L'argomento censure o modifiche nei videogames ci ha abituato ai casi più strani e fanno sempre discutere le community di appassionati, ma questa che riguarda Persona 5 merita un posticino tra le più particolari del 2017, dimostrazione di come anche un piccolo particolare può dare via ad una controversia di natura storica e culturale.
La splendida introduzione animata dell'ultimo RPG Atlus circola da qualche anno e l'abbiamo ormai memorizzata, ma proviamo a rivederla.


Il gioco è in uscita in Corea del Sud il prossimo 8 giugno, e per l'occasione il canale PlayStation Korea ha caricato il suddetto video nella versione giapponese concesso da Atlus, scatenando però una polemica tra i commenti. PlayStation Korea ha quindi prontamente sostituito il video, nella sua versione coreana.
 


Ma cosa è cambiato? Se non si presta particolare attenzione è difficile notare la differenza: il simbolino presente sulle scarpe si Ryuji è stato rimosso, come si può notare al minuto 1:25, poco prima che questo lanci Morgana, ed è così che apparirà in Corea nella versione finale del gioco.
Tale simbolo della discordia ricalca infatti quello presente sulla tradizionale bandiera imperiale giapponese, ossia la variante con i raggi a quella oggi utilizzata, ed è ritenuta in Corea (e in altri paesi del Pacifico) alla stregua della bandiera nazista, dato che rimanda all'invasione dell'impero giapponese prima e durante la Seconda Guerra Mondiale, e per questo è un simbolo offensivo. Chi ha intenzione di visitare la Corea, è bene lo tenga a mente prima di scegliere cosa portare in valigia, quello che non ha fatto Ryuji prima di ricorrere ad uno sbiancante.
 

Insomma, i videogiochi come le persone devono attestarsi alle regole e ai dettami di ogni paese, fosse anche far cambiare solo un paio di scarpe ad un personaggio.

Persona 5 è disponibile per PlayStation 3 e PlayStation 4, a questo indirizzo è possibile leggere la nostra recensione.

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