segnalano la presenza di persone in lontananza (magari suggerendoci anche la loro identità, se li abbiamo già conosciuti, o il loro umore) o le enormi targhe nel cielo che segnano la direzione dei luoghi principali del mondo di gioco.
Non si tratta, dunque, di un mero esercizio di stile, di un virtuosismo artistico di puro vanto, ma di un lavoro certosino e sistematico per, ancora una volta, avvolgere il giocatore nell'esperienza di gioco e rendere il tempo passato insieme ad Amaterasu ed Issun tanto unico quanto piacevole.

A fronte di un comparto visivo così personale e rappresentativo, era più che necessario realizzare una controparte sonora altrettanto caratteristica e memorabile, ed i risultati raggiungono appieno le aspettative.
La colonna sonora di Okami è, come prevedibile, composta da brani che ricalcano la musica tradizionale giapponese, con l'utilizzo di strumenti folkloristici e sonorità tipicamente nipponiche "vecchio stampo", brani epici, in grado di rimanere nella mente e nel cuore del giocatore per gli anni a venire, perfettamente adeguati alle atmosfere delle varie situazioni ed ambientazioni, emozionanti e commoventi, ma anche divertenti quando necessario.
A questi brani meravigliosamente composti si aggiungono dei jingle sulla stessa linea, profondamente d'atmosfera sia che si tratti d'accompagnare momenti maestosi come il rifiorire della natura grazie alla nostra protagonista, sia che vengano utilizzati in situazioni comiche.
Pieni e realistici anche i latrati di Amaterasu, mentre le linee di doppiaggio sono realizzate in una lingua sconosciuta, ottenuta prendendo normali dialoghi realizzati da doppiatori giapponesi e modificandoli e storpiandoli digitalmente.
Questo crea un linguaggio "nuovo" ed unico (e universale) non dissimile da quello di Animal Crossing o Chibi-Robo, donando alla seppur radicalmente nipponica ambientazione qualcosa di fuori dal tempo e dallo spazio, anche qui, qualcosa di profondamente personale.
Il comparto audio di Okami è dunque in linea con il resto, unico, particolare ed eccellente.

Con svariate decine di ore necessarie per completare la quest principale, Okami dimostra d'avere un livello di longevità elevatissimo, senza però allungare eccessivamente il gameplay.
La trama ha un ritmo serratissimo dal primo all'ultimo istante, senza momenti di stanca e, anzi, con notevoli colpi di scena che spingono il giocatore a volerne vedere il seguito, il gioco sa variare le situazioni sia per quel che riguarda l'esplorazione che i combattimenti, e soprattutto ha un livello di difficoltà ben bilanciato, offrendo sempre al giocatore la possibilità di uscire intero da ogni situazione ed accompagnandolo.

A poco a poco, Amaterasu ed Issun diventano parte del nostro quotidiano, come fossero i personaggi di un vero e proprio racconto più che di un videogioco, e la caratterizzazione loro e degli altri figuranti di questa recita è così profonda e attenta che si finisce per empatizzare con loro e restarci male quando si raggiunge la fine, anche se il cronometro delle ore segna 50.
Questo però è un problema solo relativo, perché Okami è comunque dotato di numerosissime quest secondarie di vario tipo, dal collezionismo di oggetti rari, al completamento del bestiario e della lista dei pesci (ottenibili tramite il classico mini-gioco della pesca, qui legato ai poteri del Pennello Celeste) alla caccia a dei mostri "ricercati" in alcune zone specifiche.
Di possibilità, in Okami, ce ne sono a bizzeffe anche una volta conclusa l'ultima battaglia, e questo non può che essere un bene, perché il tempo passato nelle vaste, acquerellate lande del gioco è sempre intenso e ben speso.

Okami è un connubio di quanto di più bello c'è in questo mondo.
Non si tratta di una semplice uscita sensazionalistica, ma di una considerazione portata dall'aver vissuto il gioco dall'inizio alla fine, apprezzandone ogni sfumatura, ogni piccolo grande dettaglio.

Amaterasu e Issun entrano a far parte della nostra vita, ci accompagnano per lungo tempo e poi ci salutano, dopo un'avventura piena e ricca, ma che vorremmo non finisse mai, proprio come un buon libro, una buona serie, un buon film.
Grandi eroi in un gioco che fa, però, della particolarità del suo gameplay uno dei maggiori punti di forza, uno dei migliori mix d'intrattenimento videoludico attivo e narrativo che si siano mai visti, una storia che rimarrà inchiostrata nel nostro cuore per sempre.
Okami è disponibile per Playstation 2, Playstation 3 (in un remaster HD) e Wii, ha avuto un successo di vendite inizialmente non proprio esaltante, ma merita ogni singolo soldo speso, per la gioia che porta agli occhi, alle orecchie, alla mente ed al cuore.
In puro stile Clover Studio.
Gran gioco, punto!
io ci giocai alla Ps2 e ci impazzì.
Quando uscivo per strada e vedevo gli alberi secchi mi immaginavo il pennello che faceva ricrescere le foglie.
Un bellissimo gioco.
Anche il sequel per Ds è un bel gioco, a parte la grafica schifida.
La versione per il Ds invece l'ho trovata bruttina, ripetitiva e noiosa al punto che non l'ho nemmeno finito.
Recuperate anche God Hand!!
Appena mi ritroverò a corto di titoli, me lo rigiocherò con estremo piacere (mi è venuta voglia di rigiocarlo ora xD)!
Tra il fumetto e i disegni tipici orientali...
Okami è un'esperienza, è difficile generalmente realizzare qualcosa di così "grande" al primo colpo (ovvero al primo episodio, senza che, di sequel in sequel, vengano limate eventuali falle dei giochi iniziali), eppure Okami inizia e finisce con carattere, dimostrandosi una sorpresa enorme, peccato solo non abbia avuto il successo fenomenale che meriterebbe, anche perché oltre al gameplay ed all'aspetto grafico, sono anche i suoi personaggi a rimanere nel cuore.
Credo che se il Team Clover avesse avuto più feedback da parte del pubblico, la scena videoludica odierna sarebbe potuta essere un po' diversa, il che mi fa sospirare...
Per fortuna nei picchiaduro crossover di Capcom è ancora possibile mettere mano ad Ammy e Joe, va là
Inutile che aggiunga ulteriori elogi, il gioco parla da solo
Grande GianniGreed
L'unico rammarico, è che non esista la copia fisica della versione PS3 (o meglio, esista solo in Giappone), cosa che mi ha spinto verso la versione Wii. Un capolavoro come questo me lo sarei goduto volentieri con una grafica HD, peccato.
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