I videogames sono da sempre un medium sulla bocca di tutti, soprattutto dei benpensanti che non perdono tempo ad accusarli di quasi tutti i disordini comportamentali negli adolescenti. Nonostante noi videogiocatori "sani" non possiamo che discostarci da tali affermazioni, scopriamo tramite un sondaggio condotto in Gran Bretagna che qualcosa in più si può fare.

Childcare.co.uk ha appunto investigato le abitudini di 2000 genitori, scoprendo che la maggior parte di questi non tiene assolutamente conto del PEGI, l'indice che guida (impone) l’età necessaria per giocare al titolo in questione.

Il 72% dei genitori che hanno preso parte al sondaggio di cui sopra sono madri, mentre tutti i partecipanti hanno figli con un’età che va dai 5 ai 16 anni, questi divisi dal 53% di maschi ed il 47% di femmine:
  • L’86% dei genitori non segue le restrizioni di età dei videogiochi.
  • Il 43% dei genitori ha notato dei cambiamenti, negativi, nel comportamento dei figli da quando giocano titoli con PEGI per un pubblico adulto.
  • Circa il 34% dei genitori rivela i figli giocano per almeno 4 ore al giorno.
  • Quasi il 25% dei genitori afferma che da quando i figli giocano a titoli per adulti capiscono e di conseguenza utilizzano un linguaggio offensivo.
  • Soltanto il 23% dei genitori ha affermato di non aver seguito l’età consigliata sui film da far vedere ai propri figli.
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Questa è la dichiarazione di Richard Conway, il fondatore di Childcare.co.uk, a tal proposito:

“Di questi tempi è difficile controllare ciò a cui i figli sono esposti perché se gli amici di tuo figlio di 10 anni giocano a Fortnite (PEGI 12) vuoi che tuo figlio sia incluso nel divertimento. In ogni caso vale sempre la pena controllare se un gioco sia o meno adatto piuttosto che ignorare la questione. Ciò che è interessante è il fatto che la maggior parte dei genitori segue il rating per quanto riguarda i film ma quando si considerano i videogiochi non sono neanche lontanamente così rigidi. È importante ricordare quanto i bambini siano impressionabili. Se vedono un comportamento o un linguaggio in un videogioco o un film potrebbero imitarlo”.

E voi cosa ne pensate?