A più di un anno dall'uscita di Stormblood è tempo di hype su Final Fantasy XIV, giacché, stando alla road map di Naoki Yoshida (un'espansione ogni due anni con circa 6-7 patch di mezzo) si sta presumibilmente avvicinando sempre di più il momento in cui la Square Enix annuncerà il prossimo capitolo del suo mmorpg ormai di successo.

In attesa delle fan fest (l'annuncio probabilmente sarà fatto durante l'evento di Las Vegas del 15-17 novembre 2018) è quindi il momento di lanciarsi in speculazioni per capire quale sarà la nuova meta che Yoshida e il suo team hanno in mente.
 
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Innanzitutto partiamo dal principio. A differenza di Heavensward, in cui gli eventi finali dell'espansione lasciarono ancora aperta la saga della Dragonsong War, con Stormblood il team di sviluppo ha inteso dare subito una conclusione alle due trame principali dell'espansione e così con la sconfitta del temibile erede al trono imperiale, Zenos yae Galvus, tanto Ala Mhigo quanto Doma sono riuscite a sottrarsi allo spietato dominio dell'impero di Garlemald.

Con le patch 4.1 (The Legend Returns) e 4.2 (Rise of a New Sun) la storia si è così incentrata principalmente sulla lenta opera di ricostruzione e stabilizzazione successiva alla guerra di liberazione e proprio quando sembrava addirittura possibile una pace con l'impero la patch 4.3 (Under the Moonlight) ha dato impresso una nuova direzione alla trama, dando agli eventi hanno una piega inaspettata coincisa con la tragica fine di Yotsuyu e il ritorno sulla scena di un redivivo Zenos animato dalla volontà di distruggere definitivamente Doma e l'Alleanza di Eorzea.

Con la patch 4.3 si è quindi dato avvio alla trama che porterà alla prossima espansione e la patch 4.4 (Prelude in Violet), uscita a settembre, ha delineato ancora meglio i contorni della storia, dato che non solo si è scoperto che Zenos (realmente morto) è semplicemente un fantoccio controllato dall'ascian Elidibus (che letteralmente indossa la sua pelle), ma anche che il defunto imperatore, Solus zos Galvus, è sua volta vivo e vegeto e di fatto tiene sotto controllo il nipote e nuovo imperatore, Varis zos Galvus.

Non solo, con un vero e proprio colpo di scena nel finale della main quest si scopre anche la verità che si cela dietro l'Impero di Garlemald, poiché lo stesso Solus, il primo imperatore e artefice dell'espansione di quella che sino ad allora era stata una piccola nazione, svela di essere un ascian, lasciando intendere come l'Impero sia stato apparentemente creato proprio dagli acerrimi nemici del guerriero della luce per essere utilizzato come strumento per attuare i loro fini, ovvero portare il mondo nel caos.
 
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Gli eventi inaspettati non finiscono qui, però, perché oltre ad un misterioso elezen che compare più volte nel corso della main quest, Alphinaud Leveilleur durante il suo viaggio sfortunato verso la capitale dell'impero nell'arida landa di The Burn ha modo di incontrare uno sconosciuto cacciatori di ascian, che, come evidenziato dai fans, potrebbe essere addirittura il redivivo Gaius van Baelsar, ovvero il nemico principale di A Realm Reborn.

Sebbene non siano note le fattezza di Gaius, infatti, gli indizi in effetti sembrerebbero puntare in tal senso. Il misterioso cacciatori non solo ha il terzo occhio decorativo sulla fronte e usa una gunblade (elementi che lasciano chiaramente intendere la provenienza dall'Impero di Garlemald), ma al suo fianco porta una maschera bianca del tutto identica a quella di Gaius, il quale, è bene ricordare, durante gli eventi del Praetorium giurò vendetta agli ascian quando capì di essere stato manipolato.

Tutti gli elementi emersi nel corso della main sino alla patch 4.4 sembrerebbero quindi lasciar intendere che probabilmente la prossima espansione avrà come tema centrale lo scontro tra il guerriero della luce e gli ascians nel cuore dell'Impero di Garlemald, e in questo senso non certo casuale è il fatto che gli Scions abbiano deciso di muoversi per far scoppiare una nuova guerra civile nell'Impero.

A meno di improvvisi colpi di scena è pertanto altamente probabile che la prossima espansione porterà i giocatori ad avventurarsi nella vaste terre che compongono l'impero, anche se, vista l'estensione dello stesso, non pare possibile affermare con certezza che si arriverà sino a Garlemald, né è scontato che non vi siano altri luoghi sinora non noti, visto che, ad esempio, la presenza di Doma in Stormblood è stata una vera e proprio sorpresa.
 
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Per quanto riguarda invece le ulteriori novità che potrebbero essere contenute nelle nuova espansione, stando ai programmi annunciati da Yoshida all'epoca di Stormblood, è quasi certo che saranno introdotte due nuove classi, che, in omaggio al principio dell'alternanza, dovrebbero essere un tank e un curatore. Da questo punto di vista è sempre stato piuttosto difficile prevedere le mosse del team di Yoshida, ma val pena osservare come nella quest di classe dell'astrologian di Stormblood si faccia riferimento ad una classe storica di Final Fantasy come il geomancer.

Anche la possibile introduzione di una nuova razza resta avvolta nel mistero, ma, vista l'assenza di novità in Stormblood, è probabile che la nuova espansione possa portare una nuova e gradita aggiunta, come ad esempio le Viera che, casualmente, sono legate proprio al tema dei raid da 24 di Stormblood, ambientati tutti in una versione riadattata della Ivalice di Final Fantasy XII.
 

Di sicuro ci saranno novità per le classi esistenti. Nel corso dell'ultima live letter per la Corea, infatti, Yoshida, pur precisando che il sistema attualmente in uso in pvp (le combo su un unico pulsante) non sarà introdotto in pve, ha annunciato che il team è al lavoro per dare un taglio alle abilità delle varie classi in modo da risolvere, o quantomeno attenuare, il problema dello skill bloat, ovvero l'eccesso di abilità che rende di fatto molto complicato l'uso dei vari personaggi, soprattutto con le console.

Insomma, non resta che aspettare novembre e vedere cosa succederà a Las Vegas, ma nel mentre quali sono le vostre previsioni?