The Asterisk War, conosciuto in Giappone con il titolo Gakusen Toshi Asterisk, è una serie di light novel di genere action, sentimentale e harem che ha visto nel giro di poco tempo sia una trasposizione anime composta finora da due stagioni sia un adattamento in formato manga.
Nonostante la volontà di investire in questa serie mediatica, il pubblico occidentale e giapponese non è rimasto particolarmente impresso dal risultato proposto dall'opera, probabilmente a causa di una storia poco ispirata e coinvolgente.
A maggior ragione, l'uscita della controparte videoludica A.W. Phoenix Festa, in origine denominata Gakusen Toshi Asterisk Festa Houka Kenran, ha sorpreso e allo stesso tempo incuriosito l'audience: perché sfornare un videogioco riguardante una serie che non è riuscita a conquistarsi un posto nel cuore degli appassionati di anime, manga e in generale di produzioni nipponiche?
Bandai Namco, che nel campo dei dating simulator si è guadagnata una grossa fetta del mercato grazie a Sword Art Online, ha voluto concedergli una possibilità, rendendo A.W Phoenix Festa un esperimento tra l'action RPG e i dating sim adornati da un comparto visual novel, soprattutto per i giocatori che gradiscono leggere dialoghi tra personaggi, ma con qualche intermezzo di battaglia capace di donare dinamicità in più.

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Storia

A.W. Phoenix Festa ripropone gli eventi visti nel corso della prima stagione dell'anime e, in parte, anche della seconda.
L'unica vera differenza sta, come di consueto per i dating sim, nel finale delle ragazze: le route disponibili sono in totale cinque e, approfondendo la relazione con una specifica partner, arriveremo ad una determinata conclusione per il Phoenix Festa e per la stessa avventura di Ayato Amagiri, il protagonista (un po' Kirito) dell'opera.
Come si può notare già dai primi minuti di gioco, il ragazzo si è di recente arruolato all'interno dell'accademia Seidoukan, una delle sei scuole della città Asterisk, in cui giovani prescelti denominati Genestrella sono chiamati ad affrontarsi in una serie di festival/tornei per decidere quale istituto avrà la supremazia sull'altro e per incentivare i ragazzi - e soprattutto le ragazze - a mettersi in gioco per rivendicare un sogno o un desiderio coltivato da tempo.
Ognuno ha i propri motivi personali per impugnare un'arma: chi lo fa per poter ricevere dai capi informazioni in merito ad una sorella scomparsa (come nel caso del protagonista), chi per cercare di ottenere quanti più soldi possibili per poter tenere in vita un orfanotrofio, chi per rendere orgoglioso il proprio padre...
Ma attenzione, non è richiesto uccidere il proprio nemico per arrivare all'obiettivo!
Nel corso del festival basterà rompere la spilla portata sulla giacca dal ragazzo o ragazza che ci si parerà davanti per poter vincere un combattimento.
Ciascun individuo che prende parte al Phoenix Festa, il torneo organizzato dall'accademia Seidoukan, deve armarsi dunque non solo del proprio dispositivo di battaglia, ma anche del distintivo o spilla caratteristico dell'istituto di cui fa parte; ciò, sia per una questione di formalità che di riconoscimento.
Entrare come partecipante all'interno del suddetto torneo però non è così facile come sembrerebbe, in quanto è necessario scegliere un compagno d'armi per proseguire.

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Si tratta di un dilemma che, nel caso di Julis-Alexia van Riessfeld, è tutt'altro che semplice da risolvere, essendo incredibilmente tsundere e molto esigente in quanto alla scelta di un compagno/a degno/a di avere la sua attenzione.
Ayato avrà la (s)fortuna di incontrarla già durante il primo soggiorno presso Seidoukan, in una situazione tutt'altro che piacevole, avendola conosciuta accidentalmente in biancheria intima e – giustamente – pronta ad estrarre la sua preziosa Aspera Spina, un Lux o arma di proprietà dell'accademia.
Vedendo una situazione così movimentata, la rappresentante del consiglio studentesco Seidoukan, Claudia Enfield, annullerà la battaglia a cui Ayato era stato costretto a partecipare da parte della stessa Julis-Alexia.
È l'inizio di una serie di conoscenze per il protagonista, nonché di notizie che lo porteranno ad avvicinarsi alla verità dietro la vicenda di sua sorella maggiore, scomparsa inspiegabilmente dopo aver partecipato ad un torneo della città di Asterisk.

Rispetto all'anime, A.W. Phoenix Festa non ripercorre in maniera approfondita gli episodi della storia originale, arrivando a trattare superficialmente episodi rilevanti come l'incontro con Irene Urzaiz, forse uno dei personaggi più complessi della serie e dalle tante sfaccettature psicologiche.
Il difetto principale della trasposizione videoludica, per quanto concerne la trama, sta proprio nella mancanza di cura per il lato psicologioco dei personaggi: se da una parte ciò si potrebbe soprassedere per quelli secondari, per i principali risulta un grosso problema, in quanto sono stati trasformati in figure totalmente piatte, inserite giusto per la parte dating-sim (anch'essa non priva di difetti).


Gameplay

Dopo aver visualizzato la bella opening di gioco, a cura di Nishizawa Shiena, troveremo due modalità principali in cui cimentarci, affiancate da una terza che sarà svelata solo dopo aver completato la story mode.
La prima, ovviamente specifica per coloro che volessero rivivere la trama di The Asterisk War, permette di scegliere tra il protagonista Ayato e un personaggio totalmente creato da noi.
Se si deciderà di optare per Ayato, le statistiche di battaglia risulteranno superiori rispetto al nostro avatar ma, al contrario di quest'ultimo, avremo molto meno tempo a disposizione per prepararci all'arrivo del Phoenix Festa e di conseguenza per ricercare una partner con cui allenarci e combattere.
Più specificatamente, il protagonista avrà solo due settimane di tempo per poter incrementare l'affinità con una delle quattro ragazze disponibili in-game (la quinta arriverà dopo aver concluso le route delle altre), chiedendo in seguito di partecipare al Phoenix Festa.
Proprio in questa occasione si rischia il game-over, qualora per inspiegabili motivi non cercaste di interfacciarvi con le possibili partner, ed è per tale ragione che consigliamo di non ignorare le proposte di appuntamento che arriveranno in maniera casuale.

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Cercare di entrare all'interno di una route non è complicatissimo: vi si darà una prima occasione subito dopo il combattimento contro Julis, a seguito di una delle scelte che il gioco vi metterà a disposizione;
selezionando ad esempio la frase ''Lie Like a Rug'' entreremo nella route di Claudia, ma qualora non ci piacesse il personaggio potremo sempre cercare di aumentare l'affinità delle altre ragazze.
Esistono principalmente due metodi per incrementare le possibilità di ottenere l'ending per la nostra ragazza preferita: selezionando ''Date'' dal calendario in-game o attraverso le proposte di uscita che arriveranno casualmente da parte di una delle quattro ragazze del gioco.
Il primo metodo – scegliere dal calendario l'opzione di appuntamento – è praticamente inutile, in quanto all'inizio del gioco le ragazze continueranno a rifiutare la nostra proposta di uscita, che si decida di avanzare l'invito nel corso della mattinata (''AM'' sul calendario, dopo aver selezionato il giorno) o in tardo pomeriggio (''PM''). Neanche la scelta del posto in cui vedersi – School, Dorms o Downtown – aiuta.
Il gioco, in questo caso, cerca in tutti i modi di spronare il giocatore a cimentarsi nei duelli per ottenere il più alto rank possibile nell'accademia Seidoukan; per tale ragione, finché non ci posizioneremo bene all'interno della classifica di guerrieri Genestrella, potremo davvero dimenticarci degli appuntamenti.
Nel nostro caso, una richiesta di uscita con Julis-Alexia, selezionata manualmente, è stata possibile solo dopo essere entrati tra i primi tre migliori guerrieri dell'accademia.
Quindi, anche riuscendo ad uscire tranquillamente con la ragazza, la soddisfazione di vederla al proprio fianco non esisteva in alcun modo: il gioco, pur selezionando un preciso luogo per svolgere l'appuntamento, ci poneva le stesse frasi visualizzate in precedenza.
I personaggi, inoltre, continuano a ripetere le stesse battute: che gusto c'è, perciò, nel chiedere a Julis, o a qualunque altra ragazza, di uscire con noi se le battute di dialogo, alla fin dei conti, sono le medesime?

Il secondo metodo per incrementare l'affinità e le possibilità di ottenere l'ending agognato, richiede invece... solo fortuna. A volte, anche dopo una sessione di Training, una ragazza potrà presentarsi e richiedere di uscire con noi. La selezione della location ricadrà ovviamente sulla partner, perciò il protagonista dovrà solo scegliere se richiedere un duello (aumentando comunque l'affinità), fare un'uscita o, in alternativa, donare in regalo un oggetto acquistato in precedenza.
 
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La schermata principale della modalità storia che vi permetterà di cimentarvi in più attività accoglie diverse opzioni:
“Training”, specifica per potenziare le statistiche di Ayato o del vostro avatar, “Job”, ideale per coloro che volessero racimolare un po' di soldi in-game, “Shopping”, per acquistare nuovi Lux o oggetti da consegnare in dono alle ragazze, “Laboratory”, in cui modificare le armi, cambiarle di colore o ancora per tramutarle in Lux più potenti, “Appointments”, specifica per richiedere duelli o appuntamenti con le ragazze e, infine, “Rest”.

L'opzione dedicata al Training può aiutarvi qualora puntaste ad ottenere molti punti di Prana, una sorta di barra MP disponibile sotto l'indicatore della salute, o di qualsiasi altra statistica sul personaggio, ma essenzialmente risulterà inutile, in quanto sarete automaticamente potenziati man mano che procederete negli eventi randomizzati e nei duelli.
Anche la stessa sezione Shopping non è particolarmente utile per il vostro personaggio, a meno che ci teniate a comprare un regalo da donare alla vostra ragazza preferita; questo, principalmente a causa del fatto che, se sceglierete Ayato, avrete automaticamente in dotazione l'arma più forte, dunque è totalmente opzionale e superfluo acquistarne di altre (per giunta più deboli). Potenziare la Ser-=Veresta, inoltre, richiederà tantissimi soldi, accumulabili solo se vi cimenterete in continuazione nei Job, abbastanza variegati nelle loro attività (sconfiggere un drago, punire alcuni teppisti, non farsi colpire dall'avversario ecc.), ma a volte fin troppo semplici da completare.
Il livello massimo per i lavori part-time è 10, tuttavia non troverete molta soddisfazione nel raggiungerlo, anche a causa dello scarso impegno richiesto per portarli a termine.

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Bisogna inoltre sottolineare quanto l'RNG, il fattore randomizzante o totalmente casuale del gioco, sia punitivo oltre ogni limite e soprattutto insensato come scelta da parte degli sviluppatori.
Come abbiamo già accennato, le ragazze rifiuteranno una nostra richiesta di appuntamento anche nel momento in cui avremo un'affinità molto elevata; persino i ragazzi dell'accademia, con cui potremo richiedere dei duelli, rifiuteranno come se nulla fosse una nostra richiesta di combattimento, portandoci a chiedere per quale motivo siamo stati scaricati.
Il fattore di RNG non è solo presente all'interno della sezione Appointments della modalità storia, ma anche negli stessi eventi che vedremo susseguirsi avanzando nei giorni che ci separano dall'inizio del Phoenix Festa.
Vi capiterà tantissime volte, per esempio, di ''incrociare per strada'' Yabuki Eishirou, il paparazzo in erba dell'accademia Seidoukan, pronto a richiedervi un piccolo favore: cimentarvi in un determinato livello di un particolare Job, con l'unica differenza che saremo costretti a volte a ricorrere ad un personaggio ben preciso, al posto di Ayato.

Altra scelta abbastanza discutibile da parte dello staff dietro lo sviluppo di A.W. Phoenix Festa, risiede nell'avanzamento del tempo indiscriminato. Più precisamente, anche qualora accedeste alla sezione Shopping della modalità storia, noterete che, dopo un acquisto, il gioco per forza di cose dovrà avanzare di mezza giornata, facendovi perdere del tempo prezioso e soprattutto portandovi a pentirvi degli stessi eventuali acquisti.
Stessa regola è soggetta per praticamente tutte le altre opzioni della story mode: che si tratti del Laboratory, in cui pur cambiando colore ad un'arma il tempo passerà velocemente, o che si parli di un appuntamento o un duello andato a male a causa dello stesso RNG.
L'auto-save e l'avanzamento del tempo vi risparmieranno solo nel momento in cui entrerete ed uscirete da una delle sezioni di attività disponibili da effettuare, nonché accedendo alla schermata degli oggetti in nostro possesso e delle Skills e Nickname. Meglio di niente?

A proposito delle abilità ottenibili per facilitarvi determinati compiti (come l'aumentare delle chance di ricevere un bel ''Ha accettato il tuo invito'' da parte delle ragazze), sarà possibile riceverle casualmente dai personaggi del gioco, che siano secondari o principali poco importa, in quanto la loro utilità effettiva si vedrà solo nel momento in cui avanzeranno di livello; anche in questo caso, però, troviamo la fregatura: le Skills salgono di livello, aumentando dunque la loro efficacia, solo nel momento in cui rivedremo l'evento che ce le ha consegnate. Tutt'altro che semplice, dovendo sempre fare i conti con il fattore randomizzante.
 
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Se finora abbiamo trattato della parte dating simulator, con alcuni accenni abbastanza rilevanti per la parte social del titolo, poco è stato dischiuso a proposito dell'effettivo sistema di combattimento:
in maniera molto fedele alla serie animata di The Asterisk War, anche i personaggi perdono un duello qualora si rompesse la spilla che rappresenta l'istituto di provenienza.
Ciò può capitare allo stesso nemico: insistendo con gli attacchi, e in particolare utilizzando la mossa del tasto dorsale L + quadrato, si visualizzerà sullo schermo una breve sequenza a testimonia del fatto che la spilla dell'avversario è stata danneggiata.
Anche il nemico, però, in rari casi potrà comportarsi come noi, perciò è sempre bene tenere d'occhio l'icona della spilla affiancata all'immagine del nostro personaggio, posta in cima allo schermo della PlayStation Vita. Detto ciò, la CPU è tutt'altro che una minaccia per la riuscita di uno scontro, pertando è bene preoccuparsi di quest'ultima solo in casi estremi, come nella modalità battaglia del titolo, in cui è possibile cambiare la difficoltà ai combattimenti.
Benché non sia presente un tutorial effettivo, A.W. Phoenix Festa presenta dei comandi molto semplici e intuibili da effettuare: il tasto quadrato è designato per gli attacchi normali, il tasto triangolo per quelli leggermente più speciali, X è necessaro per saltare o effettuare un doppio salto, cerchio per agganciare il nemico, mentre i tasti dorsali, L e R, hanno il preciso compito, rispettivamente, di azionare la parata e di scattare in avanti verso o lontano dall'avversario.
La combinazione del tasto dorsale L + quadrato, inoltre, è utile per sprigionare un attacco speciale, il Météo Art, in grado di arrestare momentaneamente il tempo per lasciare spazio ad una breve animazione ispirata alle stesse mosse viste nell'anime originale.
Altro attacco potenziato consiste in L dorsale + triangolo, effettuabile solo quando il nostro personaggio è messo alle strette. Se sfruttato spesso, tale attacco potrà infliggere numerosissimi danni, e non consumerà Prana, a differenza della mossa con quadrato.
Il vero omaggio alla serie, però, consiste nell'attacco combinato con il nostro partner: avendo ad esempio come compagno d'armi Julis-Alexia, e dopo aver messo K.O uno degli avversari, noteremo dei cuoricini di fianco all'icona del personaggio, indice che è giunto il momento di premere L dorsale + quadrato + triangolo. Partirà così il Team Attack, una sequenza animata in cui, in questo caso, Ayato terrà in braccio Julis e verrà circondato dalle fiamme della Lux appartenente alla ragazza.
Un peccato che tale scena non sia stata resa in formato anime: non colpisce molto vedere il volto dei personaggi statico mentre pongono enfasi nelle frasi pronunciate.

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Il nostro partner, nel corso di una battaglia, potrà ricevere ordini per coordinarsi alle nostre esigenze di azione: selezionando con i tasti direzionali su, giù, destra o sinistra, avremo a disposizione una serie di comandi che designeranno quale tipo di approccio la CPU alleata adotterà. Combatterà in maniera libera? Ravvicinata in un assalto multiplo? O si concentrerà sulla difesa?
Sta a noi scegliere, anche se nella maggior parte dei casi sarà sufficiente concatenare gli attacchi per risolvere qualsiasi situazione.

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La Battle Mode, presente nella schermata principale di gioco, vi permetterà di sperimentare tutti questi comandi appena elencati, e non solo: selezionando l'opzione Ad-Hoc Battle potrete confrontarvi con un amico presente nelle vicinanze. Purtroppo, proprio a causa del fatto che è richiesto un altro giocatore disponibile nei paraggi, non abbiamo avuto modo di testare tale feature del titolo, rimandando il nostro giudizio in futuro.
Altra sottomodalità presente nella battle mode consiste in una serie di combattimenti-sopravvivenza, in cui confrontarsi contro 100 nemici e verificare per quanto a lungo si è in grado di resistere agli attacchi della CPU avversaria.
Le battaglie saranno ovviamente improntate sul formato 2 VS 2 e molto raramente vedremo un solo nemico fronteggiare due personaggi alleati, incluso quello da noi controllato.
A.W. Phoenix Festa, fortunatamente, mette a disposizione un buon numero di personaggi tra cui scegliere, perciò, nonostante vi siano personaggi molto ''legnosi'' da controllare, troveremo senz'altro quello che fa al caso nostro. Le armi in possesso per ciascuno di essi sono di varia tipologia, pertanto se non vi sentite particolarmente a vostro agio con un'arma a distanza ravvicinata potrete sempre scegliere una ragazza come Saya, esperta nei combattimenti a lungo raggio.


Grafica e audio

 
Graficamente parlando, A.W. Phoenix Festa si propone come un titolo senza grosse pretese: se da una parte le illustrazioni per la componente visual novel sono ben realizzate, dall'altra, per i combattimenti, troviamo modelli poligonali in 3D abbastanza scialbi, tant'è che risulteranno spesso statici se osservati nel momento in cui partono le scene animate specifiche per le mosse speciali.
L'espressività facciale, per gli stessi personaggi in 3D, è praticamente assente: pur sentendo le battute di dialogo, non vedremo alcun movimento delle labbra. Sembrerà di avere a che fare con dei manichini, perciò si riceve la stessa sensazione che potrebbe trasmettere un gioco caratterizzato da un basso budget.
Fortunatamente, anche nelle situazioni più concitate, il gioco è esente da cali di frame-rate, permettendo così un'esperienza decisamente fluida e senza particolari problematiche di fondo.
I fondali del titolo, e più specificatamente le arene di battaglia, non sono molto dettagliate, quindi abbastanza anonime di per sé. L'unica ambientazione per i duelli a cui è stata posta particolare cura è quella del ring principale ideato per il Phoenix Festa: molto colorato e fedele soprattutto a quanto visto nell'anime.

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Il comparto audio è probabilmente uno dei maggiori difetti che affliggono il titolo: nessuna traccia o OST vi rimarrà impressa nel corso della vostra partita. Ciò è particolarmente grave in quanto una visual novel che si rispetti, spesso e volentieri, cerca di proporre una colonna sonora all'altezza delle situazioni mostrate. A.W. Phoenix Festa, invece, si accontenta di BGM monotone e per nulla memorabili.
Apprezzerete probabilmente solo l'opening theme, Brilliant Star, caratterizzato da una sequela di scene tratte direttamente dall'anime e da un sound abbastanza incalzante.
La stessa cantante chiamata per prestare la propria voce per il tema principale è nientepopodimeno che la medesima autrice dell'opening di The Asterisk War 2nd Season.
 
 
Conclusioni
 
A.W. Phoenix Festa è un videogioco raccomandato per i soli appassionati della serie anime e manga The Asterisk War.
Anche in questo caso, però, gli utenti non mancheranno di sentirsi delusi per via della superficialità con cui è stata trattata la trama complessiva del gioco, pur essendo abbastanza fedele alla storia originale dell'opera.
La stessa componente dating sim risulta colma di difetti tecnici, riconducibili ad un RNG onnipresente e fastidioso con autosalvataggi insistenti e, soprattutto, a causa di una certa ripetitività negli eventi disponibili nella Story Mode.
Essenzialmente, dunque, l'adattamento videoludico di The Asterisk War era totalmente opzionale.
Speriamo che Bandai Namco porti in Europa titoli decisamente più richiesti da parte degli appassionati di anime e manga: qualcuno ricorda Tokyo Ghoul: Jail?