Non importa che si parli di libri, film o videogiochi, se un prodotto ha successo esso avrà, inevitabilmente, sequel, prequel, midquel, spin-off e quant'altro: Fate/stay night, visual novel particolarmente famosa di Type-Moon, non è certamente l'eccezione a questa regola, come dimostrato dalla proliferazione di svariato materiale sottoforma di manga, anime e videogiochi appartenente allo stesso universo.
Tra tutti questi prodotti multimediali nacque, nel 2010, Fate/Extra, RPG dungeon-crawler rilasciato su PSP e PSVita, che ci permetteva di impersonare un avatar predefinito per combattere in prima persona l'ennesima Guerra del Santo Graal, il tutto in un'ambientazione futuristica e parallela all'opera originale, tra facce conosciute e personaggi completamente nuovi. Ciò che andremo ad analizzare è Fate/Extella, definibile a tutti gli effetti come seguito del titolo sopracitato, rilasciato in territorio nipponico lo scorso novembre e disponibile tra pochi giorni (20 gennaio) anche in Europa, completamente tradotto in inglese grazie a Marvelous.
 
fateextellabanner.jpg
 
La trama di Fate/Extella inizierà in contemporanea agli eventi accaduti nel finale di Fate/Extra: Hakuno Kishinami, il personaggio che controlleremo, è il vincitore assoluto della Guerra del Santo Graal e, come tale, dovrà accedere al nucleo della Moon Cell per ottenere la possibilità di esaudire un desiderio oltre a ricevere la Regalia, un anello capace di garantire il dominio assoluto dei territori della superficie lunare. Com'era prevedibile, nulla andrà come previsto ed un incidente improvviso porterà il protagonista a perdere (apparentemente) parte dei suoi ricordi, oltre a renderlo decisamente più instabile, sia fisicamente che mentalmente. Da questa introduzione, accompagnata dalla descrizione di una catastrofe avvenuta oltre 10.000 anni prima che diventerà parte integrante di tutto il ciclo narrativo (The Umbral Star non è un sottotitolo messo a caso, dopotutto), ci ritroveremo a scegliere tra tre specifiche route, ognuna di essa con un particolare Servant come personaggio centrale: Flame Poem Arc in cui utilizzeremo Nero Claudius, Orchid Poem Arc al controllo di Tamamo no Mae ed infine Dawn Arc, dal punto di vista di Altera, affrontando una guerra totale tra queste diverse fazioni e i loro Servant per imporsi come sovrani della Moon Cell.

La narrazione proposta da questi tre archi narrativi risulta incredibilmente ben realizzata, rivelando gradualmente una storia che ci illustrerà la vicenda da ogni angolazione, senza risultare, contemporaneamente, monotona o ripetitiva; la prima route, per esempio, avrà un ritmo particolarmente lento per introdurre lo “scheletro” del nuovo conflitto mentre le altre due si soffermeranno molto meno su questo aspetto, focalizzandosi sul quadro completo della vicenda oltre a rivelare la personalità complessa dell'apparente antagonista del titolo. Completare tutte le route ed osservare tutti i tasselli della storia incastrarsi perfettamente tra loro per convogliare nell'ultimo arco narrativo che fungerà da True Ending sarà veramente soddisfacente!

Per quanto questo nuovo titolo sia un musou e, di conseguenza, un genere decisamente meno profondo a livello di trama rispetto ad un JRPG, Fate/Extella riesce a trasporre perfettamente lo spirito di Fate/stay night attraverso una storia ben raccontata e ricca di dialoghi in stile visual novel, che avverranno principalmente negli intervalli di tranquillità tra uno stage e l'altro, capaci di colmare nel dettaglio ogni singolo dubbio che possa sorgere al giocatore riguardo a Fate/Extra oltre a strappare una risata durante gli eventi più “intimi” tra Master e Servant, seppur in maniera fin troppo insistente: i momenti di fanservice saranno, infatti, incredibilmente invadenti anche nei momenti più seri, risultando quasi fastidiosi in svariati casi.
 
fatenero.jpg

Fate/Extella, come accennato poco fa, si differenzia radicalmente dal suo predecessore come genere, decisamente più consono alla vicenda proposta. Il gioco ci permetterà, oltre ad affrontare la storia principale, di cimentarsi anche in trame secondarie dedicate ad ognuno dei 16 Servant presenti e di combattere in ogni stage utilizzando il nostro personaggio preferito grazie alla modalità Free Battle. Tuttavia, qualsiasi sia la nostra scelta, ci ritroveremo ad affrontare orde su orde di (anonimi) nemici robotici al fine di conquistare i vari territori del livello, sconfiggendo occasionalmente dei Servant che ci ostacoleranno come miniboss: in sintesi, nulla di nuovo per i veterani del genere. Ciò che potrebbe comunque far storcere il naso è lo scarso quantitativo di arene e di mosse speciali presenti, riducendo ogni singolo livello ad un “mashing” sconsiderato dei tasti, condito dall'utilizzo, in caso di necessità, dei Code Cast, magie/hackeraggi capaci di bloccare trappole elementali, curare o potenziare il nostro Servant e simili, risultando comunque ancor più monotono di molti altri esponenti del genere.
La presenza del Moon Crux/Drive, una trasformazione più o meno evidente a seconda del personaggio utilizzato, servirà semplicemente a rendere ancora più facile lo sterminio dei poveri NPC avversari mentre i ben noti Noble Phantasm, le tremende mosse finali conosciutissime nella serie di Fate, saranno limitate ad un solo uso (raramente due) a livello: scordatevi quindi di utilizzare molteplici Excalibur (rigorosamente urlati furiosamente da Saber) durante la conquista di uno stage.

Molto più interessante si rivela la possibilità di completare delle missioni secondarie (fino ad un massimo di cinque) ad ogni stage che affronteremo, nel complesso particolarmente semplici: soddisfando le condizioni proposte come, per esempio, eseguire una combo da 1800 o colpire per primo un Servant avversario, il legame con il personaggio della missione in questione salirà, permettendo di visualizzare particolari eventi che saranno, soprattutto nel caso delle tre eroine, particolarmente ricchi di fanservice. Chi non vorrebbe assistere ad un bagno completamente senza veli di Nero dopotutto?
 
fategilga.jpg

Il comparto tecnico ed artistico di Fate/Extella, al contrario della trama e del gameplay, si rivela altalenante su svariati aspetti: gli artwork che ci accompagneranno durante le sezioni visual novel della storia si dimostrano di ottima fattura, specialmente a livello di espressività... peccato per la grafica di gioco che si rivela decisamente deludente, con modelli di gioco molto poco definiti e dettagliati, degni di un titolo dell'era PlayStation 2. Tale difetto coinvolge anche le (poche) arene di gioco che, seppur molto particolari per il loro stile nonché familiari per chiunque abbia guardato Fate/Zero e Fate/stay night, si dimostrano nel contempo poco dettagliate graficamente. Fortunamente (e giustamente) la fluidità di Fate/Extella rimane su alti livelli, con un framerate granitico ancorato ai 60 per secondo, almeno sulla versione da noi provata per PlayStation 4. Il vero punto forte del titolo, sorprendentemente, è proprio la colonna sonora con tracce incredibilmente ben realizzate, rispecchianti perfettamente lo stile utilizzato sia nella visual novel che nell'anime di Fate/stay night. Per la gioia dei fan della serie, inoltre, il titolo è interamente doppiato in giapponese, vantando le voci storiche già apprezzate nell'opera originale e nelle trasposizioni animate.
Una mancanza, seppur piccola, è l'assenza di una qualsiasi forma di multiplayer locale od online: conquistare i territori con un amico avrebbe donato una varietà decisamente maggiore ad un musou come questo.
 
 
Fate/Extella si propone come un sequel non eccessivamente diretto di Fate/Extra, con un'avventura completamente godibile pur non avendo giocato al precedente capitolo, capace di offrire un'esperienza complessivamente leggera e divertente, soprattutto nel caso siate particolarmente appassionati dell'universo di Fate ed abbiate da sempre desiderato di controllare personaggi quali Arturia, Iskandar o Gilgamesh. Un vero must-have per i fan, anche nel caso non apprezziate in particolar modo i musou.