Fin dal primo episodio il punto di forza della serie Scribblenauts è sempre stato il saper offrire un'esperienza di gioco limitata soltanto dalla fantasia del giocatore. Maxwell e il suo magico taccuino hanno sempre lasciato la possibilità di sperimentare e creare soluzioni alternative, stimolando lo sforzo creativo e il pensiero laterale. La possibilità di creare quasi qualsiasi cosa semplicemente nominandola ha sempre dato l'illusione di poter fare qualsiasi cosa. Dopo 9 anni e un cambio di sviluppatore, con Scribblenauts: Showdown, le cose sembrano essere drasticamente cambiate.

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Intendiamoci, il poter attingere ad un vocabolario di quasi 35000 parole è ora più che mai al limite dell'incredibile. Lo stupore e la meraviglia per le "infinite" possibilità, però, svaniscono nel giro di poche ore. Infatti ci si scontra quasi subito con l'inesistente spessore delle modalità di gioco proposte: una serie di minigiochi, alla Mario Party, insipidi e al limite del noioso in cui le potenzialità del sistema di "scrittura" vengono banalizzate e rese perlopiù superflue. Ad esempio vi capiterà di dover servire dei piatti o raccogliere degli oggetti con un tappeto, attività per cui la "scrittura" è necessaria solo per determinare la tipologia di tali oggetti. Risulta quasi indifferente cosa sia stato scelto, anzi ci sono pure dei giochi di velocità in cui non è nemmeno necessario scrivere alcun termine. Sembra quasi che gli sviluppatori abbiano inserito la caratteristica principale del gioco più perchè obbligati dal titolo della serie che per reali necessità di gameplay.

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Esistono 3 diverse modalità: Versus, Resa dei Conti! e Sandbox.
La modalità Versus non è altro che una serie di minigiochi, in numero selezionabile, da affrontare contro un altro giocatore oppure l'IA: i giochi sono una ventina tra i più disparati, nessuno più lungo di 2 minuti. Tra questi c'è una corsa ad ostacoli in pieno stile Track & Field, un gioco in cui bisogna avanzare in un percorso che ricorda alla lontana Flappy birds, uno in cui bisogna raccogliere più mele possibile del tuo colore, un altro in cui si devono consegnare oggetti tramite un drone utilizzando i sensori di posizione come comando, alcuni giochi in cui bisogna essere i più veloci a scuotere i joycon e via discorrendo. Giochi vari si, ma così brevi e ripetitivi che vi verranno a noia in massimo un'oretta di gioco.
In Resa di Conti! Scribblenauts: Showdown vi permette di condividere l'esperienza di gioco con altri 3 amici (sempre se le persone a cui proporrete questo gioco si possano considerare amici), andando a simulare un gioco dell'oca in cui ad ogni movimento ci si scontra in uno dei suddetti minigiochi. Peccato che i giocatori coinvolti siano sempre e solo due, lasciandovi per la maggior parte del tempo spettatori annoiati di una sfida poco significativa.
Sandbox invece rispolvera in minima parte lo spirito dei vecchi Scribblenauts, proponendo degli schermi in cui bisogna trovare la soluzione a semplici situazioni, sfruttando le parole e la fantasia. Troppo poco e troppo semplice per poter risollevare il giudizio complessivo dell'opera. Accumulando starite, la moneta scribblenautiana, si possono acquistare nuovi "termini" e svolgendo particolari attività si possono sbloccare un numero considerevole di personaggi utilizzabili, abbastanza da accontentare praticamente qualsiasi gusto. Se non dovessero bastare ecco che si può personalizzare con un sacco di accessori e caratteristiche il proprio alter ego.

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Dal lato tecnico nulla da eccepire, non si notano rallentamenti o problemi di sorta.
Nella versione Nintendo Switch da noi provata è apprezzabile il fatto che si possa giocare fino a quattro persone con solo due Joycon, condividendo quelli necessari. Forse troppe schermate di riepilogo tra un mini gioco e l'altro, perlopiù ridondanti e ripetitive.

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Se non si è capito in sede di recensione non mi sento di consigliarequesto gioco, né a chi non ha mai giocato uno Scribblenauts né a chi è fan di Maxwell e compagnia. I primi rischiano di farsi un'idea sbagliata della serie e delle sue potenzialità mentre gli altri rimarranno sicuramente delusi. Mi dispiace molto che il primo capitolo pubblicato su Nintendo Switch sia questo Scribblenauts: Showdown, si sarebbe potuto fare di meglio e dare a questa serie un esordio molto ma molto migliore...e con molto ma molto meno impegno.