La serie Dead Rising ha sempre avuto un rapporto particolare con le piattaforme Sony: dopo un primo capitolo arrivato solo recentemente su PlayStation 4 ed un terzo esclusivo a Xbox One e PC, l'ultimo episodio del franchise Capcom, ideato da Keiji Inafune (Mega Man) è infine sbarcato sull'ultima console ideata dalla ben nota compagnia giapponese in un'edizione comprensiva di ogni DLC, ironicamente battezzata Frank's Big Package: un nome totalmente in linea con la forte deriva parodistica della serie. Ma sarà valsa la pena aspettare un anno intero per Dead Rising 4?
 
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Per chi segue Dead Rising o ne ha almeno giocato un capitolo, saprà che la storia, o comunque la trama proposta, non brilla particolarmente per originalità: parliamo, dopotutto, di una saga in grado di omaggiare i grandi classici del cinema horror-zombie infilandoci quella forte dose di umorismo più adatta a film di serie B che ad un prodotto da prendere seriamente. E, in fin dei conti, va pure bene così.

Nel quarto capitolo di Dead Rising torneremo a vestire i panni di Frank West, assente dalle scene dallo spin-off non canonico Dead Rising 2: Off the Record, nel 2022, ben 16 anni dopo l'epidemia che si scatenò a Willamette e che garantì al protagonista fama e riconoscimenti di ogni genere. Trascinato nuovamente dalla sua studentessa Vicky Chu  in quella stessa cittadina del Colorado per una partita a minigolf, un semplice quanto stupido pretesto per investigare, in realtà, su un misterioso complesso militare emerso nella zona, Frank si ritroverà di nuovo a contatto con quelle creature che hanno fortemente segnato il personaggio anni prima, apparentemente sotto forti esperimenti per creare delle varianti ben più intelligenti. Tra una battuta e l'altra, il duo si ritroverà a fuggire dalla struttura dopo essere stati scoperti dai soldati presenti, rendendo Frank un ricercato su tutto il territorio nazionale e costringendolo a cambiare vita, nonché nome, in un altro stato americano. Rintracciato mesi dopo da Brad Park, agente del ZDC, lo sfortunato giornalista, che ricordiamo aver ormai 52 anni, dovrà ritornare una terza volta a Willamette, sia per “ripulire” la sua fedina penale sia per rintracciare la sua allieva, a quanto pare invischiata fino al collo nell'epidemia della cittadina, ironicamente scoppiata durante il Black Friday (e George Romero, in questo caso, non può non approvare).
 
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Ricalcando fortemente gli avvenimenti del primo Dead Rising, Frank e Brad si schianteranno col proprio elicottero nel nuovo centro commerciale di Willamette, facendo conoscenza (particolarmente intima) con zombie più forti e veloci, precisamente un nuovo ceppo del virus che infesta il mondo rappresentato nella serie da anni, ed iniziando ad investigare per scoprire la verità su tutti questi avvenimenti. Ma, onestamente, potreste ritrovarvi ad ignorare completamente la trama, e sareste pure giustificati.

Pur non avendo cambiato radicalmente il concept della saga, Dead Rising 4 presenta diverse modifiche ad una formula che, sinceramente, non erano necessarie: la prima tra tutte è la rimozione del timer di gioco, una caratteristica che, seppur non apprezzata generalmente dai giocatori, in realtà influisce molto sulle dinamiche del titolo, permettendo l'immersione e un coinvolgimento molto credibile nell'apocalisse zombie. Inoltre, non solo ci ritroveremo ad ignorare spesso e volentieri le vicende di gioco ma non saremo nemmeno spronati a vederne la conclusione a causa di una trama molto blanda e priva di mordente, nonché priva di un vero finale. Ma di questo parleremo meglio in seguito.

Per il resto, Dead Rising 4 mantiene quella sua demenzialità cronica che influisce, in questo caso, in maniera terribilmente positiva sul gameplay: come nei precedenti episodi del franchise, il nostro obiettivo sarà sopravvivere in ogni modo possibile, sfruttando gli oggetti e i veicoli presenti in zona per seminare caos e distruzione tra orde putrefatte di nemici, militari e sopravvissuti impazziti.
Creando armi che farebbero impallidire Angus MacGyver come una timida ragazzina innamorata, potremo avventurarci tra un obiettivo e l'altro a pugni, con una spada di ghiaccio alimentata ad azoto liquido o sparando aragoste indemoniate sui poveri malcapitati, a patto di recuperarle in zone nascoste o ideandole “in casa” tramite appositi schemi sparsi per l'intero mondo di gioco che, analogamente a Dead Rising 3, non sarà limitato al solo centro commerciale. Questa volta potremo infatti esplorare l'intera Willamette, saccheggiando i negozi in cerca di utili oggetti extra, collezionabili quali quotidiani e cellulari per ricostruire tutti gli avvenimenti accaduti prima dello scoppio dell'epidemia, salvando superstiti da zombie od umani ostili per migliorare l'efficienza dei rifugi d'emergenza (in cui potremo acquistare armi, mappe, abiti ed altro) e... facendo cross-dressing estremo.
 
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L'interattività con l'ambiente presentata in Dead Rising 4 rimane sempre incredibile, permettendoci di indossare praticamente ogni indumento in vista per poi ributtarsi nella mischia travestiti da donna in carriera, da mascotte della squadra di football (chi non ha mai voluto impersonare un tacchino arrabbiato?) o semplicemente in mutande con un berretto, ricoprendoci di sangue e budella da cima a fondo.
Inoltre, come nel precedente capitolo, anche i veicoli potranno essere combinati per invenzioni letali quanto esilaranti come il Lanciacadaveri (carro funebre + pick up) o il Tosaciclo (triciclo + tosaerba), garantendoci spostamenti per la città veloci e ricchi di sangue. Per culminare il tasso di demenzialità presente, Frank potrà anche far uso della sua fotocamera per immortalare scene di ogni tipo, investigare scene inerenti alla trama, scoprire stanze antipanico segrete o usarla come arma, eseguendo selfie letali: fotografarsi con uno zombie per poi rompergli la testa non potrà non farvi sorridere almeno una volta.

Tuttavia, il divertimento potrebbe terminare relativamente presto. Come accennato, la mancanza del timer non è l'unico elemento ad influire pesantemente sulla formula di gioco: gli psicopatici, assurdi miniboss da sempre presenti nella serie, sono stati drasticamente ridotti e, soprattutto, si rivelano essere anonimi, senza filmati di presentazione ad illustrare la loro follia e così “inutili” da dare l'idea di essere un riempitivo forzato. Inoltre non è neanche stata introdotta la possibilità di continuare a giocare dopo aver terminato la storia, forzando i giocatori a ricaricare i singoli casi nell'eventualità si voglia esplorare determinate sezioni, aperte solo in particolari sezioni della trama. L'intero mondo di gioco si rivela comunque incredibilmente bello e curioso da esplorare durante le prime ore nonostante, in seguito, ci si accorga che si avrebbe potuto fare molto, molto di più per rendere Dead Rising 4 un capitolo memorabile.
 
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Terminata, o comunque spolpata, la modalità Storia, i giocatori avranno la possibilità di cimentarsi nel multiplayer o nei tre contenuti aggiuntivi presenti che, onestamente, offrono
parecchie ore di gioco extra, ma non prive di problematiche di vario genere.

Il multiplayer, tra tutti, risulta l'occasione più sprecata nonché meno curata dell'intero titolo. Potremo impersonare uno dei quattro agenti di Hammond all'interno del centro commerciale di Willamette, vivendo un totale di otto giorni divisi in quattro episodi distinti con la collaborazione di altri tre giocatori, affrontando missioni generate casualmente o psicopatici (anch'essi anonimi) da sconfiggere. La valuta di gioco accumulata nel singleplayer ci garantirà di acquistare armi più forti, gli schemi acquisiti nella medesima modalità ci forniranno la possibilità di ideare creazioni letali ed indispensabili nelle prime partite: il nostro livello sarà infatti slegato dai progressi di Frank e dovremo riguadagnarci abilità e potenziamenti indispensabili per non essere un peso per i nostri compagni. E se tutto ciò vi sembra la coronazione di un sogno, la verità è ben più cruda: la modalità multiplayer si è rivelata incredibilmente instabile, presentandoci crash dell'intero gioco durante il matchmaking, disconnessioni improvvise, glitch e bug di ogni genere e, soprattutto, molto lag nelle sessioni a quattro giocatori. La ciliegina sulla torta, se così si può definire, è l'assenza di una qualsiasi trama concreta a spingerci a completare i quattro episodi presenti.
 
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In alternativa al multiplayer, in Dead Rising 4 Frank's Big Package avremo a disposizione tre DLC: Super Ultra Mini Golf, Capcom Heroes e Frank Rising. Il primo risulta il meno ispirato dei tre, un'aggiunta totalmente inutile che, come facilmente intuibile, ci vedrà alle prese con partite di golf, utilizzando mazze da golf tradizionali ed armi inusuali per portare la pallina in buca, circondati da zombie di ogni genere. Il secondo, Capcom Heroes, si rivela essere ancora più esilarante della presentazione stessa, esplorando Willamette con un Frank West intento a fare il cosplay delle icone più celebri di Capcom, come Dante, X o Akuma, sfruttando pure i loro poteri e le armi con tutti i “disguidi” del caso: vedere Frank e le sue natiche mentre impersona Cammy, o mostrare lo sfavillante top con minigonna annessa di Jill Valentine, potrebbe traumatizzarvi più di quanto pensiate. L'ultimo DLC a disposizione, Frank Rising, è, senza spoilerare eccessivamente, il vero finale di Dead Rising 4, quello brevemente accennato in uno dei primi paragrafi che, ironicamente, presenta finali multipli e un timer entro cui completare tutte le missioni (proprio come nei precedenti Dead Rising) accompagnato da un gameplay totalmente inedito: saremo, infatti, uno zombie particolarmente forte e scaltro pronto a “cannibalizzare” tutti gli altri individui della specie, e non solo.

Infine, per chi si stesse chiedendo le differenze tecniche di Dead Rising 4 Frank's Big Package rispetto alla controparte Xbox One, sarà lieto di sapere che sono, essenzialmente, pari a zero: il gioco vanta nuovamente una grafica non eccelsa, mostrando un framerate decisamente granitico che non crolla neanche con la massiccia quantità di zombie ed elementi presenti su schermo ma riportando con sé, sfortunatamente, un'enorme quantità di glitch grafici di ogni tipo. Nulla in grado di “sabotare” la nostra partita ma ritrovarci zombie nei muri o porte immaginarie risulta spesso ridicolo. Un aggettivo ideale anche per il sistema di autosalvataggio presente, incredibilmente approssimativo e che ci costringerà a girare in lungo e in largo solo per attivare un checkpoint ed assicurarci che il titolo abbia effettivamente salvato i nostri progressi.
 
 
Dead Rising 4, anche nell'edizione Frank's Big Package, si rivela molto divertente nel complesso ed è, soprattutto, in grado di regalare tante ore di divertimento, se si tralasciano tutti i difetti elencati. Non è certamente il miglior titolo della serie né il più ispirato ma se state cercando un'esperienza ricca di zombie da massacrare, armati di tanta ignoranza e freddure di ogni tipo (ulteriormente migliorate dall'ottimo doppiaggio italiano), o semplicemente un gioco molto leggero per passare le imminenti feste, avete trovato ciò che fa per voi. In alternativa ripiegate sui precedenti capitoli, qualora non ci abbiate mai giocato.

Il titolo è stato testato su una PlayStation 4 standard.