Da tanto, troppo tempo ormai non si vedevano sul mercato giochi platforme tridimensionali con struttura sandbox, come i vecchi Spyro o Super Mario 64 per intenderci. Playtonic Games, studio recentemente nato grazie ad alcune delle menti che in passato lavorarono per la gloriosa Rare, si è quindi fatto carico di questa pesante eredità videoludica, decidendo di rilasciare nel 2017 un titolo che fosse in tutto e per tutto in linea con ciò che veniva proposto 20 anni fa. Grazie ad un finanziamento di successo su Kickstarter, il progetto Yooka-Laylee, nato come successore spirituale della serie Banjo-Kazooie, ha potuto prendere vita e arrivare l'11 aprile su PlayStation 4, Xbox One, PC e in futuro anche su Nintendo Switch. Saranno riusciti gli sviluppatori a mantenere la promessa di portare efficacemente nel 2017 un platforme 3D con meccaniche di 20 anni fa?
 
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Proprio come nella serie di ispirazione, i protagonisti sono due animali: il camaleonte Yooka e la pipistrellina Laylee. Mentre si stanno godendo un po' di relax, il malvagio imprenditore Capital B (che è un'ape...avete capito, no, il senso del nome...?) attua il suo piano per risucchiare tutti i libri del mondo nei suoi laboratori, così da avere il monopolio su quel mercato, ma, soprattutto, per ottenere un particolare libro magico. L'apone imprenditore riuscirà solo in parte nel proprio piano, poiché alcune Pagimagiche (dette anche Pagie) del volume si staccheranno e si disperderanno per i vari mondi del gioco. Come avrete facilmente intuito, l'obiettivo dei protagonisti sarà quello di raccoglierle e mettere i bastoni fra le ruote a Capital B. Tutto molto semplice, tutto molto classico.
 
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Il giocatore controlla Yooka, mentre Laylee gli sta appollaiata sulla testa. Nel proseguire l'avventura i due personaggi otterranno diverse nuove abilità che sfruttano le capacità dei due animali, come la planata e gli ultrasuoni per la pipistrellina, o l'arrotolarsi e dare potenti pestoni per il camaleonte. Le nuove abilità non sono solamente un modo per facilitare l'esplorazione, ma diventano essenziali nel proseguire il gioco. Generalmente, ve ne verrà omaggiata una all'inizio di ogni mondo, mentre all'interno di esso se ne potranno acquistare altre dal simpaticissmo serpente Trowzers. Il venditore ve le insegnerà solo in cambio delle preziosissime piume, la moneta di gioco che troverete sparsa per i mondi. Oltre alle abilità avrete anche la possibilità di equipaggiare un tonico alla volta che può garantire bonus come una salute maggiore o una barra dell'energia più lunga (alcune abilità consumano questa barra). Per ricaricare vita ed energia è necessario trovare le farfalle: mangiandole si ripristina un segmento della vita, mentre raccogliendole si riempe completamente la barra dell'energia. È possibile aumentare vita ed energia massime raccogliendo i relativi collezionabili, ma sono molto rari!
 
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Come da tradizione, si parte da un piccolo mondo che funge da base di partenza per tutti gli altri (5 in totale). Entrati in un mondo non si ha un preciso obiettivo, se non quello di esplorarlo per raccogliere quante più Pagie possibile: queste sono infatti necessarie per ampliare i mondi o sbloccarne di nuovi per proseguire con la ricerca. All'interno di questi si troveranno tante piccole sfide che vi daranno una delle Pagie come ricompensa, ma occorre saper cercare ed esplorare ogni singolo angolo o piattaforma dell'ambiente circostante. La varietà delle sfide è piuttosto alta, senza quindi possibilità di annoiarsi, così come è alto il livello di difficoltà. Siamo in tutto e per tutto di fronte ad un titolo di 20 anni fa, con i pregi e i difetti che ne derivano. Non tutti i giocatori avranno la pazienza, la costanza e la forza di volontà di proseguire in un gioco così difficile da essere portato a termine. Occorre saper padroneggiare appieno ogni singola abilità appresa ed avere una certa destrezza, oltre che ad essere scaltri in certe occasioni. Non c'è possibilità di scegliere un livello di difficoltà, e questa cosa potrebbe creare problemi ai giocatori più giovani e a quelli più anziani senza molto tempo a disposizione.
 
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Tecnicamente il gioco è buono, con una direzione artistica ispirata ai classici inglesi del genere: ricorda in tutto e per tutto le vecchie produzioni, perfino nei font utilizzati! Graficamente ci siamo, modelli e texture non sono niente di che, ma non è certo questo il gioco in cui svolgono un ruolo fondamentale. Dà invece molto fastidio il fatto che, ogni tanto e senza un apparente motivo, il gioco scatta leggermente, cosa che non inficia il gameplay, ma risulta alla lunga fastidioso. Le musiche sono carine, mentre terribili sono le "voci" dei personaggi: essi si esprimono con versi e mugugni che risultano fin da subito insopportabili e un vero tedio per le orecchie! Molto simpatico è, in generale, tutto il gioco, con numerose battute che sfondano la quarta parete e che lanciano frecciatine, non troppo velate, al gaming moderno. Protagonista di ciò è spesso il simpatico dinosauro Rextro responsabile dei numerosi minigiochi che fanno da appendice alla produzione, giocabili fino a 4 giocatori in locale. E se siete con un amico anche l'avventura è affrontabile in una discutibile co-op locale, in cui il secondo giocatore dovrà semplicemente facilitare la strada al primo grazie a delle api.
 
 
Nel complesso, Yooka-Laylee è un titolo sì godibile e divertente, ma per una cerchia fin troppo ristretta di pubblico. L'alto livello di sfida è un repellente per i giovani videogiocatori e per quelli con poco tempo da dedicare ad un gioco così difficile. Il voler riprendere vecchie meccaniche senza snaturarle è un obiettivo raggiunto da Playtonic Games, ma con tutti i pro e i contro che ne derivano. Una produzione anacronistica come questa fa comunque bene al mercato e speriamo che possa offrire buoni spunti per progetti futuri.