È abbastanza difficile non provare una certa simpatia nei confronti di team indipendenti come Lab Zero Games, che a dispetto della sua giovane vita professionale ne ha già passate, possiamo dirlo, di cotte e di crude. Il suo primo (e attualmente unico) gioco, uno strano picchiaduro di nome Skullgirls, andò infatti incontro ad alcuni problemi nel post-lancio, non riguardanti il gioco in sé, comportando un abbandono del publisher (Konami) e conseguente rimozione dello stesso dagli store digitali, interrompendo il supporto e il rilascio dei DLC necessari che il team aveva in programma.
Fortunatamente, grazie anche all’affetto dei fan, Skullgirls ha trovato una seconda vita con il titolo Skullgirls Encore e reso disponibile anche sulle console di nuova generazione, concludendo così la sua vicenda per il verso giusto. Nonostante l’iniziale scetticismo di alcuni dovuti al suo stile grafico non proprio convenzionale, Skullgirls si è ritagliato un posto nella ristretta community di appassionati di picchiaduro 2D, genere da anni dominato sostanzialmente dai soliti 3 o 4 nomi noti (Street Fighter, Blazblue, Mortal Kombat..), grazie ad un gameplay divertente e ai suoi personaggi accattivanti, e ciò ha certamente aumentato la stima nei confronti di questo piccolo team di sviluppatori che ha saputo coltivare la propria passione con una certa intraprendenza.


 Archiviate quindi (almeno per ora) le furiose ragazze di Skullgirls, i Lab Zero si buttano su un nuovo progetto, intitolato Indivisible, stavolta persino più ambizioso e che dovrà passare dall’esame del crowdfunding per vedere la luce. Nel momento in cui scrivo la campagna su Indiegogo ha superato l’importante soglia del milione di dollari, ma per il traguardo prefissato ne servono ancora cinquecentomila. Allo scopo di aumentare ulteriormente la visibilità di questo progetto, i Lab Zero hanno confezionato una demo giocabile sia su PC che, cosa abbastanza inusuale, su PS4 e Xbox One, cosicché anche il più svogliato degli svogliati consolari (come il sottoscritto) non ha trovato davvero alcun motivo per non provarla.

Ma cos’è Indivisible? Il gioco si presenta come un ibrido tra RPG e un platform d’avventura bidimensionale, ispirato su ammissione dei suoi stessi creatori da classici del passato quali Valkyrie Profile, Super Metroid e Castlevania. Da questi ultimi il titolo Lab Zero preleva l’esplorazione libera di una mappa su più livelli (struttura definita infatti “Metroidvania”, contraddistinta da un certo backtracking), mentre si rifà all’RPG Square Enix per imbastire un battle system sì a turni con tanto di barra ATB, ma comunque frenetico ed immediato, grazie ad un sistema di controllo tanto semplice quanto efficace. Ad ogni personaggio è infatti assegnato un tasto, ben intuibile dalla loro formazione (corrispondente a quella dei 4 tasti sul pad), è possibile in tal modo attaccare contemporaneamente con l’intero gruppo generando così un’efficace concatenazione di combo. Con il medesimo tasto abbinato al personaggio è possibile inoltre fargli assumere una posizione difensiva per limitare i danni di un attacco, ma bisogna essere molto rapidi.
 


Ajna è la protagonista assoluta del gioco, la utilizzeremo inizialmente da sola ma non passerà molto prima di avere a fianco a lei un piccolo ma prezioso manipolo di alleati. Poco sappiamo della storia se non che si ispirerà ad alcune mitologie del sud est asiatico, con Anja in viaggio alla scoperta dei suoi misteriosi poteri. Indivisible tenta di abbattere la barriera tra fase esplorativa e battaglie con alcune scelte di game design, su tutte quella delle armi in dotazione, le quali possono essere utilizzate per combattere ma allo stesso tempo le stesse si dimostrano utili anche per altri scopi: per esempio l’ascia che andremo a raccogliere la utilizzeremo per tagliare rami che ostruiscono un passaggio o per arrampicarsi sulle pareti. Il prototipo si compone di un dungeon e, boss segreto permettendo, si conclude in circa mezz’ora permettendoci comunque di farci un’idea generale su quelle che saranno le meccaniche basi di gioco.

Ma ovviamente Indivisible ha molto da dire anche sul suo lato grafico, realizzato tramite lo stesso motore di Skullgirls (lo Z-Engine) ma con uno stile estetico decisamente più armonioso e meno aggressivo rispetto a quanto visto nel gioco precedente. Spulciando tra le influenze del concept designer Alex Ahad troviamo non a caso i giochi Vanillaware (Odin Sphere, Muramasa: The Demon Blade), i cartoon americani anni ’90 come Batman, ma anche quelli dello Studio GAINAX, e tutto ciò prende vita grazie alla talentuosa lead animator Mariel Cartwright (Kinuko sui social) e la sua attitudine a disegnare e animare ragazze forti e coraggiose. La colonna sonora sarà invece composta da Hiroki Kikuta, conosciuto principalmente per i suoi lavori sulla saga di Seiken Densetsu/Secret of Mana; ben poco si sente in questa beta sul alto musicale, ma quel poco (la battle theme Girl of Destiny, il field theme Lost Genesis e la boss battle Crucial Fixture) è buono e di atmosfera, degno del suo livello.

 

Pur nei limiti di quello che è un prototipo di un qualcosa che ancora non esiste, Indivisible in questo antipasto dimostra già il suo potenziale sia in termini artistici che di puro divertimento, grazie ad un gameplay capace di catturare immediatamente il giocatore e una protagonista carina e cazzuta. Merita supporto? Sì, se il genere interessa e se la demo è piaciuta, e perché i Lab Zero hanno dimostrato in passato con i DLC di Skullgirls (anch’essi finanziati dai fan) di mantenere le loro promesse.