Il successo che ha ricevuto PlayStation 4 sin dal lancio ha portato diversi publisher, chi prima e chi dopo, a convertire gradualmente molti, moltissimi titoli di vecchia generazione sull'ultima console di casa Sony e, ultimamente, anche giochi più recenti. Spike Chunsoft, dopo aver ripubblicato interamente la serie di Danganronpa su PlayStation 4, ha riservato un trattamento simile anche alla ben più sfortunata, sebbene di ugual qualità, IP di Zero Escape, portando in edizione rimasterizzata 999 e Virtue's Last Reward, entrambi precedentemente confinati a piattaforme portatili, sulla nota piattaforma fissa di Sony, tralasciando tuttavia Zero Time Dilemma, capitolo conclusivo del franchise in questione. Dopo oltre un anno dal suo debutto su PlayStation Vita e Nintendo 3DS, l'ultimo episodio della trilogia creata dall'impressionante inventiva di Kotaro Uchikoshi è giunto infine su PlayStation 4, ma varrà la pena acquistarlo – o riacquistarlo – su tale piattaforma?
 
ZeroTimeDilemma.jpg

Nel caso siate tra coloro che non hanno mai potuto giocare, per un motivo o per un altro, Zero Escape, indipendentemente dal capitolo, vi sarà utile sapere innanzitutto che parliamo di una serie di visual novel basata su una serie di concetti, soprattutto scientifici, riguardanti la traslocazione della propria coscienza nello spazio-tempo e, in particolar modo, sulla fiducia che può generarsi in un gruppo di persone completamente sconosciute (o quasi).

Nel caso di Zero Time Dilemma, l'intera vicenda inizierà nel dicembre 2028, un anno dopo gli avvenimenti del primo capitolo del franchise, in cui un altro gruppo di persone si ritroverà nuovamente confinato all'interno di una struttura sperimentale per le missioni su Marte, alla mercé di un'altra misteriosa figura chiamata Zero.
I protagonisti del titolo saranno tre squadre distinte, composte da un misto tra personaggi nuovi e vecchi, trattandosi del capitolo conclusivo: avremo IL Team C capitanato da Carlos, new entry della serie, con i ben conosciuti Akane e Junpei di 999; il Team D al comando di Diana, dall'aspetto alquanto familiare per alcuni, insieme a Sigma e Phi provenienti da Virtue's Last Reward; ed infine il Team Q, con il misterioso Q come leader al seguito della coppia composta Mira ed Eric. Seguire l'intera storia risulterà decisamente più complicato rispetto agli altri Zero Escape, in quanto Uchikoshi ha optato per una narrazione decisamente non lineare, assegnando lo svolgimento di Zero Time Dilemma interamente nelle nostre mani.
 
Zero Escape_ Zero Time Dilemma_20170930144834.jpg

Terminato il prologo con la prima quanto essenziale scelta, avremo libertà totale su quale squadra seguire e, soprattutto, quale episodio iniziare tra i disponibili per ogni team, rendendo il giocatore un partecipante del Decision Game al pari dei protagonisti: ognuno dei poveri sventurati verrà infatti addormentato ogni 90 minuti a causa di un particolare bracciale posto sul polso, rendendoli totalmente ignari in merito al tempo reale nonostante l'ora mostrata dall'accessorio in questione, probabilmente falsificata da Zero stesso, ponendoci nelle stesse identiche condizioni dei protagonisti. Ed esattamente come quest'ultimi, starà a noi vivere ogni scelta sulla nostra pelle e riuscire, tra una morte accidentale e l'altra, ad arrivare a ricostruire l'intera linea temporale di questa folle vicenda, scoprendo ogni segreto e motivazione di ciascun personaggio grazie proprio agli errori che commetteremo. Un pregio della serie Zero Escape rispetto alle altre visual novel, e da cui Zero Time Dilemma non fugge, è rendere ogni decisione fondamentale per comprendere ciò a cui stiamo assistendo, rendendo indispensabile anche il più bizzarro o brutale tra i Bad Ending disponibili per procedere in un'altra route, magari precedentemente bloccata da un'assenza di informazioni o dall'incapacità di opporsi a determinati eventi a causa dell'ignoranza stessa dei protagonisti.
Fortunatamente anche in Zero Time Dilemma, al pari dei precedenti 999 e Virtue's Last Reward, è presente un “flowchart” che ci permetterà di tenere conto, avanzando gradualmente, delle nostre scelte e dell'intera cronologia della storia.
 
Zero Escape_ Zero Time Dilemma_20170930155132.jpg

Ciò non vuol dire che ci ritroveremo ad assistere semplicemente ad una mole infinita di dialoghi come nella più tradizionale delle visual novel, ma dovremo anche usare la nostra testa per proseguire in ogni episodio che sceglieremo, come ben sapranno tutti coloro che hanno avuto la possibilità di testare anche un solo episodio della serie. In ogni vicenda in cui decideremo di cimentarsi – o quasi – saremo chiamati ad uscire da una determinata stanza della struttura, risolvendo una serie di enigmi, più o meno semplici, esaminando l'ambiente, utilizzando determinati oggetti all'interno di esso quanto analizzando correttamente tutto ciò a nostra disposizione per arrivare all'uscita. Come magari avrete intuito, non sarà la fuga dalla stanza a salvare coloro che controlleremo quanto le scelte corrette effettuate dopo la risoluzione dell'enigma di turno: sbagliare, o non avere la conoscenza necessaria, porterà inevitabilmente ad un blocco o, nel peggior caso, alla morte dell'intera squadra.

Un pregio che contraddistingue Zero Time Dilemma rispetto ai suoi precedessori è anche il formato con cui vengono presentati tutti i dialoghi: al posto di proporre il ritratto o il modello dell'interlocutore accompagnato dal consueto box di testo come da tradizione, in ZTD ogni dialogo verrà mostrato in maniera cinematografica senza eliminare, fortunatamente, la possibilità di skippare – risultando decisamente più piacevole da seguire, specialmente nella versione PlayStation 4 da noi recensita... sebbene non rimanga comunque la versione migliore da acquistare.
 
Zero Escape_ Zero Time Dilemma_20170930142437.jpg

Nonostante sia passato oltre un anno dal lancio su console portatili, l'edizione PlayStation 4 di Zero Time Dilemma non priva il titolo di quei difetti tecnici dimostrati già nella nostra precedente recensione: tra di essi spicca la qualità dei modelli poligonali dei protagonisti che, nonostante l'aggiunta di ombreggiature, si presentano comunque mal realizzati, con espressioni ed animazioni poco credibili nonché estremamente legnose. In ugual misura anche le texture del gioco, che si tratti dei vestiti dei personaggi o delle ambientazioni stesse, sono poco dettagliate e, in certi casi, pixellose; l'unico vero miglioramento tecnico, se si escludono le ombreggiature sopracitate, risiede nel framerate, decisamente più fluido e stabile rispetto alle controparti portatili. Ciò che ci lascia perplessi, tralasciando l'ovvia mancanza di perfezionamenti grafici, è anche l'assenza dello sfruttamento di un paio di caratteristiche chiave di PlayStation 4: nelle edizioni originali di Zero Time Dilemma, per esempio, era possibile trascrivere degli appunti su schermo grazie all'utilizzo del touch mentre, sulla home console Sony, dovremo ridurci a muovere la levetta analogica per scrivere, al posto di sfruttare il convenientissimo TouchPad. Inoltre, la funzionalità cross-save, particolarmente utile per continuare la partita sulla propria piattaforma preferita a piacimento, non è assolutamente disponibile nonostante sia una caratteristica presente in quasi ogni titolo PS4-PSVita, tra cui l'ultimo Danganronpa V3: Killing Harmony di Spike Chunsoft stessa.
 
 
Sconsigliare l'acquisto di Zero Time Dilemma, soprattutto qualora abbiate una buona conoscenza dell'inglese e una passione per le visual novel innovative, sarebbe veramente un reato. Non si può neanche, tuttavia, sorvolare sulla pigrizia del porting in questione, privo di miglioramenti grafici di nota e, in particolar modo, di funzionalità che potevano essere integrate, facendo uso di alcune caratteristiche tipiche di PlayStation 4. Considerando anche il prezzo, attualmente a 44.99€ sul PlayStation Store, tenete a mente questa versione di Zero Time Dilemma solo nel caso non ci abbiate già giocato su PlayStation Vita, Nintendo 3DS o PC: l'offerta proposta dal titolo, stranamente escluso dalla collection dei Nonary Game, non vale l'acquisto in nessun altro modo.