Quando si parla di strategici a turni occidentali viene naturale pensare a quelli in tempo reale che hanno fatto la loro fortuna su Pc. Civilization, Age of Empire o Total War sono solo alcuni fra i tanti rinnomati esponenti del genere, Xcom però è diverso. Se si volesse proprio accumunare il gameplay a qualcosa di simile e relativamente recente, lo si potrebbe affiancare a Valkyria Chronicles, sebbene abbia delle atmosfere radicalmente diverse.
 
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Comunque sia, se i titoli strategici vi intrigano o se siete arrivati qui semplicemente perché rimasti colpiti dalla peculiare copertina del gioco, continuate a leggere per scoprire se Xcom 2 potrebbe fare davvero per voi.

Aver giocato il primo Xcom non è assolutamente un requisito fondamentale per godersi il secondo


Dopo il successo del primo Xcom, Firaxis e 2K Games hanno deciso di portare alla luce Xcom 2, sequel che mette il giocatore nei panni dello stesso rinnomato “Comandante” che già precedentemente aveva difeso la terra dalla minaccia aliena in veste di, appunto, comandante dell’agenzia segreta Xcom. Ironia della sorte, la storia inizia diversi anni dopo la sconfitta subita durante il primo: gli alieni hanno conquistato la Terra e vi si sono insediati ormai da tempo, rafforzando la propria influenza soggiogando la classe politica e manipolando le informazioni per creare una propaganda pro-xeno e anti-ribelli.

Alla conclusione della prima missione-tutorial, il Comandante verrà liberato dalla prigionia aliena e aggiornato riguardo l’attuale situazione mondiale, questo perché in seguito agli esperimenti subiti i suoi ricordi risultano in parte danneggiati (brillante escamotage per rispiegare gli eventi passati). Tornato nuovamente alla carica, il protagonista senza nome verrà messo a capo delle ultime forze ribelli rimaste (ovvero i superstiti del progetto Xcom) e, guidando l’aereonave Avenger su tutto il globo, dovrà fare del suo meglio per contrastare le forze aliene.
 
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Sebbene la trama suoni pericolosamente simile a quella di un qualche film americano tutto azione e niente sostanza, in verità risulterà piuttosto piacevole grazie al fatto che sarà il giocatore stesso a scegliere in prima persona come portare avanti il conflitto. Gestire il tempo e le risorse per gli scopi che riterrete più utili sarà il vostro compito; capire cosa potrebbe essere più importante fra scoprire gli obbiettivi degli alieni, unificare le basi ribelli o distruggere i quartier generali nemici non sarà semplice. Starà a voi decidere come difendere l’umanità in quello che a tutti gli effetti potrebbe considerarsi una terza guerra mondiale.

Perché gli alieni avranno invaso la terra? A quale scopo avranno curato la quasi totalità delle malattie terrestri? Cosa avrà spinto così tante razze diverse ad unirsi? Per rispondere a tutti questi interrogativi, non vi resta che sopravvivere ed avanzare!
 
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Il fatto che ogni scelta influenzi direttamente altri aspetti del gioco (battaglie o eventi che siano), unita al fatto di sentirsi sempre con il fiato sul collo a causa dei vari progetti e piani portati avanti dagli alieni, rende la libertà d’azione lasciata durante la fase gestionale non solo più accattivante, perché permette di approcciare il conflitto come lo si ritiene più opportuno, ma anche più soddisfacente.

I successi ottenuti in missione non saranno solo frutto di una buona strategia bellica, bensì anche di una serie di scelte antecedenti che hanno permesso di arrivarci. Una cattiva gestione del tempo porta inevitabilmente ad avere truppe non all’altezza delle forze nemiche che, proprio come i giocatori, investono le proprie risorse in potenziamenti ed intelligence.
 
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Non disperate comunque, perdere una battaglia non significa perdere una guerra e, anzi, una vittoria ottenuta sacrificando troppi soldati potrebbe rivelarsi fatale in conflitti futuri, questo perché i feriti impiegheranno giorni o settimane a recuperare (di più o di meno a seconda dei danni subiti), inoltre i soldati caduti in battaglia, proprio come nei Fire Emblem, moriranno per davvero. La presenza della così detta “perma-death” rende i combattimenti molto più emozionanti, portando il giocatore a valutare con cura ogni movimento perché, con il tempo, imparerà bene che le azioni avventate di una singola unità potrebbero compromettere l’intera squadra.

Durante il gioco ci si troverà a reclutare un grosso numero di soldati, questi accumulando esperienza potranno specializzarsi in cinque classi piuttosto diverse, ognuna delle quali offrirà ad ogni level-up la scelta fra due abilità speciali. La personalizzazione è sufficientemente varia, sia dal lato estetico che da quello di gameplay, e lo sviluppo delle abilità risulterà incredibilmente efficace, portando il giocatore ad elaborare sempre nuove strategie per sfruttarle al meglio. Portare a livello massimo uno (o più) elementi però non sarà affatto un’impresa facile, questo perché la mortalità è mediamente alta.
 
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Il gameplay di Xcom 2 grazie al suo sistema di coperture, imboscate e posizionamenti, valorizza molto la capacità di spacing del giocatore, il quale si troverà ad avanzare in territori ignoti cercando di eliminare le truppe nemiche sfruttando il terreno. Accerchiando di nascosto gli avversari senza che loro se ne accorgano, privarli delle coperture con precisi lanci di granate o magari colpirli con i cecchini da zone sopraelevate sono tutte azioni valide, ma che potranno essere messe in atto solo grazie ad una buona visione di gioco e a nervi saldi, questo perché il tutto andrà effettuato con il costante timore che qualche inaspettato pericolo sbuchi improvvisamente fuori dalla fog of war e riservi ai nostri soldati lo stesso trattamento.

Sfortunatamente gli adrenalinici combattimenti sono accompagnati da uno sviluppo lento della trama principale.
 
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Rimanere per mesi e mesi senza “grossi eventi degni di nota” potrebbe, alla lunga, annoiare i giocatori abituati a delle storie con ritmi più serrati. Sebbene una maggiore frequenza di “missioni imposte” avrebbe probabilmente  intaccato il senso di libertà che il titolo offre, il fatto che la quasi totalità delle scoperte più shockanti siano rivelate attraverso relazioni scritte di scienziati o rapidi discorsi di ufficiali durante le missioni (magari persino durante fasi d’azione abbastanza concitate) smorza parecchio il loro effetto.
 

CONSIDERAZIONI FINALI

 
Xcom 2 è un ottimo rpg strategico, perfettamente in linea con quella che è la filosofia occidentale per quanto riguarda i giochi di ruolo (ovvero una maggiore libertà di scelta a discapito di una trama seguita più nel dettaglio), ma proprio per questo potrebbe disorientare chi invece è abituati a titoli orientali.

Chi non apprezza gli strategici a turni ovviamente non potrà che annoiarsi, tutti gli altri però difficilmente rimarranno indifferenti a quanto Xcom 2 ha da offrire perché, diciamolo, quando completi una missione d’infiltrazione venendo costretto a sacrificare il tuo uomo migliore per permettere al secondo di portare di peso sull’aereo il terzo, che è rimasto privo di sensi in seguito all’attacco di un alieno dopo aver recuperato i documenti compromettenti, puoi solo gustarti l’amara vittoria mentre fai il saluto del soldato.