Fare il cheater spesso non è una buona idea, soprattutto tramite la campagna che portano avanti tanti sviluppatori, bannando e chiedendo di segnalare chi non gioca in modo legale. Ma Epic Games questa volta decidono di calcare la mano e senza limitarsi al ban, decidono di percorrere per vie legali.

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I ragazzi accusati sono due ma uno di essi ha solo 14 anni, situazione non facile da gestire in questi casi, soprattutto quando oltre a far uso di cheat in gioco tramite un software, si propotevano ad altri utenti in modo da aiutarli soprattutto durante le dirette su Twitch.

Come prevedibile, la madre prende in mano la situazione, accusando a sua volta Epic e specificando che il figlio prima di giocare a Fortnite avrebbe dovuto avere il suo consenso, che non sarebbe mai arrivato.

Epic replica nuovamente, facendo capire che andrà avanti con la causa, non accettando nessun cheater, di qualsiasi età esso sia, e che ha a cuore tutti gli altri utenti, che hanno il diritto di giocare in modo onesto, divertendosi.

Ora il tutto proseguirà per vie legali e andrà avanti nel tempo, vedendo anche la situazione difficile da gestire. Gli sviluppatori volevano dare l'esempio alla lotta contro i cheater, ma a quanto pare hanno puntato un bersaglio complicato.
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