Quando si cita Blizzard si pensa immediatamente a World of Warcraft o ad una casa di sviluppo che ha sempre prediletto la qualità piuttosto che la quantità, dando origine a solo 3 saghe dalla sua nascita nel 1998. La creazione di una nuova serie da parte loro, quindi, si potrebbe definire come un evento più unico che raro, soprattutto nel caso tale prodotto sia nettamente diverso dai loro standard, principalmente mirato ad un pubblico amante degli elementi ruolistici e strategici. Overwatch, infatti, si pone come un FPS a prima vista, segnando l’ingresso, decisamente non timido, di Blizzard nel mondo degli sparatutto. Ma cos’ha fatto innamorare milioni di giocatori in tutto il mondo di questo gioco, in un panorama videoludico ricolmo di FPS?
 
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"Il mondo ha sempre bisogno di nuovi eroi."

Una breve sequenza introduttiva animata ci accoglierà all’inizio del gioco, un modo semplice ed indolore per introdurci al mondo di Overwatch: in una Terra futuristica l'umanità è minacciata dagli Omnic, robot impazziti, e le Nazioni Unite, per combattere questo problema, creeranno un gruppo composto da scienziati, soldati, avventurieri e altre “assurdità”, tutti con poteri che vanno oltre il semplice potenziale umano: gli Overwatch. Questa organizzazione, dopo aver sconfitto gli Omnic nell'evento ricordato come la “Crisi degli Omnic”, verrà sciolta in seguito ad un complotto nato sia all’interno che all’esterno di essa, marchiando tutti questi eroi come fuorilegge, esseri di cui avere paura e da disprezzare. Una premessa semplice e mirata a fornire un leggero background del mondo di Overwatch, incuriosendo quanto basta i giocatori più attenti, come già fatto con i 4 corti animati rilasciati prima del lancio del gioco e a cui ne seguiranno altri nel corso dell’anno. Una lore affidata quindi a media esterni, come filmati d’animazione e novel, e di cui vedremo solo accenni sottoforma di battute scambiate tra i personaggi nelle partite. Per lo stesso motivo le uniche modalità singleplayer all’interno del titolo saranno il semplice Tutorial, per mostrare le basi del titolo tramite un tutorial con Soldato 76, la Zona d'Addestramento, adatta se si vuole testare un eroe prima di scendere effettivamente in campo con altri giocatori, e l'Addestramento contro I.A., ovvero le tradizionali partite contro i bot. Overwatch punta tutto sul gameplay online e, se vi sembrerà poco a primo avviso, potreste sbagliarvi di grosso.
 
"Pianificare, prima di agire."

Overwatch, come già detto, non perde tempo con filmati o lunghe introduzioni, permettendoci di entrare subito nell'azione online con una ricerca giocatori quasi istantanea, inserendoci in una delle tre modalità presenti all'interno del gioco, accessibili tramite l'opzione Partita Veloce: Assalto, Conquista e Controllo. Nella prima di esse dovremo difendere e trasportare un carico fino alla base avversaria o impedire che ciò accada; in Conquista, come suggerisce il nome, l'obiettivo sarà conquistare due punti di controllo specifici o difenderli; nell'ultima modalità, Controllo, entrambe le squadre dovranno combattere al meglio dei due round per assicurarsi la conquista della zona, una modalità simile al comune Re della Collina. E' presente anche una quarta modalità ibrida tra Assalto e Conquista in cui, dopo aver ottenuto il controllo del carico, bisognerà portare quest'ultimo fino alla base avversaria o, viceversa, impedire che ciò accada. Il tutto si svolgerà in partite 6 vs 6, un numero equilibrato che permette al singolo giocatore di contribuire senza dover rinunciare al lavoro di squadra. Oltre all'opzione Partita Veloce, potremo trovare anche Partita Personalizzata per fare match con i nostri amici secondo diverse regole e Rissa Settimanale, dove affronteremo match frenetici in cui i personaggi avranno il doppio della vita mentre le abilità, incluse quelle finali, si ricaricheranno in metà del tempo.
 
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Le mappe sono 12 e la maggior parte di esse è ispirata a luoghi reali come Hollywood, il Tempio di Anubi e la Route 66 con opportune modifiche, basandosi su uno stile più futuristico e coerente con il mondo del titolo. L'aspetto più intrigante di queste aree di gioco è l'enorme diversificazione a livello estetico che avranno tra loro, pur mantenendo una struttura radicalmente simile con le due zone di spawn agli estremi e un paio di corridoi, mirati a creare un “collo di bottiglia” in cui verranno concentrati la maggior parte degli scontri. In sintesi, non ci saranno mappe che garantiranno un vantaggio effettivo ad uno dei team ma starà ai giocatori sfruttare i diversi corridoi e passaggi alternativi forniti dall'area di gioco per aggirare i nemici. Tuttavia, per accedere a queste vie, sarà necessario utilizzare particolari eroi tra i 21 disponibili. Un numero elevato per un FPS ma, come già accennato, Overwatch non lo si può definire propriamente tale.
 
"I vecchi soldati non muoiono mai, e non sbiadiscono neanche."
 
Nella maggioranza degli sparatutto online si possono trovare essenzialmente due distinzioni: la scelta del personaggio tramite classi o una personalizzazione tramite equipaggiamento. Overwatch si allontana da entrambi i concetti, proponendo una selezione di ben 21 eroi, tutti estremamente diversi tra loro su ogni aspetto e raggruppati in 4 distinte categorie: Attaccanti, Difensori, Tank e Supporto. Se questa classificazione può sembrare comune, i personaggi di certo non lo sono: per quanto le definizioni delle classi diano un'idea di cos'è capace di fare un singolo eroe, adattarsi al suo stile di gioco sarà qualcosa di decisamente diverso. Soldato 76, per esempio, è un attaccante molto equilibrato, capace di scattare e curarsi, sparare con una mitragliatrice armata di lanciagranate, un esempio di personaggio molto classico e facile da utilizzare. Ma se scegliessimo Tracer, icona di Overwatch, il suo stile di gioco risulterà totalmente diverso, incentrato sulla velocità e sul disorientamento del nemico. Stessa cosa si può dire delle altre classi: Hanzo è un personaggio difensivo ma le sue abilità consistono nell'allontanare i nemici con il cecchinaggio, contrariamente a Torbjörn che punterà ad una difesa tramite la sua fidata torretta. Di esempi del genere se ne potrebbero fare per ore, evidenziando l'incredibile attenzione che ha posto Blizzard sui protagonisti di Overwatch, ponendo a pari merito la quantità e qualità di questi ultimi. Scordatevi cloni o personaggi simili tra loro e preparatevi a provare ognuno degli eroi per trovare quello più adatto a voi, in quanto sarà praticamente impossibile non sentirsi a proprio agio con almeno uno di loro. Se vorrete un tank puro ci sarà Reinhardt, capace di difendere i propri alleati con un largo scudo e di attaccare i nemici con il suo enorme martello ma sarà possibile usare anche Zarya, che sfrutterà una speciale barriera per difendere se stessa o un amico, utilizzando i danni assorbiti per potenziare i propri. Se avremo Lùcio come supporto e non ci servirà utilizzare la sua "musicoterapia" per curare gli alleati o velocizzarli, potremo ricorrere a Symmetra per garantire un vantaggio in difesa e posizionare diverse trappole laser. Ruoli raggruppati in categorie generiche ma raffigurati da personaggi estremamente diversi tra loro.
 
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Un altro aspetto che è stato particolarmente curato è il livello di abilità necessario a controllare i personaggi, accessibile a chiunque voglia semplicemente provare il titolo e soddisfacente per i giocatori più assidui che vorranno apprendere al meglio i diversi stili di gioco offerti da Overwatch. Inoltre nella Galleria Eroi, il menù dove potremo personalizzare esteticamente i nostri personaggi, sarà anche possibile vedere dei filmati che illustreranno ogni singola mossa dell'eroe scelto, dal semplice sparo fino alla sua mossa finale denominata Ultra, che si caricherà automaticamente nel tempo e consentirà l'uso di una mossa devastante, come la raffica di missili di Pharah, accompagnata da una battuta o da un urlo che permetterà agli avversari di schivarla con un minimo di riflessi. Qualcuno ha detto RYU-GA-WATA-TEKI-WO-KURAU?
 
"Io gioco per vincere!"
 
Abbiamo più volte ripetuto che Overwatch non è un semplice FPS, e non senza motivo: come titolo si avvicina in maniera impressionante a Team Fortress 2, FPS a squadre di Valve, in cui l'enfasi del gameplay è ampiamente marcata non sulle prestazioni del singolo giocatore e neanche sul numero di uccisioni, bensì sul lavoro di squadra. Lo stesso gioco, al formarsi della squadra prepartita, ricorderà costantemente ai giocatori di formare un team equilibrato ed evidenziando eventuali mancanze come tank o supporti, anche nel caso ci siano troppi eroi uguali. Le abilità e il numero di eroi disponibili ricordano ampiamente un MOBA, in cui una buona composizione e sinergia tra i personaggi scelti dai giocatori saranno essenziali. Una componente che però contraddistingue Overwatch è la possibilità di cambiare, in qualsiasi momento, l'eroe selezionato: ciò garantisce un certo grado di strategia che permetterà di ribaltare anche le partite più disperate. Per fare un esempio, ci è capitato di rimanere bloccati ad un checkpoint a causa dell'enorme potenziale offensivo della squadra di difesa, impedendoci di proseguire e portare il carico alla meta ma, grazie ad un cambio dell'ultimo secondo del nostro Genji (attaccante) con Zenyatta (supporto), siamo riusciti a garantire un quantitativo di cure e di debuff che hanno permesso alla nostra squadra di resistere alla pressione ricevuta fino a quel momento, portando a casa la vittoria.
 
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Il lavoro di squadra in Overwatch non è una semplice richiesta degli sviluppatori verso i giocatori, ma un vero e proprio consiglio da seguire, evidenziato nella schermata di fine partita. Più avremo contribuito alla vittoria della squadra, più ricompense in esperienza riceveremo, finendo anche tra i 4 giocatori più influenti del match appena avvenuto. Rimanere ancorati ad un singolo personaggio o ad uno specifico ruolo sarà deleterio per la squadra, incentivando invece a sapersi adattare alle necessità della squadra ed imparando ad utilizzare più eroi. Anche giocare con gli amici è un atto decisamente incoraggiato, al punto che otterremo un bonus del 20% sull'esperienza per ogni partita che faremo accompagnati da qualcuno. La parola chiave che Blizzard ha tenuto in conto durante lo sviluppo del titolo è “divertimento” e vi assicuriamo che, nonostante 3 modalità (4 se contiamo quella ibrida) e 12 mappe possano sembrare poche, la varietà di situazioni offerta da 21 eroi così radicalmente diversi tra loro e l'abilità dei giocatori incontrati, unita a sparatorie frenetiche per arrivare ad una vittoria desiderata da entrambi i fronti, vi garantiranno ore su ore di divertimento, oltre ad una soddisfazione che difficilmente troverete in altri titoli FPS competitivi. Un titolo pressoché perfetto? Sfortunatamente no, in quanto è presente una mancanza che potrebbe far storcere il naso: al momento non c'è una modalità classificata, quindi tutte le battaglie che verranno affrontate saranno un semplice accumulo di esperienza, sia per il giocatore sia per il gioco, che ci offrirà (per quel che sappiamo) 50 livelli. Salire non garantirà nessun beneficio in termini di potenza ma ci permetterà di ottenere un forziere, con all'interno oggetti per personalizzare i nostri eroi, tra cui skin, emote, battute audio ed altro. Ciò ci porta ad evidenziare un altro piccolo problema di Overwatch: se vorremo ottenere altri forzieri, oltre a quelli garantiti dal level up, dovremo ricorrere alle microtransazioni se volessimo ottenere qualche forziere extra. Una funzione che non sarà gradita da molti giocatori, considerando che non stiamo parlando di un Free To Play, ma Blizzard, quasi per controbilanciare questo fatto, ha promesso che l'aggiunta di contenuti extra, quali nuovi eroi e mappe, sarà totalmente gratuita.
 
"Non sono buono né cattivo, ma di certo non sono brutto."
 
Una domanda che potrebbe sorgere ai possibili acquirenti della versione PlayStation 4, ovvero l'edizione che stiamo recensendo, sarebbe: come sono le prestazioni di Overwatch su PlayStation 4, considerando che è nato come gioco per PC? La risposta è più che positiva. Il gioco, complice di una grafica non eccessivamente dettagliata, si presenta fluido anche nelle situazioni più concitate, regalando quindi delle partite incredibilmente belle da vedere e da giocare. Gli scenari in cui passeremo il tempo, come anticipato, sono un tripudio di colori e luci, rivelandosi un piacere da osservare anche in quei piccoli momenti di calma prima dell'inizio effettivo della partita, per non parlare di tutti i numerosi Easter Eggs disseminati per le diverse zone come i cabinati presenti nella mappa Hanamura, raffiguranti giochi come Metal Slug in versione StarCraft e dei picchiaduro Capcom con personaggi di Heroes of the Storm. Tante piccole aggiunte create per i fan più attenti, che mostrano nuovamente un amore evidente per i dettagli da parte di Blizzard. Gli stessi eroi che utilizzeremo sono stati creati con uno stile in cui dominano i colori sgargianti e le sagome cartoon sproporzionate, caratteristica classica di World of Warcraft. In particolare due dei personaggi, Torbjörn e Reinhardt, sembrano usciti direttamente dal noto MMO di casa Blizzard. Gli altri eroi non sono di certo da meno a livello di design, mostrandosi tutti incredibilmente ben fatti artisticamente e chiaramente ispirati a diversi personaggi e serie esistenti. D.va, per esempio, strizzerà l'occhio ai fan di Neon Genesis Evangelion, esattamente come gli amanti di Metal Gear Solid non potranno non vedere una certa somiglianza tra Genji e il ninja Gray Fox.

Il comparto sonoro si rivela anch'esso di ottima fattura, a partire dal trionfale tema principale fino alle musiche durante la selezione del personaggio e di inizio partita, senza tralasciare quelle che intercorreranno nel mezzo dei match sottolineando la situazione in maniera eccellente, donando un senso di urgenza durante i tempi supplementari in cui le squadre saranno concentrate al massimo sulla vittoria. Tralasciare l'ottimo lavoro eseguito dai nostri doppiatori sarebbe un oltraggio, in quanto sono stati capaci di ricreare perfettamente le voci originali dei vari eroi, impersonandosi in maniera magistrale in ognuno dei personaggi, visibile in particolar modo anche nei cortometraggi di Overwatch.
 
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Per concludere, non si può non parlare delle prestazioni offerte dai server di gioco Blizzard: dopo i primi 15 minuti del lancio, avvenuto alle 1 di notte del 24 maggio, le partite online si sono svolte nella tranquillità e nella stabilità più assoluta, continuando senza intoppi anche nei giorni successivi nonostante la mole d'utenza collegata. Ci è stato possibile riscontrare solo qualche lieve e breve fenomeno di rubberbanding, nulla di grave o di particolarmente influente sull'esperienza complessiva di Overwatch. Il matchmaking è stato uno degli aspetti più apprezzati a livello tecnico, capace di inserirci in partite nel giro di pochi secondi e con un sistema in grado di sostituire i giocatori disconnessi in un istante. Un'ultima menzione d'onore va alla chat presente nel titolo: potremo comunicare con i nostri compagni di squadra tramite l'uso di battute audio predefinite ma anche una chat vocale che ci permetterà di parlare con tutto il team o anche solo con i membri della nostra formazione, impedendo disturbi da parte di estranei nel caso volessimo scambiare due chiacchere o coordinarci esclusivamente con i nostri amici.
 
CONCLUSIONI
 
Overwatch è il titolo che molti stavano aspettando, capace di divertire ed appagare giocatori di ogni livello. Blizzard è tornata alla carica con un nuovo universo tutto da scoprire, ricco di personaggi carismatici e con un supporto completamente gratuito destinato a durare anni, se consideriamo i precedenti visti con le sue altre serie. L'unico motivo per passare oltre? Odiare in maniera sconsiderata qualsiasi gioco online, altrimenti vi assicuriamo che non vi pentirete del suo acquisto, specialmente se avrete amici pronti ad accompagnarvi in questa nuova avventura.